Milazzo
Milazzo (Milazzu in siciliano) è un comune italiano di 30 382 abitanti[3] della città metropolitana di Messina in Sicilia[6].
Milazzo comune | |
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Panorama di Milazzo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Messina |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Midili[1] dal 5-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 38°13′01.2″N 15°14′13.2″E |
Altitudine | 1 m s.l.m. |
Superficie | 24,7[2] km² |
Abitanti | 30 382[3] (30-11-2021) |
Densità | 1 230,04 ab./km² |
Frazioni | Acqueviole, Addolorata, Badessa, Baronello, Baronia, Bastione, Bevaceto, Botteghelle, Bilemi, Capo Milazzo, Ciantro, Croce al Promontorio, Faraone, Fiumarella, Fossazzo, Manica, Masseria, Olivarella, Paradiso, Parco Nuovo, Parco Vecchio, Pezza del Pioppo, Pezza Grande, Pietre Rosse, San Paolino, San Papino, Santa Maria delle Grazie, San Giovanni, San Marco, San Pietro, Sant' Antonio, Santa Marina di Milazzo, Scaccia, Stella, Tono, Torretta Spiaggia, Trinità |
Comuni confinanti | Barcellona Pozzo di Gotto, Merì, San Filippo del Mela |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 98057 |
Prefisso | 090 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 083049 |
Cod. catastale | F206 |
Targa | ME |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[4] |
Cl. climatica | zona B, 628 GG[5] |
Nome abitanti | milazzesi, mamertini, milaiti |
Patrono | santo Stefano Protomartire, Protettore san Papino Martire, Compatrono san Francesco di Paola |
Giorno festivo | Prima domenica di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Milazzo nella città metropolitana di Messina | |
Sito istituzionale | |
Fondata dai Greci intorno al 716 a.C.[7] e dal 36 a.C. riconosciuta come civitas Romana, la città è stata al centro della storia anche durante la Prima Guerra Punica (260 a.C.), e nel luglio 1860 con l'arrivo delle camicie rosse nella battaglia di Milazzo. Numerose sono le testimonianze e i simboli della storia millenaria della città.
Geografia fisica
Territorio
Le origini del promontorio si possono far risalire a un milione e mezzo di anni fa, quando tra il Terziario e il Quaternario i movimenti tettonici portarono ad un innalzamento di rocce sedimentarie e cristalline fra i 20 e i 70 metri s.l.m. Su di esse si depositarono sabbie e sedimenti marini, durante un periodo interglaciale (430.000 anni fa) che rappresenta il piano tirreniano. Si formò quindi un'isola poco distante dalla terraferma. Successivamente grandi quantità di detriti e depositi alluvionali provenienti dai Monti Peloritani la unirono alla Sicilia.
La città sorge all'inizio di una penisola lunga circa 8 km (Capo Milazzo) nel Mar Tirreno, in direzione nord. A ovest del territorio milazzese si trova la Riviera di Ponente, affacciata sul Golfo di Patti (Mar di Ponente); a est, il Golfo di Milazzo (Mar di Levante). Il territorio del comune, nel versante sud, è caratterizzato da un'ampia pianura alluvionale (Piana di Milazzo). Il confine comunale sulla terraferma è demarcato a est dalla fiumara Floripotema, che divide il comune di Milazzo da quello di San Filippo del Mela, e a ovest dal fiume Mela (o di Merì), che separa il comune milazzese da Barcellona Pozzo di Gotto e Merì.
Clima
Milazzo ha un clima mediterraneo con evidenti caratteristiche subtropicali, caratterizzato da escursioni termiche molto contenute in tutto l'anno. Secondo la classificazione dei climi di Köppen la città fa parte della fascia climatica Csa.
- Piovosità
La piovosità annua dell'area è di circa 850–900 mm. I mesi di maggiore precipitazione risultano essere gennaio, febbraio, novembre e dicembre. Negli ultimi decenni si è verificato un graduale cambiamento climatico, manifestato con l'accentuarsi di fenomeni a carattere temporalesco, che hanno evidenziato quindi una lenta tropicalizzazione dell'area.
- Venti
Nell'area in questione i venti predominanti e costanti, sia deboli che medi e forti, sono il Ponente (proveniente da Ovest) e, con frequenza minore, lo Scirocco (proveniente da Sud-Est). Tale situazione si registra in tutti i mesi dell'anno ad eccezione dei mesi estivi, durante i quali diminuisce la frequenza dei venti forti. I venti forti e fortissimi (7º-12º Scala Beaufort) si concentrano nei periodi autunnali ed invernali anche se si presentano con frequenze minori rispetto a quelli più deboli. Per quanto riguarda il Ponente, la penisola di Milazzo offre, dal lato del porto, un buon riparo, mentre per lo Scirocco la baia (Mar di Levante) è scoperta. Il contrario avviene per il litorale opposto.
Flora
La flora milazzese è molto varia, poiché le numerose specie presenti appartengono ad ambienti naturali eterogenei. Le piante costituiscono un'importante chiave di lettura del territorio, modificato dall'uomo. I tipi di vegetazione che si riscontrano oggi a Milazzo rimangono comunque vari e ricchi di specie rare; i più significativi e caratterizzanti dell'area sono: macchia alta o macchia foresta, macchia, gariga, steppa, vegetazione rupicola, vegetazione alofila, vegetazione ripariale, vegetazione degli ambienti umidi. La macchia alta non è altro che il risultato della degradazione della foresta mediterranea, un tempo presente anche a Milazzo e dominata dalla presenza di lecci (Quercus ilex), oggi sostituita dalla roverella (Quercus pubescens). Nei piccoli lembi di macchia alta crescono specie ad alto fusto, come l'olmo campestre (Ulmus minor) e il bagolaro (Celtis australis). Si trovano anche piante volubili e lianose come la salsapariglia (Smilax aspera) e la robbia selvatica (Rubia peregrina); sono presenti inoltre: il mirto (Myrtus communis), l'alaterno (Rhamnus alaternus), il pero selvatico (Pyrus pyraster), il melo selvatico (Malus sylvestris), il pruno selvatico (Prunus spinosa) e il biancospino comune (Crataegus monogyna).
La macchia mediterranea milazzese è dominata dal lentisco (Pistacia lentiscus), l'erica arborea (Erica arborea), la ginestra comune (Spartium junceum), il caprifoglio mediterraneo (Lonicera implexa), l'asparago pungente (Asparagus acutifolius), la rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens), l'edera (Hedera helix), l'orniello (Fraxinus ornus) e il viburno (Viburnum tinus). Nei luoghi più freschi crescono specie di felci come il polipodio meridionale (Polypodium cambricum), l'asplenio adianto nero (Asplenium adiantum-nigrum), l'asplenio obovato (Asplenium obovatum) e l'asplenio maggiore (Asplenium onopteris). In condizioni di aridità, la macchia è dominata dall'euforbia arborescente (Euphorbia dendroides).
