Pieter Mulier
Pieter Mulier detto il Tempesta o Cavalier Tempesta (Haarlem, 1637 – Milano, 29 giugno 1701) è stato un pittore olandese.
Biografia
modificaRoma
modificaCondusse il suo apprendistato presso il padre e, dopo una permanenza ad Anversa per perfezionarsi nel ritrarre marine e animali[1], giunse in Italia nel 1656, a Roma[2]; qui conobbe Cornelius De Waeil ed ebbe per committenti Flavio Orsini[1], Gilberto Borromeo (questi scrisse al fratello Vitaliano raccomandandolo, aiutando a creare quindi quell'amicizia che fu utile a Mulier anche per i successivi fatti riguardanti la sua carcerazione[3]), la famiglia Doria Pamphilj e il principe Colonna, nel cui palazzo sono presenti suoi affreschi[4] (ivi affrescò un salone[1]), aderendo in quel periodo alla Gilda dei pittori Olandesi, con il soprannome di Tempesta[4].
Durante questo periodo, nel 1661, contrasse un matrimonio che si sarebbe rivelato molto infelice con Lucia De Rossi, sorellastra del suo allievo Domenico De Marchis[5].
Genova
modificaNel 1668 lasciò Roma per Genova, dove erano richiesti ottimi pittori di marine dopo l'addio di De Wael alla città, per il bisogno di ricongiungersi con la moglie, nota per essere infedele[4] e perché ricercato per la sua abilità a raffigurare le navi nel mare agitato[2].
Mulier risiedette nel monastero di San Giacomo a Carignano, lavorando per i Doria e i Brignole Sale[4].
Pur essendosi legato sentimentalmente con la gentildonna Anna Eleonora Beltrami richiamò la moglie, rimasta a Roma con i figli: la donna aveva però avuto altri tre figli, di cui non poteva essere il padre per non aver avuto rapporti sessuali con lei durante quegli anni[4]. Durante il viaggio per raggiungere il marito la donna fu uccisa vicino Sarzana da due killer, il soldato di ventura corso Angelo Luigi di Valle Rustica e l'adolescente genovese Massimiliano Capurro[4].
Dotato di pessimo carattere[2] e denunciato dal cognato De Marchis[5], Mulier fu arrestato il 13 gennaio 1676 con l'accusa di essere il mandante dell’omicidio, processato nel 1679, riconosciuto colpevole e condannato a vent’anni di galera, malgrado la difesa dell’avvocato milanese Giovanni della Torre, per conto di Vitaliano Borromeo[1]. Durante la prigionia Mulier sposò Anna Eleonora Beltrami e continuò a lavorare per la nobiltà della città ligure, grazie ai quali, benché recluso, poté avere come atelier il vano della campana nella Torre del Popolo di Palazzo Ducale, da cui ammirava la città e il porto[4], inserendo nella sua pittura temi pastorali e religiosi[2].
Nel nord Italia
modificaL'intercessione delle sue conoscenze milanesi e trattative ad alto livello condotte da Vitaliano Borromeo e da Giovanni di Melgar, governatore spagnolo di Milano dell'epoca, portarono alla revisione del processo[1]: Mulier fu dichiarato innocente e scarcerato il 15 ottobre 1684 e lasciò quindi la Liguria per Milano, per lavorare per la famiglia Borromeo all'Isola Bella, dove lasciò all'incirca ottanta dipinti, in parte esposti[3].
Carlo Antonio Tavella, suo allievo[6], lo aiutò più volte[2] realizzando figure in molti lavori[4].
Eredità artistica
modificaLe sue opere sono esposte a Palazzo Borromeo[3], alla Pinacoteca Stuard (dove sono esposte 5 suoi dipinti[7], alla Galleria Doria Pamphili (Burrasca) e alla Gemäldegalerie (Paesaggio nella tempesta)[8].
Il sito arsvalue.com lo riconosce come uno dei padri del paesaggismo italiano, colui che inserì nella veduta della natura la percezione atmosferica e, citando Marcel Roethlisberger, Tempesta è il tramite tra il paesaggio del Seicento romano e quello veneto del Settecento grazie all’influenza su Marco Ricci[9], lesgaleriesmarval.ch lo definisce il miglior pittore di paesaggio attivo nell’Italia settentrionale fra il 1670 e 1700[8].
Influì su Antonio Francesco Peruzzini[10] e, secondo Stefano Pronti, su Francesco Monti[11].
Note
modifica- ^ a b c d e Marco Carminati, IL PITTORE Pieter Mulier il Giovane, detto “il Tempesta” (1637-1701), Big Emotion, p. 44 brokerinsurancegroup.it
- ^ a b c d e Lotto 148 - Asta 28 bertolamifineart.bidinside.com
- ^ a b c Marco Carminati, IL PITTORE Pieter Mulier il Giovane, detto “il Tempesta” (1637-1701), Big Emotion, p. 47 brokerinsurancegroup.it]
- ^ a b c d e f g h MULIER PIETER IL GIOVANE DETTO CAVALIER TEMPESTA gognasrl.it
- ^ a b DE MARCHIS, Domenico, detto il Tempestino treccani.it
- ^ Marco Carminati, IL PITTORE Pieter Mulier il Giovane, detto “il Tempesta” (1637-1701), Big Emotion, p. 45 brokerinsurancegroup.it
- ^ Guida d'Italia, Emilia Romagna, Touring Club Italiano, p. 496 edizione 1991
- ^ a b Pieter Mulier lesgaleriesmarval.ch
- ^ Pieter Mulier detto il Tempesta o Cavalier Tempesta (Haarlem 1637 - Milano 1701) arsvalue.com
- ^ PERUZZINI treccani.it
- ^ S. Pronti, Le grandi imprese di corte: i Farnese per Piacenza, citato in MONTI, Francesco, detto il Brescianino delle battaglie
Bibliografia
modifica- Lione Pascoli, Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni, vol. 1, Roma, per Antonio de' Rossi, 1730, pp. 177-184.
- Marcel Roethlisberger-Bianco, Cavalier Pietro Tempesta and his time, Cranbury (NJ), University of Delaware Press, 1970
- Domenico Sedini, Pieter Mulier, catalogo online Artgate Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA (fonte per la prima revisione della voce).
- Maria Carmela Masi, La ricostruzione della quadreria del Real Casino di Carditello. Il trionfo della natura morta nel Settecento in Carditello Ritrovato: Siti Reali e territorio n. 2 e 3: storia restauro valorizzazione, Roma, Artemide, 2014 ISBN 9788875751623
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pieter Mulier
Collegamenti esterni
modifica- Mulier, Pieter, il Giovane, detto il Tempesta, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Godfridus Johannes Hoogewerff, MULIER, Pieter, il Giovane, detto il Tempesta, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Tempèsta, Pieter Mulier, detto il Cavalièr-, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Pieter Mulier, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89030909 · ISNI (EN) 0000 0000 8162 7147 · BAV 495/138466 · CERL cnp00575596 · ULAN (EN) 500002412 · LCCN (EN) nr97018522 · GND (DE) 118641220 · J9U (EN, HE) 987007354425305171 |
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