Mario D'Acquisto
Mario D'Acquisto (Palermo, 12 gennaio 1931) è un politico italiano, presidente della Regione Siciliana e vicepresidente della Camera dei deputati. Negli anni settanta ha ricoperto la carica di primo cittadino del comune di Mezzojuso (PA).
Mario D'Acquisto | |
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Presidente della Regione Siciliana | |
Durata mandato | 1º maggio 1980 – 22 dicembre 1982 |
Predecessore | Piersanti Mattarella |
Successore | Calogero Lo Giudice |
Vicepresidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 30 aprile 1992 – 17 giugno 1993 |
Presidente | Oscar Luigi Scalfaro Giorgio Napolitano |
Sottosegretario di Stato al Ministero del bilancio e della programmazione economica | |
Durata mandato | 30 luglio 1987 – 13 aprile 1988 |
Contitolare | Giuseppe Demitry |
Presidente | Giovanni Goria |
Predecessore | Alberto Aiardi |
Successore | Giuseppe Demitry Emilio Rubbi Angelo Picano |
Sottosegretario di Stato al Ministero di grazia e giustizia | |
Durata mandato | 15 aprile 1988 – 23 luglio 1989 |
Contitolare | Franco Castiglione Francesco Cattanei |
Presidente | Ciriaco De Mita |
Predecessore | Franco Castiglione Francesco Cattanei |
Successore | Franco Castiglione Giovanni Silvestro Coco Vincenzo Sorice |
Assessore al lavoro e alla cooperazione della Regione Siciliana | |
Durata mandato | 28 aprile 1970 – 18 febbraio 1971 |
Presidente | Mario Fasino |
Predecessore | Pasquale Macaluso |
Successore | Pasquale Macaluso |
Durata mandato | 22 dicembre 1972 – 13 agosto 1976 |
Presidente | Vincenzo Giummarra Angelo Bonfiglio |
Predecessore | Giuseppe Aleppo |
Successore | Calogero Traina |
Assessore ai lavori pubblici della Regione Siciliana | |
Durata mandato | 18 febbraio 1971 – 14 giugno 1971 |
Presidente | Mario Fasino |
Predecessore | Angelo Bonfiglio |
Successore | Vincenzo Di Caro |
Assessore al bilancio e alle finanze della Regione Siciliana | |
Durata mandato | 20 marzo 1978 – 1º maggio 1980 |
Presidente | Piersanti Mattarella Gaetano Giuliano (f.f.) |
Predecessore | Pasquale Macaluso |
Successore | Salvatore D'Alia |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 12 luglio 1983 – 14 aprile 1994 |
Legislatura | IX, X, XI |
Gruppo parlamentare | Democrazia Cristiana (fino al 19/01/1994) Centro Cristiano Democratico (dal 19/01/1994 a fine legislatura) |
Circoscrizione | Sicilia |
Collegio | Palermo |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC (1963-1994) CCD (1994-2002) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato, giornalista |
Biografia
modificaLaureato in giurisprudenza, avvocato e giornalista, fu segretario provinciale della Democrazia Cristiana di Palermo e venne eletto deputato all'Assemblea regionale siciliana per cinque legislature, dal 1963 al 1983. Nel 1970 diviene assessore al lavoro, e nel 1971 ai lavori pubblici, e dal 1972 al 1974 al Lavoro.
Dal 1978 al 1980 è assessore al bilancio fino a quando il 1º maggio del 1980 viene eletto presidente della Regione. Vicino a Salvo Lima, guiderà due governi fino al dicembre del 1982. È il difficile momento della successione a Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia. Durante il suo mandato vengono uccisi il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, il procuratore capo della Repubblica Gaetano Costa, il segretario regionale del PCI Pio La Torre, il medico legale Paolo Giaccone, l'agente della Squadra mobile di Palermo Calogero Zucchetto e il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa. Durante i funerali di Pio La Torre, prende la parola ma è fischiato dalla folla presente.[1][2] Nando dalla Chiesa lo accusa di essere uno dei responsabili politici dell'omicidio di suo padre Carlo Alberto[3].
Nel 1983 viene eletto nella lista DC alla Camera dei deputati, dove sarà rieletto per altre due legislature. Farà parte delle commissioni Bilancio e Difesa. Nel 1984 è messo sotto indagine dal giudice Giovanni Falcone per aver favorito gli esattori Nino ed Ignazio Salvo[4][5]. Nel 1987 è sottosegretario al Bilancio nel governo Goria, e dall'aprile 1988 al luglio 1989 sottosegretario alla Giustizia nel governo De Mita. Dal 1989 al 1990 è presidente della Commissione Bilancio prima e della Commissione Finanze dopo[6]. Nel 1992 diviene vicepresidente della Camera dei Deputati.
A fine 1993 aderisce al gruppo parlamentare del Centro Cristiano Democratico, ma decide di non ricandidarsi alle elezioni del 1994 e si ritira dalla politica.
Coinvolto nelle indagini sulla Tangentopoli siciliana nel 1994[7], è stato assolto da ogni accusa nel 2000[8].
Durante il secondo governo Berlusconi viene nominato presidente di Italia Lavoro Sicilia, carica che mantiene fino a giugno 2009.
Note
modifica- ^ D'ACQUISTO, IL PRESIDENTE FISCHIATO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
- ^ Un corteo di rabbia e lacrime, Giornale di Sicilia, 3 maggio 1982, pag. 3 (PDF), su Archivio La Torre. URL consultato il 24 febbraio 2023.
- ^ 'DELITTO IMPERFETTO' QUEL DRAMMATICO LIBRO CHE E' L'ATTO D'ACCUSA DI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
- ^ SI SONO DIMESSI I DUE COMMISSARI DELL' ANTIMAFIA SOTTO INCHIESTA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
- ^ ORA ANCHE NINO SALVO FINISCE SOTTO INCHIESTA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
- ^ CAMERA, GIOCHI APERTI PER LE COMMISSIONI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 28 febbraio 2023.
- ^ TANGENTOPOLI IN SICILIA CHIESTI 46 RINVII - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 17 aprile 2023.
- ^ Colpo di spugna sulle tangenti - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 17 aprile 2023.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mario D'Acquisto
Collegamenti esterni
modifica- Mario d'Acquisto, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Mario D'Acquisto, su ars.sicilia.it, Assemblea regionale siciliana.
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