Antonio Alberico II Malaspina

marchese di Massa e signore di Carrara

Antonio Alberico II Malaspina (metà XV secolo – Massa, 13 aprile 1519) è stato un nobile italiano, marchese di Massa e signore di Carrara, Avenza e Moneta.

Stemma Malaspina

Biografia

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Era figlio di Giacomo Malaspina, marchese condomino di Fosdinovo fino al 1467, nonché marchese di Massa e signore di Carrara per il seguito, e di Taddea Pico. Alla morte del padre nel 1481, gli succedette assieme al fratello Francesco, che estromise dal governo ed esiliò nel 1484.

Nel 1494 ospitò nel suo palazzo di Massa Carlo VIII, che lo armò cavaliere.[1]

Nel 1500 Jean de Beaumont, inviato dai francesi in aiuto di Firenze contro Pisa, transitando per la Lunigiana, confiscò Massa e altri territori ad Alberico e li consegnò allo zio Gabriele II Malaspina, suo acerrimo nemico. Alberico li riebbe solo nel 1501.

Morì nel 1519 e, non avendo figli maschi, testò a favore della figlia Ricciarda, che nel 1529 ottenne da Carlo V l'investitura suo jure del marchesato di Massa e della signoria di Carrara, Moneta ed Avenza, addirittura con diritto di trasmissione successoria ai figli maschi o, in mancanza, in deroga alla legge salica, anche alle femmine, nel rispetto del criterio della primogenitura (che non era invece tradizionalmente applicato dai Malaspina).

Discendenza

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Sposò Lucrezia d'Este, figlia di Sigismondo d'Este, signore di San Martino in Rio, e di sua moglie Pizzocara. Ebbero quattro figlie:

Ascendenza

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Malaspina
Sovrani di Massa e Carrara
 

Antonio Alberico I
Giacomo I
Antonio Alberico II
Ricciarda
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Spinetta II Malaspina Galeotto I Malaspina  
 
Argentina Grimaldi  
Antonio Alberico I Malaspina  
Giovanna Gambacorti  
 
 
Giacomo I Malaspina  
Bartolomeo Malaspina  
 
 
Giovanna Malaspina  
Margherita Malaspina  
 
 
Antonio Alberico II Malaspina  
Francesco II Pico della Mirandola Paolo Pico  
 
Isabella Malaspina  
Francesco III Pico della Mirandola  
 
 
 
Taddea Pico della Mirandola  
Marco I Pio Giberto I Pio  
 
Bianca Casati  
Pietra Pio  
Taddea de' Roberti  
 
 
 
  1. ^ Repetti, p. 17.
  2. ^ Secondo Patrizia Meli il matrimonio non fu celebrato con Eleonora, ad esso premorta, ma con una sorella secondogenita di nome Taddea, morta anch'essa ma solo poco dopo le nozze ( MALASPINA, Alberico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 67, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006. URL consultato l'8 novembre 2022.). La duplicazione del personaggio di Taddea, tra una secondogenita deceduta appena sposata, e un'altra sorella più giovane, probabilmente illegittima, poi andata sposa al conte di Scandiano, appare abbastanza avventurosa, e comunque la tesi di Patrizia Meli pare confutata, sul piano dei fatti, da un atto notarile del 1517, con il quale Scipione Fieschi conferiva incarico per l'erezione di un mausoleo in marmo per la sua prima moglie "Leonora" (citato en passant, come reperto archivistico casuale, in Carlo Frediani, Quindici documenti inediti da servire alla vita del Buonarroti e alla storia delle Belle Arti, in Per le nozze Borghini e Monzoni: Versi di P.P. e Ragionamento storico [...], Massa, Frediani, 1837, p. 95, nota *********.).
  3. ^ Catherine Fletcher, Il principe maledetto di Firenze - La spettacolare vita e l'infido mondo di Alessandro de' Medici, Newton Compton Editori, 2016.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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