Shane Mosley

pugile statunitense
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Shane Donte Mosley (Lynwood, 7 settembre 1971) è un pugile statunitense, attuale campione WBA dei superwelter.

{{{Nome}}}
Nazionalità
Altezza175 cm
Peso68 kg
 

Nominato Fighter of the Year dalla rivista The Ring nel 1998, è stato campione IBF dei leggeri, WBC dei welters, WBA e WBC dei superwelter.

Il suo soprannome "Sugar" è dedicato al leggendario campione Sugar Ray Robinson. Attualmente vive a La Verne, California.[1]

Biografia

Origini

Sugar Shane Mosley è nato a Lynwood, nel California, il 7 settembre 1971. Ha iniziato ad appassionarsi al pugilato all'età di 8 anni.

Carriera

Carriera da dilettante

Carriera da professionista

Campione imbattuto

Sugar Shane ha iniziato la sua carriera professionistica l'11 febbraio 1993, contro l'ex campione dello stato della California Greg Puente. Pur essendo un nuovo arrivato Shane ha subito dimostrato di avere le carte in regola per diventare uno dei migliori, riuscendo a sconfiggere l'avversario in cinque riprese. Sfortunatamente difficoltà promozionali hanno surclassato l'inizio della sua carriera, e il mondo intero è venuto a conoscenza del nuovo talento solo prima del suo match contro il campione Phillip Holiday, nel quale si è presentato con un record professionale di 23-0 (22 KO prima del limite). Nell'incontro Mosley ha dato dimostrazione di forza e velocità, trainando l'avversario per 12 round e uscendo dall'arena come nuovo campione IBF dei leggeri.

A questa convincente vittoria è seguita quella per KO su Manuel Gomez.

Dopo la gara Shane ha attraversato un periodo di grande splendore, inanellando una serie di vittorie consecutive. La sua striscia di successi ha attirato l'attenzione di molta gente e trionfo dopo trionfo Mosley si stava ritagliando un posto tra i migliori. Dopo il KO di Sugar ai danni di John John Molina, l'allora commentatore HBO nonché campione sul ring Roy Jones Jr. ha detto di lui: "È il miglior peso leggero della storia, forse dopo Roberto Duran."[1]

Nel 1998 ha difeso la sua corona cinque volte, vincendo in tutte le occasioni per KO. Questa splendida annata gli è valsa il titolo di Fighter of the Year. Il presidente della BWAA Chhris Thorne ha detto a riguardo: "Sugar ha portato molta classe alla boxe nel 1998. Merita tutto ciò che sta ricevendo."

A questi successi dentro e fuori dal ring è seguita la sua nomina come 13° tra i migliori pesi leggeri di sempre, dalla rivista The Ring. Mosley ha continuato a spargere terrore tra gli avversari anche nel 1999, difendendo il titolo altre due volte e trionfando sempre per KO, prima di iniziare a trovare difficoltà nel raggiungere il peso di 135 libbre. Anche se era più semplice per lui passare ai welters jr. (140 libbre), Sugar ha deciso di avanzare direttamente nella divisione dei welters, dove secondo lui militavano i rivali più tosti.

Al 2000 il record di Mosley ammontava a 38-0, con 36 vittorie per KO.

Mosley VS De La Hoya

Il 17 giugno 2000 Mosley ha affrontato Oscar De La Hoya a Los Angeles per il titolo WBC dei pesi welters. Dopo dodici riprese Mosley è riuscito a trionfare per Split Decision. Durante l'incontro nessuno dei due è caduto al tappeto ma al termine della gara tutti e due sono usciti con volti piuttosto gonfi e danneggiati; De La Hoya ha riportato anche ferite al naso. Mosley ha guadagnato un minimo di $15.000.000 mentre De La Hoya si è assicurato $35.000.000. Prima del loro rematch nel 2003, è stato rivelato che Mosley ha fatto uso di doping. Nell'atteso rematch Sugar Shane è riuscito nuovamente a sconfiggere De La Hoya, grazie a forti prestazioni nei round finali.[2]

Mosley VS Forrest I & II

Dopo una serie di difese del titolo dei welters contro avversari poco quotati, è arrivato il turno dell'olimpionico Vernon Forrest. Nelle prime battute del 2° round, i due pugili si sono scontrati i capi e Sugar Shane ha riportato una ferita alla testa. L'arbitro ha fermato l'incontro per qualche istante. Quando i due hanno ricominciato a combattere, Forrest ha incredibilmente atterrato al tappeto Mosley per due volte. I punteggi finali hanno decretato Forrest vincitore per 115-110, 117-108 e 118-108.

Sei mesi dopo, al Conseco Fieldhouse nell'Indiana, si è tenuto un rematch tra Forrest e Mosley. Tuttavia Sugar ha perso anche in questa occasione ai punti dopo 12 riprese.

Il ritorno

L'8 febbraio 2003 Sugar Shane ha fatto il suo ritorno sul ring contro l'ex campione IBF dei medioleggeri Raul Marquez. L'incontro, terminato con un no contest, è stato caratterizzato da due testate involontarie di Mosley ai danni dell'avversario, causandogli tagli veramente profondi sopra gli occhi.

Il 13 settembre del medesimo anno Shane ha nuovamente incontrato davanti a sè il Chico de Oro Oscar De La Hoya, campione WBC e WBA dei medioleggeri. Mosley è riuscito a trionfare per decisione unanime, unendosi al gruppo di campioni del mondo che hanno regnato in tre o più divisioni. Dopo il match Sugar ha ammesso di essersi iniettato degli agenti dopanti prima del match con il pugile di origini messicane.[3]

Mosley VS Cotto

il 10 novembre 2007, al Madison Square Garden, Sugar Shane ha affrontato l'imbattuto campione portoricano della WBA Miguel Cotto in un incontro in Pay Per View teletrasmesso dalla HBO. Cotto è riuscito a trionfare per una stretta decisione unanime, dopo aver vissuto uno dei match più belli e intensi dell'anno.

"Mosley mi ha colpito con alcuni pugni veramente forti. Tuttavia mi sono allenato in palestra per affrontare questo tipo di colpi", ha detto Cotto in un'intervista post incontro.[4]

Dopo la sconfitta Mosley si era accordato per affrontare Zab Judah a Las Vegas il 31 maggio 2007, ma dopo un infortunio subito da quest'ultimo la gara non si è più svolta.

Lo scandalo BALCO

Il match tra il Golden Boy Oscar De La Hoya e Shane Mosley è stato macchiato nel 2007 da uno strascico dello scandalo BALCO[5]. Secondo quanto riportato da Jeff Novitzky, investigatore del caso BALCO, Mosley avrebbe fatto uso di EPO fino a 5 giorni prima del match del 2003 contro De la Hoya. Mosley successivamente ha ammesso di aver inconsapevolmente fatto uso di steroidi. De la Hoya non ha mai fatto menzione di voler agire legalmente per sovvertire l'esito del match in suo favore (l'esito dell'incontro diverrebbe o una squalifica per Mosley o un No Contest). [6]

Note

Collegamenti esterni