Western all'italiana
Il western all'italiana (noto anche come spaghetti western o Italo-western in inglese, o anche Italoaters[1]) è un genere di film western di produzione italiana negli anni sessanta e settanta con la partecipazione spesso di attori di valore ancora agli albori della loro carriera e che successivamente sarebbero divenute star internazionali. Tali film erano girati generalmente in Italia o in Spagna e, in rari casi, in altri paesi del Mediterraneo.
Grazie a questo prolifico filone, per circa un quindicennio (compreso grosso modo fra il 1964 e il 1978) il western conobbe una rinnovata popolarità in Italia dopo un periodo di decadenza. Questo genere di western ha avuto successo anche fuori dall'Italia, influenzando successivamente anche i temi e le convenzioni del genere western di produzione non europea.
Storia
Origini
L'espressione "spaghetti western" nacque negli Stati Uniti d'America e stava inizialmente a indicare dei lungometraggi girati in italiano, con budget ridotti e povertà di mezzi, secondo le convenzioni dei primi western, in parte intenzionalmente, in parte come conseguenza della limitatezza delle risorse finanziarie. Nonostante un'iniziale diffidenza, il genere si andò sempre più imponendo presso il grande pubblico, mentre la critica si limitò per lungo tempo a riconoscere unicamente il valore di quello che fu il massimo esponente e maestro indiscusso del genere, il regista Sergio Leone (e di un pugno di attori impegnati nei suoi film). Costui, fin dai suoi primi lungometraggi, si era guadagnato infatti la stima e il rispetto dei propri colleghi statunitensi e una crescente popolarità presso le platee d'oltreoceano e internazionali.
Il primo western italiano fu Una signora dell'Ovest del 1942 poi troviamo parodie del genere americano quali Il fanciullo del West del 1942 di Giorgio Ferroni ed Il bandolero stanco del 1952 di Fernando Cerchio, con protagonisti rispettivamente Erminio Macario e Renato Rascel. I film più conosciuti, probabilmente gli archetipi del genere, sono quelli della cosiddetta trilogia del dollaro, diretti proprio da Sergio Leone, con Clint Eastwood (che diede vita al ruolo dell'Uomo senza nome) e le celeberrime colonne sonore di Ennio Morricone (tre nomi che divennero sinonimi del genere stesso): Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) e infine Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Quest'ultimo è senza dubbio uno dei western più famosi di tutti i tempi e godette, relativamente agli altri film, di un budget atipicamente alto: quasi un milione di dollari. A questa trilogia Leone aggiunse poi il capolavoro monumentale C'era una volta il West (1968), un affresco nostalgico sull'epopea del West al tramonto, in cui i personaggi acquistano un maggiore spessore umano e la magistrale abilità tecnica e narrativa del regista si fonde con un soggetto ricco di significati, incontrandosi idealmente con le tematiche crepuscolari del nuovo western statunitense.
Varianti e parodie
Alcuni film di caratteristiche similari e di produzione spagnola prendono il nome di chorizo-western o paella-western, mentre una pubblicità per la commedia giapponese Tampopo coniò la definizione di noodle-western (noodles sono proprio gli spaghetti giapponesi) per descrivere la parodia di un ristorante di noodle. I moderni film western di Robert Rodriguez sono stati soprannominati burrito-western.
Tra le varianti del genere il western gotico, che vanta titoli come I quattro dell'apocalisse e Joko - Invoca Dio... e muori, dove alla solarità degli scenari western si contrappongono scenari cupi e cimiteriali. In Sentenza di morte di Mario Lanfranchi (1968) appare addirittura uno sorta di "cowboy zombie" (ben prima del romanzo e del romanzo a fumetti La morte ci sfida di Joe R. Lansdale). Con un'etichetta più generale, le contaminazioni del western col fantastico - inclusa quindi la fantascienza e l'horror - sono state chiamate in italiano "fantawestern",[2] che comprende pertanto sia il western gotico sia il "western spaziale", cioè un'avventura simil-western ambientata nello spazio,[3] come Sette uomini d'oro nello spazio di Alfonso Brescia del 1979, una sorta di remake fantascientifico de I magnifici sette.
Anche il western peplum e il thriller western hanno avuto il loro momento d'oro durante la grande stagione di uno dei generi più prolifici della storia del cinema.
È stata tuttavia la commedia, inclusa la parodia, il sottogenere del western all'italiana di maggiore successo. Nel 1965 Franco Franchi e Ciccio Ingrassia parodiarono il primo film della trilogia del dollaro, dato il suo grande successo, col il loro Per un pugno nell'occhio, per la regia di Michele Lupo, proseguendo poi due anni dopo con Il bello, il brutto, il cretino, altra parodia di uno dei grandi film di Sergio Leone.
Daniele D'Anza nel 1968 sceneggiò per la Rai Non cantare, spara una parodia western musicale con il Quartetto Cetra.
Va ricordato anche il fortunato filone che ha avuto come protagonisti Bud Spencer e Terence Hill, con i quali, a partire dagli anni settanta, si inaugurò una sorta di divertente parodia degli spaghetti-western. Terence Hill è anche il protagonista insieme a Henry Fonda de Il mio nome è Nessuno di Tonino Valerii. Il confronto fra i due attori è simbolico del confronto fra il western all'italiana, più ironico e autoironico, e quello tradizionale statunitense, certo prestigioso ma bisognoso di essere sospinto verso un rinnovamento radicale. Fra le parodie del western all'italiana va senz'altro annoverato West and Soda, film di animazione del 1965, prodotto e diretto da Bruno Bozzetto, «Contemporaneamente parodia, citazione, omaggio e rilettura con squarci surreali del western più classico».[4]
Declino e riscoperta
Il genere, dopo l'esplosione incredibile degli anni sessanta e anni settanta, scomparve repentinamente quasi del tutto, dando vita a pochissimi film negli anni ottanta e anni novanta, destino d'altronde non diverso da quello del film western in senso lato, anche statunitense, ormai quasi del tutto scomparso dalle nuove produzioni.
Tuttavia, dagli anni ottanta, poi, si è avuta una sorta di riabilitazione ufficiale, a livello di critica, anche di alcuni film a torto considerati "minori". Tale rivalutazione, che si è estesa con gli anni anche a molti altri film ascrivibili al genere, ha trovato la sua espressione più significativa in una celebre mostra retrospettiva organizzata nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia del 2007.
Uno degli ultimi film che si rifà al genere fu Gli spietati (Unforgiven) del 1992, che vede l'icona del genere Clint Eastwood dietro la macchina da presa. Nei titoli di coda appare la significativa dedica: "a Sergio [Leone]" (la stessa che più di dieci anni dopo, nel 2003, Quentin Tarantino ha inserito nei titoli di Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2). Un ultimo omaggio al Western all'italiana è stato fatto ancora da Quentin Tarantino nel suo Django Unchained del 2012, inserendo nella scena finale del film il tema principale della colonna sonora di Lo chiamavano Trinità....
Segni distintivi
Nel 1971 Franco Ferrini pubblicò sulla rivista Bianco e Nero un articolo in cui individuava nove situazioni-tipo che distinguevano il western all'italiana da quello classico. Queste situazioni riguardavano l'uso diverso che negli spaghetti-western viene fatto dell'alcol, dei nomi, della banca, delle armi, della legge, del cimitero e del duello.
