Palazzo Regaù
Palazzo Regaù è un edificio tardo gotico, costruito intorno al 1480 a Vicenza nell'antico Borgo San Pietro al di là del fiume Bacchiglione. È situato nell'attuale contrà XX Settembre, quasi in angolo con contrà San Domenico.
Palazzo Regaù | |
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Facciata | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Vicenza |
Indirizzo | contrà XX Settembre, 37-39 |
Coordinate | 45°33′00.7″N 11°33′08.94″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1480 circa |
Stile | tardo gotico |
Realizzazione | |
Costruttore | Gasparo Monza |
Committente | famiglia Regaù |
Storia
modificaIl palazzo fu fatto costruire nella seconda metà del Quattrocento da Gasparo Monza figlio di Alberto, un mercante di tessuti lombardo che nel corso di quel secolo si era stabilito e arricchito a Vicenza[1]. Nel 1493 gli eredi di Gasparo si spartirono il palazzo dividendolo in due, corte compresa; pochi anni più tardi le due parti divennero proprietà delle famiglie Barbaran e Angarano. Quest'ultima, nei primissimi anni del Cinquecento, fece aggiungere un'ala con due arcate di portico alla sinistra della facciata, ricalcando lo stile tardo gotico della costruzione precedente[2].
Dopo diversi ulteriori passaggi di proprietà[3], nel 1888 il palazzo fu adibito a dormitorio pubblico, sempre più trascurato e in degrado fino alla fine del Novecento, quando si provvide ad un accurato restauro che lo restituì agli antichi aplendori.
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Facciata
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Quadrifora
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Muro divisorio del cortile interno
Descrizione
modificaPalazzo Regaù è un gioiello di stile tardo gotico veneziano.
La facciata è sostenuta da un portico che si inserisce nel contesto della contrada, anch'essa ampiamente porticata, con colonne che poggiano su un muretto quasi coperto dalla strada, innalzata più volte per le piene del Bacchiglione.
Bellissime sono la quadrifora centrale e le porte-finestre laterali, finemente rifinite in pietra, e il largo cornicione, anch'esso in pietra.
La facciata del palazzo è arricchita da affreschi con figure di animali e l'ostentazione del "catalogo di prodotti" che fecero le fortune della famiglia. Sui parapetti della quadrifora le quattro Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza) opera di Giovanni Grandi[4], scolpite in fine rilievo.
Nell'androne principale rimangono ancora brandelli di affreschi quattrocenteschi e, in corte, la vera da pozzo tagliata in due dal muro divisorio della proprietà.
La quadrifora porta molta luce al sontuoso salone principale, in cui le porte alle pareti sono originali del Cinquecento. Una fascia affrescata, piuttosto malridotta, presenta divinità accoppiate a segni zodiacali; alcuni disegni a carboncino di armigeri cinquecenteschi con scritte in tedesco si ritiene siano stati fatti da lanzichenecchi - le truppe dell'imperatore Massimiliano I quando entrò in Vicenza nel 1509, ai tempi della guerra della Lega di Cambrai - accampatisi nel palazzo[2].
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Il parapetto con le Virtù Cardinali
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Affresco sotto portico
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Affresco sotto portico
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Affresco sotto portico
Note
modifica- ^ .. da Galardo, della nobilissima famiglia de' Micia Milanese, il quale fermassi a Vicenza, ebbe origine la famiglia Monza. Il figlio di questo Galardo comperò da Cortesia Sarego le possessioni tenute in Dueville insieme col Vicariato, gli altri onori e giurisdizioni spettanti in quel luogo, come al Sarego furor donati da Antonio Della Scala; ed è per questo che quasi tutta la detta Villa insieme col Vicariato al presente si mantiene alla famiglia dei Monza, citazione di Silvestro Castellini, Storia della città di Vicenza... sino all'anno 1630, 1821, pp. 45-46
- ^ a b Sito Turisti a Vicenza
- ^ Una foto Alinari del 1900 cita: "Palazzo Regaù, già Mascarello poi Mazan"
- ^ Giovanni Grandi di Antonio da Como, iscritto alla Fraglia dei Tagliapietra dal 1433, autore in questo palazzo e nel Porto Breganze in contrà Porti dei parapetti della quadrifora, unicum in Terraferma, Barbieri, 2004, p. 57
Bibliografia
modifica- Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
Voci correlate
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