Club Atlético de Madrid

società calcistica spagnola a Madrid

Il Club Atlético de Madrid, abbreviato in lingua spagnola come Atleti e anche riferito a livello internazionale come Atletico Madrid, è una società calcistica spagnola con sede a Madrid e milita in Primera División, la divisione di vertice del campionato spagnolo di calcio.

Club Atlético de Madrid
Calcio
Colchoneros (Materassai), Rojiblancos (Rossobianchi), Indios (Indiani)[1]
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, rosso, blu
SimboliOrso
InnoHimno del Atlético de Madrid
Jose Aguilar e Angel Curras[2]
Dati societari
CittàMadrid
NazioneSpagna (bandiera) Spagna
ConfederazioneUEFA
Federazione RFEF
CampionatoPrimera División
Fondazione1903
ProprietarioSpagna (bandiera) Miguel Ángel Gil Marín (51%)[3]
Spagna (bandiera) Enrique Cerezo (16%)[4]
Israele (bandiera) Idan Ofer (33%)[5]
PresidenteSpagna (bandiera) Enrique Cerezo[6]
AllenatoreArgentina (bandiera) Diego Simeone
StadioStadio Riyadh Air Metropolitano
(68 456[7] posti)
Sito webatleticodemadrid.com
Palmarès
10 Liga spagnoleLiga spagnola 10 Coppe del Re Supercoppa spagnolaSupercoppa spagnola Coppa delle Coppe Coppa UEFACoppa UEFACoppa UEFA Supercoppa europeaSupercoppa europeaSupercoppa europea
Titoli di Spagna11
Trofei nazionali10 Coppe del Re
2 Supercoppe di Spagna
2 Coppe Eva Duarte
1 Coppa Presidente della RFEF
Trofei internazionali1 Coppe delle Coppe
3 Coppe UEFA/Europa League
3 Supercoppe UEFA
1 Coppe Intercontinentali
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

A livello internazionale è la terza squadra in Spagna per numero di titoli ufficiali vinti: 8. Nella bacheca del club figurano: 1 Coppa delle Coppe (1961-62), 3 Europa League (2009-10, 2011-12 e 2017-18), 3 Supercoppe UEFA (2010, 2012 e 2018) e 1 Coppa Intercontinentale (1974). L'Atlético Madrid è l'unica squadra ad aver conquistato la Coppa Intercontinentale senza aver vinto la Coppa dei Campioni, allora requisito indispensabile per accedere alla manifestazione: nel 1974, infatti, a seguito della rinuncia del Bayern Monaco a parteciparvi, i madrileni incontrarono e sconfissero gli argentini dell'Independiente, campioni in carica della Coppa Libertadores e detentori della Coppa Intercontinentale.[8] È inoltre la sola compagine nella storia del massimo torneo d'Europa per club ad aver disputato per tre volte la finale (1974, 2014, 2016) senza mai essere riuscita a laurearsi campione.[9]

A livello nazionale è la quarta squadra in Spagna per numero di titoli ufficiali vinti: 26. Nella bacheca del club figurano: 11 campionati, 10 Coppe del Re, 5 Supercoppe di lega (2 Supercoppe di Spagna, 2 Coppa Eva Duarte e 1 Coppa Presidente della RFEF). Complessivamente il club si è aggiudicato 34 trofei ufficiali, 26 nazionali e 8 internazionali, che la rendono la quarta squadra più vincente in Spagna dietro Real Madrid (100), Barcellona (94) e Athletic Club (35), davanti al Valencia (20).

Molto sentita è la rivalità con i concittadini del Real Madrid. Il soprannome più comune dei giocatori è quello di colchoneros, alla lettera "materassai", in quanto il colore e la foggia delle uniformi della squadra erano analoghi a quelli delle tele che all'epoca rivestivano i materassi.[1] Altri soprannomi sono rojiblancos (rossobianchi) e indios.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Club Atlético de Madrid.
 
Rendimento in campionato del Club Atlético de Madrid 1929-presente

Il Club Atlético de Madrid è stato fondato il 26 aprile 1903 da alcuni studenti baschi residenti a Madrid, con l'intenzione di creare una società satellite dell'Athletic Club: la squadra (il cui primo nome fu Athletic de Madrid) adottò in effetti gli stessi colori sociali del club basco (allora bianco e blu) per poi passare, nel 1912, al bianco e rosso.[10] Divenuta società indipendente nel 1923, l'Atlético Madrid disputò negli anni venti gli allora principali tornei calcistici spagnoli, in particolare la Coppa di Spagna (nome con il quale era indicata l'attuale Coppa del Re), in cui giunse secondo nel 1921 e nel 1926. La vittoria del campionato del Centro nel 1928 valse ai colchoneros l'accesso alla prima edizione della Primera División: fu solo dopo la fine della guerra civile e la fusione con il club Aviación Nacional[11] che l'Atlético Madrid iniziò a cogliere i primi successi in campo nazionale, aggiudicandosi i due campionati successivi al termine delle ostilità.

