Brabham BT46/B/C

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La Brabham BT46 (con le sue evoluzioni Brabham BT46B e Brabham BT46C), è stata la vettura utilizzata dal team Brabham per il mondiale di Formula 1 del 1978.

Brabham BT46/B/C
La Brabham BT46B al Godwood Festival of Speed.
Descrizione generale
CostruttoreRegno Unito (bandiera)  Brabham
CategoriaFormula 1
SquadraParmalat Brabham Racing Team
Progettata daGordon Murray
SostituisceBrabham BT45
Sostituita daBrabham BT48
Descrizione tecnica
Meccanica
TelaioMonoscocca in alluminio
MotoreAlfa Romeo 115-12 3.0
TrasmissioneAlfa Romeo a 5 velocità manuale
Dimensioni e pesi
Passo2590 mm
Peso599 kg / vers. B 629 kg
Altro
CarburanteFina / Agip
PneumaticiGoodyear
Risultati sportivi
DebuttoGran Premio del Sud Africa 1978
Piloti1. Niki Lauda
2. John Watson
66. / 6. Nelson Piquet
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
15 2 2 4

La notorietà di tale monoposto deriva dalla versione B, detta anche Fan car ("auto ventola"), che presentava un ventilatore posto sul retrotreno della vettura, grazie al quale si otteneva un carico aerodinamico fuori dal comune e prestazioni eccezionali.

Brabham BT46B

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Nel 1978 dominava il mondiale la Lotus 79, una wing-car imprendibile. Bernie Ecclestone, il proprietario della Brabham, esortò il progettista Gordon Murray a trovare una soluzione innovativa per rendere competitiva la propria vettura e contrastare il dominio delle Lotus. Murray, non potendo adottare la stessa soluzione tecnica a causa dell'ingombro laterale, caratteristica dell'architettura 12 cilindri boxer del propulsore Alfa Romeo, dovette escogitare un espediente alternativo che consentisse di ottenere gli stessi risultati.

La soluzione fu suggerita da Gary Anderson e David Cox, assistenti di Murray: porre al posteriore una ventola, che creasse artificialmente una depressione tale da incollare la vettura a terra (il cosiddetto effetto suolo).

L'idea non era originale: Cox aveva notato una soluzione simile durante un colloquio alla Tyrrell, il cui studio tecnico l'aveva mutuata dalla Chaparral 2J, una monoposto Can-Am del 1970. Tale soluzione, però, era vietata in F1 perché si muoveva grazie a un motore ausiliario: oltre a costituire, dunque, un vietatissimo dispositivo aerodinamico mobile, aveva anche l'effetto di aumentare la cilindrata totale. Gordon Murray studiò a lungo i regolamenti, per adattare la soluzione al comma che recita:

«Se un dispositivo mobile ha un effetto aerodinamico sulla vettura, è regolare a patto che la sua funzione primaria sia diversa.»

Dunque la ventola assunse funzione di raffreddamento (per un radiatore posto appositamente sopra al motore), mentre il movimento è spiegato dall'allora capomeccanico Ermanno Cuoghi:

«Il perno della ventola nasceva da un prolungamento dell'albero primario del cambio e la ventola stessa era tenuta da due cuscinetti posti sulla culatta. L'aria veniva aspirata tramite un radiatore dell'acqua e il resto era sigillato con bandelle a 45°. Nella parte anteriore del vano era poi stato sistemato una sorta di cuscino di kevlar aderente al suolo, che con la velocità si gonfiava e garantiva tenuta, amplificando l'effetto sigillo.»

La vettura debuttò al Gran Premio di Svezia 1978, nel Circuito di Anderstorp:

«Accendiamo la macchina ai box e accade una cosa inquietante. È tanto il risucchio della ventola, che la BT46 si abbassa e tocca terra da ferma! [...] Per non farla distruggere nelle spanciate, tanto gratta il suolo, togliamo le molle da 1000 libbre e adottiamo quelle da 3000!»

Il dominio fu nettissimo:

«Prima delle qualifiche Gordon Murray viene da me e chiede di far imbarcare il pieno di benzina e gomme di "legno". Ho capito male? Gli chiedo di ripetere. "Voglio il pieno. Siamo troppo forti. Dobbiamo bluffare, andare più piano, sennò ci squalificano". Detto e fatto. Con 210 litri di benzina siamo secondi e terzi in griglia. [...] In gara non c'è storia: Lauda stravince.»

Dopo proteste e reclami di fronte alla Federazione Internazionale, dapprima si giunge a un accordo, con altri soli tre Gran Premi concessi alla BT46B, ma poi la Brabham rinuncia, e la monoposto è bandita dal Mondiale: solo 1 gara disputata, ma vinta.

La motivazione ufficiale (peraltro sostenuta da motivazioni reali) era legata a un "effetto collaterale": la ventola "spruzzava" ghiaia e sabbia sulle vetture in scia con evidente rischio per i piloti.

Brabham BT46C

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La versione BT46C fu usata solo durante le prove libere del Gran Premio d'Austria 1978. Data l'insoddisfazione dei piloti riguardo alla velocità in rettilineo e i giri motore, non fu utilizzata in gara e non partecipò più ad altri eventi.

Dopo le gare

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Il modello "B" riapparve l'anno dopo per una esibizione nel "Gunnar Nilsson Memorial Trophy", esibizione benefica disputata sul circuito di Donington Park nel 1979, con al volante Nelson Piquet. Si trattava di una gara ufficiosa basata sul giro di prova cronometrato. La vettura conquistò il quarto posto su 5 partecipanti.

Una delle due vetture utilizzate durante il Gran Premio di Svezia 1978 è stata custodita in un capannone nei pressi di Sala Baganza, in provincia di Parma, posta sotto sequestro perché facente parte della collezione privata di auto storiche appartenuta a Calisto Tanzi, ex patron Parmalat.

Risultati

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Anno Team Motore Gomme Piloti                                 Punti Pos.
1978 Parmalat Brabham Racing Team Alfa Romeo 115-12 3.0 F12 G   Lauda Rit Rit 2 Rit Rit 1 Rit 2 Rit Rit 3 1 Rit Rit 53[2]
  Watson 3 Rit 4 Rit 5 Rit 4 3 7 7 4 2 Rit Rit
 Piquet 11
Anno Team Motore Gomme Piloti                               Punti Pos.
1979 Parmalat Brabham Racing Team Alfa Romeo 115-12 3.0 F12 G   Lauda 7[3]
 Piquet Rit
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota
  1. ^ a b c Autosprint, n. 48/2006
  2. ^ 10 ottenuti dalla BT45
  3. ^ Tutti con la BT48

Altri progetti

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