Orange (azienda)
Orange S.A. (fino al 1º luglio 2013 conosciuta come France Télécom) è la maggiore impresa di telecomunicazioni in Francia. Con i suoi 170.000 dipendenti e 230,7 milioni di clienti nel mondo, è una delle principali aziende mondiali del settore.
Orange S.A. | |
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Stato | Francia |
Borse valori | |
ISIN | FR0000133308 |
Fondazione | |
Sede principale | Parigi |
Prodotti | telefonia fissa e mobile, internet e tv |
Fatturato | € 41,4 miliardi[1] |
Utile netto | € 2,2 miliardi[2] (2018) |
Dipendenti | 151.000[1] |
Sito web | www.orange.com/ |
Ha una capitalizzazione in Borsa di 21,63 miliardi di euro. La quota di controllo è in mano pubblica (23,16% delle azioni), e un considerevole 2,93% è dei dipendenti[4].
È attiva nella telefonia fissa, in quella mobile ed è un fornitore di servizi internet.
È presente, oltre che in Francia, in molti altri paesi del mondo tra cui Marocco, Regno Unito, Spagna, Polonia, Egitto, Romania, Moldavia, Belgio, Slovacchia e nelle ex-colonie francesi.
Storia
A partire dal 1889 il servizio telefonico francese è stato nazionalizzato. France Télécom nasce nel 1998 come azienda pubblica del governo francese per essere poi privatizzata nel 1991. Nel 1996 viene quotata in borsa.[5]
In Italia è stata attiva dal 1997 al 2003, in quanto fondatrice, insieme a Enel e Deutsche Telekom, di Wind Telecomunicazioni.[6]
Dal 2007 ha offerto nel comune di Parigi e dintorni l'ADSL a 100 Mbit/s in download ai suoi clienti.
Nel biennio 2008-2009, oltre 20 dipendenti della società si sono suicidati, forse anche a causa dei rigidi metodi di management aziendali[7][8].
Il marchio Orange è stato inizialmente fondato nel 1994 dai cinesi di Hutchison Whampoa ed è stato poi venduto nel 2000 da Vodafone a France Telecom. Dal 1º luglio 2013, France Telecom ha cambiato il nome societario in Orange, per meglio rappresentare la natura internazionale dell'azienda.[9]
L'azienda era proprietaria della piattaforma di streaming Dailymotion, ma nel 2015 ha ceduto il 90% della sua quota a Vivendi.[10]
Dal 1993 Orange è stata anche presente nel Regno Unito, ma dal 2010 al 2015 si sono svolte le operazioni per completare una fusione con T-Mobile UK e creare il nuovo operatore EE,[11] che è stato poi comprato da British Telecom nel gennaio 2016.[12]
Orange nel mondo
Al 2018 Orange ha 264 milioni di clienti, di cui 32,5 milioni di clienti fissi, 56,2 milioni di clienti in connettività mobile 4G e 9,6 milioni di clienti che usano i servizi televisivi.[1]
Orange è presente in otto Paesi europei, da cui genera il 70% dei ricavi,[13], unitamente ad altri Paesi africani e mediorientali.[14] È anche proprietaria di una quota dell'10,2% in Deezer.[15]
Paese | Operatore | Partecipazione (%) |
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Belgio | Orange Belgium | 52,91 |
Francia | Orange France | 100 |
Lussemburgo | Orange Communications Luxembourg | 52,91 |
Moldavia | Moldova | 94,41 |
Polonia | Orange Polska | 50,67 |
Romania | Orange Romania | 99,20 |
Slovacchia | Orange Slovensko | 100 |
Spagna | Orange Espagne | 100 |
Caraibi | Orange Caraïbe | – |
Botswana | Orange Botswana | – |
Burkina Faso | Orange Burkina Faso | 85,81 |
Camerun | Orange Cameroon | 94,40 |
Rep. Centrafricana | Orange Centrafrique | – |
RD del Congo | Orange RDC | 100 |
Costa d'Avorio | Orange Côte d'Ivoire | 72,52 |
Egitto | Orange Egypt | 99,96 |
Guinea | Orange Guinée | 37,64 |
Guinea-Bissau | Orange Bissau | 38,10 |
Giordania | Jordan Telecom | 51 |
Liberia | Orange Liberia | – |
Madagascar | Orange Madagascar | – |
Mali | Orange Mali | 29,65 |
Marocco | Médi Telecom | 49 |
Mauritius | My.T/Mauritius Telecom | – |
Senegal | Sonatel | 42,33 |
Sierra Leone | Orange Sierra Leone | – |
Tunisia | Orange Tunisie | – |
Fonti: [16][17][18][19] |
Partenariato con la Wikimedia Foundation
