Unione Sportiva Aosta 1911
L'Unione Sportiva Aosta 1911 fu una storica società calcistica italiana con sede nella città di Aosta nel XX secolo, denominata per la maggior parte della sua storia come Unione Sportiva Aosta. Nata il 12 luglio 1911, terminò la sua esistenza nel 1998.
U.S. Aosta 1911 Calcio | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosso-nero |
Simboli | Leone rampante |
Dati societari | |
Città | Aosta |
Nazione | Italia |
Federazione | FIGC |
Fondazione | 1911 |
Scioglimento | 1998 |
Stadio | Stadio Mario Puchoz, Aosta (2 500 posti) |
Palmarès | |
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Storia
Primi passi: Augusta e Ansaldo
La prima squadra di calcio di cui si ha notizia ad Aosta fu la sezione football dell’Augusta Praetoria, creata nel 1908 e scioltasi nel 1910. Nel 1911, invece, sorse la prima costituzione dell'Unione Sportiva Aosta, l'Augusta Praetoria Sport, che terminò di esistere con la Prima guerra mondiale. Il club seguente fu quello del Gruppo Sportivo Ansaldo, istituito nel 1919 e affiliatosi alla Confederazione Calcistica Italiana, ma anche questa ebbe vita breve.
Dal punto di vista strettamente legale, sia l'Augusta Praetoria Sport sia il Gruppo Sportivo Ansaldo non avevano alcun legame con la successiva Unione Sportiva; tuttavia la continuità storica fra le compagini è sempre stata rivendicata dai valdostani.
Dall'inizio al termine della seconda guerra mondiale
L'Aosta Sport Club, nato nel 1925, si affiliò alla FIGC nel 1927.[1] Si tratta dello stesso Aosta che nel 1929 si riaffiliò alla FIGC e al Direttorio Regionale Piemontese come Associazione Calcio Aosta, denominazione poi cambiata in Associazione Sportiva Aosta.
La prima categoria importante dell'Aosta venne raggiunta nel 1941 quando conquistò la promozione a un campionato di Serie C, campionato paragonabile agli attuali campionati interregionali, dato il notevole aumento delle squadre promosse oppure ammesse dai campionati regionali. La permanenza in Serie C continuò anche dopo la guerra, quando la denominazione fu cambiata in Unione Sportiva Aosta in segno di discontinuità col periodo fascista.
Dopo il primo allenatore in assoluto, lo juventino Giuseppe Domenico Donna, il primo allenatore di rilievo risulta Angelo Tabanelli, impegnato nel campionato piemontese di Terza Divisione della stagione 1929-1930.
Nella stagione successiva opera al suo posto Raffaele Tognoni, il primo allenatore-direttore tecnico, mentre nella stagione 1934-1935 viene affiancato a Francesco Mattuteia il primo allenatore in seconda, Othmar Freppaz.
Con il passaggio dalla Seconda alla Divisione piemontese, Mattuteia divenne il decano degli allenatori in rossonero (dal 1933 al 1939) per poi diventare allenatore in 2ª negli anni '50 e '60 . Nella stagione 1939-1940 era passato nell'altra squadra valdostana esistente in 1ª Divisione, ovvero il Dopolavoro Aziendale Cogne-Valdigna, fondato dai minatori in genere di provenienza "esterna" che lavoravano a La Thuile e Morgex.
Proprio in quel campionato di Prima Divisione sono questi ultimi a sopravanzare i rossoneri (ancora con maglie a strisce verticali) come nella stagione precedente, nella quale si erano aggiudicati entrambi i derby. In questo biennio (1939-1940 e 1940-1941), nel quale l'Aosta torna ad essere protagonista in ambito regionale, si impone il decano dei giocatori Vincenzo Bianchi, già buon atleta anche in altre discipline tra le quali la ginnastica, mentre nel settembre 1941 la stessa, dopo essersi classificata al 2º posto dopo gli spareggi per la promozione in Serie C, viene promossa in Serie C 1941-1942.
Il nuovo presidente Raffaele Tognoni, già direttore tecnico e allenatore dal 1931 al 1933 ed il suo vice Giacomo Gallavrese[2] assumono in qualità di allenatore Mario Malatesta, già giocatore in Serie A col Liguria.