Un po' ovunque, dove è andata distrutta la macchia cresce una forma di vegetazione cespugliosa detta gariga. Sono tipiche della gariga piante cespugliose come lo sparzio villoso (Calicotome villosa), l'assenzio aromatico (Artemisia arborescens), la timelea barbosa (Thymelaea hirsuta), il camedrio doppio (Teucrium flavum), il the siciliano (Prasium majus), l'asfodelo mediterraneo (Asphodelus microcarpus), la scilla marittima (Urginea maritima). Inoltre si trovano specie rare come la spina santa insulare (Lycium intricatum), il senecione cinerario dell'Etna (Senecio ambiguus), il senecione cinerario del messinese (Senecio gibbosus), l'ofride panormitana (Ophrys sphegodes panormitana), il giacinto siciliano (Bellevalia dubia).
Quando la gariga subisce ulteriormente la degradazione si trasforma in steppa; la pianta che maggiormente la rappresenta è il barboncino mediterraneo (Hyparrhenia hirta). Ad essa si associa la filigrana comune (Lobularia maritima), la scarlina (Galactites tomentosa), la viperina azzurra (Echium vulgare), il finocchio comune (Foeniculum vulgare), la firrastrina comune (Thapsia garganica), l'opoponace comune (Opoponax chironium) e il basilisco filiforme (Cachrys pungens). E alcuni cardi: carlina raggio d'oro (Carlina corymbosa), onopordo maggiore (Onopordum illirycum) e masticogna laticifera (Atractylis gummifera). Sulle rupi crescono piante come il cappero comune (Capparis spinosa), la vedovina delle scogliere (Scabiosa cretica), il ginestrino delle scogliere (Lotus cytisoides), la finocchiella di Boccone (Seseli bocconi), il garofano rupicolo (Dianthus rupicola), l'issopo di Cosentini (Microneria consentina); merita infine di essere segnalata la palma nana (Chamaerops humilis). Numerose piante esotiche sono riuscite ad introdursi nella rupe.
La vegetazione alofila è rappresentata dalle piante che trovano il loro habitat negli ambienti salini delle scogliere e delle dune sabbiose. Tra le piante più rappresentative troviamo la violacciocca selvatica (Matthiola tricuspidata), il papavero cornuto (Glaucium flavum), il giglio di mare comune (Pancratium maritimum), la salsola (Salsola kali), il poligono marittimo (Polygonum maritimum), il finocchio marino (Crithmum maritimum). Espressione del degrado della duna è la gramigna rampicante (Cynodon dactylon), ben rappresentata sulla spiaggia di Renella. Nella zona industriale crescono pioppi neri, salici bianchi, tamerici, oleandri, giunchetto meridionale e cannuccia palustre.
La vegetazione degli ambienti umidi è limitata alle piccole sorgenti di promontorio, ove cresce quasi esclusivamente la canna domestica (Arundo donax), affiancato da piante come il rovo comune. Lungo il torrente Mela crescono il salice rosso, l'ontano comune, il giunco foglioso.
Fauna
Mammiferi
Fra i mammiferi troviamo il coniglio, fra i più visibili; la donnola, il più piccolo dei carnivori. Fra gli insettivori ci sono il piccolo mustiolo, la crocidura rossiccia e la crocidura minore, fra i più grandi troviamo il riccio. Tra i roditori vi sono il ratto nero, il ratto delle chiaviche, il topo delle case e il topo selvatico.
Uccelli
Il territorio è costituito da ambienti vari, nei quali alle volte trovano rifugio numerose specie di uccelli, come il falco pellegrino, il gheppio, la poiana e il falco pecchiaiolo, oltre all'assiolo, la civetta e il barbagianni. Le specie legate all'ambiente marino sono il gabbiano comune e il gabbiano reale. Tre gli uccelli che si possono osservare lungo la costa ricordiamo: il cormorano, il marangone dal ciuffo e il martin pescatore. Sulle rupi nidificano il passero solitario e il piccione selvatico. Per quanto riguarda i corvidi su trovano il corvo imperiale, la taccola e la gazza. Gli uccelli acquatici migratori sono il tarabusino, la gazzetta e l'airone cenario, mentre nelle zone antropizzate troviamo la passera sarda, la mattugia, il merlo e l'upupa.
Anfibi
Le specie più comuni di anfibi sono la raganella, il discoglosso dipinto, la rana dei fossi. Non è più presente invece il rospo comune.
Rettili
Le due specie di serpente che qui si trovano sono: il biacco, il serpente più comune, e la biscia dal collare. Il rettile più comune è la lucertola campestre, inoltre si trova il ramarro. Le due specie di gechi sono: il geco verrucoso e il geco comune. Inoltre appartenenti alla famiglia degli Scinchidi sono il gongilo e la luscengola.
Storia
Dalle origini al dominio romano
Il nome della città appare legato a quello del fiume Mela che, fino alla seconda metà del XVI secolo, sfociava nel porto naturale e che caratterizza tutta l'idrologia della pianura alluvionale ai piedi del Monti Peloritani. L'origine dell'idronimo è da ricercarsi nell'Accadico “melu” o “milu”, col significato di “fiume che occasionalmente esonda”. Analoga origine avrebbero “Mella” (fiume in provincia di Brescia), “Melle” in prossimità di Oppido Mamertina (RC), "Mili" (ME), e “Mala”, il nome ittita del primo tratto dell'Eufrate. “Mileto” patria di Talete, sommersa dalle piene del fiume Meandro, e “Mileto” (RC) in prossimità del fiume Mesima, avrebbero analoga origine.
Il sito cittadino è frequentato sin dal Neolitico, ma le tracce più importanti sono i resti di villaggi fatti di capanne semicircolari, risalenti all'Età del bronzo e del rame nella zona del capo e dell'istmo. I villaggi sfruttavano la pianura alluvionale del Mela per l'irrigazione ed erano dediti alla lavorazione dei metalli. Di questo periodo fanno parte le necropoli ritrovate ai piedi del castello e sull'istmo, che segnano il passaggio tra le varie fasi storiche.