Al di là di questo, si può dire che nei western all'italiana il protagonista non è quasi mai un eroe, ma più spesso un antieroe mosso da interesse invece che da motivazioni idealistiche. Il western italiano non è, poi, ottimista né tantomeno moralista come quello classico, e presenta quasi sempre il denaro come unico vero interesse dei personaggi. Le storie e le scene sono in genere più cruente, i personaggi più cinici, "niente più storie d'amore e lunghe e noiose chiacchierate dal tono moraleggiante ma tantissima violenza e azione a volte spinta ai livelli più estremi".[5]
Nei western all'italiana la classica distinzione fra il "buono" e il "cattivo" viene così a sfumarsi notevolmente rispetto al western americano: specie dalla rivoluzione stilistica imposta da Sergio Leone in poi, tutti i personaggi, anche quelli "positivi", appaiono in genere più cinici, trasandati, sporchi, ma in fondo più realistici; le stesse ambientazioni più inospitali, i villaggi appaiono desolati e polverosi. Ne esce, in definitiva, un'immagine certamente meno epica e in generale molto più dura dell'Ottocento americano nelle regioni del West. Da questo punto di vista, il fatto che gli autori dei film (e il pubblico a cui erano destinati principalmente) non fossero americani, ha senza dubbio consentito di distaccarsi con maggiore libertà dagli stereotipi più tradizionali e nostalgici del West, viceversa sentito ancora dagli statunitensi come un'epopea nazionale.
Anche per questo motivo, inizialmente, il genere fu visto con diffidenza dagli americani (il termine stesso spaghetti-western aveva infatti anche un sottinteso vagamente dispregiativo): alle differenze stilistiche si aggiungeva infatti una sorta di dissacrazione del mito del west, che aveva l'aggravante, dal loro punto di vista, di provenire da autori non americani.
Un tema assente nei western all'italiana è anche la guerra ai "pellirosse", caratteristica dovuta alla oggettiva difficoltà nel reperire in Europa attori con una credibile fisionomia da "pellerossa", ma probabilmente dovuta anche al fatto che gli autori e il pubblico, non essendo americani, non avvertivano il bisogno di giustificare la guerra ai nativi.
Gli spaghetti-western venivano talvolta girati nel deserto di Tabernas nella provincia di Almería (Andalusia, Spagna), dove furono realizzate molte scenografie e vere e proprie cittadelle western (tuttora esistenti e riconvertite all'uso turistico con parchi tematici) che sfruttavano l'ambiente naturale desertico circostante, molto simile a quello americano, ma ovviamente meno costoso. Molte altre pellicole furono ambientate in luoghi dell'Italia centrale (specie del Lazio) e del Sud Italia. Spesso le riprese hanno avuto luogo in zone di alta quota, dove è facile la formazione di fenomeni nuvolosi: ciò spiega come mai in molti film il sole sia poco o per nulla visibile, elemento che finiva per accrescere il carattere 'desolato' delle scenografie. Le locazioni più usate erano la piana carsica di Camposecco, presso Camerata Nuova (ai confini fra Lazio e Abruzzo), il parco della Valle del Treia fra Roma e Viterbo, le zone di Bassano Romano e Formello (all'epoca scarsamente urbanizzate), le cave di travertino presso Tivoli Terme e la campagna di Lunghezza alla periferia di Roma, e ancora i Piani di Castelluccio, nei pressi di Norcia, i rilievi dell'Amiata e del Gran Sasso. Furono girate delle scene di alcuni film anche nel Tavoliere delle Puglie in prossimità del Gargano, dove il territorio assume i tipici caratteri di desolazione e di vegetazione selvaggia, compresa la presenza di cactus. In Calabria il luogo prediletto dei registi si trovava nei territori collinari, e desertici d'estate, tra Mesoraca e Isola di Capo Rizzuto. Temi ricorrenti dei western girati in Spagna (dove si ricorreva a comparse locali) erano la Rivoluzione messicana, i banditi messicani e la zona "calda" del confine tra il Messico e gli USA.
Tipici del genere sono anche i titoli, particolari e quasi "parlanti", delle vere e proprie frasi che rispecchiano gli stereotipi delle pellicole (vedasi filmografia a fondo pagina), al pari dei nomi e soprattutto dei soprannomi dei personaggi: Trinità, Alleluja, il Magnifico...
Altrettanto caratterizzante è la presenza ricorrente di alcuni personaggi, Django, Sartana, Sabata, per citare i più famosi, a creare delle saghe a volte lunghe anche una decina di film, che puntavano molto sul richiamo del personaggio già noto al pubblico, oppure creando ogni volta nuovi protagonisti molto simili tra loro (ci sono svariati Joe ed altrettanti Colt, vedasi anche qui la filmografia).
Un elemento caratteristico è la presenza di molte sparatorie e l'uccisione di molte persone, soprattutto da parte del "buono" che si fa giustizia da solo. In questo contesto rientra anche la presenza costante del duello, spesso alla fine del film, vero apice di tutta la vicenda.
Altro elemento che ha reso questo genere molto caratteristico e di culto è lo stile delle locandine dei film, per la maggior parte realizzate dall'italiano Renato Casaro.
Frequente nei western all'italiana fu anche la presenza di attori bambini generalmente in ruoli di comprimario ma in due pellicole come assoluti protagonisti: Kid il monello del West (1973) e L'ostaggio (1975).
Analisi critica
Molte produzioni di spaghetti-western erano a basso costo e gli esterni venivano perciò girati in luoghi che ricordavano il lontano west americano ma erano meno dispendiosi, spesso in Spagna e in Italia, più raramente, nell'Africa mediterranea.[senza fonte] Inoltre molti film alla loro uscita furono considerati dei film di serie B, cioè opere di bassa qualità. In realtà, come abbiamo avuto modo di vedere, accanto a produzioni di carattere esclusivamente commerciale e senza pretese artistiche, figurano opere come la già citata trilogia del dollaro e C'era una volta il West, considerate concordemente dalla critica delle pietre miliari della storia del cinema. Oltre a Sergio Leone, altri noti registi (fra cui Tonino Valerii, Florestano Vancini, Duccio Tessari, Sergio Corbucci, Enzo G. Castellari, Lucio Fulci e Sergio Sollima) si cimentarono nel genere, spesso con buoni risultati qualitativi. [senza fonte]
Non vi è dubbio comunque che lo spaghetti-western, per il tipo di personaggi e di situazioni rappresentate, abbia dato un'ulteriore spinta, anche negli Stati Uniti, verso un revisionismo del western. Già dalla fine degli anni sessanta gli stessi americani infatti dovettero fare i conti col nuovo stile rimbalzato dall'Europa e imposto da Sergio Leone, tanto che già dalla prima metà degli anni settanta in molti western prodotti negli Stati Uniti si nota una diversa impostazione di personaggi e situazioni, che si fa via via più vicina a quella dello spaghetti-western di qualità, piuttosto che al western classico alla John Ford.
Secondo il critico Gian Piero Brunetta:
«Nel western americano, così come nel poema epico o nel racconto d’avventura, l’evento, la prova qualificante o glorificante, è unico e posto in una posizione forte, a conclusione della vicenda. Nel western all’italiana la tensione non ha un vero e proprio climax: ad ogni unità di narrazione sono connessi scontri ed ogni unità produce una carica di emozioni equivalente, anche se, come negli spettacoli pirotecnici, il gran finale racchiude i botti più spettacolari e la carneficina risulta più carica di effetti.[6])»
Influenza nella musica
È dei primi anni settanta l'infatuazione di molti produttori giamaicani di musica reggae, e in particolare di Lee "Scratch" Perry, per il western all'italiana; passione che li porta a pubblicare molti brani ispirati da film e da personaggi di questo genere cinematografico. In particolare Lee Perry pubblica alcuni album ispirati al genere: l'album del 1969 Return of Django contenente l'omonima (e famosa) canzone, dove il titolo è un esplicito riferimento al film Django di Sergio Corbucci del 1966; l'album del 1970 Clint Eastwood con brani quali For A Few Dollars More (dal film Per qualche dollaro in più di Sergio Leone) e Clint Eastwood, l'album del 1970 The Good, the Bad and the Upsetters (chiaramente ispirato dal film di Sergio Leone, Il buono, il brutto, il cattivo); l'album del 1970 Eastwood Rides Again. Sulle copertine di molti di questi dischi Perry e i componenti degli Upsetters (backing band di Perry) appaiono addirittura vestiti da cowboy con tanto di cappello, speroni, pistola e cavallo. Anche altri produttori (Joe Gibbs) subiscono tale fascino, che li porta a pubblicare canzoni intitolate Lee Van Cleef e Franco Nero.
