Il Bou Regreg (in arabo أبو رقراق?) è un fiume che scorre nella zona occidentale del Marocco e che sfocia nell'Oceano Atlantico fra le città di Rabat e Salé. Il suo estuario è denominato Wadi Sala.[1]

Bou Regreg
Valle del Bou Regreg vicino a Rabat, in Marocco
StatoMarocco (bandiera) Marocco
RegioniRabat-Salé-Kenitra
Lunghezza240 km
Portata media23 m³/s
Bacino idrografico10 000 km²
Altitudine sorgente1 627 m s.l.m.
NasceMedio Atlante
SfociaOceano Atlantico
34°01′54.84″N 6°49′50.99″W

Caratteristiche

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Il fiume è lungo 240 chilometri, con un estuario la cui onda di marea si spinge circa 24 km verso monte. La portata media è di 23 m³/s e può raggiungere i 1500 m³/s durante i periodi di piena. La sorgente del fiume è sita nella catena montuosa del Medio Atlante ad una quota di 1627 metri s.l.m. dal monte Jbel Mtourzgane (provincia di Khemisset) e Grou (provincia di Khénifra) e sbocca nell'Oceano Atlantico separando le città di Rabat a sud e Salé a nord.

Qualità delle acque

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La qualità dell'acqua del Bou Regreg è condizionata dall'intrusione della marea (acqua salata), elevata presenza di nitrati da uso agricolo e mercurio dovuto probabilmente all'uso indiscriminato di pesticidi nel suo bacino idrografico.[2]

Fenici e Cartaginesi, che fondarono diverse colonie in Marocco, costruironi insediamenti sulle rive del Bou Regreg, a circa due km dalla foce, nell'antica città di Chellah. Questo sito archeologico contiene le rovine della città romana di Sala Colonia chiamata Sala da Claudio Tolomeo. Chellah fu una importante città portuale e le sue rovine comprendono il Decumano massimo o via principale, un foro, una fontana monumentale, un arco di trionfo, ed altre rovine romane.[3]

  1. ^ Voyages and travels, Hakluyt Society, page 280 (1962)
  2. ^ Tarik Bahaj, Geochemical Characteristics of the Continental Waters Downstream from the Bou Regreg Basin and the Temara Plain, Morocco, 30 ottobre 2007, su gsa.confex.com. URL consultato il 2 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
  3. ^ C. Michael Hogan, Chellah, The Megalithic Portal, ed. A. Burnham, 2007 [1]

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