 
La squadra dell'Atlético Madrid prima di una partita del campionato 2013-2014, il decimo conquistato a diciotto anni di distanza dall'ultimo

A partire dagli anni cinquanta i colchoneros incominciarono ad acquisire notorietà a livello internazionale grazie ai risultati ottenuti nelle neonate coppe europee UEFA: nella stagione 1958-1959 l'Atlético ebbe modo di esordire in Coppa dei Campioni grazie alla simultanea vittoria nella manifestazione da parte dei rivali cittadini del Real Madrid, i quali fermeranno in semifinale il cammino dei colchoneros. Nel 1962 l'Atlético Madrid vinse invece il suo primo trofeo internazionale sconfiggendo la Fiorentina nella finale di Coppa delle Coppe. In campo nazionale l'Atlético Madrid si dimostrò l'unica squadra in grado di contrastare l'egemonia del Real Madrid vincendo nelle stagioni 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973. Nella stagione successiva alla vittoria di quest'ultimo campionato i colchoneros si resero protagonisti di un cammino in Coppa dei Campioni che li portò fino alla finale contro il Bayern Monaco: al termine di una partita combattuta l'Atlético Madrid fu raggiunto a pochi secondi dal termine dopo essere passato in vantaggio a metà del secondo tempo supplementare. La ripetizione, giocata due giorni dopo, vide i tedeschi prevalere per 4-0. Nonostante la vittoria mancata in Coppa dei Campioni i colchoneros ebbero la possibilità di giocarsi la Coppa Intercontinentale in seguito alla rinuncia del Bayern Monaco. L'Atlético Madrid vinse il trofeo battendo gli argentini dell'Independiente, rimontando nella gara di ritorno l'1-0 subito all'andata in Argentina.

Interlocutorio fu il decennio successivo, caratterizzato da continui cambi di dirigenza al vertice: l'unico acuto si ebbe nel 1986 con la finale di Coppa delle Coppe persa contro la Dinamo Kiev. L'anno successivo, in seguito alla morte del presidente Vicente Calderón, il club fu acquisito dal politico Jesús Gil, che dette avvio ad una massiccia operazione di rinforzo della squadra che culminò, nella stagione 1995-1996, con la vittoria del doblete (campionato e coppa nazionale) sotto la guida del nuovo tecnico Radomir Antić. Ciononostante, negli anni successivi la squadra ebbe un tracollo tecnico e societario (dovuto in parte alle vicende giudiziarie[12] del presidente, implicato di favoritismi con la mafia siciliana[13]) che culminò con la retrocessione in Segunda División al termine della stagione 1999-2000.

Ritornato in massima serie dopo due anni, l'Atlético Madrid fu acquistato nel 2003 dal produttore cinematografico Enrique Cerezo, che nel giro di tre anni costruì una squadra in grado di assumere una dimensione europea, approdando per due anni consecutivi (2007-2008 e 2008-2009) in UEFA Champions League e vincendo, nel 2009-2010, la prima edizione della UEFA Europa League e la Supercoppa UEFA, grazie al successo per 2-0 contro l'Inter. Dal 2011, sotto la guida di Diego Simeone, la squadra ha ottenuto successi sia in patria (Coppa del Re 2012-2013, campionato 2013-2014, Supercoppa di Spagna 2014, campionato 2020-2021) sia in Europa, dove i colchoneros hanno vinto due Europa League (2011-2012, 2017-2018), due Supercoppe UEFA (2012, 2018) e hanno disputato due finali di UEFA Champions League (2014 e 2016), entrambe perse contro il Real Madrid.

Cronistoria

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Cronistoria del Club Atlético de Madrid.
Cronistoria del Club Atlético de Madrid
  • 1903 - 26 aprile: data di fondazione dell'Athletic Club de Madrid, società filiale dell'Athletic Club.
  • 1903–1906 - Non disputa competizioni ufficiali.
  • 1906-1907 - Prende parte al Campeonato Regional de Madrid.[14]
  • 1907-1908 - 3º nel Campeonato Regional de Madrid.
  • 1908-1909 - 2º nel Campeonato Regional de Madrid.
  • 1909–1912 - Non disputa competizioni ufficiali.
  • 1912-1913 - 2º nel Campeonato Regional de Madrid.
  • 1913 - La società diventa indipendente dall'Athletic Club.
  • 1913-1914 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1914-1915 - 4º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1915-1916 - 3º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1916-1917 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1917-1918 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1918-1919 - 4º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1919-1920 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1920-1921 - Vince il Campeonato Regional Centro (1º titolo).
Finale di Coppa del Re.
  • 1921-1922 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1922-1923 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
Finale di Copa Federación Centro.
  • 1923-1924 - 3º nel Campeonato Regional Centro.
  • 1924-1925 - Vince il Campeonato Regional Centro (2º titolo).
Semifinale di Coppa del Re.
  • 1925-1926 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
Finale di Coppa del Re.
  • 1926-1927 - 2º nel Campeonato Regional Centro.
Fase a gironi di Coppa del Re.
  • 1927-1928 - Vince il Campeonato Regional Centro (3º titolo).
Fase a gironi di Coppa del Re.
Finale di Copa Federación Centro.
2º nel Campeonato Regional Centro.
Quarti di finale di Coppa del Re.
3º nel Campeonato Regional Centro.
Sedicesimi di finale di Coppa del Re.

