Template:Membro delle istituzioni italiane Stefano Caldoro (Campobasso, 3 dicembre 1960) è un politico italiano.

Stefano Caldoro
File:Caldoro.jpg

Ministro per l' Attuazione del Programma di Governo
Durata mandato23 aprile 2005 –
2 maggio 2006
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreClaudio Scajola
SuccessoreGiulio Santagata

Presidente della Regione Campania
In carica
Inizio mandato29 marzo 2010
PredecessoreAntonio Bassolino

Dati generali
Partito politicoNuovo PSI
PdL (dal 2009)

Esponente del Popolo della Libertà e segretario nazionale del Nuovo Partito Socialista Italiano, è l'attuale Presidente della Regione Campania.

Biografia

Gli inizi nel PSI

Laureato in scienze politiche, giornalista e consulente d'azienda, ha iniziato la sua esperienza politica nel 1985, eletto nel Consiglio regionale della Campania, come esponente del Partito Socialista Italiano.

Diventa deputato nel 1992 sempre tra le file del PSI. È componente della delegazione italiana al Consiglio d'Europa e dell'Unione Europea Occidentale.

Nel Nuovo PSI e nei governi di Berlusconi

Nel 1994, dopo lo scioglimento del PSI, decide di aderire al gruppo socialista che si schiera con la coalizione del Polo delle Libertà.

Nel 1999 viene candidato, per il centrodestra, alla presidenza della Provincia di Napoli, risultando sconfitto.

Nel 2001 è tra i fondatori del Nuovo Partito Socialista Italiano e il partito aderisce alla coalizione della Casa delle Libertà che sostiene Silvio Berlusconi. Dopo la vittoria di Berlusconi, al momento delle nomine per il Governo Berlusconi II, Caldoro viene nominato prima sottosegretario e poi, dal 30 dicembre del 2004, viceministro di Letizia Moratti al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Con la costituzione del Governo Berlusconi III, viene promosso Ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, carica che mantiene dal 22 aprile 2005 fine alla fine della Legislatura nel 2006.

Al V Congresso dell'ottobre del 2005 del Nuovo PSI, che sancisce una spaccatura perentoria fra due opposte fazioni, l'una guidata da Gianni De Michelis favorevole a rimanere nella CdL e l'altra da Bobo Craxi favorevole a passare col centro-sinistra, Caldoro si schiera a sostegno del segretario nazionale De Michelis manifestando l'intenzione di rimanere nella CdL. Tuttavia, con il successivo svolgimento del consiglio nazionale, Caldoro è al centro di un "terzo fronte" all'interno del partito, che sceglie di stare con De Michelis per evitare altre spaccature, ma non ne condivide la linea politica. I due si astengono dal voto per la riconferma del segretario.

Nella primavera del 2007 Caldoro contrasta la scelta di De Michelis di prendere parte al progetto Costituente Socialista insieme coi Socialisti Democratici Italiani, giungendo ad una divisione del partito. Svolge con la sua componente maggioritaria un congresso il 23 e 24 giugno all'Hotel Midas di Roma che lo designa Segretario Nazionale del Nuovo PSI. Successivamente, assume la direzione politica del giornale di partito Socialista Lab.

Nel 2008, in occasione dell'annuncio da parte del leader del centrodestra Silvio Berlusconi della creazione di un nuovo soggetto unitario della coalizione il Popolo della Libertà, aderisce da subito al processo costitutivo del nuovo partito col Nuovo PSI. Alle elezioni politiche del 2008 vine candidato, in quanto Segretario Nazionale del Nuovo PSI, all'interno delle liste del PdL nel collegio Campania 1 come terzo in lista dopo Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, viene eletto e aderisce al gruppo del PdL alla Camera. Con il suo Nuovo PSI è fra i fondatori nel marzo del 2009 del Popolo della Libertà e lui stesso fa parte della Direzione Nazionale dello nuovo partito.

Candidato ed eletto alla Presidenza della Regione Campania

Per la tornata elettorale regionale del 28-29 marzo 2010 viene candidato ed eletto alla Presidenza della Regione Campania con l'appoggio dello schieramento di centrodestra formato da PDL, La Destra, UDC, UDEUR, Alleanza di popolo, Noi Sud, Alleanza di Centro-Democrazia Cristiana e Lista per Caldoro Presidente.

La vittoria viene conseguita con il 54,2% dei consensi contro il 43% del suo principale sfidante, Vincenzo De Luca (PD), (Roberto Fico resta all'1,34% e Paolo Ferrero all'1,35%) e Caldoro diventa il nuovo Presidente della Regione Campania.[1] Il dato elettorale lo vede vincente in quattro province campane su cinque (Napoli, Caserta, Avellino, Benevento) e in due capoluoghi (Napoli, Caserta).

L'influenza della P3 per screditare la sua candidatura a Presidente della Regione Campania

Nel luglio 2010 l'imprenditore Flavio Carboni, coinvolto a Roma in un'inchiesta che punta a scoperchiare una cupola che avrebbe avuto interesse nella gestione degli appalti sull'energia eolica in Sardegna, e che vede indagato anche il governatore PDL della Sardegna Ugo Cappellacci, è stato arrestato, insieme a Pasquale Lombardi, geometra ed ex esponente della Democrazia cristiana nonché ex sindaco del suo paese di origine, in provincia di Avellino, e all'imprenditore Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli. A tali personaggi i pm romani contestano, inoltre, l'accusa di aver esercitato presunte pressioni sui giudici della Corte Costituzionale al fine di favorire la legittimità del Lodo Alfano, di aver sostenuto la riammissione della lista civica regionale "Per la Lombardia"(la quale appoggiava il candidato di centrodestra per le elezioni regionali del 2010 e attuale governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni) e, infine, di aver favorito la nomina a presidente della Corte d'Appello di Milano del pm Alfonso Marra (poi, effettivamente, nominato a questa carica). Essi avrebbero favorito anche la posizione di Cosentino come candidato governatore di centrodestra per la Campania alle elezioni regionali del 2010.[2] Avrebbero inoltre operato alla collazione di un dossier diffamatorio che avrebbe dipinto Caldoro, agli occhi dell'opinione pubblica, come frequentatore di transessuali. In una conversazione intercettata del 21 gennaio 2010 tra Arcangelo Martino e lo stesso sottosegretario, i due vengono ascoltati mentre convengono sul fatto che, malgrado le segnalazioni sui presunti e falsi scandali che avrebbero potuto coinvolgere l'aspirante governatore campano, i leader del Pdl insistono sulla candidatura di Caldoro alla Presidenza della Regione Campania[3]

Il Governatore ha annunciato di essere pronto a revocare l'incarico al suo assessore all'Avvocatura Ernesto Sica, il quale, l'11 luglio, dopo un lungo incontro con Caldoro, ha ribadito la sua innocenza, salvo poi, sotto le pressioni da parte dell'ala finiana, [4] rassegnare le dimissioni dal suo incarico.[5]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

Sito ufficiale

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