Officine Magliola
Le Officine Magliola erano una società per azioni che operava nei settori di costruzione e riparazione dei veicoli ferrotranviari, svolgendo lavori di revisione, ristrutturazione e modifiche dei veicoli ferroviari e tranviari di qualunque genere (sia dei passeggeri che delle merci), aggiornando i sistemi di sicurezza negli standard moderni.
Magliola Antonio e Figli | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1901 a Biella |
Chiusura | 2018 |
Sede principale | Santhià |
Settore | Metalmeccanica |
Prodotti | Veicoli ferrotranviari |
Dipendenti | 200 (2000) |
Storia
modificaLa prima officina fu avviata da Antonio Magliola a Biella nel 1829, effettuando inizialmente lavori di costruzione e riparazione di carrozze, carri e ferramenti per le industrie locali. Dopo l'inaugurazione della linea ferroviaria Biella-Santhià avvenuta nel 1856, l'azienda cominciò a produrre accessori per i nuovi mezzi di trasporto su ferro e dal 1893 ampliò il ruolo nel settore ferroviario, con la costruzione di veicoli rotabili. A causa del continuo aumentare dell'imminenti richieste di rotabili, i Magliola dovettero presto trasferire l'attività nelle vicinanze di una stazione, che fosse servita da una ferrovia in grado di permettere collegamenti rapidi con il resto della nazione.
Nel 1901 i Magliola aprirono le nuove officine a fianco della stazione di Santhià, poiché situata sulla linea Torino-Milano[1]. Il nuovo stabile ricopriva un'area di 3.000 m², che fu poi ampliata a 200.000 m², di cui 40.000 m² coperti. La vecchia officina di Biella rimase comunque in servizio fino al 1932 per le lavorazioni minori, che consistettero nelle vendita dei mezzi d'importazione e pezzi di ricambio.
Durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, l'azienda non ebbe problemi ad affrontare i periodi di recessione, in quanto si rivelò utile ai militari per la produzione di mezzi in grado di trasportare soldati, armi e munizioni.
Nei periodi dei dopoguerra (in particolare nel 1945), crebbe l'incremento dei volumi di affari, che videro l'azienda coinvolta nella costruzione di nuovi materiali rotabili e la riparazione di quelli gravemente danneggiati dai bombardamenti.
Negli anni cinquanta furono riorganizzati i processi produttivi aziendali, che migliorarono i tempi di produzione, riducendo i costi. L'azienda acquisì negli anni settanta la specializzazione per la manutenzione, l'adeguamento e la costruzione del materiale rimorchiato.[2]. Negli anni ottanta, l'attività aziendale era concentrata sulle riparazioni e adeguamento delle carrozze passeggeri e dei carri merci ai trasporti intermodali.
Nel 1982, l'azienda è diventata infine società per azioni. Nel 2000, la società ha formato il consorzio Corifer, composto da quattro aziende complementari[2]. Nel 2014 il consorzio è stato dichiarato fallito e le aziende che ne facevano parte sono andate in liquidazione.
Note
modifica- ^ www.linkedin.com, Magliola Antonio e Figli S.p.A., su linkedin.com. URL consultato l'11 settembre 2016.
- ^ a b Alessandro Muratori, Una visita attesa alla Magliola di Santhià, 17 settembre 2005
Bibliografia
modifica- Stefania Bertolini, Caso Magliola, in Andrea Mezzadri, Il passaggio del testimone, FrancoAngeli Editore, Milano, 2005, ISBN 88-464-6566-0.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Magliola - fotogallery, su tramtreniealtro.com. URL consultato l'11 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2012).