Il campionato, che vedeva allineate le squadre di 3 regioni (Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta), venne vinto dal Cuneo con 50 punti, mentre l'Aosta con 21 si salvò classificandosi al 13º posto. Nel successivo campionato 1942-1943, vinto dalla Biellese con 37 punti davanti a Pro Vercelli (30) e Cuneo (28) l'Aosta si classificò al nono posto.
L'intensificarsi della guerra portava all'inattività per le stagioni 1943-1944 e 1944-1945. A ostilità terminate la società si riaffiliava alla FIGC con denominazione U.S. Aosta, denominazione rimasta invariata fino al termine dei suoi giorni avvenuta nel campionato di Promozione 1997-1998, dovuta alla mancanza di mezzi finanziari e debiti contratti con i fornitori. La prima maglia rossonera con due bande (tipo quella del Bologna), risale al campionato di Prima Divisione 1940-1941.
Dal dopoguerra fino agli anni cinquanta
La prima commissione tecnica è della stagione 1948-1949 con Giovanni Marchese, Giacomo Gallavrese, Atair Bosonetto in sostituzione a metà campionato dell'allenatore Vittorio Faroppa.
Dopo la retrocessione dai campionali di Serie C nel 1948 con allenatori Pino Casana in carica nel 1945-46 seguito da Mario Pagliano 1946-47 e Giovanni Berrone nel 1947-48, l'ultimo salto in C, sotto la guida di Gino Rossetti giunse nel 1951 e durò per la sola stagione 1951-1952 con l'ungherese János Neu (che si faceva chiamare Giovanni), poi allenatore vincente con la Pro Vercelli in IV Serie 1954-1955.
In quel periodo elemento di spicco della squadra fu Dal Monte II (Giorgio Dal Monte), centravanti proveniente dal settore giovanile il quale, esordiente a 16 anni, arrivò ad essere cannoniere nelle stagioni 1949-1950 (32 reti) e 1950-1951 (30 reti), per poi essere ceduto al Genoa nel 1952 per appianare tutti i debiti societari dell'Aosta.
Dal termine degli anni '50 fino alla metà degli anni '70
Dalla stagione 1958-1959 entrò a far parte della società Leo Guglielminotti, personaggio che, con vari incarichi da presidente del settore giovanile, dirigente, consigliere, vicepresidente e alla fine alla presidente del club (1973-1974), contrassegnerà per oltre un trentennio l'iter dell'Aosta soprattutto per le squadre giovanili.
Da Presidente della Giovane Europa, società di calcio giovanile aostana, si fuse con l'U.S. Aosta portandosi dietro alcuni giovani come, Piero Tosquin, Roberto Berlati e Livio Forma, poi divenuto telecronista in Tutto il calcio minuto per minuto.
Seguirono vari decenni in cui Artemio Franchi operò molti ripescaggi allo scopo di mantenere ad un adeguato livello il calcio regionale (che l'Aosta ottenne alla fine della stagione 1958-1959 in qualità di capoluogo di regione), mentre dopo la retrocessione dalla Serie D 1961-1962 (con l'allenatore Vittorio Sentimenti III) seguirono 15 anni di alti e bassi con 3 sole partecipazioni alla Serie D Semiprofessionisti.
Dalla fine degli anni '70 agli '80
A partire dal 1977-1978 la squadra rimase stabilmente nel campionato di Serie D con allenatori Tiberio Manzini, Osvaldo Cardellina, Dino Binacchi, Urano Navarrini e Natalino Fossati ed Interregionale sponsorizzato "Ottoz" (1982-1983 e 1983-1984) con allenatori Osvaldo Cardellina, Nello Santin, Giovanni Mialich, Mario Bastoni e Mirko Feder.
Nelle stagioni dal 1980-1981 al 1982-1983, il segretario Mauro Riccioni assunse la dirigenza della squadra dopo la deposizione del presidente Leo Guglielminotti all'inizio della prima stagione d'Interregionale 1981-1982. Fu sostituito pro-tempore per due stagioni dalla presidentessa Annamaria Pugliatti.