Alcune raccolte hanno recentemente cercato di testimoniare la grande influenza degli spaghetti-western sulla musica reggae delle origini:
- VV.AA. - For A Few Dollars More (28 Shots Of Western Inspired Reggae)[7] (pubblicato da Trojan Records nel 1998)
- VV.AA. - The Big Gundown (Reggae Inspired By Spaghetti Westerns)[8] (pubblicato da Trojan Records nel 2004)
La retrospettiva della Mostra di Venezia
Come si è già avuto modo di indicare, nel 2007 si è svolta una retrospettiva, nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che ha voluto rendere omaggio al genere, fino a quel momento rivalutato solamente nel libro di saggistica C'era una volta il Western Italiano (di Lorenzo De Luca, 1988, vedi bibliografia). L'iniziativa si proponeva non solo di fornire allo spettatore una veduta d'insieme del western italiano, ma anche e soprattutto di rivalutare molti film stroncati o trascurati in passato dalla critica. In tale ottica va vista l'assenza dalla manifestazione dei film di Sergio Leone, la cui fama e il cui prestigio internazionale erano, e sono, fuori discussione. La retrospettiva, curata da Manlio Gomarasca e Marco Giusti includeva ben 32 titoli:
- I sette del Texas (Antes llega la muerte) di Joaquín Luis Romero Marchent
- 100.000 dollari per Ringo di Alberto De Martino
- Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari
- Ringo del Nebraska di Mario Bava e Antonio Román
- Un dollaro bucato di Giorgio Ferroni
- Django (versione integrale) di Sergio Corbucci
- The Bounty Killer di Eugenio Martín
- La resa dei conti di Sergio Sollima
- Navajo Joe di Sergio Corbucci
- Sugar Colt di Franco Giraldi
- Un fiume di dollari di Carlo Lizzani
- Yankee di Tinto Brass
- 10.000 dollari per un massacro di Romolo Guerrieri
- El Desperado di Franco Rossetti
- Il tempo degli avvoltoi di Nando Cicero
- La morte non conta i dollari di Riccardo Freda
- Se sei vivo spara di Giulio Questi
- Ognuno per sé di Giorgio Capitani
- Preparati la bara! di Ferdinando Baldi
- Tepepa di Giulio Petroni
- Una lunga fila di croci di Sergio Garrone
- E Dio disse a Caino di Antonio Margheriti
- La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io di Edoardo Mulargia
- Lo chiamavano Trinità di Enzo Barboni
- Matalo! di Cesare Canevari
- Vamos a matar compañeros di Sergio Corbucci
- La vendetta è un piatto che si serve freddo di Pasquale Squitieri
- Il grande duello di Giancarlo Santi
- Il mio nome è Shangai Joe di Mario Caiano
- Una ragione per vivere e una per morire di Tonino Valerii
- I quattro dell'apocalisse di Lucio Fulci
- Keoma di Enzo G. Castellari
Protagonisti
Registi
- Sergio Leone
- Sergio Corbucci
- Sergio Sollima
- Giuseppe Colizzi
- Giulio Petroni
- Tonino Valerii
- Enzo G. Castellari
- Antonio Margheriti
- Lucio Fulci
- Giulio Questi
- Florestano Vancini
- Giuliano Carnimeo
- Duccio Tessari
- Mario Bava
- Mario Caiano
- Cesare Canevari
- Romolo Guerrieri
- Enzo Barboni
- Sergio Garrone
- Ferdinando Baldi
- Franco Rossetti
- Eugenio Martin
- Paolo Bianchini
- Giuseppe Vari
- Giancarlo Santi
- Carlo Lizzani
Compositori
- Luis Enríquez Bacalov
- Francesco de Masi
- Ennio Morricone
- Bruno Nicolai
- Riz Ortolani
- Piero Piccioni
- Carlo Savina
- Armando Trovaioli
- Piero Umiliani
- Franco Micalizzi
- Stelvio Cipriani
Attori
- Claudia Cardinale
- Clint Eastwood
- Gian Maria Volonté
- Lee Van Cleef
- Eli Wallach
- Henry Fonda
- Charles Bronson
- Bud Spencer
- Terence Hill
- Remo Capitani
- Klaus Kinski
- Franco Nero
- Giuliano Gemma
- Mario Brega
- Gianni Garko
- Jack Palance
- George Eastman (Luigi Montefiori)
- Fernando Sancho
- Tomas Milian
- Fabio Testi
- George Hilton
- Mark Damon
- John Philip Law
- Anthony Steffen (Antonio de Teffé)
- William Berger
- Enrico Maria Salerno
- Gordon Mitchell (Charles Allen Pendleton)
- James Coburn
- Jean Sobieski
Personaggi principali
- Uomo senza nome (Clint Eastwood)
- Django (Franco Nero)
- Banjo (William Berger)
- Armonica (Charles Bronson)
- Tuco (Eli Wallach)
- Sabata (Lee Van Cleef)
- Sentenza (Lee Van Cleef)
- Colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef)
- Sartana (Gianni Garko)
- Cheyenne (Jason Robards)
- Predicatore (Lou Castel)
- Silenzio (Jean-Louis Trintignant)
- Cuchillo (Tomas Milian)
- Ringo (Giuliano Gemma)
- Indio (Gian Maria Volonté)
- Ramón Rojo (Gian Maria Volonté)
- Jack Beauregard (Henry Fonda)
- Hallelujah (George Hilton)
- Nessuno (Terence Hill)
- Trinità (Terence Hill)
- Bambino (Bud Spencer)
- Mannaja (Maurizio Merli)
- Keoma (Franco Nero)
- Tresette (George Hilton)
- Tigrero (Klaus Kinski)
- Clint il solitario (George Martin)
Filmografia
Precursori
- La vampira indiana, regia di Roberto Roberti (1913)
- Una signora dell'Ovest, regia di Carl Koch (1942)
- Buffalo Bill a Roma, regia di Giuseppe Accattino (1949)
- Febbre di rivolta, regia di Robert Hossein (1960)
- Dynamite Jack, regia di Jean Bastia (1961)
- Il tesoro del lago d'argento, regia di Haral Reinl (1962)
Spaghetti Western
- I tre implacabili, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1963)
- Duello nel Texas, regia di Ricardo Blasco e Mario Caiano (1963)
- La valle dei lunghi coltelli, regia di Harald Reinl (1963)
- I tre spietati, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1964)
- Cavalca e uccidi, regia di José Luis Borau e Mario Caiano (co-regia) (1964)
- La battaglia di Fort Apache, regia di Hugo Fregonese (1964)
- L'uomo della valle maledetta, regia di Siro Marcellini (1964)
- Massacro al Grande Canyon, regia di Sergio Corbucci (1964)
- Il vendicatore di Kansas City, regia di Agustín Navarro (1964)
- Le pistole non discutono, regia di Mario Caiano (1964)
- Per un pugno di dollari, regia di Sergio Leone (1964)
- Giorni di fuoco, regia di Harald Reinl (1964)
- La furia degli Apache, regia di José Marìa Elorrieta (1964)
- I due violenti, regia di Primo Zeglio (1964)
- Sansone e il tesoro degli Incas, regia di Piero Pierotti (1964)
- La strada per Fort Alamo, regia di Mario Bava (1964)
- Jim il primo, regia di Sergio Bergonzelli (1964)
- I sette del Texas, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1964)
- Minnesota Clay, regia di Sergio Corbucci (1964)
- Buffalo Bill - L'eroe del Far West, regia di Mario Costa (1964)
- Là dove scende il sole, regia di Alfred Vohrer (1964)
- Tre dollari di piombo, regia di Pino Mercanti (1964)
