In fotometria si definisce la grandezza flusso luminoso come il prodotto tra la potenza emessa da una sorgente luminosa puntiforme e il coefficiente di visibilità , dove λ è la lunghezza d'onda. Il flusso luminoso si misura in lumen. Il coefficiente di visibilità è stato ottenuto statisticamente come il valore atteso o medio tra un certo numero di soggetti testati. Esso varia, come detto con la lunghezza d'onda tra la zona del violetto e quella del rosso ed è massimo in corrispondenza della luce giallo-verde. La curva di visibilità possiede un andamento a campana ristretta.

Sensibilità dell'occhio umano al variare della lunghezza d'onda (colore). L'asse orizzontale è in nm

Se la sorgente luminosa, considerata puntiforme emette un watt di potenza, il flusso corrispondente alla lunghezza d'onda di visibilità massima (555 nanometri) è pari a 683 lumen, in quanto vale l'azione del coefficiente di visibilità. Per le altre lunghezze d'onda vale il peso della curva . Dal flusso luminoso derivano le altre grandezze fotometriche come l'illuminamento, la radianza e l'intensità luminosa. la quantità di energia può essere considerata secondo due fattori; il fattore di luce monocromatico o eterocromatico. il primo rileva un solo colore mentre il secondo rileva un insieme di più radiazioni con diverso valore di intensità.

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