Montegranaro

comune italiano

Montegranaro (Montegranà in dialetto fermano) è un comune italiano di 12 524 abitanti[3] della provincia di Fermo nelle Marche.

Montegranaro
comune
Montegranaro – Stemma
Montegranaro – Bandiera
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Marche
Provincia Fermo
Amministrazione
SindacoEndrio Ubaldi (lista civica Montegranaro sempre) dal 5-10-2021
Territorio
Coordinate43°13′59.59″N 13°37′55.92″E
Altitudine279 m s.l.m.
Superficie31,42 km²
Abitanti12 524[3] (31-3-2024)
Densità398,6 ab./km²
FrazioniGuazzetti, Santa Leandra, Santa Maria, San Tommaso, Vallone, Villa Luciani, il Torrione, San Liborio.
Comuni confinantiMonte San Giusto (MC), Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Montecosaro (MC), Morrovalle (MC), Sant'Elpidio a Mare, Torre San Patrizio
Altre informazioni
Cod. postale63812[1]
Prefisso0734
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT109018[2]
Cod. catastaleF522
TargaFM
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona D, 1 908 GG[5]
Nome abitantimontegranaresi
Patronosan Serafino
Giorno festivo12 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montegranaro
Montegranaro
Montegranaro – Mappa
Montegranaro – Mappa
Posizione del comune di Montegranaro nella provincia di Fermo
Sito istituzionale

Geografia fisica

modifica

Montegranaro è a circa 10 km dal mare e si snoda su un colle tra la valle del fiume Chienti e il fiume Ete morto.

La moderna Montegranaro è forse l'erede dell'antica città romana di Beregra o Veregra, colonia dell'antica Roma che comprendeva il circostante ager Veregranus, confinante con le colonie romane di Firmum, Pausula e Cluana[6]. L'attuale nome della cittadina viene fatto pure risalire all'antico mons Granarius, riferibile alla presenza di un deposito di grano. Un decreto degli imperatori Ludovico il Pio e Lotario, dell'anno 829 d.C. menziona Montegranaro come donazione all'Abbazia di Farfa. Mons Granarius, poi, sarà assoggettata anche alla città di Fermo, come uno dei suoi castelli. Solo nella prima metà del XIII secolo riacquistò l'autonomia. Nel 1354 incorse nella scomunica inflitta dal cardinale Egidio Albornoz, revocata solo nel 1356. Nell'era delle signorie, Marco Zeno dei conti di Venezia fu designato Vicario, Rettore, Governatore e Padrone della Terra per conto di papa Urbano VI. Nel 1394 il capitano di ventura Luca di Canale si impossessò del paese, che fu poi venduto a Fermo in cambio del rilascio di quest'ultimo. All'inizio del Quattrocento, giunse Lodovico Migliorati, cui il castello di Montegranaro fu dato in vicariato dal Concilio di Costanza[7]. Nel 1433 Francesco Sforza invase la Marca d'Ancona e a lungo rimase signore della zona. Successivamente, Montegranaro si schierò col duca di Milano e papa Eugenio IV lo scomunicò nuovamente nel 1442. Nel 1445, Montegranaro sottoscrisse dei capitolati di sottomissione con i cardinali emissari del Pontefice e tornò sotto il dominio della Chiesa cui restò poi sempre fedele. Fino al Settecento il paese si resse con proprie magistrature comunali e prosperò nell'agricoltura, soprattutto nel settore cerealicolo e nella produzione di vino e olio. Tra la fine del Settecento e il primo decennio dell'Ottocento un tal Granatelli iniziò la produzione della chiochiera, una sorta di pantofola di stoffa con la suola di pelle di cavallo. Fu l'inizio della fortuna della terra montegranarese. Dalla pantofola si passò alla scarpa in pelle: ciò che è divenuto il futuro e il presente della cittadina. Nel 2009 il comune di Montegranaro è passato dalla provincia di Ascoli Piceno alla provincia di Fermo.

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica

Architetture religiose

modifica
 
Annibal Caro, Priore della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo

Chiesa di Sant'Ugo

modifica

La Chiesa di Sant'Ugo,[8] erroneamente definita “cripta” o “criptoportico”, è in realtà una costruzione romanica databile intorno all'anno 800 d.C. È pensabile che insista su un preesistente edificio di epoca anteriore, forse romana. La Chiesa, edificata fuori dalla cinta muraria e parte di un monastero benedettino (passato poi alla congregazione silvestrina), era intitolata ai Santi Filippo e Giacomo e solo successivamente fu dedicata a Sant'Ugo, dopo che venne costruito un nuovo tempio più in alto sul crinale che, nelle successive modificazioni e ampliamenti, inglobò la chiesa mutandola, di fatto, in una pseudo-cripta.
Al suo interno possiamo ammirare tre cicli di affreschi di epoche differenti: il primo datato esattamente al 1299, il secondo intorno alla metà del 1300 e il terzo nel 1500. Il primo ciclo è opera di un non meglio identificato artista che gli storici dell'arte definiscono “maestro di Montegranaro”.
La struttura della costruzione presenta un'unica navata chiusa in alto da una volta a botte in cui l'abside risulta ancora splendidamente affrescata. Le finestre strombate e di piccole dimensioni lasciano entrare una suggestiva luce diffusa.