- Il piombo e la carne, regia di Marino Girolami (1964)
- 5.000 dollari sull'asso, regia di Alfonso Balcázar (1964)
- Gli eroi di Fort Worth, regia di Alberto De Martino (1965)
- Sette ore di fuoco, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1965)
- Per un dollaro a Tucson si muore, regia di Cesare Canevari (1965)
- Il ranch degli spietati, regia di Roberto Bianchi Montero e Jaime Jesùs Balcàzar (1965)
- I Gringos non perdonano, regia di Ernst Hoftbauer e Alberto Cardone (1965)
- Solo contro tutti, regia di Antonio Del Amo (1965)
- Una pistola per Ringo, regia di Duccio Tessari (1965)
- La sfida degli implacabili, regia di Ignacio F. Iquino (1965)
- Uno straniero a Sacramento, regia di Sergio Bergonzelli (1965)
- Un dollaro bucato, regia di Giorgio Ferroni (1965)
- L'ultimo dei Mohicani, regia di Mateo Cano (1965)
- Johnny West il mancino, regia di Gianfranco Parolini (1965)
- Lo sceriffo che non spara, regia di José Luis Monter e Renato Polselli (1965)
- Mani di pistolero, regia di Rafael Romero Marchent (1965)
- Sparate a vista su Killer Kid, regia di Leopold Lahola (1965)
- Colorado Charlie, regia di Roberto Mauri (1965)
- L'uomo che viene da Canyon City, regia di Alfonso Balcázar (1965)
- 100.000 dollari per Ringo, regia di Alberto De Martino (1965)
- L'uomo dalla pistola d'oro, regia di Alfonso Balcázar (1965)
- Perché uccidi ancora, regia di José Antonio de la Loma (1965)
- Il ritorno di Ringo, regia di Duccio Tessari (1965)
- All'ombra di una colt, regia di Giovanni Grimaldi (1965)
- Per qualche dollaro in più, regia di Sergio Leone (1965)
- Adiós gringo, regia di Giorgio Stegani (1965)
- Viva Maria!, regia di Louis Malle (1965)
- 30 Winchester per El Diablo, regia di Gianfranco Baldanello (1965)
- Una bara per lo sceriffo, regia di Mario Caiano (1965)
- Gli uomini dal passo pesante, regia di Albert Band e Mario Sequi (1965)
- La grande notte di Ringo, regia di Mario Maffei (1966)
- Per un dollaro di gloria, regia di Fernando Cerchio (1966)
- 7 pistole per i MacGregor, regia di Franco Giraldi (1966)
- Degueyo, regia di Joseph Warren (1966)
- 4 dollari di vendetta, regia di Alfonso Balcázar e Jaime Jesùs Balcázar (1966)
- Un dollaro di fuoco, regia di Nick Nostro (1966)
- 100.000 dollari per Lassiter, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1966)
- Sette dollari sul rosso, regia di Alberto Cardone (1966)
- 3 colpi di Winchester per Ringo, regia di Emimmo Salvi (1966)
- Per mille dollari al giorno, regia di Silvio Amadio (1966)
- Ringo del Nebraska, regia di Antonio Romàn e Mario Bava (1966)
- Django, regia di Sergio Corbucci (1966)
- 7 magnifiche pistole, regia di Romolo Guerrieri (1966)
- Uccidete Johnny Ringo, regia di Gianfranco Baldanello (1966)
- Per il gusto di uccidere, regia di Tonino Valerii (1966)
- Johnny Oro, regia di Sergio Corbucci (1966)
- 5 dollari per Ringo, regia di Ignacio F. Iquino e Juan Xiol (1966)
- 7 pistole per El Gringo, regia di Juan Xiol (1966)
- Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro, regia di Lucio Fulci (1966)
- Johnny Yuma, regia di Romolo Guerrieri (1966)
- Vayas con dios, Gringo, regia di Edoardo Mulargia (1966)
- Dinamite Jim, regia di Alfonso Balcàzar (1966)
- Il giorno più lungo di Kansas City, regia di Harald Philipp (1966)
- Djurado, regia di Giovanni Narzisi (1966)
- Starblack, regia di Giovanni Grimaldi (1966)
- Yankee, regia di Tinto Brass (1966)
- Ringo, il volto della vendetta, regia di Mario Caiano (1966)
- Arizona Colt, regia di Michele Lupo (1966)
- Texas addio, regia di Ferdinando Baldi (1966)
- El Rojo, regia di Leopoldo Savona (1966)
- Pochi dollari per Django, regia di León Klimovsky (1966)
- Un fiume di dollari, regia di Carlo Lizzani (1966)
- 7 donne per una strage, regia di Gianfranco Parolini, Sidney W. Pink e Rudolf Zehetgruber (1966)
- Per pochi dollari ancora, regia di Giorgio Ferroni (1966)
- Django... cacciatore di taglie, regia di León Klimovsky (1966)
- I cinque della vendetta, regia di Aldo Florio (1966)
- Sugar Colt, regia di Franco Giraldi (1966)
- El Cisco, regia di Sergio Bergonzelli (1966)
- Thompson 1880, regia di Guido Zurli (1966)
- Django spara per primo, regia di Alberto De Martino (1966)
- Uccidi o muori, regia di Tanio Boccia (1966)
- The Bounty Killer, regia di Eugenio Martín (1966)
- Ramon il messicano, regia di Maurizio Pradeaux (1966)
- Navajo Joe, regia di Sergio Corbucci (1966)
- La resa dei conti, regia di Sergio Sollima (1966)
- Quién sabe?, regia di Damiano Damiani (1966)
- Tempesta alla frontiera, regia di Alfred Wohrer (1966)
- Mille dollari sul nero, regia di Alberto Cardone (1966)
- Due once di piombo, regia di Maurizio Lucidi (1966)
- Uno sceriffo tutto d'oro, regia di Osvaldo Civirani (1966)
- Il buono, il brutto, il cattivo, regia di Sergio Leone (1966)
- Un dollaro tra i denti, regia di Luigi Vanzi (1967)
- Se sei vivo spara, regia di Giulio Questi (1967)
- I crudeli, regia di Sergio Corbucci (1967)
- Clint il solitario, regia di Alfonso Balcázar (1967)
- Joe l'implacabile, regia di Antonio Margheriti (1967)
- Un uomo e una colt, regia di Tulio Demicheli (1967)
- I lunghi giorni della vendetta, regia di Florestano Vancini (1967)
- Dove si spara di più, regia di Gianni Puccini (1967)
- 7 donne per i MacGregor, regia di Franco Giraldi (1967)
- 10.000 dollari per un massacro, regia di Romolo Guerrieri (1967)
- ...E divenne il più spietato bandito del sud, regia di Julio Buchs (1967)
- Requiescant, regia di Carlo Lizzani (1967)
- Wanted, regia di Giorgio Ferroni (1967)
- Uccideva a freddo, regia di Guido Celano (1967)
- Kitosch, l'uomo che veniva dal nord, regia di José Luis Merino (1967)
- Pecos è qui: prega e muori, regia di Maurizio Lucidi (1967)
- 7 winchester per un massacro, regia di Enzo G. Castellari (1967)
- Ballata per un pistolero, regia di Alfio Caltabiano (1967)
- Killer calibro 32, regia di Alfonso Brescia (1967)
- Wanted Johnny Texas, regia di Emimmo Salvi (1967)
- Bill il taciturno, regia di Massimo Pupillo (1967)
- 7 pistole per un massacro, regia di Mario Caiano (1967)
- Il figlio di Django, regia di Osvaldo Civirani (1967)
- Nato per uccidere, regia di Antonio Mollica (1967)
- Un poker di pistole, regia di Giuseppe Vari (1967)
- La morte non conta i dollari, regia di Riccardo Freda (1967)
- Il magnifico Texano, regia di Luigi Capuano (1967)
