Test dell'esterasi leucocitaria

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Il test dell'esterasi leucocitaria (conosciuto anche con il nome di test per l'elastasi dei neutrofili o test dell'elastasi granulocitaria) è un test sulle urine cui si ricorre per la ricerca di globuli bianchi (leucociti) ed altre anormalità associate ad un'infezione delle vie urinarie. Il test risulta utile nella distinzione tra una batteriuria asintomatica ed un'infezione delle vie urinarie (IVU), che in determinate condizioni può risultare molto difficile.[1] La presenza di globuli bianchi nelle urine in genere indica una infezione ad un qualche livello del tratto urinario (uretra, vescica urinaria, pelvi renale o rene). Il test dell'esterasi leucocitaria rileva la presenza di esterasi, un enzima rilasciato dai leucociti. L'esterasi ha la funzione di degradare le proteine che fanno da supporto alla matrice connettivale. La positività per l'esterasi leucocitaria correla con la presenza di leucociti nei fluidi corporei.[2] L'associazione del test per l'esterasi leucocitaria con il test dei nitriti urinari fornisce uno screening eccellente per identificare la presenza di una infezione delle vie urinarie (IVU). L'esame di riferimento per la verifica della presenza di leucociti è la ricerca microscopica degli stessi, ma è stato dimostrato che il test dell'esterasi leucocitaria presenta una buona correlazione con la presenza di più di 10-20 globuli bianchi/mm3 (nella camera conta globuli). Per questo motivo la valutazione dell'esterasi leucocitaria urinaria si rivela un test decisamente pratico, semplice, veloce ed economico.[3][4]

Preparazione e raccolta del campione

Il test è estremamente rapido e di facile esecuzione[5] e non richiede alcun tipo particolare di preparazione. Il test non comporta alcun disagio e per la raccolta del campione è necessario semplicemente che il paziente urini normalmente raccogliendo, in modo sterile, un campione di urine del mitto intermedio.

Esecuzione del test

Esistono diverse modalità di esecuzione. La più semplice prevede l'immersione di una striscia reattiva per 1 secondo in una provetta contenente le urine del paziente. La striscia deve essere poi posizionata sul bordo del contenitore urine, in modo tale da permettere la rimozione del fluido in eccesso. A questo punto è necessario attendere un tempo variabile da 1 a 2 minuti (a seconda del produttore).[6][7] La lettura può essere effettuata per confronto colorimetrico (si dispone la striscia reattiva accanto ad una tabella colore di confronto e si legge il risultato, normalmente espresso come negativo, circa 15 μL, circa 75 μL, fino a giungere a circa 500 μL) oppure affidandosi ad un lettore automatico che stampa un report del risultato.[8][9]

Risultati

Un risultato negativo indica normalità. Un risultato positivo, cioè anomalo, indica una possibile infezione del tratto urinario. In considerazione della possibilità di una minima contaminazione del campione alcuni laboratori applicano un valore di cut-off e fanno riferimento ad intervalli di valori normali che possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio, in considerazione della diversa metodica utilizzata.

Falsi positivi e falsi negativi

È possibile che alcune condizioni determinino un risultato falso positivo. Fra queste una particolare menzione meritano le secrezioni vaginali (sangue ma anche importanti perdite di muco) ed una eventuale infezione sostenuta da Trichomonas vaginalis (ad esempio la tricomoniasi, una malattia sessualmente trasmissibile piuttosto comune e diffusa). Altre situazioni possono invece condurre ad un risultato falso negativo, e segnatamente elevati livelli di proteine e glucosio, alti livelli di vitamina C,[10][11] oppure una elevata concentrazione di tetracicline.[12]

Sensibilità e specificità

Il test ha una sensibilità che è compresa fra il 69% ed il 98%. La specificità è invece fra il 59% ed il 96%. Sia la sensibilità che la specificità aumentano con l’aumentare della concentrazione batterica.[13]
Il valore predittivo positivo del test è intorno al 55%, in altre parole sono 55 i soggetti con reale infezione delle vie urinarie su 100 soggetti risultati positivi al test. Il valore predittivo negativo è invece lievemente superiore al 90%, ovvero sono 90 i soggetti che effettivamente non soffrono di infezione delle vie urinarie su 100 soggetti risultati negativi al test.[14]
Se al test per l’esterasi leucocitaria è associato il test dei nitriti la specificità del test aumenta in modo considerevole raggiungendo il 98-100%.[15]