Chiesa di San Serafino

modifica
 
Chiesa di San Serafino - Crocifissione di Filippo Ricci

La chiesa di san Serafino da Montegranaro è intitolata all'omonimo santo (Montegranaro 1540-1604), poi, però, sepolto nella chiesa dei Cappuccini in Ascoli Piceno, dove morì. La chiesa presenta pregevoli altari lignei, decorati con pale di San Lorenzo e i santi protettori dei calzolai: i santi Crispino e Crispiniano. Sono presenti tele di Alessandro e Filippo Ricci.[9]

Chiesa di San Francesco

modifica

La chiesa di San Francesco venne edificata nel 1245 fuori le mura. Dopo sfortunate vicende venne restaurata, nel 1603, grazie all'interessamento di Sisto V, pontefice marchigiano. Il convento, ricostruito nei primi anni del Seicento, è oggi sede degli uffici comunali ed è noto come Palazzo Francescani. La chiesa presenta un portale in travertino con ricchi fregi, colonne tornite e lo stemma di Sisto V all'apice dell'arco. Al suo interno opere di Nicola Monti e Luca di Costantino

Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo

La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo è di fondazione farfense. Nel 1539, fu designato suo Priore "secolare" il celebre letterato civitanovese Annibal Caro. La chiesa attuale risale al XVIII secolo e presenta un arredo di tipo barocco con stucchi, tempere su tutta la volta e pareti, una pala d'altare di Nicola Monti raffigurante l'Immacolata e una Madonna del Carmine di Filippo Ricci. Lungo la navata è custodita una tela, attribuita alla bottega del Barocci, raffigurante la circoncisione di Nostro Signore e un Sacello Lauretano del XVII secolo.

Chiesa di San Pietro Apostolo

Chiesetta barocca della fine del Settecento, particolare per la sua pianta ellittica e per la finta cupola finemente decorata con stucchi, così come l'intera chiesa. All'interno tele settecentesche di autori ignoti raffiguranti San Liborio e Sant'Amico e Santa Rosa da Lima, nonché una tela di Orazio Orazi del 1903 rappresentante San Pietro con il Gallo.

Pieve del SS. Salvatore

Di edificazione alto-medievale con datazione incerta, è quasi completamente scomparsa. Sul sito ove sorgeva ora insiste un locale parrocchiale adibito a incontri e manifestazioni. Sulla parete esterna, però, permane un portale romanico-gotico con finiture in travertino e terracotta. Recentemente, durante studi archeologici condotti dall'A.C. Arkeo, è stata rinvenuta una porzione definibile come cappella o sacrestia che attualmente rimane semi murata e di difficile accesso.

Architetture civili

modifica

Di grande interesse anche i palazzi gentilizi Conventati, Ranier - Luciani e Cruciani. Notevole anche il Torrione, un antico mulino fortificato databile a prima dell'anno 1000, edificato nella pianura del fiume Chienti, nell'omonima contrada.

Nel territorio comunale sono diffuse (e molte ancora ben conservate) case di terra cruda, testimonianza di antica civiltà contadina.

Società

modifica
 
Battesimo di Gesù (Maestro di Montegranaro, 1299) Chiesa di Sant'Ugo

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere

modifica

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti erano 1.189, pari al 9,17% della popolazione.[11]

Economia

modifica

Montegranaro è un centro calzaturiero di grande rilievo. La maggior parte dell'artigianato locale si basa proprio sulla produzione di scarpe e accessori da parte di medie e grandi imprese. Attraverso la continua ricerca tecnologica e di stile, oggi Montegranaro si colloca nel panorama mondiale tra i maggiori centri di produzione di calzature di alta qualità.

Molto florida anche l'agricoltura.[senza fonte]

Infrastrutture

modifica

I collegamenti più importanti sono:

Amministrazione

modifica
 
Il gonfalone comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 2004 6 giugno 2009 Giovanni Basso lista civica sindaco
7 giugno 2009 22 ottobre 2013 Gastone Gismondi lista civica sindaco
23 ottobre 2013 25 maggio 2014 Maurizio Ianieri commissario prefettizio
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Ediana Mancini La strada giusta sindaco
27 maggio 2019 16 dicembre 2020 Ediana Mancini La strada giusta sindaco
17 dicembre 2020 3 ottobre 2021 Francesco Martino commissario prefettizio
4 ottobre 2021 in carica Endrio Ubaldi Montegranaro sempre Sindaco

Gemellaggi

modifica

Altre informazioni amministrative

modifica

Fa parte dell'Area Vasta 4 di Fermo, dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche (in sigla A.V. n. 4 - A.S.U.R. Marche).

Hanno sede nel comune le squadre di pallacanestro maschile, Società Sportiva Sutor, e ASD Montegranaro Basket, militanti rispettivamente in serie C gold e in serie D.

Le società di calcio locali sono: la Montegranaro Calcio e la Veregra 2012, che hanno disputato campionati dilettantistici regionali. Nel calcio a 5 esistono due società, la Montegranarese e la Poligranarese.[senza fonte]

  1. ^ Il vecchio CAP usato fino al 29 ottobre 2010 era 63014.
  2. ^ Il vecchio codice ISTAT era 044041.
  3. ^ a b Dato Istat
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Così anche in Tolomeo, in Cluverio e Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia". Nel Liber Coloniarum l'Ager Veregranus è menzionato con quelli di Tolentino e Treia
  7. ^ Così nel Breve di Martino V del 1417
  8. ^ Cripta di Sant'Ugo, su criptasantugo.altervista.org. URL consultato il 20 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2015).
  9. ^ Marta Paraventi, Altri due Ricci nella Marca, su Il Giornale dell'arte, maggio 2010 (numero 298). URL consultato il 18 marzo 2016.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it.

Bibliografia

modifica
  • V. Valentini. Montegranaro 1952. Montegranaro, 1952.
  • G. Conti. Strenna di Montegranaro. Fermo, 1960.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN241226355
  Portale Marche: accedi alle voci di Wikipedia che parlano delle Marche