2º nel Campeonato Regional Centro.
Sedicesimi di finale di Copa de la República.
3º nel Campeonato Mancomunado Castilla-Aragón.
Ottavi di finale di Copa de la República.
3º nel Campeonato Mancomunado Centro-Sur.
Ottavi di finale di Copa de la República.
2º nel Campeonato Mancomunado Centro-Sur.
Primo turno di Copa de la República.
Finale di Copa Castilla.
3º nel Campeonato Mancomunado Castilla-Aragón.
Quarti di finale di Copa de la República.
3º nel Campeonato Mancomunado Castilla-Aragón.
Terzo turno di Copa de la República.
Vince il Campeonato Mancomunado Centro (4º titolo).
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.

Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Vince la Coppa Eva Duarte (1º titolo).
Vince la Copa Presidente Federación Castellana (1º titolo).
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Semifinale di Copa del Generalísimo.
Finale di Copa Presidente Federación Castellana.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
  Vince la Copa Presidente FEF (1º titolo).
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
3º posto in Coppa Latina.

Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Finale di Coppa Eva Duarte.
3º posto in Coppa Latina.
Primo turno di Copa del Generalísimo.
Vince la Coppa Eva Duarte (2º titolo).
Semifinale di Copa del Generalísimo.
Primo turno di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.
Finale di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Semifinale di Coppa dei Campioni.
  Vince la Copa del Generalísimo (1º titolo).

  Vince la Copa del Generalísimo (2º titolo).
Sedicesimi di finale di Copa del Generalísimo.
  Vince la Coppa delle Coppe (1º titolo).
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Finale di Coppa delle Coppe.
Finale di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Coppa delle Fiere.
  Vince la Copa del Generalísimo (3º titolo).
Semifinale di Coppa delle Fiere.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Coppa dei Campioni.
Semifinale di Copa del Generalísimo.
Secondo turno di Coppa delle Fiere.
Quarti di finale di Copa del Generalísimo.
Trentaduesimi di finale di Coppa delle Fiere.
Ottavi di finale di Copa del Generalísimo.

Semifinale di Copa del Generalísimo.
Semifinale di Coppa dei Campioni.
  Vince la Copa del Generalísimo (4º titolo).
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
Quinto turno di Copa del Generalísimo.
Ottavi di finale di Coppa delle Coppe.
Semifinale di Copa del Generalísimo.
Finale di Coppa dei Campioni.
Finale di Copa del Generalísimo.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
  Vince la Coppa Intercontinentale (1º titolo).[16]
  Vince la Copa del Generalísimo (5º titolo).
Ottavi di finale di Coppa delle Coppe.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa delle Coppe.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Quarti di finale di Coppa dei Campioni.
Terzo turno di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa del Re.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.

Ottavi di finale di Coppa del Re.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
Terzo turno di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa della Liga.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Finale di Coppa della Liga.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
  Vince la Coppa del Re (6º titolo).
Finale di Coppa della Liga.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa della Liga.
  Vince la Supercoppa di Spagna (1º titolo).
Finale di Coppa delle Coppe.
Finale di Coppa del Re.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa del Re.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.

  Vince la Coppa del Re (7º titolo).
Trentaduesimi di finale di Coppa UEFA.
  Vince la Coppa del Re (8º titolo).
Finale di Supercoppa di Spagna.
Quarti di finale di Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa Iberica (1º titolo).
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Finale di Supercoppa di Spagna.
Semifinale di Coppa delle Coppe.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Quarti di finale di Coppa del Re.
  Vince la Coppa del Re (9º titolo).
Quarti di finale di Coppa del Re.
Finale di Supercoppa di Spagna.
Quarti di finale di Champions League.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa UEFA.
Finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa UEFA.
Finale di Coppa del Re.
Ottavi di finale di Coppa UEFA.

