Paolo Bertini
Paolo Bertini (Arezzo, 7 luglio 1964) è un ex arbitro di calcio italiano.
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Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | Calcio | ||||||
Professione | Bancario | ||||||
Attività nazionale | |||||||
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Attività internazionale | |||||||
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Biografia
Nasce ad Arezzo il 7 luglio del 1964 e sin da ragazzo si avvicina al mondo dell'arbitraggio, che lui considera un modo diverso di approcciarsi al calcio. Appartenente alla sezione AIA di Arezzo, ben presto riesce a scalare le gerarchie arbitrali "atterrando" alla Commissione Arbitrale Nazionale. Venne promosso alla C.A.N. (Commissione arbitri nazionale) nel 1998 per decisione del designatore Tullio Lanese. Dopo alcune prestazioni in Serie B, debutta nella massima serie italiana un anno più tardi, il 3 ottobre 1999 in occasione della gara tra Perugia e Reggina (finita 2-1). Il padre è stato assistente nelle massime serie italiane e vanta oltre 100 gare in Serie A.
Venne promosso al ruolo di Internazionale nel 2003 assieme a Gianluca Paparesta. A livello nazionale ha riscosso ampio successo e può vantare incarichi importanti. Nel 2006 venne implicato nell'inchiesta Calciopoli, che ruotava attorno al presunto e non ancora determinato dalla magistratura ordinaria, sistema di potere retto da Luciano Moggi, dirigente della società Juventus: al termine del procedimento della giustizia sportiva, venne completamente prosciolto da ogni addebito e poté tornare immediatamente ad arbitrare.
In seguito, però, all'avvenuta notificazione presso di lui della richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Napoli, che gli contestò il reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva (inchiesta Calciopoli sotto il profilo penale), Bertini venne sospeso in via cautelare dall'AIA in attesa che si chiarisse meglio la sua posizione. Le accuse formulate sostengono che Bertini sarebbe stato in contatto con Luciano Moggi, a ridosso delle partite, attraverso dei cellulari forniti di schede telefoniche svizzere non intercettabili nel contenuto. Per questi stessi addebiti, nell'ottobre 2008 viene assolto dalla Corte Federale FIGC (mentre era stato condannato dalla Commissione Disciplinare ad un anno e sei mesi di inibizione); per quanto riguarda l'inchiesta penale, il Tribunale di Napoli lo condanna in 1º grado ad un anno e 5 mesi di reclusione[1], pena ridotta in appello a 10 mesi. Il 24 marzo 2015, dopo aver rinunciato alla prescrizione, viene assolto in Cassazione.[2]
Nel luglio 2008, dopo aver totalizzato 110 presenze in serie A, viene dismesso dai ruoli per normale avvicendamento (mentre già da gennaio 2008 non figurava più come arbitro internazionale).
Nel campionato italiano ha diretto alcune classiche, tra cui due volte Milan-Juventus, una volta Juventus-Roma, una volta Inter-Roma e una volta Milan-Roma.
Segni caratteristici: fischietto blu o arancione e scelta di divise a maniche corte in qualsiasi situazione climatica.