Gianni Letta
Gianni Letta (Avezzano, 15 aprile 1935) è un politico e giornalista italiano.
Biografia
Laureato in giurisprudenza, dopo aver esercitato per alcuni anni la professione forense, si dedicò al giornalismo, come corrispondente dall'Aquila di alcuni quotidiani nazionali, della RAI e dell'Ansa.
Dal 1958 è stato redattore de Il Tempo, nel 1971 fu chiamato alla direzione amministrativa dello stesso quotidiano, e successivamente divenne amministratore delegato della "Società Editoriale Romana" e della "Tipografica Colonna", editrice e stampatrice del quotidiano romano.
Il 16 agosto 1973, alla morte del sen. Angiolillo, assunse anche la direzione de Il Tempo che ha tenuto per quasi 15 anni fino alla fine del 1987.
Dal 1973 al 1987 è stato così Amministratore e Direttore del giornale romano che ha poi lasciato per assumere responsabilità manageriali e giornalistiche nel Gruppo Fininvest guidato da Silvio Berlusconi.
Nel 1982 ha fatto una comparsa nel film di Alberto Sordi Io so che tu sai che io so nella parte di sé stesso.
Ha curato e condotto rubriche televisive, in particolare su Canale 5, Italia domanda, un programma settimanale di dibattito politico-culturale.
È stato per molti anni capo dell'ufficio stampa della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e successivamente capo dell'ufficio studi e documentazione dell'Ente Palazzo della Civiltà del Lavoro.
L'8 aprile del 1993 il vicepresidente della Fininvest Comunicazioni, Gianni Letta, interrogato dal magistrato Antonio Di Pietro, ammette che nel 1988 l'allora segretario del PSDI Antonio Cariglia lo contattò alla vigilia delle elezioni europee per avere più spazio sulle reti della Fininvest e per avere dei contributi per il partito; Letta conferma di avere versato al PSDI una somma, forse di una settantina di milioni (ma il reato di violazione della legge sul finanziamento ai partiti era stato amnistiato fino al 1989).
Dopo la vittoria elettorale del Polo nel 1994, Silvio Berlusconi lo vuole come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel suo primo governo. Caduto il governo, Letta rimane al fianco del Cavaliere: determinante sarà il suo ruolo nel periodo della Bicamerale. Famosa la cena organizzata in casa di Gianni Letta nel giugno del 1997, conclusasi con il cosiddetto "patto della crostata", sulle riforme istituzionali che instaura un'alleanza elettorale destinata a diventare la Casa delle Libertà.
Ricopre nuovamente l'incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel quinquennio dei governi Berlusconi II e III (2001-2006). E' nuovamente nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Berlusconi IV (2008-).
Dopo la rinuncia di Carlo Azeglio Ciampi ad un nuovo mandato presidenziale, Berlusconi propose la candidatura di Gianni Letta alla Presidenza della Repubblica Italiana. L'8 maggio 2006 nella votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica, Letta ottenne al primo scrutinio 369 voti, non riuscendo a raggiungere il quorum di due terzi dell'assemblea (673 voti). Nei successivi scrutini ha raccolto 11 voti al secondo scrutinio, 10 voti al terzo scrutinio e di 6 voti al quarto ed ultimo scrutinio che portò all'elezione di Giorgio Napolitano al Quirinale).
Nel 2008, alla caduta del Governo Prodi e alla vittoria del centro-destra alle elezioni anticipate, Letta torna sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Governo Berlusconi IV, dopo essere stato in un primo momento indicato come possibile vicepremier, carica che non compare nel governo.
Note familiari
Enrico Letta, esponente del Partito Democratico, è nipote di Gianni Letta e lo ha sostituito nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri fino ad allora da lui occupato nel passaggio dal Governo Berlusconi III al Governo Prodi II. Ha poi, l' 8 maggio 2008, ripreso l'incarico dalle mani del nipote.