Lo spaventapasseri (film 1973)

film del 1973 diretto da Jerry Schatzberg

Lo spaventapasseri (Scarecrow) è un film drammatico del 1973 diretto da Jerry Schatzberg, con protagonisti Gene Hackman e Al Pacino. La pellicola è stata anche vincitrice del Grand Prix per il miglior film al 26º Festival di Cannes.[1]

Lo spaventapasseri
Al Pacino e Gene Hackman in una scena del film
Titolo originaleScarecrow
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1973
Durata112 min
Rapporto2,39:1
Generedrammatico
RegiaJerry Schatzberg
SceneggiaturaGarry Michael White
ProduttoreRobert M. Sherman
Casa di produzioneWarner Bros.
Distribuzione in italianoWarner Bros.
FotografiaVilmos Zsigmond
MontaggioEvan Lottman
Effetti specialiCandy Flanagin
MusicheFred Myrow
ScenografiaAlbert Brenner
CostumiJo Ynocencio
TruccoFrank Griffin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Su una strada della California Max e Lion si incontrano casualmente mentre fanno l'autostop verso l'est degli Stati Uniti; sono due persone che hanno esperienze e caratteri molto differenti: il primo, di indole rude e litigiosa, è appena uscito dal carcere di San Quintino, dopo avere scontato una condanna di 6 anni, e deve raggiungere Pittsburgh dove intende aprire un autolavaggio, mentre il secondo, di carattere sempre allegro e noncurante, "come gli spaventapasseri che fanno ridere gli uccelli", è appena rientrato dopo essere stato imbarcato per 5 anni e deve raggiungere Detroit per vedere suo figlio.

Dopo avere accettato un passaggio iniziano il viaggio e, lungo la strada, decidono di aprire l'autolavaggio insieme, ma la strada è lunga e la prima sosta è a Denver, dove Max incontra una vecchia amica con cui ha una breve relazione e che gli chiede di non andarsene e di aprire l'autolavaggio lì, ma dopo una rissa in un bar, i due vengono condannati ad una pena di un mese e, durante la detenzione, Lion viene picchiato da un detenuto che cercava di violentarlo, venendo subito dopo "punito" da Max. Usciti di prigione, i due proseguono il viaggio.

Le vicende che si susseguono durante il viaggio e soprattutto la compagnia di Lion sembrano cambiare il carattere di Max, ma una volta arrivati a Detroit, Lion telefona alla ex-moglie e scopre che si è sposata da due anni, ma l'odio che lei ha covato negli anni dopo che lui si è imbarcato, pur continuando a mandarle periodicamente il denaro per il mantenimento, esplode ed alla richiesta di Lion di potere vedere il figlio almeno per un momento la donna mente rispondendogli che è morto, anzi che non è mai nato poiché lo ha perso a seguito di una caduta.

Una volta uscito dalla cabina telefonica Lion non riferisce a Max quanto gli ha detto la donna, limitandosi a dire che non vuole recarsi a casa sua per non destabilizzare la nuova famiglia, e gli propone di festeggiare, ma mentre i due si trovano in un parco, Lion perde il controllo e, mentre gioca con alcuni bambini, entra dentro una fontana con uno di loro e Max, attirato dalle grida della madre, riprende il bambino cercando di fare uscire l'amico dall'acqua, ma egli viene preso dalle convulsioni e sviene.

Lion viene trasportato in ospedale, gli viene diagnosticata la schizofrenia e deve essere rinchiuso in un istituto psichiatrico, Max comincia a capire che qualcosa deve essere successo nella telefonata alla ex-moglie, ma nonostante egli cerchi di convincere il medico che intende occuparsi personalmente di lui, non può fare più nulla per l'amico, ma recatosi alla stazione per prendere il treno per Pittsburgh, compra un biglietto di andata e ritorno, con la probabile intenzione di tornare per non abbandonare Lion al suo destino.

Riconoscimenti

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Distribuzione

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Il film, distribuito dalla Warner Bros., è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dall'11 aprile del 1973 solamente nella città di New York.

  1. ^ (EN) Awards 1973, su festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).

Collegamenti esterni

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