Il 23 aprile 2009, la Wikimedia Foundation e Orange hanno annunciato un partenariato di vasto respiro, che consisteva nella possibilità per i clienti di Orange di accedere ai contenuti delle diverse edizioni linguistiche di Wikipedia senza costi di navigazione[20]. Il 24 gennaio 2012 Orange e Wikimedia hanno annunciato che questo accordo sarebbe stato esteso e reso operativo in venti paesi dell'Africa e del Medio Oriente: i clienti Orange che accedevano da rete mobile non avrebbero più dovuto sostenere costi di navigazione per i domini WMF[21][22]. L'accordo faceva parte di un progetto di più ampio respiro chiamato Wikipedia Zero[23], terminato nel 2018.[24]
Loghi
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Logo usato da France Télécom dal 2001 al 2006
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Logo usato dopo il rebranding e già in uso per le attività di telefonia mobile
Note
- ^ a b c (EN) Orange at a glance, su Orange - Integrated Annual Report, 2018. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ 2018 financial results, su Orange - Integrated Annual Report, 2018. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Group's General Management Committee, su Orange. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Euronext - Company profile
- ^ France Telecom - Ultime notizie su France Telecom - Argomenti del Sole 24 Ore, su Argomenti Argomenti del Sole 24 Ore. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Wind, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2020.«Società per le telecomunicazioni sorta nel 1997 in seguito a un accordo siglato tra Enel (azionista di riferimento), France Telecom e Deutsche Telekom. Enel, diventata unica azionista nel 2003»
- ^ Nuovo suicidio a France Telecom è la 23ª vittima in 18 mesi, La Repubblica
- ^ France Telecom fermerà l'ondata di suicidi, La Repubblica
- ^ (EN) Daniel Thomas, France Telecom changes name to Orange, in Financial Times, 29 maggio 2013. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Vivendi raises its stake in Dailymotion, su press.dailymotion.com, 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
- ^ (EN) Christopher Williams, EE declares merger of Orange and T-Mobile 'complete' after five years, in Telegraph, 27 luglio 2015. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) British Telecom’s $19m deal to buy the UK’s largest 4G mobile network has been approved, su Digital Trends, 15 gennaio 2016. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Orange in the world, su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Africa and the Middle East, su orange.com, 26 novembre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) LIST OF ORANGE GROUP ENTITIES (PDF), su orange.com, 31 dicembre 2015. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) Consolidated financial statements 2019 (PDF), su orange.com, 13 febbraio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) 2018 Registration document (PDF), su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (EN) All the Group's website, su orange.com. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ (FR) Téléphonie: Orange Maurice devient MyT Mobile, in L'Express, Mauritius, 9 novembre 2017. URL consultato il 23 febbraio 2020.
- ^ Annuncio dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.
- ^ Annuncio dell'accordo sul sito della Wikimedia Foundation.
- ^ Agreement between Orange and Wikipedia: free access in Africa Archiviato il 6 giugno 2015 in Internet Archive., nota su lettera27.org del 6 febbraio 2012.
- ^ Pagina dedicata a Wikipedia Zero su mediawiki.org.
- ^ (EN) Building for the future of Wikimedia with a new approach to partnerships – Wikimedia Blog, su blog.wikimedia.org. URL consultato il 23 febbraio 2020.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orange
Collegamenti esterni
- (FR, EN) Sito ufficiale, su orange.com.
- Orange (canale), su YouTube.
- (EN) France Telecom SA, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0004 0600 5611 · GND (DE) 1036508579 |
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