Utente:Mariano Guido Gosi/Sandbox
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La Caatinga, che si estende su nove stati nord-occidentali dell’interno del Brasile (Piauí, Ceará, Rio Grande do Norte, Paraíba, Pernambuco, Alagoas, Sergipe, Bahia e Minas Gerais), ha un clima semi-arido ricevendo in media 500 – 800 mm di pioggia concentrati in 3-4 mesi dell’anno, in una o due stagioni piovose. Nel suo territorio si possono distinguere una zona secca e una umida, rispettivamente il "sertão" e l’"agreste". La temperatura media si situa intorno ai 28º C, con minime intorno a 8° C e massime fino a 60° C. L’allevamento di ovini e caprini è molto diffuso grazie alle capacità di adattamento di queste specie al difficile ambiente della Caatinga, mentre quello bovino da latte è estremamente vulnerabile a causa della scarsità di alimenti nella stagione secca. La vegetazione legnosa, predominante nella regione, può rappresentare fino al 90% della dieta del bestiame durante la stagione secca (con foglie, frutti e fiori), situazione che si inverte nella stagione delle piogge. Le specie arboree e arbustive (se ne contano circa 600 nella Caatinga) più comuni comprendono Anadenanthera colubrina, Bauhinia cheilantha, Caesalpinia spp. (C. pyramidalis, C. bracteosa, C. microphylla), Cnidoscolus phyllacanthus, Combretum leprosum, Commiphora leptophloeos, Cordial leucocephala, Croton spp., Jatropha mollissima, Manihot pseudoglaziovii, Maytenus rigida, Mimosa spp. (M. tenuiflora, M. hostilis), Pilosocereus pachycladus, Piptadenia stipulacea, Poincianella pyramidalis, Spondias tuberosa, Tabebuia spongiosa e Ziziphus joazeiro. Tra le erbacee si distinguono Alinum triangulare, Amaranthus spp., Centrosema spp., Euploca polyphylla, Hyptis suaveolens, Ipomoea nil, Phaseolus lathyroides, Senna obtusifolia, Sida spp. (S. paniculata, S. cordifolia), Stylosanthes humilis e le graminacee Brachiaria plantaginea, Aristida setifolia, Panicum spp. e Setaria spp.. Tra le specie locali ed esotiche coltivate in purezza o traseminate per il miglioramento dei pascoli le più comini comprendono le graminacee Andropogon gayanus, Cenchrus ciliaris, Cynodon dactylon, Desmanthus spp., Digitaria spp., Macroptilium spp., Stylosanthes spp., Urochloa mosambicensis e le leguminose Cajanus cajan, Gliricidia sepium, Leucaena leucocephala e Prosopis juliflora. Le leguminose arboree sono spesso potate o capitozzate per facilitare il brucamento delle loro foglie e frutti. Quasi tutte le pecore e le capre che sono allevate estensivamente nella caatinga non si nutrono che di vegetazione autoctona, il che ha fatto sì che questo bioma abbia vaste aree in uno stato di degrado molto avanzato, e il pascolo eccessivo ha contribuito in modo significativo a questa situazione. Questo degrado si traduce in una graduale riduzione delle specie foraggere desiderabili, portando ad una riduzione della capacità di carico animale[2][3][4][5]. |
Il Karroo Nama è una vasta regione in gran parte situata nell'entroterra delle Southern Fold Mountains in Sud Africa e dominata da una bassa vegetazione arbustiva che riceve da 100 a 500 mm di pioggia all’anno. La vegetazione dominante è costituita da erbacee perenni tra le quali Aristida, Digitaria, Enneapogon, Stipa e Themeda spp., da alberi nani che comprendono specie dei generi A. mellifera, Rhizoghum trichotomum, Albizia anthelmintica, Maerua e arbusti come Blepharis, Eriocephalus, Pentzia, Petalidium e Zygophillum. Lungo i corsi d’acqua crescono Heteropogon contortus, Hyparrhenia hirta e Cymbopogon plurinodis e C. angolensis associati a Faidherbia albida, Grewia robusta, Acacia karroo ed altri alberi ed arbusti di maggiore sviluppo. I piccoli ruminanti, che sono i principali consumatori delle risorse pabulari, sono responsabili anche di fenomeni di degrado della flora e del terreno[6][7]. |