Note

  1. ^ JA. Litza, JR. Brill, Urinary tract infections., in Prim Care, vol. 37, n. 3, settembre 2010, pp. 491-507, viii, DOI:10.1016/j.pop.2010.04.001, PMID 20705195.
  2. ^ DL. Smalley, VR. Doyle; JK. Duckworth, Correlation of leukocyte esterase detection and the presence of leukocytes in body fluids., in Am J Med Technol, vol. 48, n. 2, febbraio 1982, pp. 135-7, PMID 7064989.
  3. ^ DL. Smalley, JA. Bryan, Comparative evaluation of biochemical and microscopic urinalysis., in Am J Med Technol, vol. 49, n. 4, aprile 1983, pp. 237-9, PMID 6846387.
  4. ^ R.E. Wenk, D. Dutta, J. Rudert, Y. Kim, C. Steinhagen, Sediment microscopy, nitrituria, and leukocyte esterasuria as predictors of significant bacteriuria, in J. Clin. Lab. Auto, vol. 2, 1982, pp. 117-121.
  5. ^ JL. Perry, JS. Matthews; DE. Weesner, Evaluation of leukocyte esterase activity as a rapid screening technique for bacteriuria., in J Clin Microbiol, vol. 15, n. 5, maggio 1982, pp. 852-4, PMID 6178754.
  6. ^ RE. Herlihy, R. Wilkerson; JB. Roy, New and rapid method for detection of pyuria by leukocyte esterase reaction., in Urology, vol. 23, n. 2, febbraio 1984, pp. 148-9, PMID 6695481.
  7. ^ RK. Kusumi, PJ. Grover; CM. Kunin, Rapid detection of pyuria by leukocyte esterase activity., in JAMA, vol. 245, n. 16, aprile 1981, pp. 1653-5, PMID 7206177.
  8. ^ DL. Smalley, AN. Dittmann, Use of leukocyte esterase-nitrate activity as predictive assays of significant bacteriuria., in J Clin Microbiol, vol. 18, n. 5, novembre 1983, pp. 1256-7, PMID 6358253.
  9. ^ RC. Bartlett, D. O'Neill; JC. McLaughlin, Detection of bacteriuria by leukocyte esterase, nitrite, and the automicrobic system., in Am J Clin Pathol, vol. 82, n. 6, dicembre 1984, pp. 683-7, PMID 6391149.
  10. ^ DL. Smalley, Effect of ascorbic acid on leukocyte esterase and hemoglobin test strips., in Clin Chem, vol. 31, n. 7, luglio 1985, p. 1243, PMID 4006204.
  11. ^ JA. Simerville, WC. Maxted; JJ. Pahira, Urinalysis: a comprehensive review., in Am Fam Physician, vol. 71, n. 6, marzo 2005, pp. 1153-62, PMID 15791892.
  12. ^ Multistix 10 SG, Multistix 9, Multistix 9 SG, Multistix 8 SG, Multistix 7, N-Multistix GS, N-Multistix, Multistix SG, Multistix, Bili-Labstix Reagent Strips [package insert]. Elkhart, IN:Bayer; 1992.
  13. ^ ML. Wilson, L. Gaido, Laboratory diagnosis of urinary tract infections in adult patients., in Clin Infect Dis, vol. 38, n. 8, aprile 2004, pp. 1150-8, DOI:10.1086/383029, PMID 15095222.
  14. ^ S. Takagi, S. Arakawa; O. Matsumoto; S. Kamidono; K. Terasoma; T. Mita, [Usefulness of dipstick test for determining leukocytes and bacteria in urine]., in Hinyokika Kiyo, vol. 38, n. 1, gennaio 1992, pp. 31-6, PMID 1546566.
  15. ^ JJ. Koeijers, AG. Kessels; S. Nys; A. Bartelds; G. Donker; EE. Stobberingh; A. Verbon, Evaluation of the nitrite and leukocyte esterase activity tests for the diagnosis of acute symptomatic urinary tract infection in men., in Clin Infect Dis, vol. 45, n. 7, ottobre 2007, pp. 894-6, DOI:10.1086/521254, PMID 17806056.

Bibliografia

  • Calvin M. Kunin, Infezioni delle vie urinarie e pielonefrite, in Jean-Claude Bennet, Fred Plum (a cura di), Cecil. Trattato di medicina interna, 20ª edizione, Roma, Verduci Editore, 1997, ISBN 88-7620-415-6.
  • Ban KM, Easter JS., Selected urologic problems, chapter 97, in Marx JA, Hockberger RS, Walls RM (a cura di), Rosen’s Emergency Medicine: Concepts and Clinical Practice, 7th ed., Philadelphia, Pa, Mosby Elsevier, 2009.
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