Fondata ed Ellenizzata dai greci calcidesi di Zancle (Messina) con il nome di Mylae (Μυλαί in greco antico significa macine, mulini) nel 716 a.C., si rese indipendente dalla madrepatria sino al 550 a.C. I greci fondarono Mylai principalmente come avamposto militare per sorvegliare le vie d'accesso marittime e terrestri a Messina ma anche per la fertile pianura ed il porto naturale. Non si hanno ancora importanti resti archeologici greci dell città ma è probabile che il sito scelto fosse quello del castello (acropoli) e del borgo sottostante più vari nuclei abitati nella pianura. Nel 427 a.C., durante la Guerra del Peloponneso, fu assediata dall'ateniese Lachete. Dopo successive e numerose vicende che la videro contesa, la città fu sottratta ai Mamertini, nel 270 a.C., dal siracusano Gerone II uscito vittorioso da una difficile battaglia combattuta nei “Campi Milesi”.
Nel 260 a.C. le acque di Mylae divennero nuovamente teatro di battaglie, con lo scoppio della prima guerra punica, in cui si verificò il trionfo navale di Caio Duilio sull'armata dei Cartaginesi di Annibale Barca. Ciò permise l'affermarsi dell'egemonia romana sul mare. Nel 36 a.C. avvenne un'ulteriore battaglia decisiva, tra l'Imperatore Ottaviano e Sesto Pompeo. La città divenne importante base navale, tanto che l'Imperatore romano concesse il riconoscimento civico con l'aquila e con il motto “Aquila mari imposita– Sexto Pompeo superato”. Sotto il dominio dei Bizantini, Milazzo fu una tra le prime sedi vescovili della Sicilia.
Dalla dominazione musulmana ai reali di Spagna
Con la sua espugnazione avvenuta nell'843 da parte di Fadhl Ibn Giafar, iniziò la dominazione musulmana. Durante questo periodo fu messa a capo di una nuova circoscrizione territoriale denominata "Vallo di Milazzo" e divenne un florido centro agricolo e commerciale. È di questo periodo la costruzione della grande torre del Maschio, indicata come "saracena" e l'introduzione della pesca del tonno che si svilupperà nei secoli successivi con tecniche più moderne. Nell'888 un'incursione navale da parte dei Bizantini si concluse in modo fallimentare.
Nel 1101 fu occupata da Ruggero I d'Altavilla o Il Normanno, fu incorporata nel demanio regio e vide il potenziamento dell'importante Maschio, trasformato in castello da parte di Federico II di Svevia e di Alfonso V d'Aragona e inserito fra i "castra exenta" sotto la diretta giurisdizione reale. L'antico Vallo di Milazzo assunse la denominazione di "Comarca di Milazzo" con una potestà riservata ai magistrati civici, militari e giudiziari che durò sino al XVIII secolo.
Nell'agosto 1268, al comando di Guido Baccio da Pisa, quaranta galee sbarcarono a Milazzo con i partigiani di Corradino di Svevia, sconfitti i normanni, la città e il castello furono tenuti dai fedeli di Corradino sino alla disfatta di Tagliacozzo che passò il governo della Sicilia agli Angioini. Nella guerra del Vespro del 1282 Milazzo venne alternativamente occupata dai due sovrani contendenti Carlo I d'Angiò e Pietro d'Aragona. Negli ultimi mesi del 1295 si tenne un'Assise del Real Parlamento di Sicilia, allora itinerante, convocato da Federico III d'Aragona, per valutare il tradimento del fratello Giacomo che si era impegnato a cedere, dopo averne cacciato il fratello, l'intera isola a Carlo I d'Angiò.
Accresciuta d'importanza e nuovamente potenziata da imponenti fortificazioni per opera degli spagnoli, ospitò più volte i Viceré e i Luogotenenti di Sicilia. Ebbe numerosi privilegi civili, militari ed economici grazie ai monarchi spagnoli, ma già avuti in precedenza da Federico di Svevia, Federico d'Aragona, Giacomo II d'Aragona, Martino II ed Alfonso V.
Dall'età cinquecentesca all'Unità d'Italia
Nel 1523 il Viceré Ettore Pignatelli vi soffocò la congiura contro la corona di Spagna promossa dai fratelli Imperatore; nel 1539 vi ritrovò rifugio il viceré Ferdinando Gonzaga dalla rivolta popolare di Messina. Vanamente assalita nel luglio 1544 dall'armata barbaresca di Hajreddin Barbarossa, nell'agosto 1571 fu scelta da Don Giovanni d'Austria quale centro di raduno e d'imbarco del contingente siculo-spagnolo aggregato all'armata cristiana alla fonda a Messina e prossima a conseguire la vittoria sui turchi ottomani nella battaglia di Lepanto. Nella guerra franco-spagnola seguita alla Rivolta antispagnola di Messina (1674-1678), Milazzo rimase a sostenere gli spagnoli. Gli ultimi guizzi del dominio spagnolo si esaurirono nel 1713 quando, la sovranità della Sicilia passò a Vittorio Amedeo II di Savoia. Nel 1718-1719 si esaurì nel duro e vano assedio di Milazzo - difesa degli austro-piemontesi - il piano del Viceré spagnolo Marchese di Lede di riconquistare la Sicilia. Durante tale assedio gravi furono i danneggiamenti o le distruzioni del patrimonio storico e monumentale della città. Nelle guerre napoleoniche gli Inglesi la fecero loro piazza d'armi, e base del sistema difensivo ed offensivo britannico nell'isola. Durante i moti risorgimentali del 1848 Milazzo fu al centro degli avvenimenti legati all'assedio e all'eroica difesa di Messina. Il 20 luglio 1860, Giuseppe Garibaldi, coronando con la cruenta battaglia campale vinta sui Borbone, pose i presupposti per la liberazione di tutta l'Italia meridionale e per il compimento dell'unità nazionale. Con l'avvento del Regno d'Italia, la città perse la sua importanza strategica - militare e il Castello nel 1880, su ordine nazionale, venne declassato da piazzaforte reale a carcere giudiziario.
Gli anni delle due Guerre Mondiali
Nella prima guerra mondiale, Milazzo, divenne campo di prigionia per i militari austro-ungarici, . Durante la seconda guerra mondiale, la città subì massicci e cruenti bombardamenti; numerosi edifici furono rasi al suolo. Assieme a Catania, Augusta e Palermo, fu anche individuata quale zona da sbarco nel piano inglese d'invasione della Sicilia, denominato "Whipcord", che doveva effettuarsi il 9 dicembre 1941 ma annullato il 30 ottobre 1941. Nel luglio 1943, quando l'invasione attuata con lo sbarco in Sicilia era in pieno svolgimento, il porto di Milazzo venne potenziato notevolmente nelle sue difese quale importante centro marittimo, ferroviario e militare. Il 14 agosto 1943 le truppe del 15º gruppo tattico reggimentale della III divisione di fanteria americana occuparono Milazzo a seguito del disimpegno del 71º reggimento di fanteria tedesca appartenente alla 29ª divisione Panzergrenadier.
