Odisseo trafitto
Odisseo trafitto (in greco antico: Ὀδυσσεὺς ἀκανθοπλήξ?) è una tragedia perduta scritta da Sofocle. L'opera, di cui rimangono frammenti, è incentrata sull'episodio della morte di Odisseo per mano del figlio illegittimo Telegono[1].
Odisseo trafitto | |
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Tragedia perduta | |
Statua di Sofocle | |
Autore | Sofocle |
Titolo originale | Ὀδυσσεὺς ἀκανθοπλήξ |
Lingua originale | |
Ambientazione | Davanti al palazzo di Odisseo a Itaca |
Personaggi | |
Odisseo Telegono Telemaco? Penelope? Atena? Coro di vecchi itacesi | |
Trama
modificaTelegono, figlio nato dall'unione tra Odisseo e Circe durante la permanenza del primo sull'isola della maga, divenuto adulto, decide di partire alla ricerca del genitore.
Arrivato ad Itaca, dopo una lite trafigge a morte Odisseo, senza sapere che è il re dell'isola e suo padre. Il vecchio eroe, morente, viene portato in scena e, dopo essersi lamentato per i dolori intollerabili[2], comprende che Telegono è suo figlio e che gli ha portato la morte "dal mare" secondo la profezia datagli nell'Ade dall'indovino Tiresia[3].
In seguito, dopo che il giovane porta con sé il corpo del padre, verranno celebrati i matrimoni tra Telegono e Penelope e tra Telemaco e Circe, forse profetizzati da Atena ex machina, che doveva comparire a confortare il morente re di Itaca, suo protetto.[4][5]
Note
modifica- ^ Su di essa, cfr. D.F. Sutton, The Lost Sophocles, New York 1984, pp. 88–94, 182.
- ^ Un riferimento a questa celebre scena, che doveva ricordare quella di Eracle nelle Trachinie, in Cicerone, Tusculane, II 48-49, che cita il rifacimento operato da Pacuvio con il titolo Niptra.
- ^ Eustazio, p. 1676, 44; Igino, Fab. CXXVII.
- ^ A. Claybourne, Gods, goddesses, and mythology, Volume 11, Marshall Cavendish, 2005, pp. 1032–1039, ISBN 978-0-7614-7559-0.
- ^ F. Ahl, Troy: from Homer's Iliad to Hollywood epic, Wiley-Blackwell, 2007, p. 172, ISBN 978-1-4051-3183-4.