- Il tempo degli avvoltoi, regia di Nando Cicero (1967)
- Cjamango, regia di Edoardo Mulargia (1967)
- I giorni della violenza, regia di Alfonso Brescia (1967)
- L'ultimo killer, regia di Giuseppe Vari (1967)
- Gentleman Jo... uccidi, regia di Giorgio Stegani (1967)
- Per 100.000 dollari t'ammazzo, regia di Giovanni Fago (1967)
- Ballata per un pistolero, regia di Alfio Caltabiano (1967)
- 7 pistole per un massacro, regia di Mario Caiano (1967)
- Il figlio di Django, regia di Osvaldo Civirani (1967)
- Dio non paga il sabato, regia di Tanio Boccia (1967)
- Un uomo, un cavallo, una pistola, regia di Luigi Vanzi (1967)
- Odio per odio, regia di Domenico Paolella (1967)
- Da uomo a uomo, regia di Giulio Petroni (1967)
- L'uomo venuto per uccidere, regia di León Klimovsky (1967)
- Vado... l'ammazzo e torno, regia di Enzo G. Castellari (1967)
- Due croci a Danger Pass, regia di Rafael Romero Marchent (1967)
- Killer Kid, regia di Leopoldo Savona (1967)
- El Desperado, regia di Franco Rossetti (1967)
- Bandidos, regia di Massimo Dallamano (1967)
- Voltati... ti uccido!, regia di Alfonso Brescia (1967)
- Lola Colt - Faccia a faccia con El Diablo, regia di Siro Marcellini (1967)
- La più grande rapina del West, regia di Maurizio Lucidi (1967)
- Buckaroo (Il winchester che non perdona), regia di Adelchi Bianchi (1967)
- Dio perdona... io no!, regia di Giuseppe Colizzi (1967)
- Con lui cavalca la morte, regia di Giuseppe Vari (1967)
- John il bastardo, regia di Armando Crispino (1967)
- Bang Bang Kid, regia di Giorgio Gentili (1967)
- Faccia a faccia, regia di Sergio Sollima (1967)
- Una colt in pugno al diavolo, regia di Sergio Bergonzelli (1967)
- Per 100.000 dollari ti ammazzo, regia di Giovanni Fago (1967)
- Non aspettare Django, spara, regia di Edoardo Mulargia (1967)
- Professionisti per un massacro, regia di Nando Cicero (1967)
- 15 forche per un assassino, regia di Nunzio Malasomma (1967)
- I giorni dell'ira, regia di Tonino Valerii (1967)
- L'uomo, l'orgoglio, la vendetta, regia di Luigi Bazzoni (1967)
- Le due facce del dollaro, regia di Roberto Bianchi Montero (1967)
- Sentenza di morte, regia di Mario Lanfranchi (1968)
- Un treno per Durango, regia di Mario Caiano (1968)
- Se vuoi vivere... spara!, regia di Sergio Garrone (1968)
- Vendo cara la pelle, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1968)
- Preparati la bara!, regia di Ferdinando Baldi (1968)
- Un minuto per pregare, un istante per morire, regia di Franco Giraldi (1968)
- Killer adios, regia di Primo Zeglio (1968)
- Ognuno per sé, regia di Giorgio Capitani (1968)
- Ringo, il cavaliere solitario, regia di Rafael Romero Marchent (1968)
- Il pistolero segnato da Dio, regia di Giorgio Ferroni (1968)
- Giurò... e li uccise ad uno ad uno... Piluk il timido, regia di Guido Celano (1968)
- Sapevano solo uccidere, regia di Tanio Boccia (1968)
- Prega Dio... e scavati la fossa!, regia di Edoardo Mulargia (1968)
- Il mio corpo per un poker, regia di Lina Wertmüller (1968)
- Quella sporca storia nel West, regia di Enzo G. Castellari (1968)
- La vendetta è il mio perdono, regia di Roberto Mauri (1968)
- Uno straniero a Paso Bravo, regia di Salvatore Rosso (1968)
- Tutto per tutto, regia di Umberto Lenzi (1968)
- Oggi a me... domani a te!, regia di Tonino Cervi (1968)
- I vigliacchi non pregano, regia di Mario Siciliano (1968)
- Una forca per un bastardo, regia di Amasi Damiani (1968)
- Vivo per la tua morte, regia di Camillo Bazzoni (1968)
- I lunghi giorni dell'odio, regia di Gianfranco Baldanello (1968)
- E venne il tempo di uccidere, regia di Enzo Dell'Aquila (1968)
- Sangue chiama sangue, regia di Luigi Capuano (1968)
- Al di là della legge, regia di Giorgio Stegani (1968)
- Il pistolero segnato da Dio, regia di Giorgio Ferroni (1968)
- Joko invoca Dio... e muori, regia di Antonio Margheriti (1968)
- Giarrettiera Colt, regia di Gian Andrea Rocco (1968)
- Dio li crea... Io li ammazzo!, regia di Paolo Bianchini (1968)
- Io non perdono... uccido, regia di Joaquín Luis Romero Marchent (1968)
- Straniero... fatti il segno della croce!, regia di Demofilo Fidani (1968)
- Un buco in fronte, regia di Giuseppe Vari (1968)
- Lo voglio morto, regia di Paolo Bianchini (1968)
- O tutto o niente, regia di Guido Zurli (1968)
- All'ultimo sangue, regia di Paolo Moffa (1968)
- Odia il prossimo tuo, regia di Ferdinando Baldi (1968)
- Il suo nome gridava vendetta, regia di Mario Caiano (1968)
- Il momento di uccidere, regia di Giuliano Carnimeo (1968)
- Vendetta per vendetta, regia di Mario Colucci (1968)
- I tre che sconvolsero il West (Vado, vedo e sparo), regia di Enzo G. Castellari (1968)
- Uno dopo l'altro, regia di Nick Nostro (1968)
- Chiedi perdono a Dio... non a me, regia di Vincenzo Musolino (1968)
- ...Se incontri Sartana prega per la tua morte, regia di Gianfranco Parolini (1968)
- Execution, regia di Domenico Paolella (1968)
- ...e per tetto un cielo di stelle, regia di Giulio Petroni (1968)
- ...dai nemici mi guardo io!, regia di Mario Amendola (1968)
- Uno di più all'inferno, regia di Giovanni Fago (1968)
- T'ammazzo! - Raccomandati a Dio, regia di Osvaldo Civirani (1968)
- Uno di più all'inferno, regia di Giovanni Fago (1968)
- Requiem per un gringo, regia di José Luis Merino (1968)
- Ad uno ad uno... spietatamente, regia di Rafael Romero Marchent (1968)
- Una pistola per cento bare, regia di Umberto Lenzi (1968)
- L'ira di Dio, regia di Alberto Cardone (1968)
- Corri uomo corri, regia di Sergio Sollima (1968)
- Il lungo giorno del massacro, regia di Alberto Cardone (1968)
- Spara, Gringo, spara, regia di Sergio Corbucci (1968)
- Quanto costa morire, regia di Sergio Merolle (1968)
- Joe... cercati un posto per morire!, regia di Giuliano Carnimeo (1968)
- Anche nel West c'era una volta Dio, regia di Marino Girolami (1968)
- I cannoni di San Sebastian, regia di Henri Verneuil (1968)
- Black Jack, regia di Gianfranco Baldanello (1968)
- Sartana non perdona, regia di Alfonso Balcázar (1968)
- Ed ora... raccomanda l'anima a Dio!, regia di Demofilo Fidani (1968)
- I quattro dell'Ave Maria, regia di Giuseppe Colizzi (1968)
- Il grande silenzio, regia di Sergio Corbucci (1968)
- Carogne si nasce, regia di Alfonso Brescia (1968)
- Tre croci per non morire, regia di Sergio Garrone (1968)
- Lo straniero di silenzio, regia di Luigi Vanzi (1968)