Nel 1946 da Milazzo partì una delle più grandi rivolte di lavoratori della storia siciliana, quando le Gelsominaie iniziarono un duro sciopero per chiedere condizioni di lavoro più dignitose. A loro si unirono in seguito altre categorie di lavoratori che ottennero finalmente salari più elevati.[8]
Il 3 giugno 1993, Milazzo fu teatro di una tragedia avvenuta nella raffineria del paese. Un'esplosione all'interno dell'impianto "Topping 4" causò la morte di sette operai.
Il 27 settembre 2014 nella raffineria di Milazzo si verificò un incendio di vaste proporzioni ed un'esplosione al serbatoio numero 513. Fortunatamente non ci furono vittime e dopo diverse ore l'incendio venne estinto.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Un primo monumento di grande interesse è il Duomo antico. Si trova all'interno della città fortificata, e la sua costruzione fu iniziata nel 1608 su disegni di Camillo Camilliani, allievo di Michelangelo. Il Duomo fu costruito in sostituzione della vecchia Chiesa Madre di Santa Maria, abbattuta nel 1568 per motivi strategico-militari. I lavori di abbellimento e di completamento della nuova opera si protrassero fino al 1700 circa. Tra il Duomo Antico e il Castello, vi è il restaurato Palazzo dei Giurati, successivamente sede dell'antico Senato della città.
Il Duomo Nuovo (Cattedrale) è consacrato a Santo Stefano Protomartire. L'edificio, a tre navate, fu costruito su progetto dell'architetto Francesco Valenti, a partire dal 1937 ed inaugurato al culto nel 1951. Altre chiese di grande interesse si trovano lungo il borgo antico, la zona marinara di Vaccarella e lungo le strade del centro.
Al borgo antico (Città Spagnola) vi sono la Chiesa di San Rocco (1575), la Chiesa dell'Immacolata Concezione (1640), la Chiesa del Santissimo Salvatore (1616), la Chiesa Nostra Signora del SS. Rosario (eretta nel XVI secolo, e sede del Tribunale dell'Inquisizione fino al 1782), la Chiesa di San Giuseppe (1565), e per finire il Santuario di San Francesco di Paola. Questo è l'unico santuario del santo presente in Sicilia, ed è stato costruito, tra il 1464 e il 1467, per suo volere durante il soggiorno in città, dove la tradizione riporta numerosi miracoli.
Proseguendo verso Capo Milazzo troviamo, oltre alle Chiesa della SS. Trinità e alla Chiesa dell'Addolorata (1810-1813), il Santuario di Sant'Antonio da Padova. Situato nella parte finale del promontorio, è un vero e proprio rifugio rupestre, dove il santo trovò riparo dopo essere naufragato sulle coste nel gennaio 1221; trasformato in luogo di culto (1232), successivamente al 1575 assunse l'aspetto giunto fino a noi.
Nel quartiere di Vaccarella è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata tra il 1610 e il 1621.[9] Dal punto di vista storico, è legata all'epopea dei Mille per il riposo da campo che Giuseppe Garibaldi si concesse nella notte tra il 20 ed il 21 luglio 1860, al termine della battaglia contro le forze borboniche.
Sono presenti anche la Chiesa di San Giacomo Apostolo (1434), la Chiesa della Madonna del Carmine (1574-1577)[9] e la piccola Chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria (eretta in epoca bizantina, presente nell'attuale "Quartiere Bizantino").
All'interno di una masseria, poco fuori Milazzo si trova la Cuba di Milazzo.
Chiesa di San Papino
Nella zona prospiciente al litorale di ponente, nella "Parrocchia del SS. Crocifisso" sorge la Chiesa di San Papino Martire (Παππίου-Pappio) (IV secolo) dove secondo la tradizione nel 580 d.C. circa arrivarono alcune reliquie dalla lontana Armenia Maggiore, all'interno custodisce un "Crocifisso ligneo" opera di Giovan Francesco Pitorno meglio noto come Frate Umile da Petralia del 1632-1633.
In periferia, nella frazione di Santa Maria delle Grazie, è da segnalare la chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, il cui culto risale al '500 quando sul luogo furono segnalate alcune apparizioni della Vergine col Bambino. Nella frazione di Parco Nuovo è situata l'antica chiesa di Maria SS. del Boschetto. Inoltre a Santa Marina di Milazzo si trova la Chiesa di Santa Marina Vergine edificata in epoca normanna intorno al sec. XII, e successivamente riedificata nel 1646. Inoltre, vi sono presenti, oltre a quelle già elencate, un alto numero di chiese, molte delle quali erette in tempi più recenti, come la Chiesa Sacro Cuore di Gesù.
Architetture civili
Numerosi sono i palazzi delle antiche famiglie milazzesi. Di notevole interesse è il Palazzo Municipale, sito in via Francesco Crispi.
- Palazzo D'Amico
Il settecentesco palazzo dei marchesi D'Amico, proprietari di tonnare e vigneti sino alla metà del secolo scorso, si trova sul lungomare di Milazzo, poco prima del quartiere marinaro di Vaccarella. L'austera facciata della prima metà del XVIII secolo è ingentilita da decorazioni in pietra da tagli. Restaurato di recente, ospita la biblioteca comunale ed è sede di convegni ed esposizioni. Nei locali del piano nobile spiccano cimeli risorgimentali, quali lo scrittoio ed il letto utilizzati da Giuseppe Garibaldi nella vicina Merì alla vigilia della storica Battaglia di Milazzo del 20 luglio 1860, nonché un suo ritratto. Il secondo piano che era la zona residenziale della famiglia, oggi è adibito a Biblioteca comunale e Sala lettura. Il materiale posseduto è suddiviso in fondo moderno (costituito da più di 25000 volumi) ed antico (supera gli 11000 volumi). L'archivio storico, un tempo ospitato dalla biblioteca, dal 1996 costituisce una sezione separata presso il Palazzo Comunale. Altre opere ospitate sono un quadro del 1898 di Bruno Menotti, raffigurante il patriota e senatore Domenico Piraino, ed un busto marmoreo di Umberto I, risalente al 1881 ed opera del milazzese Francesco Greco.
- Ville
Nelle frazioni di Capo Milazzo e della Piana vi sono diverse ville padronali, tra le quali, nella zona di Capo Milazzo Villa Lucifero (secoli XVII-XIX), Villa Proto già Siragusa, in stile moresco, (primo '900), Villa Paradiso (secoli XVIII-XIX), Villa Vece, Villa Muscianisi già dei frati Minimi di S. Francesco di Paola, Villa Le Donne oggi Caruso (prima metà dell''800), Villa Gamberini oggi Comandè, Villa Ryolo (1822), Villa Calcagno già Zirilli (1882), Villa Bonaccorsi, nella parte bassa Villa Vaccarino (1929), Villino Greco (1907), Villa Zirilli (sec. XIX), Villa Bevaqua e Villa Cumbo.
