Ferruccio Battisti

militare italiano

Ferruccio Battisti (Trento, 24 gennaio 1912Campagna italiana di Grecia, 4 aprile 1941) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Ferruccio Battisti
NascitaTrento, 24 gennaio 1912
MorteCampagna italiana di Grecia, 4 aprile 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Unità5º Reggimento alpini
Anni di servizio1935-1941
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia

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Nacque a Trento il 24 gennaio 1912, figlio di Giuliano[N 1] e di Lisa Soini.[3] Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere a Trento nel luglio 1933, iniziò a frequentare i corsi dell'Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena uscendone nell’ottobre 1935 con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di fanteria, corpo degli alpini.[3] Frequentato il corso presso la Scuola di applicazione a Parma venne destinato, prima al 1º Reggimento alpini e poi, promosso tenente nell'ottobre 1937, al 5º Reggimento alpini.[3] Comandato in servizio ad un settore di copertura, ottenne anche un encomio dal Comando del Corpo d'armata di Bolzano per lavori da lui eseguiti. Trasferito al battaglione alpini "Valle Intelvi" del 5º Reggimento alpini mobilitato nel giugno 1940, nell'ottobre dello stesso anno passò al battaglione alpini "Morbegno" dello stesso reggimento e il 10 novembre partiva per l'Albania.[3] Si distinse subito al comando di un reparto mitraglieri nella zona di Spinari, tanto da venire decorato con una medaglia d'argento al valor militare.[3] Cadde in combattimento il 4 aprile 1941, insieme al capitano Adriano Auguadri durante un attacco greco portato con la fanteria e l'artiglieria contro le posizioni del Guri i Topit e di quota 2120, presidiate dal Battaglione alpini "Morbegno".[4] I due ufficiali furono decorati entrambi con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]

Onorificenze

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«Convalescente rientrava volontariamente al proprio reparto sapendolo dislocato su di una importante posizione avanzata di alta montagna. Durante un intenso bombardamento seguito da violento attacco nemico, benché ferito, rifiutava di allontanarsi e restava presso i suoi uomini, incitandoli con la parola e con l'esempio alla strenua resistenza. Saputo che il proprio capitano era caduto gravemente colpito, assumeva, in momento criticissimo, il comando della compagnia e continuava strenuamente a combattere, falciando l'avversario con l'unica mitragliatrice rimasta efficiente e contrassaltando a bombe a mano. Col corpo martoriato da altre ferite, tentava con supremo sforzo di raccogliere intorno a sé i pochi superstiti per farne l'ultimo baluardo da opporre al nemico, finché, sotto nuovo e più violento bombardamento, incontrava morte gloriosa. Degno nipote del grande Martire trentino, tenne fede fino all'estremo delle sue forze, all'antico comandamento alpino: Di qui non si passa. Monte Guri i Topit (Fronte greco), 4 aprile 1941.[5]»
— Regio Decreto 11 luglio 1942.[6]
«Durante un fulmineo attacco a posizione nemica, al comando di un reparto di mitraglieri, fulgido esempio per sereno sprezzo del pericolo, per ferrea energia e per brillante iniziativa. A malgrado dell'intenso e micidiale fuoco nemico, disponeva intelligentemente le proprie armi e combatteva efficacemente quelle avversarie. In proseguo dell'accanita lotta contribuiva con personale ardimento e con slancio animatore ad aggirare le posizioni nemiche, costringendo alla resa, con lancio di bombe a mano, nuclei nemici che con accanimento si difendevano. Col preciso tiro delle proprie armi e sempre sotto intenso fuoco nemico, poneva in precipitosa fuga rilevanti forze avversarie che accorrevano in rincalzo. Quota 926 (zona Squimari), 24 gennaio 1941

Annotazioni

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  1. ^ Era nipote di Cesare Battisti.
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 634.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d e Bianchi, Cattaneo 2011, p. 309.
  4. ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 310.
  5. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  6. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 26 agosto 1942, guerra registro 34, foglio 110.

Bibliografia

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  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 634.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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