Cesare Rossarol (esploratore)
Il Cesare Rossarol è stato un esploratore leggero della Regia Marina.
Cesare Rossarol | |
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Una fotografia del Rossarol | |
Descrizione generale | |
Tipo | esploratore leggero |
Classe | Poerio |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | Ansaldo, Sestri Ponente |
Impostazione | 30 giugno 1913 |
Varo | 15 agosto 1914 |
Entrata in servizio | 1º agosto 1915 |
Intitolazione | Cesare Rossarol |
Destino finale | saltato su mine il 16 novembre 1918 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | normale 891 t a pieno carico 1 270 t |
Lunghezza | tra le perpendicolari 83,1 m fuori tutto 85 m |
Larghezza | 8 m |
Pescaggio | normale 2,8 a pieno carico 3,11 m |
Propulsione | 3 caldaie Yarrow 2 turbine a vapore Parsons-Beluzzo potenza 24 000 HP 2 eliche |
Velocità | 32 nodi (59,26 km/h) |
Autonomia | 2 400 miglia a 13 nodi |
Equipaggio | 129 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Artiglieria | 6 pezzi da 102/35 mm 2 pezzi da 40/39 mm |
Siluri | 4 tubi lanciasiluri da 450 mm |
Altro | attrezzature per il trasporto e la posa di 42 mine |
Note | |
dati relativi all'entrata in servizio | |
dati presi da Warship 1900-1950, Navypedia e Mondo Sommerso anno 52, nº 10 | |
voci di incrociatori presenti su Wikipedia |
Storia
modificaIn origine l'armamento della nave avrebbe dovuto essere composto da quattro pezzi da 102 mm e otto tubi lanciasiluri da 450 mm, ma durante la costruzione furono apportate le modifiche che risultarono nell'armamento che l'unità ebbe poi al momento dell'entrata in servizio[1].
Il Rossarol entrò in servizio qualche mese dopo l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale[1]. Dopo l'iniziale periodo di collaudi e prove a La Spezia, l'unità fu dislocata a Taranto e nel novembre 1915 fu assegnato al II Gruppo Esploratori della V Divisione Navale, con area operativa nell'Adriatico meridionale[1].
Il 30 dicembre 1915 il Rossarol fu trasferito a Venezia e compose, insieme ai gemelli Pepe e Poerio, il II Gruppo Esploratori della IV Divisione Navale[1].
Il 3 maggio 1916 il Rossarol, al comando del capitano di fregata Rota, uscì in mare insieme al gemello Pepe e ai cacciatorpediniere Nullo e Missori per fornire supporto a distanza ai cacciatorpediniere Zeffiro e Fuciliere, impegnati nella posa di un campo minato nelle acque prospicienti Sebenico[2]. Al largo di Punta Maestra la formazione italiana avvistò quattro cacciatorpediniere (classe «Velebit») e sei torpediniere austro-ungariche e diresse per attaccarle[1][2]. Mentre le navi avversarie facevano rotta per Pola, quelle italiane, al loro inseguimento, furono assalite da tre idrovolanti, che poterono respingere; alle 15:50, tuttavia, dato che da Pola erano usciti a supporto delle navi austro-ungariche anche un incrociatore e altre due siluranti, la squadra italiana dovette ripiegare e allontanarsi[2].
L'11 maggio dello stesso anno il Rossarol e il Pepe posarono un campo minato nelle acque prospicienti Ancona[1].
Il 12 giugno le due unità scortarono fino agli sbarramenti, assieme ad alcune torpediniere, un gruppo di siluranti (cacciatorpediniere Zeffiro, Fuciliere e Alpino, torpediniere 30 PN e 46 PN, più in appoggio i cacciatorpediniere Nullo e Missori) che avrebbe poi intrapreso il forzamento del porto di Parenzo[2].
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto Rossarol e Pepe scortarono i MAS 6 e 91, rimorchiati rispettivamente dalle torpediniere 34 PN e 35 PN, che avrebbero dovuto attaccare dei piroscafi in rada a Durazzo: tali trasporti non furono trovati e la missione si concluse così con un nulla di fatto[2].
Successivamente l'unità fu ridislocata a Brindisi, inquadrata nel IV Gruppo Esploratori della IV Divisione[1]. Tornò quindi a essere impiegato nel Basso Adriatico[1].
Nel corso del 1917 la nave fu sottoposta a lavori di modifica che videro l'installazione di due mitragliere contraeree Vickers da 40/39 mm[1].
Il 30 dicembre 1917 il Rossarol, in navigazione da Taranto a Brindisi, cannoneggiò un U-Boot, obbligandolo a immergersi e allontanarsi[1].
Nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1918 il Rossarol e il Pepe, unitamente ai cacciatorpediniere Nievo e Indomito, avrebbero dovuto supportare un'altra azione di MAS (i MAS 9 e 20 rimorchiati dalle torpediniere 37 PN e 38 PN) contro Durazzo, ma tale missione non poté essere effettuata a causa del maltempo[2].
Il 10 marzo 1918 l'unità appoggiò – insieme agli esploratori Mirabello, Poerio e Riboty, ai cacciatorpediniere Giacinto Carini e Pilade Bronzetti e alla squadriglia cacciatorpediniere francese «Casque» – un'azione dei MAS 99 e 100, trainati rispettivamente dai cacciatorpediniere Nievo e Mosto, contro il naviglio austriaco a Portorose: l'operazione, rimandata per via del maltempo, fu nuovamente interrotta il 16 marzo sempre per il tempo avverso e nuovamente l'8 aprile perché la ricognizione aerea aveva accertato che il porto di Portorose era vuoto[2].