Da un punto di vista gestionale, vi furono delle forti difficoltà economiche, stagione 1983-1984[3] con bilancio generale salito dagli 80 milioni delle stagioni 1981-1982 e 1982-1983 e a 640 milioni nella, con l'obiettivo non raggiunto di conquistare la promozione alla serie maggiore. A queste stagioni seguì un periodo di salvezze in extremis (1985-1986 e 1986-1987), fino alla retrocessione in Promozione nella stagione 1987-1988 con presidente Emilio Bertona il D.S. Silvano Russo ed allenatori all'andata Mario Bastoni e nel ritorno dalla 24ª giornata Mirko Feder.
La società venne ripescata nell'Interregionale per la stagione 1988-1989. Rinominata in Aosta-Leasing, dal nome dello sponsor, e allenata dall'ex juventino Giovanni Sacco, arrivò terza nella stagione 1988-1989, dietro a Cuneo e Pegliese e sesta nel 1989-1990. Dal giugno 1988 la rosa dei giocatori della prima squadra e dell'intero Settore Giovanile venne completamente ricostituita dal Direttore Generale, Tec-Sportivo Osvaldo Cardellina [4] . Nel 1990-1991 la squadrà conquistò per la prima ed unica volta nella storia del sodalizio la promozione in Serie C2 Professionisti nonché il titolo di Vicecampione d'Italia di Interregionale battendo il Cerveteri Roma (2-1), la Pistoiese di Gian Piero Ventura (1-6) e cedendo in finale al Matera (1-0).
Anni novanta: la serie C2 e il dissesto finanziario
Nella stagione 1991-1992, la prima in serie C2, la squadra allenata da Natalino Fossati si salvò arrivando al tredicesimo posto con 36 punti.).
Nel successivo campionato 1992-1993 con d:s: Sergio Borgo e con l'allenatore Lorenzo Barlassina 1991-1992 la squadra riuscì ancora ed evitare la retrocessione terminando al quart'ultimo posto della classifica.
Nel 1993-1994con d.s.i Borgo ed allenatore Marco Taffi, la società retrocedette dalla C2 perdendo ai rigori lo spareggio play-out del 26 giugno 1994 con il Trento. Nel 1994-1995 la squadra venne ripescata per meriti sportivi ma il forte indebitamento e il dissesto economico della società dovuto a temerarie operazioni finanziarie portò a un generale indebolimento nella squadra, con il cambio di tre allenatori durante la stagione (Marco Taffi, Giuliano Ciravegna ed infine Ferruccio Mazzola) e alla retrocessione.
Ferruccio Mazzola assunse quindi il ruolo di direttore sportivo prima e direttore generale poi, però le persistenti difficoltà economiche impedirono la permanenza nel Campionato Nazionale Dilettanti, a cui la società non era più in grado di iscriversi, finendo quindi per giocare in Eccellenza nel 1996-1997 e poi in Promozione nel 1997-1998, fino alla definitiva chiusura per mancato pagamento dei debiti nel 1998.[5] con presidente Massimo Pavan e Walter Barbero delegato.
Cronologia
Cronistoria dell'Unione Sportiva Aosta 1911 | |
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Strutture
Stadio
Il Valle d'Aosta giocava le sue partite interne allo Stadio Mario Puchoz.
Venne costruito nel 1954, dedicato all'alpinista Mario Puchoz perito nella conquista del K2. Lo stesso andava a sostituire il vecchio Campo Sportivo della Gioventù Italiana del Littorio costruito nel 1936. La sua capienza è di 2 000 spettatori. Nel 1993 ci fu una drastica riduzione degli oltre 4 000 posti disponibili.
Allenatori e presidenti
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Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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3º | Serie C | 6 | 1941-1942 | 1951-1952 | 6 |
4º | Promozione | 3 | 1948-1949 | 1950-1951 | 17 |
IV Serie | 3 | 1952-1953 | 1954-1955 | ||
Serie D | 7 | 1959-1960 | 1977-1978 | ||
Serie C2 | 4 | 1991-1992 | 1994-1995 | ||
5º | Serie D | 3 | 1978-1979 | 1980-1981 | 14 |
Campionato Interregionale | 10 | 1981-1982 | 1990-1991 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1995-1996 |
Palmarès
Competizioni nazionali
- 1990-91 Trofeo Jacinto - Vicecampione d'Italia d'Interregionale
Note
- ^ Annuario FIGC 1926-1927, p. 250, dove il libro cita espressamente "Nato nel 1925".
