Idea: differenze tra le versioni

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[[Schopenhauer]] criticò l'idea hegeliana, affermando che essa non è espressione di una razionalità compiuta, ma discende da una [[Volontà]] superiore che non riesce mai a razionalizzarsi completamente, ed è perciò soggetta al dolore e alla sofferenza. Schopenhauer resta fedele alla concezione [[neoplatonismo|neoplatonica]] (più che [[Platone|platonica]]) dell'idea,<ref>Vittorio Mathieu, ''Come leggere Plotino'', op. cit., p. 37.</ref> come principio universale che si oggettiva nelle forme della natura organica e inorganica, e che può essere colto solo elevandosi al di sopra della ragione [[dialettica]].<ref>«La [[volontà]] è la cosa in sé di Kant; e l'idea di Platone è la conoscenza pienamente adeguata ed esauriente della cosa in sé, è la volontà come oggetto» (Schopenhauer, ''Manoscritti 1804-1818'', in ''Der Handschriftliche Nachlass'', vol. I, p. 291, DTV, München-Zürich 1985).</ref>
 
== "L'Idea" nel pensiero contemporaneo ==
Oggi il significato del termine ''idea'' si è progressivamente ridimensionato ad una connotazione psicologica, che la riduce a semplice contenuto della mente.<ref>Ubaldo Nicola, ''Atlante illustrato di filosofia'', p. 100, ''op. cit.''</ref>