- I morti non si contano, regia di Rafael Romero Marchent (1968)
- L'uomo dal lungo fucile, regia di Harald Reinl (1968)
- Quel caldo maledetto giorno di fuoco, regia di Paolo Bianchini (1968)
- Il mercenario, regia di Sergio Corbucci (1968)
- Crisantemi per un branco di carogne, regia di Sergio Pastore (1968)
- C'era una volta il West, regia di Sergio Leone (1968)
- Ammazzali tutti e torna solo, regia di Enzo G. Castellari (1968)
- Cimitero senza croci, regia di Robert Hossein (1969)
- La morte sull'alta collina, regia di Fernando Cerchio (1969)
- Tepepa di Giulio Petroni (1969)
- Passa Sartana... è l'ombra della tua morte, regia di Demofilo Fidani (1969)
- ...E intorno a lui fu morte, regia di León Klimovsky (1969)
- La legge della violenza (Tutti o nessuno), regia di Gianni Crea (1969)
- I quattro del pater noster, regia di Ruggero Deodato (1969)
- Una lunga fila di croci, regia di Sergio Garrone (1969)
- L'odio è il mio Dio, regia di Claudio Gora (1969)
- Testa o croce, regia di Piero Pierotti (1969)
- Quintana, regia di Vincenzo Musolino (1969)
- Quinto: non ammazzare, regia di León Klimovsky (1969)
- Dio perdoni la mia pistola, regia di Mario Gariazzo e Leopoldo Savona (1969)
- Kidnapping! Paga o uccidiamo tuo figlio, regia di Alberto Cardone (1969)
- Garringo, regia di Rafael Romero Marchent (1969)
- Due volte Giuda, regia di Nando Cicero (1969)
- Vivi o, preferibilmente, morti, regia di Duccio Tessari (1969)
- Ehi amico... c'è Sabata. Hai chiuso!, regia di Gianfranco Parolini (1969)
- Un esercito di 5 uomini, regia di Don Taylor e Italo Zingarelli (1969)
- Il pistolero dell'Ave Maria, regia di Ferdinando Baldi (1969)
- Django il bastardo, regia di Sergio Garrone (1969)
- ...e vennero in quattro per uccidere Sartana!, regia di Demofilo Fidani (1969)
- Sono Sartana, il vostro becchino, regia di Giuliano Carnimeo (1969)
- Gli specialisti, regia di Sergio Corbucci (1969)
- Quei disperati che puzzano di sudore e di morte, regia di Julio Buchs (1969)
- Il prezzo del potere, regia di Tonino Valerii (1969)
- La collina degli stivali, regia di Giuseppe Colizzi (1969)
- La notte dei serpenti, regia di Giulio Petroni (1969)
- La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io, regia di Edoardo Mulargia (1969)
- Ciakmull - L'uomo della vendetta, regia di Enzo Barboni (1970)
- La sfida dei MacKenna, regia di León Klimovsky (1970)
- Shango, la pistola infallibile, regia di Edoardo Mulargia (1970)
- Django sfida Sartana, regia di Pasquale Squitieri (1970)
- E Dio disse a Caino..., regia di Antonio Margheriti (1970)
- Quando Satana impugnò la Colt, regia di Rafael Romero Marchent (1970)
- Quel maledetto giorno d'inverno... Django e Sartana... all'ultimo sangue!, regia di Demofilo Fidani (1970)
- Giunse Ringo e... fu tempo di massacro, regia di Mario Pinzauti (1970)
- Prima ti perdono... poi t'ammazzo, regia di Juan Bosch (1970)
- C'è Sartana... vendi la pistola e comprati la bara, regia di Giuliano Carnimeo (1970)
- Roy Colt & Winchester Jack, regia di Mario Bava (1970)
- Arizona si scatenò... e li fece fuori tutti, regia di Sergio Martino (1970)
- Sartana nella valle degli avvoltoi, regia di Roberto Mauri (1970)
- Adios Cjamango!, regia di José Maria Zabalza (1970)
- Anda muchacho, spara! (El sol bajo la tierra), regia di Aldo Florio (1970)
- Lo irritarono... e Sartana fece piazza pulita, regia di Rafael Romero Marchent (1970)
- La belva, regia di Mario Costa (1970)
- Arriva Sabata!, regia di Tulio Demicheli (1970)
- Ancora dollari per i MacGregor, regia di José Luis Merino (1970)
- Indio Black, sai che ti dico: Sei un gran figlio di..., regia di Gianfranco Parolini (1970)
- Buon funerale, amigos!... paga Sartana, regia di Giuliano Carnimeo (1970)
- L'oro dei bravados, regia di Giancarlo Romitelli (1970)
- I vendicatori dell'Ave Maria, regia di Bitto Albertini (1970)
- Duello a tre, regia di Roland Klick (1970)
- Matalo!, regia di Cesare Canevari (1970)
- Sledge, regia di Vic Morrow (1970)
- Arrivano Django e Sartana... è la fine, regia di Demofilo Fidani (1970)
- Inginocchiati straniero... I cadaveri non fanno ombra!, regia di Demofilo Fidani (1970)
- Wanted Sabata, regia di Roberto Mauri (1970)
- Un uomo chiamato Apocalisse Joe, regia di Leopoldo Savona (1970)
- Vamos a matar, compañeros, regia di Sergio Corbucci (1970)
- Ehi amigo... sei morto!, regia di Paolo Bianchini (1970)
- Lo chiamavano Trinità..., regia di E.B. Clucher (1970)
- Una nuvola di polvere... un grido di morte... arriva Sartana, regia di Giuliano Carnimeo (1970)
- Reverendo Colt, regia di León Klimovsky (1970)
- Uccidi Django... uccidi per primo!!!, regia di Sergio Garrone (1971)
- Rimase uno solo e fu la morte per tutti, regia di Edoardo Mulargia (1971)
- All'ovest di Sacramento, regia di Jean Girault e Federico Chentrens (1971)
- Arriva Durango, paga o muori, regia di Roberto Bianchi Montero (1971)
- Bastardo, vamos a matar, regia di Gino Mangini (1971)
- Il tredicesimo è sempre Giuda, regia di Giuseppe Vari (1971)
- Se t'incontro t'ammazzo, regia di Gianni Crea (1971)
- Per una bara piena di dollari, regia di Demofilo Fidani (1971)
- Sei già cadavere amigo... ti cerca Garringo, regia di Juan Bosch (1971)
- Giù la testa... hombre!, regia di Demofilo Fidani (1971)
- Anche per Django le carogne hanno un prezzo, regia di Luigi Batzella (1971)
- Spara Joe... e così sia!, regia di Emilio P. Miraglia (1971)
- Lo chiamavano King, regia di Giancarlo Romitelli (1971)
- I quattro pistoleri di Santa Trinità, regia di Giorgio Cristallini (1971)
- Quel maledetto giorno della resa dei conti, regia di Sergio Garrone (1971)
- Una pistola per cento croci, regia di Carlo Croccolo (1971)
- I corvi ti scaveranno la fossa, regia di Juan Bosch (1971)
- La vendetta è un piatto che si serve freddo, regia di Pasquale Squitieri (1971)
- Prega il morto e ammazza il vivo, regia di Giuseppe Vari (1971)
- Anda muchacho, spara!, regia di Aldo Florio (1971)
- Giù le mani... carogna! (Django Story), regia di Demofilo Fidani (1971)
- Tara Pokì, regia di Amasi Damiani (1971)
- È tornato Sabata... hai chiuso un'altra volta, regia di Gianfranco Parolini (1971)
- Vamos a matar Sartana, regia di Mario Pinzauti (1971)
- Il giorno del giudizio, regia di Mario Gariazzo (1971)
- Sole rosso, regia di Terence Young (1971)
- Il venditore di morte, regia di Lorenzo Gicca Palli (1971)
