Giulio Giglioli
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Giulio Quirino Giglioli | |
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membro del Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Titolo di studio | laurea in Lettere e Filosofia |
Università | Università degli Studi di Roma "La Sapienza" |
Professione | docente universitario |
Giulio Quirino Giglioli (Roma, 25 marzo 1886 – Roma, 11 novembre 1957) è stato un archeologo, docente e politico italiano.
Biografia
Dopo aver frequentanto il liceo classico Ennio Quirino Visconti di Roma, si iscrive alla laurea in Lettere Classiche nel 1904 dove si laureò con Emanuel Löwy sei anni dopo approfondendo le decorazioni del trono di Zeus fidiaco a Olimpia[1]. Nello stesso anno diventa assistente di Archeologia e Storia dell'Arte Antica. Nel 1912 diventa ispettore archeologo al museo archeologico nazionale di Napoli, per essere trasferito l'anno successivo al museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. Durante l'esplorazione dell'Etruria meridionale e del territorio falisco si dedica soprattutto a Veio, dove scava dal 1914 e, con una parentesi dovuta alla guerra, al 1916, riportando alla luce grandi statue fittili tra cui il celebre Apollo. Negli anni Cinquanta fu tra i principali ideatori del Museo della Civiltà Romana inaugurato nel 1955.
Fu socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, accademico di San Luca, accademico d'Italia, membro e poi presidente onorario dell'Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, dell'Istituto Nazionale di Studi Romani, del Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti, socio della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, nonché membro del Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista.
Nel 1970 gli è stata dedicata una via a sud-ovest di Roma, in zona Casal Palocco.
Note
- ^ Lo studio è stato pubblicato come Il trono dello Zeus di Fidia ad Olimpia, tra le Memorie dell'Accademia dei Lincei (vol. XVI, Roma 1920, pp. 219-373).
Bibliografia
- M. Barbanera, "GIGLIOLI, Giulio Quirino", in Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 54, Roma 2000.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9929158 · ISNI (EN) 0000 0000 8088 9401 · SBN LO1V091306 · BAV 495/149788 · LCCN (EN) nr91031983 · GND (DE) 1055176616 · BNE (ES) XX1284246 (data) · BNF (FR) cb123784353 (data) · J9U (EN, HE) 987007295970205171 · CONOR.SI (SL) 71261283 |
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