Rito patriarchino: differenze tra le versioni

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Storia: San Marco
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A quest'epoca risale il documento liturgico più antico e interessante che ci testimonia direttamente il rito patriarchino. Si tratta di un [[capitolare]] dell'[[VIII secolo]] che fu aggiunto al [[Codex Richdigeranus]] (del [[VI secolo]])<ref>Germain Morin (Revue benedictine, 1902, p. 2 sq.) e H. F. Haase, che curarono l'edizione del Codex Richdigeranus (Breslau, 1865), dimostrano che questo capitolare rappresenta l'uso liturgico aquileiese.</ref>. Il rito aquileiese in questa fase divergeva dal [[rito romano]] in molti aspetti e si avvicinava, invece, al [[rito gallicano]] e a quelli delle chiese orientali (specialmente quella di [[Alessandria d'Egitto]], da cui con ogni probabilità il [[Cristianesimo]] giunse ad [[Aquileia]]).
 
In data imprecisata il rito patriarchino ebbe diffusione anche a [[Venezia]] e nei centri limitrofi.<ref name=GDh>{{cita libro |autore=Giovanni Diclich |titolo=Rito veneto antico detto patriarchino |città=Venezia |anno=1823 |editore=Rizzi |url=https://books.google.it/books?id=xzxXAAAAcAAJ }}</ref> Il rito patriarchino viene menzionato anche a [[Monza]]<ref>{{cita libro |autore=G.Rossetti Pepe |titolo=Società e istituzioni: nel contado lombardo durante il Medioevo: Cologno Monzese |volume=1 |anno=1968 |editore=A.Giuffrè |pp=58-59 |url=https://books.google.it/books?id=7WgJAQAAIAAJ&q=rito+patriarchino&dq=rito+patriarchino&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi2p_-1rLzSAhVLBMAKHQRZAlEQ6AEIQjAH }}</ref> e a [[Como]]<ref name=PLn>{{cita libro |autore=P.Lebrun |traduttore=A.M.Donado |titolo=Spiegazione della Messa |volume=2 |città=Verona |data=1752 |editore=Ramanzini |pp=97-98 |url=https://books.google.it/books?id=-d9IAAAAcAAJ&pg=PA97 }}</ref>.
 
Nel tardo [[Medioevo]] il rito patriarchino si andò avvicinando progressivamente a quello romano. Dopo il [[Concilio di Trento]] il rito patriachino fu rapidamente abbandonato a favore di quello romano: a Venezia (esclusa San Marco) nel [[1456]]<ref name=GDh/>, nella [[diocesi di Trieste]] nel [[1586]], nel Patriarcato di Aquileia nel [[1596]]. La [[diocesi di Como]] rivendicò con insistenza il diritto di continuare ad usare il rito patriarchino, ma nel [[1597]] [[papa Clemente VIII]] impose di abbandonarlo. Solo nella [[basilica di San Marco]] di [[Venezia]], costituendo essa una ''[[nullius diocesis]]'' retta da un proprio [[Primicerio della Basilica di San Marco|primicerio]], si continuò ad usarlo fino al 19 ottobre [[1807]] (quando venne incorporata nel Patriarcato di Venezia, divenendone [[cattedrale|chiesa cattedrale]]), sia pure con lievi varianti.<ref name=GMi>{{cita libro |curatore=G.Moroni |titolo=Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica |volume=XC |p=312 |città=Venezia |anno=1858 |url=https://books.google.it/books?id=vG8rBs1Nn_QC&pg=PA312 }}</ref>
 
Nel [[Lezionario|Lezionario romano]] in [[lingua friulana]], approvato nel [[2004]], sono state inserite delle sequenze aquileiesi.