- Gli fumavano le Colt... lo chiamavano Camposanto, regia di Giuliano Carnimeo (1971)
- W Django!, regia di Edoardo Mulargia (1971)
- Il lungo giorno della violenza, regia di Giuseppe Maria Scotese (1971)
- ...continuavano a chiamarlo Trinità, regia di E.B. Clucher (1971)
- Giù la testa, regia di Sergio Leone (1971)
- Blindman, regia di Ferdinando Baldi (1971)
- Era Sam Wallash!... Lo chiamavano... E così sia!, regia di Demofilo Fidani (1971)
- Quelle sporche anime dannate, regia di Luigi Batzella (1971)
- Il suo nome era Pot... ma... lo chiamavano Allegria, regia di Demofilo Fidani (1971)
- ...e lo chiamarono Spirito Santo, regia di Roberto Mauri (1971)
- Black Killer, regia di Carlo Croccolo (1971)
- Acquasanta Joe, regia di Mario Gariazzo (1971)
- Le pistolere, regia di Christian-Jaque (1971)
- Su le mani, cadavere! Sei in arresto, regia di León Klimovsky (1971)
- Lo sceriffo di Rocksprings, regia di Mario Sabatini (1971)
- La mia Colt ti cerca... 4 ceri ti aspettano, regia di Ignacio F. Iquino (1971)
- Viva la muerte... tua!, regia di Duccio Tessari (1971)
- E continuavano a fregarsi il milione di dollari, regia di Eugenio Martín (1971)
- Lo ammazzò come un cane... ma lui rideva ancora, regia di Angelo Pannacciò (1972)
- Amico, stammi lontano almeno un palmo, regia di Michele Lupo (1972)
- Monta in sella figlio di...!, regia di Tonino Ricci (1972)
- I senza Dio, regia di Roberto Bianchi Montero (1972)
- Sei una carogna... e t'ammazzo!, regia di Manuel Esteba (1972)
- Un uomo chiamato Dakota, regia di Mario Sabatini (1972)
- Al di là dell'odio, regia di Alessandro Santini (1972)
- Uomo avvisato mezzo ammazzato... parola di Spirito Santo, regia di Giuliano Carnimeo (1972)
- Los amigos, regia di Paolo Cavara (1972)
- Si può fare... amigo, regia di Maurizio Lucidi (1972)
- Seminò morte... lo chiamavano il Castigo di Dio!, regia di Roberto Mauri (1972)
- Hai sbagliato... dovevi uccidermi subito!, regia di Mario Bianchi (1972)
- Sei iellato, amico hai incontrato Sacramento, regia di Giorgio Cristallini (1972)
- La preda e l'avvoltoio, regia di Rafael Romero Marchent (1972)
- Jesse & Lester - Due fratelli in un posto chiamato Trinità, regia di Renzo Genta (1972)
- Bada alla tua pelle, Spirito Santo!, regia di Roberto Mauri (1972)
- Il magnifico west, regia di Gianni Crea (1972)
- Trinità e Sartana figli di..., regia di Mario Siciliano (1972)
- Posate le pistole, reverendo, regia di Leopoldo Savona (1972)
- Attento gringo... è tornato Sabata!, regia di Alfonso Balcàzar e Pedro Luis Ramìrez (1972)
- Dio in cielo... Arizona in terra, regia di Juan Bosch (1972)
- La banda J. e S. cronaca criminale del Far West, regia di Sergio Corbucci (1972)
- Domani passo a salutare la tua vedova... parola di Epidemia, regia di Juan Bosch (1972)
- Lo chiamavano Verità, regia di Luigi Perelli (1972)
- Lo credevano uno stinco di santo, regia di Juan Bosch (1972)
- Il West ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja, regia di Giuliano Carnimeo (1972)
- ...E alla fine lo chiamarono Jerusalem l'implacabile (Padella calibro 38), regia di Toni Secchi (1972)
- La lunga cavalcata della vendetta, regia di Tanio Boccia (1972)
- ...e poi lo chiamarono il Magnifico, regia di E.B. Clucher (1972)
- Una ragione per vivere e una per morire, regia di Tonino Valerii (1972)
- Spirito Santo e le 5 magnifiche canaglie, regia di Roberto Mauri (1972)
- La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?, regia di Giulio Petroni (1972)
- Pancho Villa - I tre del mazzo selvaggio, regia di Eugenio Martín (1972)
- Scansati... a Trinità arriva Eldorado, regia di Demofilo Fidani e Aristide Massaccesi (1972)
- La colt era il suo Dio, regia di Luigi Batzella (1972)
- Tedeum, regia di Enzo G. Castellari (1972)
- Il ritorno di Clint il solitario, regia di Alfonso Balcàzar (1972)
- Alleluja e Sartana figli di... Dio, regia di Mario Siciliano (1972)
- I bandoleros della dodicesima ora, regia di Alfonso Balcázar (1972)
- Un Bounty killer a Trinità, regia di Oscar Santaniello (1972)
- Un animale chiamato uomo, regia di Roberto Mauri (1972)
- Il grande duello, regia di Giancarlo Santi (1972)
- Una colt in mano al diavolo, regia di Gianfranco Baldanello (1973)
- Alla larga amigos, oggi ho il grilletto facile..., regia di Ignacio F. Iquino (1973)
- Amico mio, frega tu... che frego io!, regia di Demofilo Fidani (1973)
- Campa carogna... la taglia cresce, regia di Giuseppe Rosati (1973)
- Partirono preti, tornarono... curati, regia di Stelvio Massi (1973)
- Los amigos, regia di Paolo Cavara (1973)
- Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto, regia di Giuliano Carnimeo (1973)
- Sentivano... uno strano, eccitante, pericoloso puzzo di dollari, regia di Italo Alfaro (1973)
- Blu Gang - E vissero per sempre felici e ammazzati, regia di Luigi Bazzoni (1973)
- Tequila!, regia di Tulio Demicheli (1973)
- Il giustiziere di Dio, regia di Franco Lattanzi (1973)
- ...E il terzo giorno arrivò il corvo, regia di Gianni Crea (1973)
- Lo chiamavano Mezzogiorno, regia di Peter Collinson (1973)
- Valdez, il mezzosangue, regia di John Sturges (1973)
- Ci risiamo, vero Provvidenza?, regia di Alberto De Martino (1973)
- Il mio nome è Nessuno, regia di Tonino Valerii (1973)
- Allegri becchini... arriva Trinità, regia di Ferdinando Merighi (1973)
- Oremus, Alleluia e Così Sia, regia di Alfio Caltabiano (1973)
- Mi chiamavano 'Requiescat'... ma avevano sbagliato, regia di Mario Bianchi (1973)
- Sei bounty killers per una strage, regia di Franco Lattanzi (1973)
- Non toccare la donna bianca, regia di Marco Ferreri (1974)
- Corte marziale, regia di Roberto Mauri (1974)
- Di Tresette ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno, regia di Giuliano Carnimeo (1974)
- Whisky e fantasmi, regia di Antonio Margheriti (1974)
- Dieci bianchi uccisi da un piccolo indiano, regia di Gianfranco Baldanello (1974)
- Carambola, regia di Ferdinando Baldi (1974)
- La pazienza ha un limite... noi no!, regia di Armando Morandi (1974)
- Là dove non batte il sole, regia di Antonio Margheriti (1974)
- In nome del padre, del figlio e della Colt, regia di Mario Bianchi (1975)
- Il bianco, il giallo, il nero, regia di Sergio Corbucci (1975)
- Carambola, filotto... tutti in buca, regia di Ferdinando Baldi (1975)