Nel Deserto della Giudea, tra Gerusalemme e il Mar Morto, le precipitazioni annue non eccedono i 400 mm, con minime di 100 mm nelle zone orientali più interne. Sui pascoli pietrosi, degradati ed erosi, si allevano pecore e capre. Tra le principali essenze pabulari: Poa bulbosa, Sarcopoterium spinosum, Asphodelus aestivus, Eryngium creticum, Stipa capensis e Anthemis palaestina, oltre ad alcune graminacee, in particolare nelle bassure (Bromus, Phalaris spp.) e leguminose (Lathyrus, Pisum spp.)[8]. |
Nelle aree del deserto del Sahara con precipitazioni annue non superiori a 250 mm predominano varie specie di Aristida e di Cenchrus e sono comuni, in corrispondenza degli uadi, specie appartenenti ai generi Stipa, Geniseta e Artemisa. Queste sono in genere associate a specie dei generi Acacia eZizyphus, e di arbusti come Anabasis, Haloxylon, Macrua crassifolia e Cornulaca. Si ritiene che l'estremità meridionale dell’areale della Cornulaca monacantha delinei il confine meridionale del Sahara, corrispondente alla isoieta di 150 mm. Questo è un arbusto spinoso che cresce sulle dune e nelle depressioni sabbiose, dove lo si trova talvolta in comunità erbacee quali Aristida spp., Panicum turgidum, Lasiurus hirsutus e Pennisetum divisum (questi ultimi tre esclusivamente negli uadi), che forniscono tutti un discreto pascolo per cammelli e capre. C. monacantha è comune anche in Arabia, Medio Oriente, Iran e Baluchistan[6]. |
A sud del Sahara si estende il Sahel, una larga fascia di territorio piatto che comprende una dozzina di paesi dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso. Le precipitazioni annuali variano da 100 - 200 mm (Clima Sahariano-Saheliano) a 700 – 1.000 mm (Clima Saheliano-Sudanese) determinando associazioni vegetali tipiche corrispondenti a specie di generi quali Aristida, Andropogon, Stipa, Borreria e Cenchrus e la diffusione di associazioni quali la leguminosa Shoenefeldia gracilis con Aristida mutabilis e con Zornia glochidiata, spesso associate con Acacia, Zizyphus, Combretum, Anogeissus e Commiphora e arbusti come Anabasis e Haloxylon. Allevatori stanziali e transumanti (Fulani, Tuareg) vi allevano zebù, piccoli ruminanti e cammelli[6]. |
Il Salar de Atacama è un lago salino che si estende attraverso le regioni naturali del Norte Grande e del Norte Chico del Cile, coprendo le regioni di Arica e Parinacota, Tarapacá, Antofagasta, Atacama e il nord della regione di Coquimbo ed è delimitato dall'Oceano Pacifico a ovest e dalla catena montuosa delle Ande a est. Esteso circa 105.000 km², ha una lunghezza di quasi 1.600 km, una larghezza massima di 180 km, è situato ad un’altitudine media di circa 2.500 m s.l.m. e caratterizzato da un clima desertico-oceanico e da una forte escursione termica, con temperature oscillano tra i 5 °C notturni ed i 40 °C diurni e precipitazioni intorno ai 100 mm annui concentrati nei mesi estivi. In questo territorio camelidi e piccoli ruminanti sono allevati su pascoli in cui predominano le associazioni vegetali Prosopis tamarugo; Atriplex atacamensis – Tessaria absinthioides e Distichlis spicata - Scirpus californicus con presenze di Atriplex glaucescens, Festuca deserticola e F. ortophilla, tutte caratterizzate da bassa capacità produttiva, anche per la limitata copertura del suolo, spesso inferiore al 20%. Esistono poi piantagioni di Prosopis tamarugo cui possono associarsi altre specie del genere Prosopis (P. burkartii, P. chilensis, P. strombulifera), Atriplex spp., Cressa cretica e Distichlis spicata[9][10]. |
File:تاغزار.jpg
