Bella di Cerignola
La Bella di Cerignola è una cultivar di olivo da mensa coltivata in un ristretto areale della provincia di Foggia, in gran parte concentrato nel territorio comunale di Cerignola, da cui deriva il nome.
Bella di Cerignola | |
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Regione | Puglia |
Caratteri botanici e agronomici | |
Portamento | semipendulo |
Foglia | ellittica, allungata, verde scuro |
Autofertilità | si |
Caratteristiche dei frutti | |
Peso medio | 11-18 grammi |
Forma | allungata (simile ad una susina) |
Epicarpo | verde paglierino,con lanticelle evidenti |
Endocarpo | ellissoidale allungato, asimmetrico, grosso e rugoso |
Resistenza | |
Alla mosca | medio alta |
All'occhio di pavone | medio bassa |
Alla rogna | medio bassa |
Al freddo | medio bassa |
Alla siccità | medio bassa |
Origine
modificaLa cultivar, attualmente iscritta allo schedario olivicolo italiano, è un ecotipo derivato da una mutazione della cultivar Oliva di Cerignola. La coltivazione di questa varietà multiclonale, diffusa nel Tavoliere di Capitanata, risalirebbe al Quattrocento, a seguito dell'introduzione, da parte degli Aragonesi, di ecotipi provenienti dalla Spagna, ma secondo altre fonti avrebbe un'origine più antica e sarebbe una varietà autoctona derivata dalla Orchites(?) coltivata dai Romani[1].
La Bella di Cerignola, ottenuta dalla selezione clonale del tipo mutante, presenta caratteri merceologici più stabili e ritenuti migliorativi[1]. L'influenza delle condizioni pedoclimatiche sulle proprietà merceologiche del prodotto finale, fa sì che le olive ottenute dalla trasformazione di produzioni locali circoscritte all'areale di origine e nel rispetto dello specifico disciplinare di produzione siano tutelate dal marchio DOP "La Bella della Daunia".
Descrizione
modificaGeneralità
modificaPianta di media altezza e vigoria con chioma mediamente folta; ha branche assurgenti e rami fruttiferi penduli. È sensibile alla carie ed alla tignola.
Fiori, frutti e produzione
modificaL'entrata in produzione è precoce. La fioritura è tardiva e le mignole, per cui sono buoni impollinatori Termite di Betetto, Sant'Agostino e Mele, presentano un'alta percentuale di aborto dell'ovario (35%)poco comprensibile[non chiaro]. Il frutto, dalla produzione media e alternante, è caratterizzato da una pezzatura grande, polpa consistente e fibrosa, dalla resa molto elevata (70-85%). Le drupe, dopo essere trattate con soda e risciacquate, di solito vengono conservate sotto salamoia. La raccolta di solito si effettua dopo la metà di ottobre.