- Il richiamo del lupo, regia di Gianfranco Baldanello (1975)
- Il mio nome è Scopone e faccio sempre cappotto, regia di Juan Bosch (1975)
- I sette del gruppo selvaggio, regia di Gianni Crea (1975)
- Prima ti suono e poi ti sparo, regia di Franz Antel (1975)
- Giubbe rosse, regia di Joe D'Amato (1975)
- I quattro dell'apocalisse, regia di Lucio Fulci (1975)
- La spacconata, regia di Alfonso Brescia (1975)
- Cipolla Colt, regia di Enzo G. Castellari (1975)
- La tigre venuta dal fiume Kwai, regia di Franco Lattanzi (1975)
- La parola di un fuorilegge... è legge!, regia di Antonio Margheriti (1975)
- L'ostaggio, regia di Luigi Valanzano (1975)
- Un genio, due compari, un pollo, regia di Damiano Damiani e di Sergio Leone (non accreditato) (1975)
- Get Mean, regia di Ferdinando Baldi (1975)
- Keoma, regia di Enzo G. Castellari (1976)
- Una donna chiamata Apache, regia di Giorgio Mariuzzo (1976)
- Diamante Lobo, regia di Antonio Margheriti (1976)
- El macho, regia di Marcello Andrei (1977)
- California, regia di Michele Lupo (1977)
- Mannaja, regia di Sergio Martino (1977)
- Sella d'argento, regia di Lucio Fulci (1978)
- Amore, piombo e furore, regia di Monte Hellman (1978)
- La notte rossa del falco, regia di Juan Bosch (1978)
Parodie degli Spaghetti Western
- Il fanciullo del West, regia di Giorgio Ferroni (1942)
- Il bandolero stanco, regia di Fernando Cerchio (1952)
- La sceriffa, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
- Un dollaro di fifa, regia di Giorgio Simonelli (1959)
- I magnifici tre, regia di Giorgio Simonelli (1961)
- Due contro tutti, regia di Alberto De Martino e Antonio Momplet (1962)
- Gli eroi del West, regia di Steno (1964)
- Due mafiosi nel Far West, regia di Giorgio Simonelli (1964)
- I gemelli del Texas, regia di Steno (1964)
- I magnifici Brutos del West, regia di Marino Girolami (1964)
- Okay sceriffo, regia di Angio Zane (1964)
- Per un pugno nell'occhio, regia di Michele Lupo (1965)
- I due sergenti del generale Custer, regia di Giorgio Simonelli (1965)
- Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
- Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966)
- I due figli di Ringo, regia di Giorgio Simonelli e Giuliano Carnimeo (1966)
- Little Rita nel West, regia di Ferdinando Baldi (1967)
- Il bello, il brutto, il cretino, regia di Giovanni Grimaldi (1967)
- 3 pistole contro Cesare, regia di Enzo Peri (1967)
- Ric e Gian alla conquista del West, regia di Osvaldo Civirani (1967)
- Due rrringos nel Texas, regia di Marino Girolami (1967)
- Ciccio perdona... Io no!, regia di Marcello Ciorciolini (1968)
- Franco e Ciccio sul sentiero di guerra, regia di Aldo Grimaldi (1970)
- I due figli di Trinità, regia di Osvaldo Civirani (1972)
- Così sia, regia di Alfio Caltabiano (1972)
- Tutti fratelli nel west... per parte di padre, regia di Sergio Grieco (1972)
- Che c'entriamo noi con la rivoluzione?, regia di Sergio Corbucci (1972)
- Partirono preti, tornarono... curati, regia di Bianco Manini (1973)
- Storia di karatè, pugni e fagioli, regia di Michele Lupo (1973)
- ...e così divennero i 3 supermen del West, regia di Italo Martinenghi (1973)
- Tutti per uno botte per tutti, regia di Bruno Corbucci (1973)
- C'era una volta questo pazzo, pazzo West, regia di Francesco Degli Espinosa (1973)
- Kid il monello del West, regia di Tonino Ricci (1973)
- Più forte sorelle, regia di Mario Bianchi (1973)
- Kung fu nel pazzo West, regia di Man Yi Yang (1973)
- Il mio nome è Shangai Joe, regia di Mario Caiano (1973)
- Sette monache a Kansas City, regia di Marcello Zeani (1973)
- Che botte ragazzi!, regia di Bitto Albertini (1975)
Dagli anni ottanta ad oggi
- Occhio alla penna, regia di Michele Lupo (1981)
- Comin' at Ya!, regia di Ferdinando Baldi (1981)
- Tex e il signore degli abissi, regia di Duccio Tessari (1985)
- Bianco Apache, regia di Vincent Dawn e Claudio Fragasso (1987)
- Scalps, regia di Bruno Mattei (1987)
- Django 2 - Il grande ritorno, regia di Nello Rossati (1987)
- Lucky Luke, regia di Terence Hill (1991)
- Botte di Natale, regia di Terence Hill (1994)
- Jonathan degli orsi, regia di Enzo G. Castellari (1995)
- Trinità & Bambino... e adesso tocca a noi!, regia di E.B. Clucher (1995)
- Il mio West, regia di Giovanni Veronesi (1999)
- Inferno bianco, regia di Stefano Jacurti e Emiliano Ferrera (2007)
Note
- ^ (EN) New York Media LLC, New York Magazine, New York Media, LLC, 10 giugno 1968. URL consultato il 22 novembre 2018.
- ^ Morando Morandini, Almanacco letterario Bompiani, Bompiani, 1967, p. 173.
- ^ Space Western, su Television Tropes & Idioms. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008, p. 3297
- ^ da: Dark side il lato oscuro del cinema - SPAGHETTI WESTERN, su Copia archiviata, su camionusati.org. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2011)., sito rilevato il 9/8/2011
- ^ Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano dal 1945 agli anni ottanta, Roma, Edit. Riuniti, 1982, pag. 779
- ^ For A Few Dollars More (28 Shots Of Western Inspired Reggae) su roots-archives.com Archiviato l'11 dicembre 2009 in Internet Archive.
- ^ il disco The Big Gundown (Reggae Inspired By Spaghetti Westerns) su roots-records.com Archiviato il 27 dicembre 2009 in Internet Archive.
Bibliografia
- Lorenzo De Luca, Enzo G. Castellari the professional, Spaghetti Cinema, William Connolly, Hollywood, 1986
- Lorenzo De Luca, C'era una volta il western italiano, 1987, I.B. Napoleone, Roma
- Marco Giusti, Dizionario del Western all'italiana, Milano, Arnoldo Mondadori, 2007, ISBN 978-88-04-57277-0.
- Roger A. Fratter (a cura di), Ai confini del western, Pozzo D'Adda, 2005.
- Roberto Curti, Il mio nome è Nessuno. Lo spaghetti western secondo Tonino Valerii, Unmondoaparte, Roma 2008. ISBN 978-88-89481-17-2
- Autori vari, Nocturno Dossier n. 31 "Ai confini del western. Zone d'ombra del genere all'italiana".
- https://web.archive.org/web/20170404215521/http://www.fondazionecsc.it/UploadDocs/6524_BN_1971_09_10.pdf
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sui western all'italiana
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui western all'italiana
Collegamenti esterni
- Spaghetti western. Il database del western italiano, su spaghettiwestern.altervista.org.
- Suoneria spaghetti western, su itunes.apple.com.
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