- Monumenti
Altri monumenti importanti sono: i Caduti Milazzesi per la Patria (situata in Piazza Roma ed eretta nel 1924); la mitica e antica Fonte del Mela (situata di fronte alla Chiesa del Carmine); la Statua della Libertà, costruita in onore di Garibaldi; la Statua di Luigi Rizzo; il monumento Ponte di Milazzo, eretto per ricordare la celebre battaglia del 20 luglio 1860, e il grande mosaico pavimentale che raffigura lo stemma comunale, situato nell'atrio della Chiesa del Carmine.
- Statua della Libertà
Opera dello scultore milazzese Francesco Greco ed inaugurata alla presenza di Francesco Crispi il 20 luglio 1897, si erge a metà del percorso del Lungomare Giuseppe Garibaldi. Nello slanciato piedistallo fregiato da iscrizioni vi sono bei rilievi in bronzo raffiguranti a sinistra Giuseppe Garibaldi appiedato in atto di difendersi con la sciabola da un cavaliere borbonico, e a destra il riposo del generale sulla soglia della Chiesa di Santa Maria Maggiore. Sopra l'alto basamento è raffigurata la Libertà, in marmo, con ai piedi le catene spezzate; tiene alta con la destra una fiaccola e posa la sinistra su uno scudo. Dalla resa convenzionale, la statua ricorda il noto monumento di New York. Fu realizzata per celebrare i caduti nella battaglia che oppose Garibaldi e le sue truppe all'esercito borbonico.
Il Borgo antico
Il patrimonio monumentale pervenuto, costituito da chiese, conventi e monasteri, e palazzi nobiliari, attesta la formazione dell'impianto del borgo primitivo tra il XV e il XVIII secolo.
L'aumento della popolazione, il crescente sviluppo urbanistico, la necessità di acquisire nuovi spazi, una relativa sicurezza dovuta allo scemare degli attacchi di barbari o di pirati grazie a nuovi sistemi difensivi, l'esercizio di attività legate alla pesca e alla marineria in generale, porta alla costituzione di nuclei abitativi e lavorativi posti al di fuori del perimetro della Città Murata. Sulla direttrice nord - sud e verso levante sorgono gli insediamenti fuori le mura che danno origine al primitivo Borgo antico di Milazzo. Le propaggini del costituendo borgo raggiungono i versanti marini di levante e di ponente dovute all'intensificazione delle attività legate alla pesca mentre più a sud si concentrano le attività portuali e commerciali che perpetuano le tradizioni millenarie della popolazione milazzese.
Al pari degli Arabi, nell'opera d'urbanizzazione inconsapevolmente sono distrutti o ricoperti o rinvenuti o parzialmente rimodulati interessanti insediamenti delle varie epoche. Elenco delle principali chiese presenti o documentate nel Borgo antico di Milazzo.
Elenco dei principali monumenti presenti nel Borgo antico di Milazzo:
- ?, Insediamento preistorico ai Cappuccini.
- 1568, Palazzo dei Viceré e dei Governatori edificato per opera del barone Vincenzo Baele. Proprietà dei baroni Baele, baroni Lucifero, D'Amico - Marullo. Dimora di Don Giovanni d'Austria dal 1571, dei Viceré di Sicilia e i luogotenenti del Regno di Sicilia in visita a Milazzo. Ospita Marcantonio Colonna, Don Pedro Téllez-Girón y Velasco Guzmán y Tovar III duca di Osuna, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, l'ammiraglio olandese Michiel Adriaenszoon de Ruyter e Lord William Henry Cavendish-Bentinck. Duplice soggiorno di Luigi Filippo d'Orleans, futuro re dei francesi, con la consorte Maria Amelia di Borbone, ospiti a Milazzo durante l'esilio a Palermo. Appartiene dal 1956 all'ente morale "Regina Margherita", è sottoposto a vincolo di tutela come edificio di rilevanza storico - artistica.
- ?, Grotta di Polifemo, è ubicata alla base dell'acrocoro su cui sorge la Rocca e il Castello. I racconti epici narrano della spelonca come l'antica dimora in cui Polifemo imprigiona l'astuto Ulisse con i suoi uomini. La narrativa dell'Odissea racconta di Polifemo che governa gli armenti del dio Sole nella terra chiamata Chersoneso d'oro[10] (Aurea Chersonesus)[11][12] cantata dai greci per la bellezza, il clima e la fertilità, quando Ulisse, uomo dal multiforme ingegno, vi approda dopo un naufragio. Durante l'epidemia di peste del 1565 è adattata a lazzaretto, similmente nel 1575. L'antro naturale ospita nel XVII secolo le strutture per la fabbricazione di polvere da sparo e salnitro. Ampliata dal Genio Militare nel 1943 per consentire l'installazione delle artiglierie durante il secondo conflitto mondiale. Utilizzata come ritrovo musicale e attrattiva naturale negli anni 1960 - 1970, oggi è chiusa al pubblico e versa in stato di totale abbandono.
Elenco dei principali edifici presenti o documentati nella Cinta muraria spagnola:
- 1527, Primitivo duomo di Santa Maria e Arco trionfale di Santa Maria.
- 1616 - 1637, Chiesa del Salvatore e monastero delle Benedettine.[9] Derivati in seguito nella chiesa del Salvatore e monastero delle Benedettine ubicati al di fuori della Città Murata.
- ?, Palazzo dei Giurati o Casa di Città o "Casa de la Ciudad" sede del Senato della città (?).
- ?, Chiesa dell'Annunziata al Castello edificata presso il Baluardo delle Isole.
- ?, Chiesa di San Nicolò nella Città Murata, demolita all'inizio del XVII secolo per la costruzione del duomo Antico di Santo Stefano. Edificio di culto documentato e non più esistente.[9]
- ?, Chiesa di Sant'Antonio nella Città Murata, demolita all'inizio del XVII secolo per la costruzione del duomo Antico di Santo Stefano. Edificio di culto documentato e non più esistente.
Architetture militari
Il monumento più importante della città è il Castello di Federico II: bene nazionale e dell'Unione europea, si estende su un'area di oltre 7 ettari, costituisce una vera e propria cittadella. Le prime fortificazioni sono databili all'intervento romano-bizantino, con un castrum. Nell'843 gli Arabi diedero vita al primo nucleo dell'odierno castello, sulle rovine delle vecchie dominazioni. Successivamente, i Normanni e gli Svevi, aggiunsero altre strutture, gli Aragonesi ne adeguarono l'impianto difensivo, gli Spagnoli lo circondarono di una poderosa cinta muraria. Particolare interessante è un disegno stilizzato il pietra lavica in uno spigolo delle mura medievali. Divenuta cittadelle fortificata, nel 1860 fu l'ultimo baluardo borbonico prima della conquista di Messina da parte dei Mille di Garibaldi.
