Con arroganza (dal latino arrogantia) si definisce un senso di superiorità nei confronti di un altro soggetto, manifestato attraverso un costante disdegno e un'irritante altezzosità. Il termine ha origine giuridica: l'espressione ad rogare, in latino, indica la richiesta e l'appropriazione di ciò su cui non si possono vantare diritti.

Una persona arrogante manifesta dunque una sfacciata insolenza, con modi prepotenti e arbitrari, dovuta ad un'eccessiva presunzione di sé.

L'arroganza è molto simile alla superbia, con cui condivide il bisogno ingiustificato di avere diritti e privilegi che il soggetto in realtà non merita.

Nel diritto romano arrogare aveva invece il significato di "domandare al popolo": per esempio, l'adozione di una persona senza patria potestà richiedeva il consenso pubblico dell'intero popolo riunito.

«L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente dagli animali.»

«L'arroganza è il peggior cappello che si possa portare in testa. Fa parte del corredo dell'ignoranza. La buona educazione è l'abito migliore delle persone intelligenti. Con essa non si fa mai brutta figura.»

Voci correlate

Bibliografia

  • F. Cardini,(a cura di) La paura e l'arroganza, ed Laterza,2003
  • W.Bion,L'arroganza.in Le rabbie croniche, Bollati Boringhieri1992
  • Alistair Horne,Hybris. L'arroganza del potere e la guerra nel Novecento 2017
  • Claudio Calandra,L' arroganza del cuore,ed Falzea,2010

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