Semifinale di Coppa del Re.
Primo turno di Coppa del Re.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Coppa del Re.
Finale di Coppa Intertoto.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Vince il Terzo turno di Coppa Intertoto.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Ottavi di finale di Champions League.
Finale di Coppa del Re.
Fase a gironi di Champions League.
  Vince l'Europa League (1º titolo).

Quarti di finale di Coppa del Re.
Fase a gironi di Europa League.
  Vince la Supercoppa Europea (1º titolo).
Sedicesimi di finale di Coppa del Re.
  Vince l'Europa League (2º titolo).
  Vince la Coppa del Re (10º titolo).
Sedicesimi di finale di Europa League.
  Vince la Supercoppa Europea (2º titolo).
Semifinale di Coppa del Re.
Finale di Supercoppa di Spagna.
Finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa del Re.
  Vince la Supercoppa di Spagna (2º titolo).
Quarti di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Finale di Champions League.
Semifinale di Coppa del Re.
Semifinale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Fase a gironi di Champions League.
  Vince l'Europa League (3º titolo).
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Ottavi di finale di Champions League.
  Vince la Supercoppa Europea (3º titolo).
Sedicesimi di finale di Coppa del Re.
Finale di Supercoppa di Spagna.
Quarti di finale di Champions League.

Secondo turno di Coppa del Re.
Ottavi di finale di Champions League.
Ottavi di finale di Coppa del Re.
Semifinale di Supercoppa di Spagna.
Quarti di finale di Champions League.
Quarti di finale di Coppa del Re.
Fase a gironi di Champions League.
Semifinale di Coppa del Re.
Semifinale di Supercoppa di Spagna.
Quarti di finale di Champions League.

Colori e simboli

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La divisa di casa dell'Atlético Madrid è costituita da una maglia a strisce bianche e rosse verticali, calzoncini azzurri o blu e calzettoni rossi. Questa divisa è stata introdotta nel 1912[10] per motivi economici (divise del genere erano facilmente ricavabili dai fondi dei materassi, cosa questa che valse ai giocatori e ai tifosi della squadra il nome di colchoneros). In precedenza la squadra adottava la stessa divisa dell'Athletic Club, dai colori bianco e blu.[10] Con il passare degli anni la divisa dell'Atlético Madrid ha subito modifiche marginali, per lo più relative al colore dei pantaloncini più o meno scuro e al numero delle strisce. Una novità rilevante si è avuta nel 2006, quando è stata introdotta una maglia divisa in due con una metà bianca e una rossa. Negli anni successivi, tuttavia, si è tornati alla divisa classica.

1903-1910
1911-1912
1947-1948
1974-1975
1995-1996
1999-2000
2004-2005
2005-2006
2006-2007
2007-2008
2008-2009
2009-2010
2010-2011
2011-2012
2012-2013
2013-2014
2014-2015
2015-2016
2016-2017
2017-2018
2018-2019
2019-2020
2019-2020
2020-2021
2021-2022
2022-2023
2023-2024
2024-2025

Simboli ufficiali

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Il simbolo dell'Atlético Madrid presenta alcune analogie con quello dell'Athletic Club, da cui mutua le strisce bianche e rosse e il triangolo sulla parte superiore dello stemma. Per quanto riguarda lo stemma dell'Atlético Madrid, il triangolo è blu e contiene le sette stelle (a cinque punte, numero indicante le province limitrofe a Madrid[17]) della costellazione dell'Orsa Maggiore, presenti sia nello stemma cittadino, sia nella bandiera della comunità autonoma di Madrid.[18] All'interno del triangolo vi è inoltre l'immagine dell'orso con il corbezzolo, simbolo della città di Madrid.

Nella storia della squadra sono state introdotte sei versioni dello stemma:[19] dal 1903 fino al 1917 la squadra aveva lo stesso stemma dell'Athletic Club, circolare e con le lettere iniziali della squadra incrociate al centro.[19] Il 22 novembre 1917 compare sulla rivista Madrid-Sport una versione più simile al logo attuale,[20] mentre nel 1939, con la fusione con l'Aviación Nacional, lo stemma fu dotato delle ali dell'emblema dell'aviazione e di una corona.[19] Nel 1947 viene infine introdotto uno stemma più simile all'attuale che differisce da quello corrente (introdotto negli anni ottanta) per l'assenza di un bordo giallo come contorno.[19]

Nella stagione 2016/17 lo stemma dell'Atlético Madrid viene leggermente aggiornato, cambiando la tonalità di blu, le strisce rosse (ora più sottili) e il contorno, che da giallo diventa blu.