Nel 1928 è venuta alla luce una gabbia di tortura, che conteneva uno scheletro umano mancante degli arti inferiori. Oggi la gabbia è un reperto del Museo Criminale di Roma.
Musei
Oltre ad essere stato luogo di ritrovamento di numerosi reperti presenti al Museo archeologico regionale di Siracusa, la città possiede tre musei.
Antiquarium Archeologico "Domenico Ryolo"
L'edificio che ospita il museo (una costruzione bianca con un elegante prospetto a sviluppo orizzontale) è un ex carcere femminile borbonico realizzato nel 1816 con i caratteri tipici delle costruzioni militari dell'epoca. La collezione espone reperti rinvenuti durante le ricerche nelle aree della necropoli. Tra i vari oggetti, importanti attestazioni della produzione ceramica sia importata da Corinto che prodotta nell'areale dello Stretto a imitazione della ceramica calcidese, tutta probabilmente dalle officine di Zancle (Messina) e della stessa Mylai. Si notano poi barchette e rematori fittili della seconda metà del III secolo a.C., pezzi rari simboleggianti , pare, il viaggio delle anime e, inoltre, corredi funerari risalenti a un periodo compreso tra fine del V al III secolo a.C.
Museo della Tonnara e del Mare
Il Museo della Tonnara del Tono ospita due sezioni:
- Il settore Museo della Tonnara con fotografie, testi, oggetti ed attrezzature varie, e con l'integrazione di disegni schematici ed esecutivi e schede didattiche, con imbarcazioni tuttora esistenti integrate da piccoli modelli lignei di quelle scomparse, con ancore ed attrezzature impiegate nella pesca e nella lavorazione e trasformazione del pescato;
- Il settore Attività marinare: sezione con mappe, carte nautiche e di rilievo, disegni, elaborati progettuali, strumentazione nautica (bussole, sestanti). Aperta anche ai contributi delle varie associazioni ed esposizione dei reperti di archeologia subacquea.
I magazzini conservano intatto il fascino delle notevoli stratificazioni delle murature succedutesi nelle diverse epoche; la loro trasformazione, avvenuta più che altro in altezza, è oggi facilmente leggibile in più punti del fronte a mare. Occupano circa 1.000 metri quadrati e presentano ingressi sia sul fronte strada che sul lato mare, attraverso cui, un tempo, venivano introdotte e conservate le imbarcazioni usate per la pesca del tonno.
Piazze e strade storiche o importanti
- Lungomare Garibaldi
- Via Capitano Massimo Scala
- Via Cumbo Borgia
- Via Domenico Piraino
- Via Francesco Crispi
- Via G.B. Impallomeni
- Via Giacomo Medici
- Via Luigi Rizzo
- Via Umberto I
- Piazza Caio Duilio
- Piazza della Repubblica
- Piazza Roma
Siti archeologici
Aree naturali
L'area di Capo Milazzo è una Riserva Naturale marittima di cui l'attrazione più famosa è la cosiddetta Piscina di Venere, uno specchio di acqua naturale sulla punta estrema del capo.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[13]
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2010, gli stranieri residenti nel comune di Milazzo erano 930.[14] Le nazionalità più rappresentate erano:
Cultura
Biblioteche
Media
Quotidiani
- Gazzetta del Sud (redazione di Milazzo)[senza fonte]
- OggiMilazzo.it
Riviste e periodici
- Oggi Milazzo PLUS
- La Voce di Milazzo[senza fonte]
- La Città di Milazzo[senza fonte]
- Terminal[senza fonte]
- Lo Skarabeo[senza fonte]
Radio
- Radio Milazzo (100.00 MHz)[senza fonte]
- Radio Speranza Cristiana (100.30 MHz)[senza fonte]
- Radio Splash (95.7 MHz)[senza fonte]
- Dimensione Radio (Web)[senza fonte]
Televisione
Arte
Teatro
Il teatro di Milazzo venne costruito dall'imprenditore, milazzese d'adozione, Stefano Trifiletti. Progettato dall'ingegnere Letterio Savoja, il "Trifiletti" venne dotato di impianti tecnologici, una scuola di ballo e di una sala concerto. Acquisito nel 1986 dal Comune di Milazzo e riconosciuto di pregio storico-architettonico, nel 2010 è ritornato al suo antico splendore grazie ai lavori di restauro conservativi.
Cucina
Eventi
Tradizioni ed eventi religiosi
Il Santo Patrono di Milazzo, Santo Stefano Protomartire viene solennemente festeggiato la prima domenica di settembre. Il Compatrono, San Francesco di Paola, viene solennemente festeggiato la prima domenica di maggio, mentre due giorni dopo (solitamente di martedì) viene celebrata la festa della Berrettella, ossia il copricapo che il santo sovente usava indossare durante la sua permanenza a Milazzo, che si protrasse dal 1464 al 1467. In tono minore viene celebrata la festa del Protettore, San Papino Martire, il 17 e 28 giugno con una Solenne Celebrazione nell'omonima chiesa. Molte altre sono le feste religiose, come San Giuseppe, San Giovanni Battista, Sant'Antonio da Padova, Santa Marina Vergine, Santa Maria Goretti, San Marco Evangelista, Maria SS. della Neve, Nostra Signora del Santo Rosario, Maria SS. Ausiliatrice, Maria SS. della Pietà, Maria SS. del Carmelo, Maria SS. Bambina, e il SS. Crocifisso.
Cinema
Dal 2006 sino al 2008 Milazzo fu la sede di un Festival Cinematografico, il Milazzo Film Festival, cui venivano invitati cortometraggi. Sin dalla terza edizione, tenutasi nel 2008, il festival non ha più avuto loco.
Nel 2010 Milazzo ospitò la finale nazionale del Festival Pub Italia ed è stato set cinematografico del film Come un delfino diretto da Stefano Reali.
Eventi artistico-musicali
La Cittadella fortificata Castello di Milazzo ospita eventi artistico-musicali di vario genere.
Una delle più significative rassegne di musica indie, rock ed elettronica del sud Italia è il Mish Mash Festival che dal 2016 si tiene al suo interno.
Realtà sovracomunali
Milazzo fa parte del circuito dei Borghi Marinari, una associazione che ha lo scopo di favorire le capacità di internazionalizzazione della cultura dei comuni aderenti, nonché dell'Associazione Nazionale Città del Vino e del distretto turistico Parco dei Miti. È inoltre fra le località siciliane presenti nel Comitato organizzatore delle manifestazioni del 150º anniversario dello sbarco dei Mille nell'isola. Il comune di Milazzo fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo)[15].
