Cesare Campana (militare)

Cesare Campana (Mondovì, 1897Mali Scindeli, 17 febbraio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Cesare Campana
NascitaMondovì, 1897
MorteMali Scindeli, 17 febbraio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto53º Reggimento fanteria "Umbria"
Anni di servizio1916-1941
GradoMaggiore
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia

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Nacque a Mondovì nel 1897, figlio di Giovanni Battista e Eugenia Levi.[2] Ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali presso la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena nel giugno 1916, nell’ottobre successivo ottenne la nomina ad aspirante.[2] Partecipò poi alla prima guerra mondiale dapprima in servizio nel 74º Reggimento fanteria "Lombardia", poi, promosso sottotenente, nel 250º Reggimento fanteria "Pallanza" con il quale si distinse sul Carso dove rimase ferito a Dosso Faiti ed infine, dall'aprile 1918, nella 1667ª Compagnia mitraglieri del 161º Reggimento fanteria "Ivrea".[2] Rientrato in Italia dalla Macedonia nell'agosto 1919 con il grado di tenente, fu promosso capitano dieci anni dopo.[2] Dal 1930 al 1934 prestò servizio presso il Comando della Divisione militare di Imperia.[2] Trasferito poi in servizio presso il 63º Reggimento fanteria "Cagliari", nel gennaio 1936 partì per l'Africa Orientale.[2] Promosso maggiore nell’agosto 1939 ed assegnato al 53º Reggimento fanteria "Umbria" l'anno successivo partecipò alle operazioni militari svoltesi sul fronte occidentale al comando del III Battaglione.[2] Il 26 gennaio 1941 partiva con la 2ª Divisione fanteria "Sforzesca" per l'Albania.[2] Cadde in combattimento sul Mali Scindeli il 17 febbraio dello stesso anno e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze

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«Comandante di battaglione, in quattro giorni di durissima lotta su montagne selvagge e battute dalla tormenta, conduceva per ben cinque volte il suo battaglione all’attacco contro forze nemiche soverchianti, stroncando l’impeto offensivo delle migliori truppe d’assalto nemiche. Stremato di forze e ridotto il battaglione ad un pugno di uomini, assalito di fronte e di fianco, per incuorare i suoi, si poneva alla testa del reparto, e contrassaltava ancora una volta con estremo vigore. Gravemente ferito, rifiutava di essere trasportato al posto di medicazione e continuava ad incitare i suoi uomini che, animati dal suo esempio, si battevano con tenace eroismo. Colpito una seconda volta, mortalmente, chiudeva la sua eroica esistenza sulla posizione contrastata, mentre il nemico, ammirato di tanto valore, desisteva dall’impresa e ripiegava sulle posizioni di partenza. Quote 1540 e 1269 del Mali Scindeli (Fronte greco), 14- 17 febbraio 1941.[3]»
— Regio Decreto 2 ottobre 1942.[4]
«Comandante di battaglione fucilieri, durante aspri combattimenti, fu l'animatore e il trascinatore dei suoi reparti. Con perizia e irresistibile slancio li condusse alla conquista di importanti posizioni nemiche dando continue prove di valore ed imponendosi all'ammirazione dei suoi dipendenti. Zona del Monginevro, 20-24 giugno 1940
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.573.
  2. ^ a b c d e f g h i Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 4 novembre 1942, guerra registro 41, foglio 208.

Bibliografia

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  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 573.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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