Il 9 dicembre 2016 viene presentato in anteprima quello che sarà il nuovo stemma dell'Atlético Madrid per la stagione seguente. Esso mantiene la struttura formale, ma è più tondeggiante nella parte superiore per richiamare il primissimo stemma utilizzato nel 1903. I colori dominanti sono il blu (tornato scuro), il bianco e il rosso, abbandonando così il verde, il marrone e il nero che facevano parte dello stemma della città di Madrid.[21] Inoltre l'orso viene specchiato secondo l'asse verticale e viene ridotto il numero di strisce biancorosse. Infine, nel giugno 2023 il club annuncia il ritorno al logo della stagione 2016/2017 dal 1° luglio 2024, in seguito ad una petizione della tifoseria contro la versione modernizzata di quest'ultimo.[22]

Mascotte

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Indy, mascotte dell'Atlético Madrid

La mascotte dell'Atlético Madrid è Indy, un procione con la divisa biancorossa e la testa adornata da un copricapo tipico dei nativi d'America Apache, sempre biancorosso.[23]

Strutture

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Lo stadio Vicente Calderón utilizzato dal 1966 al 2017
  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Riyadh Air Metropolitano.

La squadra, dopo cinquant'anni di partite disputate nello stadio Vicente Calderón, a partire dal 2017 si trasferisce nel nuovo stadio Estadio Olímpico de Madrid, già noto come Estadio de la Peineta, di cui la società è proprietaria.[24] Il nuovo impianto ha una capacità maggiore di tredicimila posti a sedere rispetto al Calderón, per un totale di circa 70 460 spettatori.

Società

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Abbigliamento tecnico
Sponsor ufficiale

Allenatori e presidenti

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Allenatori

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  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Club Atlético de Madrid.

La storia dell'Atlético Madrid è caratterizzata da continui cambi in seno alla panchina, in particolare durante la presidenza Gil, in cui si avvicendarono 31 allenatori in sedici anni. Il primo allenatore della squadra fu l'inglese Frederick Pentland, che guidò i colchoneros in due occasioni (nella stagione 1928-29 e dal 1933 al 1936). Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella spagnola, con larga preminenza di argentini.

L'allenatore più longevo della squadra è Diego Simeone, sulla panchina dell'Atlético dal 2011. Nel 2023 Simeone supera Luis Aragonés come allenatore con più gare disputate. D'altro canto Aragonés resta l'allenatore con più stagioni disputate dal momento che guidò i Colchoneros per quindici anni, anche se non consecutivi: allenò infatti la squadra in quattro periodi di tempo distinti (dal 1974 al 1980, dal 1982 al 1987, dal 1991 al 1993 e dal 2001 al 2003). Simeone detiene altresì il titolo di allenatore più vincente della storia del club, con otto trofei ufficiali vinti.

Allenatori

Presidenti

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Dal 28 maggio 2011[26] il presidente della società è Enrique Cerezo, produttore cinematografico che rilevò la quota azionaria dal dimissionario Jesús Gil. In centodiciannove anni di storia la società ha avuto ventisette presidenti, di cui due (Julián Ruete e Vicente Calderón) salirono al vertice della squadra in due occasioni diverse. Il presidente più longevo della storia del club è Vicente Calderón, che rimase in seno alla dirigenza della squadra per 21 anni, dal 1964 al 1980 e in seguito dal 1982 al 1987.

Presidenti

Calciatori

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  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Club Atlético de Madrid.

Vincitori di titoli

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  Pruden (1941),
  José Eulogio Gárate (1968-69, 1969-70, 1970-71)
  Luis Aragonés (1969-70)
  Hugo Sánchez (1984-85)
  Baltazar (1988-89)
  Manolo (1991-92)
  Christian Vieri (1997-98)
  Diego Forlán (2008-09)
  Fernando Tabales (1939-40)
  Marcel Domingo (1948-49)
  Luis Menéndez (1953-54)
  Rodri (1970-71)
  Miguel Reina (1976-77)
  Abel Resino (1990-91)
  José Francisco Molina (1995-96)
  Thibaut Courtois (2012-13 e 2013-14)
  Jan Oblak (2015-16, 2016-17, 2017-18, 2018-19 e 2020-21)
  Diego Forlán (2009)
Campioni del mondo
Campioni d'Europa
Campioni del Sudamerica
Calciatori vincitori della Nations League

Palmarès

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Club Atlético de Madrid.