Economia
Agricoltura e pesca
Durante la sua storia, Milazzo, rispetto alla provincia di appartenenza, ha sempre avuto buone risorse economiche. Alle origini, una robusta agricoltura, il floro-vivaismo e la pesca sono stati i fondamenti di un commercio intenso. Questi settori sono tuttora vivi.
Industria
Negli anni sessanta-settanta del Novecento, lo sfruttamento delle risorse ambientali - per prima la posizione del luogo favorevole all'insediamento di fabbriche - e lo sviluppo delle comunicazioni diedero una spinta per la diffusione delle attività industriali (nella zona Industriale-ASI di Giammoro, appartenente al comune limitrofo di Pace del Mela), di grandi industrie come la Raffineria di Milazzo controllata da Q8 e Agip Petroli, la Centrale Elettrica Edipower del gruppo di azionisti A2A e Iren, Centrale Termica di Edison (oggi di proprietà della Raffineria di Milazzo), le Acciaierie Duferdofin Nucor appartenenti alle Acciaierie del Tirreno, e molte altre medie e piccole industrie di genere diverso.
Commercio e servizi
Milazzo è stata protagonista anche nel processo di terziarizzazione: banche e assicurazioni, pubblicità, editoria e media a livello locale. La città possiede un buon livello di attività commerciali, e recentemente ha ottimizzato il settore con la presenza e l'espansione di centri commerciali e grandi aree di distribuzione dai marchi nazionali e internazionali.
Turismo
Sono presenti anche le attività portuali, che si dividono in commerciali (materiali ferrosi, idrocarburi) e turistiche (navi e aliscafi da e per le Isole Eolie, Napoli e Ustica). Grande rilievo assume il turismo, con la presenza di molte attività turistico-ricettive (hotel, B&B, ristoranti); il settore è in continua crescita, soprattutto con l'arrivo frequente di navi da crociera (sono in corso progetti per la realizzazione di questa iniziativa).
Infrastrutture e trasporti
Strade
Milazzo è collegata all'autostrada A20, con proprio svincolo Milazzo-Isole Eolie. Al confine con San Filippo del Mela, è presente la strada statale 113. La città è servita da un asse viario che collega il centro cittadino con le varie frazioni del territorio comunale.
Porto
Il porto "moderno" di Milazzo venne costruito nel 1843, su iniziativa di un ministro del Regno delle Due Sicilie, il milazzese Giovanni Cassisi, e di altri suoi concittadini armatori. L'importanza dello scalo ha fatto sì che conquistasse decennio dopo decennio una rilevante importanza nel basso mar Tirreno. Il porto di Milazzo costituisce, con quello di Messina, un centro importante nella Sicilia nord-orientale ed ebbe fin dall'inizio la classificazione borbonica di I classe, che possiede tuttora. Esso fu anche interessato da vicende storiche: nel 1916 funzionò, nell'attuale "Banchina dei Mille", un idroscalo militare della Regia Marina per la difesa delle acque marine circostanti che diventa 280ª Squadriglia. Nel luglio 1943 esso venne distrutto dagli americani e mai più ricostruito. Oggi lo scalo di Milazzo è il maggiore porto d'imbarco per le isole Eolie, ma non mancano i collegamenti via aliscafo e nave con Napoli.. È inoltre un importante scalo commerciale sia per lo scambio di idrocarburi che di merci. È presente infine la sede della Guardia Costiera, nonché numerosi porticcioli turistici attrezzati.
Ferrovie
La stazione ferroviaria di Milazzo inizialmente era situata a poca distanza dal centro della città, in piazza Marconi. A fine 1991 fu dismessa e sostituita dalla nuova, ubicata nella frazione di Parco Nuovo e distante circa 3 km dal centro, a causa della modifica del tracciato della linea ferroviaria Palermo-Messina tra Patti e San Filippo del Mela-Santa Lucia del Mela.
Aeroporto
È stata proposta la costruzione dell'Aeroporto delle Eolie, sito in località Camicia, tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.[16] L'opera sarebbe stata realizzata in joint-venture tra pubblico e privato; prevedeva una pista lunga 2400 metri e larga 40 metri. Si prevedeva che il bacino di utenza sarebbe andato dalla fascia ionica vicina al comune di Messina fino al comune di Cefalù nel palermitano. La concentrazione dei voli sui principali scali siciliani (Catania e Palermo) e quindi il loro potenziamento ha successivamente consigliato di sviluppare ulteriormente i collegamenti con i due aeroporti (Catania-Fontanarossa è ad un'ora e venti di autostrada, Palermo-Punta Raisi a circa due ore e venti).
Sport
La città possiede due squadre di calcio. La S.S. Milazzo, il cui primo nucleo risale agli anni trenta e che, dopo una lunga militanza in Serie D, al termine della stagione 2009/2010 ottenne il primo posto conquistando per la prima volta nella sua storia la Lega Pro Seconda Divisione (ex Serie C2). Attualmente milita nel campionato di Promozione Sicilia 2020/2021. La seconda squadra invece, il G.S. Don Peppino Cutropia, nasce nel 2011 e attualmente milita nel campionato di Seconda Categoria Sicilia 2020/2021, in cui ha avuto accesso dopo la promozione nella stagione calcistica 2018/2019.
Rugby, pallavolo, basket e sport minori
La città mamertina possedeva il Milazzo Rugby (serie B) e attualmente possiede diverse squadre di pallavolo maschili e femminili: A.S. Volley 96 Milazzo (serie C femminile), CSI Milazzo (serie C maschile), Polisportiva Nino Romano Milazzo (serie C femminile). Vi sono due società sportive di basket, lo "Scarabeo Basket Milazzo" campioni provinciali categoria under16, stagione 2015-2016), e "Il minibasket Milazzo", squadra di punta della città, con un grande passato alle spalle e militante nella serie D regionale, in passato nella serie C1. Una di tennistavolo ("Polisportiva San Michele"), una di tiro con l'arco (guidata dal pluripremiato arciere locale Mike Palumbo), una di hockey in-line ("Polisportiva Genius", attiva per dieci anni, fino al 2009), una di mountain-bike ("Team Adventure") ed una di triathlon denominata "ASD Leonardo Triathlon".
Vela
Nella città è presente un circolo di canottaggio, vela e tennis denominato "Nuovo Circolo Tennis e Vela Milazzo". A tutt'oggi si organizzano importanti regate veliche. Tra queste, alla fine di settembre o alla prima domenica di ottobre, la Regata delle Tonnare, durante la quale si circumnaviga la penisola di Milazzo. Vi sono anche regate per le categorie minori tra cui gli optmist (ragazzini fino ai 10 anni di età circa) nella regata dedicata all'Ammiraglio Luigi Rizzo per la Coppa Sicilia.
