Crepidine
La crepìdine (κρηπίς) è un elemento architettonico dell'architettura classica.
In maniera generica indica il basamento o lo zoccolo di un edificio (si pensi ad esempio a un tempio greco). Si può avere una crepidine sotto un altare, un piedistallo o anche il semplice gradino di un marciapiede può essere chiamato crepidine.
Più precisamente, nell'architettura greca antica, la crepidine indica i tre (o più) piani, solitamente in pietra, che nel loro complesso formano una gradinata che porta all'ingresso del tempio. La superficie sulla quale poggiano le colonne e le pareti della cella viene chiamata crepidoma o stilobate o piano stilobatale.[1]
Come per altri termini relativi all'architettura antica, vi sono divergenze tra gli studiosi: secondo alcuni è indicata con il termine crepidoma tutta la gradinata di accesso al tempio, che altri, invece, chiamano crepidine, definendo invece crepidoma come zoccolo.[2]
Note
modifica- ^ Le membra degli ornamenti, Gabriele Morolli, Alinea Editrice.
- ^ Dizionario di architettura, N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Einaudi Editore.
Bibliografia
modifica- Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 978-88-451-7107-9.
- Carlo Bertelli, Giuliano Briganti, Antonio Giuliano, Storia dell'arte italiana, Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990
- Le membra degli ornamenti - Sussidiario illustrato degli ordini architettonici con un glossario dei principali termini classici e classicistici[1][collegamento interrotto], Gabriele Morolli, Alinea Editrice, Firenze 1986.
- Dizionario di architettura, N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Einaudi Editore, Torino 2005, ISBN 880618055X.