Competizioni nazionali

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1939-1940, 1940-1941, 1949-1950, 1950-1951, 1965-1966, 1969-1970, 1972-1973, 1976-1977, 1995-1996, 2013-2014  
2020-2021
1959-1960, 1960-1961, 1964-1965, 1971-1972, 1975-1976, 1984-1985, 1990-1991, 1991-1992, 1995-1996, 2012-2013  
1985, 2014
1941
1951
1941-1947
2001-2002

Competizioni internazionali

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Alcuni trofei esposti al museo dell'Atlético Madrid.
2009-2010, 2011-2012, 2017-2018
1961-1962
2010, 2012, 2018
1974
1991

Competizioni giovanili

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2001-2002, 2017-2018, 2023-2024
2000

Statistiche e record

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Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali

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Campionati nazionali

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Dalla stagione 1928-1929 alla stagione 2023-2024 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Primera División 88 1928-1929 2024-2025 88
Segunda División 6 1930-1931 2001-2002 6

Tornei internazionali

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Alla stagione 2023-2024 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[28]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
UEFA Champions League 19 1958-1959 2023-2024
Coppa Intercontinentale 1 1974
Coppa delle Coppe UEFA 9 1961-1962 1992-1993
Supercoppa UEFA 3 2010 2018
UEFA Europa League 20 1971-1972 2017-2018
Coppa Intertoto UEFA 2 2004 2007

Statistiche individuali

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Koke è il calciatore con più presenze in colchonero, con 658 gettoni. Supera nel 2022 Adelardo che deteneva il record avendo indossato la casacca dell'Atlético Madrid in 553 partite dal 1959 al 1976.[29] Antoine Griezmann è il calciatore più prolifico nella storia dell'Atlético Madrid, con 188 reti, superando Luis Aragonés, leggenda del club sia come calciatore che come allenatore, che ha detenuto il record di goal segnati con 173 marcature in 370 presenze.[30] Adrián Escudero detiene il record per il maggior numero di goal segnati nella Liga: 150. Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Koke a quota 129, mentre il miglior marcatore è Antoine Griezmann con 40 gol.[28] Tra i giocatori in attività Koke è altresì il calciatore con il maggior numero di presenze, seguito da Jan Oblak a quota 465.

Statistiche aggiornate al 2 dicembre 2024.[31]

Record di presenze
Record di reti

Statistiche di squadra

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A livello internazionale la miglior vittoria è l'8-0 ottenuto contro il Drumcondra nel primo turno della Coppa dei Campioni 1958-1959, mentre la peggior sconfitta è rappresentata dal 5-1 subito dal Tottenham nella finale della Coppa delle Coppe 1962-1963.[28]

Organico

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Club Atlético de Madrid 2024-2025.

Rosa 2024-2025

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N. Ruolo Calciatore
1   P Juan Musso
2   D José Giménez
3   D César Azpilicueta
4   C Conor Gallagher
5   C Rodrigo de Paul
6   C Koke (capitano)
7   A Antoine Griezmann
8   C Pablo Barrios
9   A Alexander Sørloth
10   A Ángel Correa
11   C Thomas Lemar
12   A Samuel Lino
N. Ruolo Calciatore
13   P Jan Oblak (vice capitano)
14   C Marcos Llorente
15   D Clément Lenglet
16   D Nahuel Molina
17   C Rodrigo Riquelme
19   A Julián Álvarez
20   C Axel Witsel
21   D Javi Galán
22   A Giuliano Simeone
23   D Reinildo Mandava
24   D Robin Le Normand

Staff tecnico

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Staff tecnico
  • Allenatore:   Diego Simeone
  • Vice allenatore:   Nelson Vivas
  • Preparatori atletici:   Iván Rafael Díaz Infante,   Carlos Menéndez,   Iván Ortega
  • Preparatore dei portieri:   Pablo Vercellone
  • Responsabile settore medico:   José María Villalón
  • Medico sociale:   Gorka de Abajo

Tifoseria

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L'Atlético Madrid è la terza squadra in Spagna per numero di sostenitori, dopo Real Madrid e Barcellona. In origine i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice e si contrapponevano a quelli del Real, appartenenti alla classe media.

 
Tifosi dell'Atlético Madrid nel 1971

I tifosi, così come i calciatori, vengono soprannominati colchoneros poiché tra il 1936 e il 1939 le divise erano fatte della stessa foggia dei materassi, ossia a righe verticali bianche e rosse. Un altro soprannome è indios, e questo potrebbe derivare sia dal fatto che tra gli anni settanta e ottanta la squadra ha conseguito numerosi successi soprattutto grazie al supporto di calciatori sudamericani; sia poiché lo stadio si trovava lungo il fiume Manzanarre, come una tribù indiana,[32] dunque essi odiano i bianchi (rappresentati dal Real Madrid) e sono quindi paragonati agli indiani d'America.[1]

Il gruppo più antico, attualmente esistente, della tifoseria madrilena è il Frente Atlético formatosi nel 1982. Esso deriva dal Peña Fondo Sur, costituitosi nel 1968, il quale nel corso degli anni ha cambiato diverse volte nome fino ad arrivare a quello attuale. Con circa 2 000 soci è uno dei più numerosi gruppi organizzati in Spagna, nonché il più temibile e violento.[33] Il 2 dicembre 2014, con un comunicato ufficiale, il club condanna il gruppo organizzato[34] in qualità di responsabile degli scontri avvenuti a Madrid prima della partita contro il Deportivo La Coruña.[35]

Gemellaggi e rivalità

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Derbi madrileño.