Eventi sportivi
Nel 2008 ha ospitato l'arrivo della terza tappa (Catania-Milazzo) del Giro d'Italia, con vincitore Daniele Bennati. Nel 2011 è stata sede di una gara femminile della Federazione Ciclistica Italiana, per la "Settimana Tricolore del Ciclismo 2011". Nel 2012 si è svolta una manifestazione moto turistica, inserita negli eventi della Federazione Motociclistica Italiana. Nel 2019 ha ospitato l'arrivo della prima tappa (Catania-Milazzo) del Giro di Sicilia, con vincitore Riccardo Stacchiotti. Nel 2022 ha ospitato la partenza della prima tappa (Milazzo-Bagheria) del Giro di Sicilia.
Strutture sportive
La città è dotata di uno stadio comunale, storicamente detto "Grotta di Polifemo", dalla prossimità con la spelonca nella leggenda legata al Ciclope omerico. L'impianto di recente è stato rinominato "Stadio Comunale Marco Salmeri", in memoria di uno dei principali talenti locali, ex giocatore del Milazzo capace di accedere per la prima volta al professionismo calcistico nel 2010, scomparso tragicamente a soli 22 anni in un incidente stradale nel 2014. Qui giocò, fino alla sua scomparsa calcistica nel 2016, la S.S. Milazzo Calcio. Lo stadio è situato lungo la riviera di Ponente, prima della parte di litorale che porta alla baia del Tono.
Sempre lungo la riviera di ponente si trova il vecchio palazzetto dello sport, dove si allenano le squadre di pallavolo e a volte di basket. In via Valverde ci sono altri due impianti rappresentativi: il nuovo palasport "Giuseppe Merlino", e la piscina comunale. Nelle vicinanze, in zona "Fossazzo", vi è lo stadio di rugby, intitolato ad Ennio Magistri, storico promotore del rugby locale, che sorge al posto dei resti di un mai completato stadio di calcio.
Altre strutture sportive pubbliche presenti in città (dalla metà degli anni Novanta) sono i campi di calcio "Don Peppino Cutropia", sito in Via Ciantro; quello di via Fulci, nel quartiere di San Pietro; il "Santino Irrera" di Santa Marina; ed infine il ben più antico campo "delle Palme", situato a Capo Milazzo, nei terreni della Fondazione Lucifero. Esiste un altro campo di calcio sito nei pressi della Chiesa di San Papino, di proprietà della comunità parrocchiale, adatto al calcio a otto o nove.
Sul lungomare di Ponente c'è uno storico poligono di tiro a segno, situato su terreno demaniale. Sparsi per la città e nelle frazioni ci sono campetti e strutture private per il calcio a cinque, il basket, la pallavolo, la pallanuoto, il tiro con l'arco e il tennis. Nelle palestre scolastiche e in locali parrocchiali si sono praticati atletica leggera, tennistavolo, badminton.
Amministrazione
Cronologia dei sindaci
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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anni '40 dell'Ottocento | anni '40 dell'Ottocento | Stefano Zirilli | sindaco | ||
giugno 1952 | Domenico Bonaccorsi | sindaco | |||
1963 | 1964? | Giuseppe Pellegrino | sindaco | ||
1964? | 1965? | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
1965? | 1968? | Giuseppe Ruvolo | Democrazia Cristiana | sindaco | |
1968 | 1976 | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
gen 1976 | mar 1976 | Franco Lampone | Democrazia Cristiana | sindaco | |
lug 1976 | lug 1977 | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
lug 1977 | set 1978 | Giuseppe Ruvolo | Democrazia Cristiana | sindaco | |
set 1978 | mar 1980 | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
mar 1980 | lug 1980 | Francesco Catanzaro | Democrazia Cristiana | sindaco | |
lug 1980 | apr 1983 | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
apr 1983 | giu 1984 | Giuseppe Miroddi | Democrazia Cristiana | sindaco | |
giu 1984 | mag 1985 | Andrea Greco | Democrazia Cristiana (cand. indipendente) | sindaco | |
mag 1985 | feb 1993 | Stefano Cartesio | Democrazia Cristiana | sindaco | |
dic 1993 | gen 1995 | Filippo Russo | Centrosinistra | sindaco | |
mag 1995 | gen 2000 | Carmelo Pino | Centrodestra | sindaco | |
giu 2000 | 2005 | Antonino Nastasi | Democratici di Sinistra - La Margherita | sindaco | |
2005 | 2010 | Lorenzo Italiano | Il Popolo della Libertà | sindaco | |
2010 | 2015 | Carmelo Pino | Liste Civiche, Mpa e P.Democratico al ballottaggio | sindaco | |
2015 | 2020 | Giovanni Formica | sindaco | ||
2020 | in carica | Giuseppe Midili | Centrodestra | sindaco |
Note
- ^ Elezioni a Milazzo: Pippo Midili è il nuovo sindaco, su ilsicilia.it.
- ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Pagine 237 e 238 dopo la 364. Giovanni Andrea Massa, "La Sicilia in prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri ..." [1], Stamperia di Francesco Chicè, Palermo, 1709.
- ^ Gioacchino Francesco La Torre, "Sicilia e Magna Grecia", p. 38
- ^ Samuele Schirò, Le Gelsominaie di Milazzo, su palermoviva.it.
- ^ a b c d Pagina 342, Abate Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", [2], Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1800
- ^ Pagina 544, 545 Capitolo VIII Tommaso Fazello, "Della storia di Sicilia, Deche due del r.p.m. Tommaso Fazello siciliano ...", Volume 6 [3]
- ^ Pagina 12, Giuseppe Emanuele Ortolani, "Nuovo dizionario geografico, statistico e biografico della Sicilia antica e moderna", [4], Palermo, Francesco Abbate, 1819
- ^ Pagine 225 e 226. Giovanni Andrea Massa, "La Sicilia in prospettiva. Parte prima, cioè il Mongibello, e gli altri ..." [5], Stamperia di Francesco Chicè, Palermo, 1709.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dati ISTAT popolazione straniera, su demo.istat.it. URL consultato il 27 settembre 2013 (archiviato il 22 giugno 2013).
- ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
- ^ Aeroporto delle Eolie, depositato lo studio. URL consultato il 1º settembre 2017.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Milazzo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Milazzo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Milazzo
Collegamenti esterni
- Comune di Milazzo, su comune.milazzo.me.it.
- Gaspare Mannoia, MYLAI - MILAZZO (ME), 26 luglio 2014. URL consultato il 25 agosto 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 245650739 · LCCN (EN) nr90003461 · GND (DE) 4074788-8 · J9U (EN, HE) 987007538166305171 |
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