Luigi Sartini (Foiano della Chiana, 7 dicembre 1893Africa Settentrionale Italiana, 27 gennaio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Luigi Sartini
NascitaFoiano della Chiana, 7 dicembre 1893
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 27 gennaio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Anni di servizio1915-1941
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Caporetto
Operazione Compass
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia

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Nacque a Foiano della Chiana, provincia di Arezzo, il 7 dicembre 1893, figlio di Girolamo e Conforta Barneschi.[2] Do aver compiuto gli studi classici nel Collegio di Figline Valdarno, nel novembre 1915, in piena prima guerra mondiale fu chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito e con il grado di aspirante, conseguito nell'ottobre 1917 prestò servizio nel 26º Reggimento fanteria "Bergamo", distinguendosi in combattimento nella Conca di Plezzo nel corso della battaglia di Caporetto.[2] Posto in congedo nel 1919, fu promosso sottotenente poco tempo dopo e tenente nel marzo 1920.[2] Lavorava come funzionario di banca a Grosseto quando fu richiamato in servizio attivo a domanda nel 1936 e alla fine dell'anno partì per combattere nella guerra di Spagna in forza ad un battaglione arditi della 4ª Divisione fanteria "Littorio".[2] Promosso capitano nel luglio 1937, rientrò in Italia nel maggio 1939 per essere congedato nuovamente.[2] Richiamato di nuovo in servizio nel gennaio 1940, poco tempo dopo partiva per l'Africa Settentrionale Italiana, assegnato alle truppe libiche.[2] Cadde in combattimento il 27 gennaio 1941, e venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze

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«Tre volte decorato di medaglia d’argento, rifulse in ogni combattimento per indomito coraggio e perizia nell’impari lotta che già da dodici giorni il suo gruppo sostiene contro le sempre crescenti forze corazzate avversarie. Comandato in ricognizione con un nucleo celere e di collegamento con esigui e fra loro lontani presidi, consapevole della difficoltà dell’impresa nell’adempimento dell’arduo compito, viene assalito da forze avversarie preponderanti. Esaurite le munizioni e completamente circondato, già più volte ferito, anziché arrendersi persiste nella cruenta lotta animatore indomito della strenua difesa finché cade, con l’ultimo dei suoi, in supremo corpo a corpo con l’avversario. A.S., 15-27 gennaio 1941 .[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1949.[4]
«Comandante di un plotone esploratori, riusciva ad infiltrarsi tra le formazioni nemiche, sbaragliando più volte forti nuclei avversari che tentavano sbarragli il passo e portando brillantemente a termine l'arduo e delicato compito affidatogli. La Codonera, 19 marzo 1938
« Borjas Blancas', 3-4-5 gennaio 1939
«Chiedeva ed otteneva di partecipare con pochi altri animosi ad un'audace e rischiosa impresa. Vi si distingueva per ardimento e capacità, rientrando nelle linee solo dietro ordine ricevuto, perché lo scopo dell'azione era stato raggiunto. Bosco di Villa Ibarra, 14 marzo 1937
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.550.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 4 marzo 1949, Esercito registro 7, foglio 9.

Bibliografia

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  • Comitato per la documentazione dell'opera dell'Italia in Africa, in Africa: Le medaglie d'oro d'Africa (1887-1945), Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1956.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 550.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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