Il gemellaggio più sentito dai tifosi indios è con quelli del Betis, con i quali durante le partite intonano i cori contro i rivali del Siviglia.[36] Un rapporto di amicizia esiste anche con i tifosi del Levante[36] e dello Sporting Gijón.[33] Un sentimento di rispetto reciproco, caratterizzato soprattutto dall'odio in comune per il Real Madrid, esiste con il gruppo Boixos Nois del Barcellona.[36] In Europa i tifosi sono in buoni rapporti con quelli del Milan e del Catanzaro.[37] Esiste inoltre un gemellaggio con i tifosi polacchi del Ruch Chorzów[38] con quelli della Roma e con gli inglesi del Liverpool.[33]

 
Coreografia dei tifosi durante il derby di Madrid

La rivalità più sentita dai tifosi colchoneros è senza dubbio quella coi concittadini del Real Madrid,[39] nelle partite che danno vita al derbi madrileño.[40][41] I primi scontri tra le tifoserie si ebbero già nel 1916, ma la rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atlético conquistò comunque alcune rivincite quando sconfisse i blancos nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961.[42] La seconda tifoseria più odiata dai sostenitori dell'Atlético è quella del Siviglia. Le partite con gli altri rojiblancos sono considerate ad alto rischio scontri; durante un incontro prima fu accoltellato un tifoso dell'Atlético e in seguito fu lanciata una bottiglia di whisky addosso al portiere del Siviglia.[43] Rivalità di minor tono sussistono con i tifosi del Valencia,[33][36] dell'Espanyol,[33][36] dell'Athletic Bilbao,[36] del Racing Santander[44] e del Deportivo La Coruña.[33] Proprio contro i galiziani, il 30 novembre 2014 c'è stata una grave guerriglia a Madrid (in cui vi hanno preso parte anche alcune frange del Rayo Vallecano e dell'Alcorcón)[45] che ha causato la morte di un sostenitore del Deportivo.[46] In campo internazionale, invece, i gruppi ostili sono quelli dell'Olympique Marsiglia,[33][36] dello Sporting Lisbona e della Lazio, a causa del gemellaggio con il Real Madrid,[33][36] con episodi di tensione anche in occasione degli incontri di Champions League nel 2023.[47]

Altre sezioni sportive

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Oltre alla celebre squadra di calcio nata nel 1903, l'Atlético Madrid è nota anche per la squadra di pallamano fondata nel 1947, che però si è sciolta nel 2012. Nel medesimo anno è stata anche costituita una sezione di rugby a 15 che milita nella División de Honor, prima divisione nazionale (dopo averne avuta un'altra tra il 1914 e il 1959 che si aggiudicò anche un campionato spagnolo). Tra il 2008 e il 2010 ha sponsorizzato sei piloti automobilistici (tra cui Andy Soucek, Ho-Pin Tung e María de Villota) nell'ambito della Superleague Formula.

