Ricatto (film 1929): differenze tra le versioni

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'''''Ricatto''''' ''(Blackmail)'' è un [[film]] del [[1929]] diretto da [[Alfred Hitchcock]].
 
È il primo [[film]] sonoro [[Gran Bretagna|inglese]]. Inizialmente venne girato come un [[film muto]], in cui solo l'ultima bobina doveva essere sonorizzata, ma il regista si oppose, e si decise quindi di rigirare alcune scene registrando anche il suono e i dialoghi.
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Primo piano di una ruota che gira.
 
Una camionetta della polizia percorre le strade di Londra: i poliziotti stanno per effettuare un arresto. Irrompono in una stanza d'albergo, sul letto è disteso un uomo, gli tolgono una pistola, gli mettono le manette, lo portano al commissariato. Lo interrogano, gli prendono le impronte digitali, gli fanno le foto segnaletiche, lo rinchiudono in una cella. È una giornata di lavoro come tante. Alla fine si ritrovano a lavarsi le mani al lavandino prima di smontare.
 
Uno dei poliziotti, Frank Webber, ha un appuntamento con la sua fidanzata, Alice White. Arriva con un ritardo di mezz'ora e lei è contrariata.
 
Si recano al ristorante ma la ragazza fa di tutto per irritare il fidanzato. Alice, non vista da Frank che nel frattempo è andato a recuperare un suo guanto ad un altro tavolo, estrae dalla borsetta un bigliettino sul quale si legge una richiesta di appuntamento per un'ora ormai già passata. Intristita cede alle pressioni del fidanzato che la vuole portare al cinema. Entra un ragazzo nella sala e Alice si illumina. Si tratta dell'autore del biglietto. Cambia idea sul film e discute ancora con Frank. Litigano e lui, seccato, esce dal locale. Si ferma però davanti all'ingresso per aspettare Alice, ma la vede uscire dal ristorante in compagnia del giovanotto. È un pittore e lei accetta di seguirlo nel suo studio.
 
Mentre i due si introducono nella casa uno sconosciuto li osserva dalla strada. Il pittore, prima di salire le scale, esamina la posta, è preoccupato per un biglietto ricevuto, interroga la portinaia su chi l'abbia recapitato. Saliti all'ultimo piano, dove si trova la stanza del pittore, Alice ammira i quadri, in particolare la colpisce il ritratto di un pagliaccio dal ghigno maligno. Trova un costume da ballerina e decide di indossarlo per farsi ritrarre. Quando l'uomo passa ad "avances" audaci, lei gli resiste e per difendersi brancica alla cieca con la mano sul comodino cercando qualcosa per colpirlo.
 
Afferra un coltello per tagliare il pane e lo colpisce. Il pittore muore. Terrorizzata Alice cerca di cancellare i segni della propria presenza nello studio del giovane assassinato: cancella la propria firma ad un disegno di nudo che aveva tracciato su un foglio guidata dalla mano di lui. Fugge e si aggira disorientata per le strade buie fino a mattina. Quando finalmente rientra nella sua casa, si rifugia nella camera da letto appena in tempo per non essere vista dalla madre venuta a svegliarla per la colazione.
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=== Cast ===
Per la parte di Alice il regista volle la protagonista de ''[[L'isola del peccato (film 1929)|L'isola del peccato]]'' [[Anny Ondra]];
 
[[Cyril Ritchard]], attore celebre nelle commedie musicali, fu ingaggiato per la parte del pittore, e il regista ne sfruttò il talento musicale facendogli eseguire, nella scena di seduzione, un pezzo al pianoforte;
 
[[John Longden]], che Hitchcock scritturò in altri cinque suoi film, ''[[Parla Elstree]]'', ''[[Giunone e il pavone]]'' (Charles Bentham), ''[[Fiamma d'amore]]'' (Charles Hornblower), ''[[Giovane e innocente]]'' (l'ispettore Kent), ''[[La taverna della Giamaica]]'' (il capitano), qui ebbe il ruolo del fidanzato-poliziotto.
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=== Tecnica cinematografica ===
Il successo fu dovuto alle grandi novità tecniche e linguistiche. Rohmer e Chabrol ne indicano alcune: "...se consideriamo anche solo le dissolvenze, per esempio, come non possiamo non ammirare il raccordo su un grido, tra l'inquadratura in cui Alice si trova improvvisamente faccia a faccia con un vagabondo riverso nella stessa posizione del pittore morto, e l'inquadratura successiva, dove la donna delle pulizie scopre il cadavere?"<ref>Eric Rohmer e Claude Chabrol, ''Hitchcock,'' Marsilio, Venezia 1986, pag. 42</ref> E ancora la scena in cui Alice è nel negozio del padre e vede entrare Frank: lei capisce che il fidanzato ha dei sospetti e il campanello della porta risuona nella sua testa come un rimbombo, trasmettendo paura e angoscia.
 
Giorgio Simonelli ne individua altre "...il montaggio parallelo delle immagini del ricattatore inseguito contrappuntate dai primi piani di Alice sofferente; l'uso in forma espressiva del sonoro nella celebre sequenza che mette Alice davanti a un tavolo da cucina su cui è posto un coltello per il pane: di tutte le chiacchiere della vicina Alice sente solo una parola ripetuta all'infinito: ''<nowiki>Breadknife, breadknife''</nowiki>''.<ref>Giorgio Simonelli, ''Invito al cinema di Hitchcock'', Mursia, Milano 1996, pag. 62</ref>
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Molto abilmente Hitchcock riparte dall'esperienza de ''[[Il pensionante (film 1927)|Il pensionante]]'' e ritorna al ''[[film thriller|thriller]]'' e a Londra. C'è la ragazza fidanzata a un poliziotto, c'è il ''triangolo'' amoroso, c'è l'''inseguimento finale''. I luoghi sono quelli dei ''quartieri popolari di Londra'', così familiari al regista; la ''casa-negozio'' in cui Alice abita con i genitori è molto simile a quella della sua infanzia in The High Road.
 
Sono presenti il tema del ''delitto'' e della ''colpa'', centrali in tutta produzione del regista."La scena muta in cui la donna in stato di shock, coperta da pochi indumenti intimi, e con il coltello in mano emerge da dietro la tenda dove si è consumato il delitto...raggiunge l'intensità delle scene dei film americani dove [[Eros]] e [[Thanatos]] si fondono."<ref>Bill Krohn, ''Hitchcock'', Cahiers di cinéma, Milano, 2010, pag. 13. ISBN 978-2-86642-579-1</ref>
 
Si ritrova la preferenza del ''finale ambiguo''. Solo apparentemente il film ha un lieto fine: la morte del ricattatore è la punizione di un finto colpevole e la confessione della protagonista al capo di Scotland Yard, ''provvidenzialmente'' interrotta da una telefonata, non cancella il ghigno del buffone, immagine del delitto impunito.<ref>John Russell Taylor, ''Hitch'', Garzanti, 1980, pgg. 112-119.</ref>
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== Collegamenti esterni ==
* {{Imdb}}
* {{en}}[cita web|http://www.hitchcockwiki.com/wiki/1000_Frames_of_Blackmail_(1929) |1000Frames da Hitchcockwiki]|lingua=en}}
 
{{Film di Alfred Hitchcock}}