Giulio Giglioli: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Dopo aver frequentanto il [[liceo classico Ennio Quirino Visconti]] di Roma, si iscrive alla laurea in Lettere Classiche nel [[1904]] dove si laureò con [[Emanuel Löwy]] sei anni dopo approfondendo le decorazioni del trono di Zeus fidiaco a Olimpia<ref>Lo studio è stato pubblicato come ''Il trono dello Zeus di Fidia ad Olimpia'', tra le Memorie dell'Accademia dei Lincei (vol. XVI, Roma 1920, pp. 219-373).</ref>. Nello stesso anno diventa assistente di Archeologia e Storia dell'Arte Antica. Nel [[1912]] diventa ispettore archeologo al [[museo archeologico nazionale di Napoli]], per essere trasferito l'anno successivo al [[museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] a [[Roma]]. Durante l'esplorazione dell'[[Etruria]] meridionale e del territorio falisco si dedica soprattutto a [[Veio]], dove scava dal [[1914]] e, con una parentesi dovuta alla guerra, al [[1916]], riportando alla luce grandi statue fittili tra cui il [[Apollo di Veio|celebre Apollo]].
Nel [[1934]] fu deputato alla Camera per il [[Partito Nazionale Fascista]].
Dal [[1939]] al 1943 fu Consigliere nazionale della [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni]].
Negli anni Cinquanta fu tra i principali ideatori del [[Museo della Civiltà Romana]] inaugurato nel [[1955]].
Fu socio corrispondente dell'[[Accademia dei Lincei]], [[accademia nazionale di San Luca|accademico di San Luca]], [[accademico d'Italia]], membro e poi presidente onorario dell'[[Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici]], dell'[[Istituto Nazionale di Studi Romani]], del [[Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti]], socio della [[Pontificia Accademia Romana di Archeologia
Nel [[1970]] gli è stata dedicata una via a sud-ovest di [[Roma]], in zona [[Casal Palocco]].
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[[Categoria:Consiglieri della Corporazione della carta e della stampa]]
[[Categoria:Etruscologi italiani]]
[[Categoria:Accademici dell'Accademia d'Italia]]
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