Nella notte tra il 14 e il 15 maggio il Rossarol supportò, insieme al Pepe, i MAS 99 e 100 che, al rimorchio dei cacciatorpediniere Nievo e Bronzetti, tentarono un'incursione nella rada di Antivari: l'attacco si concluse tuttavia con un nulla di fatto[2].
Nel corso dell'anno l'unità subì ulteriori modifiche, quali la sostituzione dei cannoni Vickers-Terni Mod. 1914 da 102/35 mm con altrettanti del più moderno modello Schneider-Canet Mod. 1917 da 102/45[1][3].
Il 16 settembre 1918 la nave trasportò truppe sulla rotta Brindisi-Valona, in entrambi i sensi[1].
Il 2 ottobre 1918 l'esploratore fu in mare insieme con la corazzata Dante Alighieri, gli esploratori Racchia, Pepe e Poerio e i cacciatorpediniere Nievo e Schiaffino per contrastare un eventuale contrattacco di navi nemiche provenienti da Cattaro volto a impedire il bombardamento di Durazzo da parte di altre unità italiane e inglesi[1][2].
In seguito alla firma dell'armistizio di Villa Giusti l'esploratore fu trasferito nell'Alto Adriatico[1], con base a Pola e compiti antisommergibile[4]. Il 10 novembre la nave, insieme con il Pepe, trasportò a Pola reparti di fanteria a rinforzo di quelli incaricati dell'occupazione della città[5].
Il 16 novembre 1918, a meno di due settimane dalla conclusione del conflitto, il Rossarol lasciò Pola alle 11:40 del mattino, al comando del capitano di vascello Ludovico De Filippi, per trasportare a Fiume un ufficiale jugoslavo che avrebbe dovuto convincere le formazioni irregolari serbo-croate a non osteggiare l'occupazione italiana della città[1][4][6]. Alle 12:45 dello stesso giorno, poco dopo aver doppiato Punta Patera, mentre gran parte dell'equipaggio pranzava, l'unità urtò una mina a centro nave (più precisamente all'altezza del locale dinamo, a poppavia della plancia, sul lato sinistro) e si spezzò in due: la poppa affondò quasi subito a perpendicolo sulla superficie del mare, la prua, spinta dall'abbrivo, proseguì per alcune centinaia di metri, affondando quindi a sua volta in breve tempo[1][4][6][7][8]. L'affondamento avvenne in circa due minuti[7]. Fu impossibile determinare se il Rossarol avesse urtato una mina vagante o se l'urto fosse stato determinato da un errore del pilota della nave, Giovanni Pizzini, uno dei migliori piloti della Regia Marina, che si trovava al timone: del resto i comandi austro-ungarici, a dodici giorni dall'armistizio, non avevano ancora segnalato con precisione l'ubicazione dei campi minati[7].
Perirono nel disastro 100 uomini: il comandante De Filippi (che scomparve in mare dopo aver ceduto il proprio salvagente a un marinaio che ne era sprovvisto), altri sei ufficiali (tra cui il comandante in seconda, tenente di vascello Ludovico Scaccia Alberti) e 93 tra sottufficiali e marinai[1][4][6]. Solo 34 superstiti poterono essere salvati da due MAS e dalla torpediniera 16 OS, accorsi sul posto[1][6][7].
Il 17 maggio 1919 alla memoria del comandante De Filippi fu conferita la Medaglia d'argento al valor militare[6][7]. Nel settembre dello stesso anno un monumento alla memoria delle 100 vittime fu eretto a Punta Munat, non distante dal luogo dell'affondamento[6][7].
Il relitto del Rossarol giace spezzato in due tronconi, a meno di un miglio dalla costa di Lisignano, su un fondale di 49 metri[1][6][7]. Il troncone prodiero, lungo circa 30 metri, giace sul fondale in posizione capovolta, a circa 330 metri di distanza da quello poppiero, che si trova invece in assetto di navigazione[1][6][7].
In memoria di questa unità la Regia Marina intitolò con lo stesso nome l'ex cacciatorpediniere B 97 della Kaiserliche Marine, ceduto all'Italia in conto di riparazione nel 1920 ed entrato in servizio nel 1924[9].
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Cesare Balzi, Dalla prora alla poppa del Rossarol, su Mondo Sommerso – anno 52 – numero 10 (ottobre 2010).
- ^ a b c d e f g h i Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, pp. 127-129-196-239-241-255.
- ^ Alessandro Poerio flotilla leaders (1915) - Regia Marina (Italy).
- ^ a b c d Il R.N. Cesare Rossarol | DIR Italia.it Archiviato il 24 aprile 2010 in Internet Archive.
- ^ Renato Battista La Racine, In Adriatico subito dopo la vittoria, su Storia Militare n. 210 - marzo 2011.
- ^ a b c d e f g h http://www.gravitazero.org/history/rossarol/rossarol_2.htm Archiviato il 16 gennaio 2014 in Internet Archive. e http://www.gravitazero.org/history/rossarol/rossarol_3.htm Archiviato il 16 gennaio 2014 in Internet Archive.
- ^ a b c d e f g h : Krnica DIVE Archiviato il 19 ottobre 2008 in Internet Archive.
- ^ Liznjan near Medulin Accommodation Unterkunft - Apartments Maja Cvek Archiviato il 22 marzo 2012 in Internet Archive.
- ^ Cesare Rossarol flotilla leader (1915 / 1920) - Regia Marina (Italy).
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