  1. ^ a b c (ES) ¿Por qué tienen esos apodos los equipos?, su interdeportes.es. URL consultato il 20 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2018).
  2. ^ (ES) Himnos del atlético de madrid, su colchonero.com. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).
  3. ^ Israeli Billionaire Idan Ofer Makes Progress in Bid to Buy Stake in Atletico Madrid Soccer Club, su haaretz.com, Haaretz, 16 novembre 2017. URL consultato il 1º febbraio 2018.
  4. ^ (ES) Cerezo y Gil Marín, entre las 200 mayores fortunas de España, su mundodeportivo.com, mundodeportivo.com, 31 gennaio 2019.
  5. ^ (EN) Quantum Pacific Group acquires Dalian Wanda Group’s shares in Atlético de Madrid, su en.atleticodemadrid.com, 14 febbraio 2018.
  6. ^ (ES) Organigrama, su clubatleticodemadrid.com. URL consultato il 19 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2014).
  7. ^ (ES) Wanda Metropolitano, su clubatleticodemadrid.com, Club Atlético de Madrid. URL consultato il 31 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2015).
  8. ^ (EN) Classic Football : Intercontinental Cup 1974, su fifa.com, FIFA. URL consultato il 1º agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2012).
  9. ^ Finale di Champions, dieci cose da sapere su Real-Atletico, su lastampa.it, lastampa.it, 28 maggio 2016.
  10. ^ a b c La Historia del Atlético de Madrid (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2011).
  11. ^ Noticias 2003 Ejército del Aire (PDF) (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2009).
  12. ^ 1999/2000, EL DESCENSO A SEGUNDA DIVISION, su sdehumo.net. URL consultato il 29 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2010).
  13. ^ Dietro Gil c'è la mafia siciliana., dall'archivio del Corriere della Sera
  14. ^ Torneo annullato per l'inosservanza delle norme relative ai campi di gioco.
  15. ^ Inizialmente retrocesso in Segunda División, poi ripescato per motivi bellici.
  16. ^ Qualificato come finalista della Coppa dei Campioni 1973-1974 a seguito della rinuncia del Bayern Monaco
  17. ^ Memoria y diseños de los símbolos de la Comunidad Autónoma de Madrid..
  18. ^ Legge 2/1983 su bandiera, stemma e inno della Comunidad de Madrid, su madrid.org. URL consultato il 29 settembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2015).
  19. ^ a b c d LOS ESCUDOS. Cronologia degli stemmi dell'Atlético Madrid.
  20. ^ (ES) Historia por decadas, su clubatleticodemadrid.com. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2014).
  21. ^ (ES) El escudo evoluciona para la temporada 2017-18, su atleticodemadrid.com, 9 dicembre 2016.
  22. ^ (ES) El club cambiará su escudo a partir de la temporada 2024-25, su atleticodemadrid.com, 30 giugno 2023.
  23. ^ (EN) Atletico Madrid, su bienvenidomadrid.blogspot.com, 12 settembre 2009. URL consultato il 10 luglio 2023.
  24. ^ (ES) La Peineta pasará a ser propiedad del Atlético de Madrid a partir de 2016, su elmundo.es, elmundo.es.
  25. ^ Club Atlético de Madrid · Web oficial - Nike y Atleti, juntos hasta 2026, su clubatleticodemadrid.com. URL consultato il 14 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014).
  26. ^ Enrique Cerezo, nuevo presidente del Atlético tras la dimisión de Jesús Gil.
  27. ^ (ES) Jan Oblak, Trofeo Zamora de la temporada 2017-2018, su atleticodemadrid.com, atleticodemadrid.com, 21 maggio 2018.
  28. ^ a b c Club Atlético de Madrid, su it.uefa.com. URL consultato il 20 febbraio 2018.
  29. ^ (ES) Koke iguala a Calleja como el quinto jugador rojiblanco con más partidos oficiales disputados, su atleticodemadrid.com, 6 ottobre 2019.
  30. ^ (ES) Antoine Griezmann iguala a Luis Aragonés como máximo goleador histórico, su atleticodemadrid.com, 19 dicembre 2023.
  31. ^ Presenze e reti complessive, comprese anche le partite di coppa.
  32. ^ (ES) Origen del apodo de 'colchonero' e 'indio' para el Atlético de Madrid, su deportes.practicopedia.lainformacion.com, 13 maggio 2010.
  33. ^ a b c d e f g h (ES) Principales grupos ultras en España, su theenz.com, 3 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  34. ^ (ES) El Atlético de Madrid expulsa al Frente Atlético, su clubatleticodemadrid.com, clubatleticodemadrid.com, 2 dicembre 2014. URL consultato il 4 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).
  35. ^ Calcio: scontri a Madrid prima di Atletico-Deportivo, un tifoso è morto, su corriere.it, Corriere della Sera, 30 novembre 2014.
  36. ^ a b c d e f g h (ES) frente atlético, su colchonero.com. URL consultato l'8 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  37. ^ Gemellaggio di Champions tra Milan e Atletico Madrid: cori contro Inter e Mourinho, su goal.com, 19 febbraio 2014.
  38. ^ (PL) PRZYJACIELE, su niebiescy.pl. URL consultato l'8 luglio 2014.
  39. ^ Real contro Atletico, rivalità e sfottò il derby di Madrid accende la Champions, su sport.ilmessaggero.it, Il Messaggero. URL consultato il 21 luglio 2014.
  40. ^ Il derby di Madrid, su ilcatenaccio.es, 30 novembre 2012. URL consultato il 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  41. ^ (ES) El Derbi madrileño, su libertaddigital.com. URL consultato il 15 settembre 2014.
  42. ^ Champions League: Atletico-Real, il derby di Madrid è molto più di una finale, su calcio.fanpage.it, 1º maggio 2014.
  43. ^ (EN) Atletico Madrid vs. Sevilla, su bleacherreport.com. URL consultato il 21 luglio 2014.
  44. ^ (ES) El Atlético sobrevive a la batalla, su elpais.com, elpais.com, 23 dicembre 2001.
  45. ^ Spagna, scontri prima di Atletico-Deportivo: morto tifoso, su repubblica.it, La Repubblica, 30 novembre 2014.
  46. ^ (GL) O Dépor para en contra da violencia, su canaldeportivo.com, canaldeportivo.com, 1º dicembre 2014.
  47. ^ Atletico Madrid - Lazio, clima infuocato tra le tifoserie, su lazionews.eu, 12 dicembre 2023.

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