- ^ Fu Presidente del Comitato Provinciale Valdostano dai primi anni '60 fino alla stagione 1976-1977.
- ^ Mensile "Reporter" Anno V - n. 7 Luglio 2005, pp. 22/3.
- ^ Settimanale "Sports Valdotains" N° 24 del 14 giugno 1988, prima pagina, Settimanale "La Vallée Notizie"-Sport pag. 30 del 2 luglio 1988 e pag. 24 del 9 luglio 1988, quotidiano "La Stampa", varie Luglio-Agosto 1988, Mensile "In Valle" Anno II N. 12 Gennaio 1996 prima copertina e pag. 46, Mensile "Reporter" Anno V - n. 7 Luglio 2005, pp. 22/3, n. 8, pp. 22/23 Agosto 2005, n. 09, pp. 26/27 Settembre 2005, "All'ombra dei monti gemelli", pp. 161/68 di Cesare Balbis, Edit. Tipografia Valdostana Marzo 2012; dépliants-calendari ufficiali di Calcio Aosta Leasing s.r.l. 1911 dal 1988/89 al 1991/92.
- ^ Il club, non essendo una società di capitali non poteva fallire né tanto meno essere ammessa al concordato fallimentare: era soltanto insolvente.
- ^ Il giornale La Val d'Aosta (Aosta, Biblioteca Regionale) ne dà notizia solo in data 17 luglio riferendo che "...in data 12 luglio presso il Salone Piana di Aosta ....".
- ^ In una delle prime gare, Augusta Praetoria-Eporediese 0-1 del 22 settembre 1912, gli aostani scesero in campo nella seguente formazione: Barathier; Perron, Rosset; Petit Gat, G. Gastaldi, Romersa; Cravero, Allara, ???, F. Gastaldi, Donna. Si gioca in Piazza d'Armi.
- ^ Ne dà notizia il giornale aostano Le Monde in data 9 maggio. Aosta, Biblioteca Regionale.
- ^ Direttorio Federale F.I.G.C. del 10 giugno 1927 pubblicato dal Corriere dello Sport di Bologna. Biblioteca Universitaria di Bologna (B.U.B.).
- ^ Direttorio Federale della F.I.G.C. comunicato dell'11 novembre 1932 sul Littoriale del 15 novembre 1932 pag.5.[collegamento interrotto]
- ^ Secondo le regole di riforma semiprofessionistica di quella stagione sportiva, ognuna delle 92 province d'Italia doveva avere almeno una squadra in una delle prime quattro serie. Si ricorda che, per l'ordinamento della FIGC, la Valle d'Aosta non costituisce una regione ma è ancora una provincia del Piemonte.
- ^ a b c Commissione Tecnica.
- ^ Brunetto, p. 13.
- ^ Mensile "In Valle" Anno II - n. 12 gennaio 1996 e "All'Ombra dei Monti Gemelli" di Cesare Balbis, Tip. Valdostana marzo 2012, pp. 161/6.
Bibliografia
- La storia dell'Aosta è stata pubblicata dal settimanale sportivo aostano Sports Valdôtains dal nº 26 del 2 settembre 1980 (anno XIII) pag. 7 al nº 4 del 1º febbraio 1983, ed infine ripreso nel nº 21 del 31 maggio pag. 3 con 5 puntate supplettive fino al nº 25 del 28 giugno 1983 (anno XVI) pag. 3 in 107 dispense complessive. Raccolta dati a cura di Atair Bosonetto (1918-2006), ex-giocatore aostano degli anni '30 e decano dei giornalisti sportivi aostani (1954-2006). Aosta, Biblioteca Regionale.
- La storia fu ripresa e pubblicata riassunta in 2 pagine (pag. 50 e 51) nel libro Almanacco Campionato Promozione Piemontese - 1976-77 compilato da Giancarlo Emanuel (giornalista de "La Stampa" e di "Tuttosport"), Edizioni GIPA - Torino 1976.
- Gildo Brunetto, Calcio dilettanti Piemonte-Valle d'Aosta, Aosta, Supplemento al settimanale "Sports Valdotains", 28 giugno 1985, p. 13.
- Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario italiano del giuoco del calcio, volume I 1926-27 e 1927-28 (1928), Modena, F.I.G.C. - Bologna, p. 250.