La bestia umana
La bestia umana (titolo originale La Bête humaine) è un romanzo di Émile Zola pubblicato nel 1890, diciassettesimo del ciclo de I Rougon-Macquart.
La bestia umana | |
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Autore | Émile Zola |
1ª ed. originale | 1890 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Romanzo noir |
Lingua originale | francese |
Ambientazione | Francia, XIX secolo |
Serie | Ciclo dei Rougon-Macquart |
Preceduto da | Il sogno |
Seguito da | Il denaro |
Tematiche
Diciassettesimo romanzo del ciclo dei "Rougon-Macquart" che descrive eventi, ideali, sentimenti, speranze, illusioni, vizi e virtù della Francia nella seconda metà dell'Ottocento oppure come scrisse lo stesso Zola nella prefazione al primo volume La fortune des Rougon, un'epoca eccezionale di follia e vergogna, quella particolare del secondo impero di Napoleone III.
Ambientato tra Parigi e Le Havre, è un romanzo tipico del Naturalismo e del XIX secolo dall'atmosfera particolarmente pessimista e nera. Émile Zola è uno degli scrittori, come Maupassant, più coinvolti nel movimento naturalista, che si oppone al romanticismo e vuole descrivere la verità com'è anche se triste o squallida. Sul suggestivo sfondo del mondo stregato della ferrovia, vengono esposte tematiche come quella dell'alcolismo e della follia omicida.
Inizialmente era anche disegnato come romanzo che doveva descrivere i legami "incestuosi" tra potere e giudici, particolarmente quelli obbedienti che preferiscono lasciare le verità nascoste, se possibilmente pericolose all'ordine costituito. Infine, il romanzo mescolerà l'universo dei giudici e delle ferrovie, come Germinal sarà il simbolo della miniere o Nanà, quello dello spettacolo e delle prostitute.
La ferrovia, la locomotiva, sono viste nel ruolo di macchinari di genere femminile e questa associazione ricorda le chimere della mitologia classica, per la voracità con la quale macinano metri su metri e per il calore esplosivo che emanano dal basso ventre. La ferrovia era anche un simbolo di progresso e modernismo.
Zola, durante la compilazione dell'opera, effettuò la tratta da Parigi a Mantes-la-Jolie sulla bruciante e scomoda locomotiva, assieme al macchinista e al fuochista. Ma l'autore era già legato ai treni, dato che il padre ingegnere aveva realizzato una delle prime linee ferroviarie e la passione per i treni divenne costante nella vita dell'autore, che dalla sua terrazza, si divertì a fotografare innumerevoli treni in transito nel vicino binario[1].
È un'opera inquietante, terribilmente pagana, un'epica perfettamente riuscita, come affermò Gilles Deleuze in una sua critica letteraria, nella quale il protagonista, il treno, trascende anche il ruolo di testimone e di censore, per assurgere a quello di agente, e come tale regge il carico di simbolo nella storia[2].I protagonisti del romanzo, in particolare i coniugi Roubaud, Jaques, Flore e Misard, sono personaggi apparentemente ordinari, che conducono esteriormente una vita tranquilla ed inscindibilmente legata al mondo ferroviario. Nel profondo, tuttavia, essi rappresentano proprio delle "bestie umane", come i delitti a loro ascivibili e, soprattutto, i moventi scatenanti la furia omicida, dimostrano.
Edizioni italiane
- trad. anonima, Perino, Milano 1890
- trad. anonima, Salani, Firenze 1902
- trad. di Carlo Salerno, S. A. Elit, Milano 1933
- trad. di Giuseppe Piemontese, Minerva, Milano 1936
- trad. di Vandregisilo Tocci, Ediz. Librarie Italiane, Milano 1954
- trad. di Carlo Villa, Giachini, Milano 1955; Peruzzo, Milano 1986
- trad. di Francesco Francavilla, introduzione di Roland Barthes, BUR, Milano 1976
- trad. di Luisa Collodi, introduzione di Riccardo Reim, Newton Compton, Roma 1995
Adattamenti
Tra gli adattamenti spiccano quello di Jean Renoir del 1938 (intitolato L'angelo del male), quello di Fritz Lang del 1954 (il cui titolo originale è Human Desire) e uno di Daniel Tinayre del 1957.
Note
- ^ Riccardo Reim, "Prefazione a La bestia umana, Newton Compton, 1995, pp. 7-10.
- ^ Henri Guillemin, "Présentation des Rougon-Macquart, Paris, Gallimard, 1964.
Voci correlate
Altri progetti
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