Il deserto dl Thar è una regione arida nella parte nord-occidentale del subcontinente indiano che si estende su un'area di 200.000 km2 tra India (Rajasthan, Gujarat, Punjab e Haryana) e Pakistan (Sindh Punjab). La piovosità media annua varia da 100 a 500 mm e si verifica durante il breve monsone estivo da luglio a settembre. La temperatura media varia con la stagione e gli estremi possono variare dal quasi zero in inverno a più di 50° C nei mesi estivi. Il deserto ha una porzione molto secca a ovest e una semidesertica a est. Circa il 10% della regione è composto da dune di sabbia e il restante 90% da forme rocciose scoscese, fondali compattati di laghi salati e aree dunali. La rada vegetazione è costituita da praterie xerofile comprendenti principalmente Aeluropus lagopoides, Aristida adscensionis, Calotropis spp., Cenchrus spp. (C. biflorus, C. ciliaris, C. setiger), Citrullus colocynthis, Cympogon spp., Cyperus spp., Cynodon dactylon, Dactyloctenium scindicum, Desmostachya bipinnata, Dichanthium annulatum, Eleusine spp., Eragrostis spp., Ergamopagan spp., Lasiurus scindicus, Ochthochloa compressa, Panicum spp., (P. antidotale, P. turgidum), Phragmites spp., Saccharum spontaneum, Sporobolus spp., Tribulus terrestris e Typha spp.. La vegetazione legnosa comprende alberi bassi e arbusti come Acacia spp. , Aerva spp., Balanites roxburghii, Calligonum polygonoides, Calotropis spp., Calligonum polygonoides, Capparis decidua, Clerodendrum multiflorum, Commiphora mukul, Cordia sinensis, Crotalaria spp., Euphorbia caducifolia, Grewia tenax, Haloxylon spp., Leptadenia pyrotechnica, Lycium barbarum, Maytenus emarginata, Mimosa hamata,Prosopis spp. (P. cineraria, P. juliflora), Suaeda fruticosa. Vachellia jacquemontii, Zizyphus spp.. Nelle zone semi-aride, durante la stagone piovosa (da si coltivano Cenchrus ciliaris, C. setigerus, Lasiurus sindicus, Panicum antidotale, Sorghum, Vigna spp. (V. aconitifolia, V. unguiculata). Tra le specie arboree Ailanthus excelsa, Prosopis cineraria, Zizyphus nummularia. Dichanthium annulatum, Medicago sativa, Megathyrsus maximus, Pennisetum glaucum e Trifolium spp. sono cultivati laddove acqua per irrigazione è disponibile. I residui colturali di cereali e leguminose (avena, mais, miglio, orzo, fagioli) rappresentano un’integrazione alimentare di rilievo. Questa regione è caratterizzata da un'economia che riflette l'interazione tra pascolo del bestiame e gestione delle colture, transumanza e migrazione nei periodi di magra. L’allevamento, soprattutto di pecore e capre, è l’attività dominante complementare ad un’agricoltura marginale. Il pascolo è intensivo, compromettendo la fertilità del suolo e distruggendo la vegetazione autoctona. Molte specie perenni appetibili sono sostituite da specie annuali non commestibili, modificando così la composizione della vegetazione e le dinamiche dell’ecosistema[11][12][13]. |
La steppa desertica del Gobi orientale è un'ecoregione di deserti e macchia xerofila in Mongolia e Cina settentrionale facente parte del deserto del Gobi. Si trova compresa tra le praterie più umide della Mongolia e della Manciuria a nord, est e sud-est, e il semideserto più secco dell'altopiano dell'Alashan a ovest, ad un’altitudine tra i 1.000 ei 1.500 metri di altitudine. Il clima è arido e continentale. Gli inverni sono intensamente freddi, con temperature medie di gennaio comprese tra -20 e -28°C. Le temperature estive variano a seconda dell'altitudine. La temperatura media annuale oscillano da -2 a -6°C. Le precipitazioni annuali variano da 100 a 150 mm, concentrate in estate e con notevoli variazioni inter-annuali. La vegetazione predominante è una steppa di arbusti ed erbe basse. La composizione dei pascoli del deserto del Gobi risente del regime pluviometrico e della estrema variabilità delle temperature, ma risulta comunque variata, con specie erbacee tra cui Allium polyrhizum, Cleistogenes soongorica, Iris bungei, Peganum nigellastrum, Ptilotrichum canescens, Stipa spp. (S. caucasica, S. glareosa, S. gobica' e S. tianschanica) e arbustive come Haloxylon spp. (H. aphyllum, H. ammodendron), Achnatherum splendens, Amygdalus pedunculata, Artemisia xerophytica, Caragana bungei, C. leucocephala, Nitraria sibirica, Oxytropis myriophylla, Potaninia mongolica, Salsola passerina e Zygophyllum xanthoxylon. Le foreste di Haloxylon ammodendron sono solitamente accompagnate da Calligonum spp., Ephedrales, Halothamnus subaphyllus, Salicornie e Tamaricaceae. Il pascolamento intenso e il calpestio del bestiame, in particolare in corrispondenza dei punti d'acqua contribuiscono al progressivo degrado delle risorse. Gli allevatori, Mongoli e Cazaki semi-nomadi, effettuano migrazioni stagionali con le mandrie di cammelli, ovi-caprini e cavalli[14][15]. |
