Castello di Donna Berta

Il castello di Donna Berta era l'antico castello vescovile di Costabissara[3][4], in provincia di Vicenza. Si trovava sul colle di San Zenone[5] (noto anche con il nome di mons castri[3]), all'incirca all'altezza del secondo tornante della strada che porta a Madonna delle Grazie.

Castello di Donna Berta
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneVeneto
CittàCostabissara
Informazioni generali
Inizio costruzioneX secolo ca.
Demolizionefine Ottocento
[1][2]
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La costruzione potrebbe risalire ai primi anni del X secolo, a seguito delle famose invasioni degli Ungari e come molti altri castelli del vicentino. Non è mai stata scoperta la ragione per cui sin dall'antichità abbia questo nome[6]. Alcune teorie parlano di un legame con la località "sopra il sasso di Donna Berta", un punto della costa collinare sotto Piazzale della Vittoria a Monte Berico[4]; altre rimandano a Donna Berta di Lotaringia marchesa di Toscana, personaggio italiano di spicco dell'epoca, grazie alla quale sembra si sia costruita di tale fortificazione[7]. Le sole memorie che abbiamo su questo castello sono in due feudi di beni datati 1288 e 1302[8] e in un'investitura vescovile del 1316[9].

Pare quindi evidente che all'inizio del Trecento il castello fosse ancora presente e che avesse superato gli assalti ezzeliniani prima e padovani del 1311-1314 poi. Il fatto che non se ne parli durante la Guerra della Lega di Cambrai e alle battaglie del 1513 fa supporre che il castello resistette a lungo durante gli anni dal momento che solo nel 1860 cadde l'ultimo pezzo di muraglia che ne permetteva la visione anche da lontano[4][5].

Descrizione

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Le mura sud sono ancora visibili lungo il sentiero che dal tornante porta alla chiesetta di San Zeno. È uno dei due lati più lunghi del rettangolo di mura che delineavano il castello e che misuravano circa 80 metri, contro i 40 dei più corti. L'angolo vicino al tornante reggeva il torrione e lì le mura hanno uno spessore di quasi 3 metri. L'entrata al castello si intravede a metà delle mura Sud[7]. Queste mura sono le ultime tracce che si potevano rinvenire già ad inizio del Novecento, come attesta la testimonianza visiva del Dalla-Cà[10].

  1. ^ Canova e Mantese, pp. 219-220.
  2. ^ Dalla-Cà, pp. 27-28.
  3. ^ a b Canova e Mantese, p. 219.
  4. ^ a b c Canova e Mantese, p. 220.
  5. ^ a b Dalla-Cà, p. 27.
  6. ^ Dalla-Cà, p. 28.
  7. ^ a b Antonio Calgaro, Il Castello di Donna Berta (X-XI Secolo) (PDF), in Il Foglio di Costabissara e Motta, 5 (143), Costabissara, 9 marzo 2013.
  8. ^ Nel Codice B de' Feudi, pagg. 172-173 in data 4 giugno 1288 si legge: «Item una petia terre aratorie et buschive, que potest esse quatuor campi in hora vallis apud... montem Castri, etc..., Item unum sedimem in hora vallis... apud montem Castri, etc.»; nel Codice C-I de' Feudi a pag. 149 si legge: «Item una pecia terre aratorie et buschive, etc., in hora vallis apud montem qui dicitur pizamerlum... et montem Castri». Entrambe le memorie sono riportate da Maccà nel suo Storia del territorio vicentino, Tomo VII, capitolo 1, p. 10, edito a Caldogno nel 1813. Dalla-Cà, p. 28.
  9. ^ Tale documento, dopo aver ricordato un «sedimen dominicale cum domo murata» situato in «ora platee», quindi una residenza signorile, indica «una pecia terre... apud montem pizamerlum et apud d. Guidonem de Lucio (da Lozzo) et montem castri». Canova e Mantese, p. 220.
  10. ^ «Presentemente, recatomi io stesso sul luogo per le opportune constatazioni, ho trovato che non vi rimangono che le tracce di una mura di cina costruita a tre quarti della parte superiore del Castello, tracce che vengono poi a mancare totalmente dalla parte orientale». Dalla-Cà, p. 28.

Bibliografia

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  • Antonio Canova e Giovanni Mantese, I castelli medioevali del vicentino, Vicenza, Accademia Olimpica di Vicenza, 1979.
  • Alessandro Dalla-Cà, Costabissara, memorie storiche, Schio, 1904.

Voci correlate

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