Graminacea comune sugli Altopiani centrali dell'Australia (di Aristida ce ne sono 21 specie), dove le precipitazioni medie annuali oscillano tra 600 e 1.000 mm e sono soggette a forti variazioni annuali. Cresce su terreni a leggeri, poco fertili, acidi, siccitosi, molto tollerante alla siccità, ma sensibile al gelo. Poco produttiva e di basso valore foraggero, può diventare l’essenza dominante a causa del pascolo eccessivo di specie più appetite. Spesso è un indicatore di pascoli sfruttati in quanto è appetibile solo quando è molto giovane[16]. |
Leguminosa annuale o perenne, forma un tappeto verde tutto l’anno. Originario dell'Europa, è uno dei trifogli più seminati e naturalizzati della costa. Cresce su un'ampia gamma di tipi di suolo purché dotati di fertilità medio-alta e buon drenaggio; è tollerante all'acidità del suolo ed ha un elevato potenziale di apporto di azoto al terreno. Si somministra come fieno o insilato e può sopportare anche un pascolamento continuo; fornisce foraggio di alta qualità, ma può provocare timpanismo. Si combina bene con molte graminacee ed erbe perenni e può essere seminato nel pascolo esistente o in prato monofito[16]. |
Cenchrus è un importante genere di graminacee foraggere originario di molti paesi in Asia, Africa, Australia, Americhe. Cenchrus ciliaris è naturalizzato e coltivato nei tropici sub-umidi e semi-aridi e subtropicali, con precipitazioni annue da 100 a 1.000 mm come pascolo, per fieno o insilato. In Africa fa parte di comunità comprendenti Aristida spp., Eragrostis spp., Hyparrhenia spp. in presenza di Acacie e Colophostermum. Si può coltivare con numerose graminacee e leguminose[17][17] Cenchrus setigerus è nativo di Africa e Asia, naturalizzato ovunque nei tropici aridi e semi-aridi e subtropicali con precipitazioni annue da 125 a 1.250 mm è utilizzato come pascolo permanente affienabile e fieno in piedi e per il controllo dell'erosione. Consociabile con Clitoria ternatea, Desmanthus spp., Macroptilium atropurpureum, Stylosanthes spp., Vigna spp., Cyamopsis tetragonoloba ed altri[17] Desmanthus virgatus è una leguminosa perenne molto variabile da pianta erbacea prostrata ad arbusto legnoso alto fino a 2,5-3 metri. Originario delle Americhe tropicali e subtropicali, è naturalizzato nelle terre aride africane (Senegal, Zambia, Sudafrica) e in Indonesia, India e Australia con precipitazioni annue medie da 250 a 2.000 mm. Molto appetibile per i ruminanti, può essere pascolato o somministrato con foraggiata fresca e migliora il suolo[18][18]. |
https://www.rangelandsdata.org/atlas/maps/distribution-rangeland-types-globally
Titolo sezione
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Dromedari ad un punto d’acqua a Zabori in Niger.
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Malga sulle Alpi austriache.
Titolo sezione
Note
Esplicative
Bibliografiche
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- ^ (PT) FERREIRA, Marcio Harrison dos Santos; MENEZES, Romero Falcão; RIOS, Márcio Lima; CARVALHO, Aurélio José Antunes de, Plantas forrageiras da Caatinga utilizadas por ruminantes em áreas de “fundo de pasto”, comunidades tradicionais endêmicas do Semiárido baiano: estudo de caso na Fazenda Retiro, Uauá, BA - Cadernos de Agroecologia – ISSN 2236-7934 – Anais do VI CLAA, X CBA e V SEMDF – Vol. 13, N° 1, Jul. 2018., su Agroecologia 2017. URL consultato il 30 luglio 2023.
- ^ (PT) MATEUS, F.A.P.S.; FANTINI, A. C.; MELLO, A.A., Arbóreas forrageiras: Pastagemo ano inteiro na caatinga sergipana . Revista Cadernos de Agroecologia, V. 8, N. 1, 2013 - ISSN: 2236-7934, su revistas.aba-agroecologia.org.br. URL consultato il 30 luglio 2023.
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