Provincia di Modena

provincia italiana

La provincia di Modena è una provincia italiana della regione Emilia-Romagna di 705 250 abitanti, la seconda per popolazione dopo quella di Bologna.

Provincia di Modena
provincia
Modena
Provincia di Modena – Stemma
Provincia di Modena – Bandiera
Provincia di Modena – Veduta
Provincia di Modena – Veduta
La Ghirlandina, torre campanaria del Duomo di Modena.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Amministrazione
Capoluogo Modena
PresidenteFabio Braglia (PD) dal 29-1-2023
Data di istituzione1859
Territorio
Coordinate
del capoluogo
44°38′41″N 10°55′32″E
Altitudine34 m s.l.m.
Superficie2 688 km²
Abitanti705 250[1] (30-11-2023)
Densità262,37 ab./km²
Comuni47 comuni
Province confinantiReggio Emilia, Lucca, Ferrara, Mantova, Bologna, Pistoia
Altre informazioni
LingueItaliano
Cod. postale41121-41126 Modena

41010-41059 Provincia

Prefisso059, 0535, 0536
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-MO
Codice ISTAT036
TargaMO
Cartografia
Provincia di Modena – Localizzazione
Provincia di Modena – Localizzazione
Provincia di Modena – Mappa
Provincia di Modena – Mappa
Sito istituzionale

Confina a nord con la Lombardia (provincia di Mantova), a est con la provincia di Ferrara e la città metropolitana di Bologna, a sud con la Toscana (province di Lucca e Pistoia), a ovest con la provincia di Reggio Emilia.[2]

Geografia fisica

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Orografia

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Come altre province emiliane la provincia di Modena è abbastanza nettamente divisa in:

Idrografia

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I fiumi più importanti della provincia sono la Secchia e il Panaro, due affluenti di destra del Po; da menzionare anche un affluente del Panaro, lo Scoltenna che dà nome ad un'ampia vallata ove si affacciano quasi tutte le località notevoli dell'Appennino e dominata dall'imponente presenza del Monte Cimone. Modena si è sempre fatta un vanto di essere l'unica città ad avere due fiumi vicini; nel centro della città, la grande fontana di piazza Garibaldi (Fontana del Graziosi) è detta anche Fontana dei due fiumi, ha infatti due sbocchi in cui si dice scorra acqua dei rispettivi bacini fluviali.

Il passato della provincia è costituito dal ducato di Modena e Reggio (una realtà che precede l'unità d'Italia) e alla cui voce si rimanda per la storia dettagliata dal XIII secolo al Regno d'Italia; basti qui ricordare che la casata nobiliare che ha segnato la storia del territorio è quella degli Estensi e che le province di Ferrara e di Lucca (la Garfagnana) sono state per molti anni consorti del Ducato Estense.

La provincia di Modena venne istituita nel 1859, con decreto dittatoriale di Carlo Farini, in previsione dell'annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna; era suddivisa nei circondari di Modena, di Mirandola, di Pavullo e di Castelnuovo di Garfagnana[3], quest'ultimo poi ceduto nel 1871 alla provincia di Massa e Carrara. Le prime elezioni provinciali si tennero il 12 febbraio 1860.[4]

Nel 1929 venne assegnato alla provincia di Modena il comune di Castelfranco Emilia, già in provincia di Bologna[5].

A Modena uno degli edifici più notevoli è per l'appunto il Palazzo Ducale i cui giardini sono oggi in parte pubblici e in parte Orto Botanico; a Sassuolo è pure presente un Palazzo Ducale di minori dimensioni che era la residenza estiva del Duca. Per il passato più remoto si ricorda l'enorme produzione culturale ed economica determinata dalla presenza dell'abbazia di Nonantola, uno dei luoghi cardine del monachesimo in Italia (VIII secolo).

Andando ancora più indietro in epoca pre-romana si ricordano i Galli Boi e i Liguri Friniati come le prime popolazioni storiche del territorio.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica partigiana di Montefiorino.

Durante la seconda guerra mondiale in provincia di Modena il campo di Fossoli fu tristemente noto per essere stato un campo di smistamento di deportati per ragioni politiche o razziali. Il campo fu poi utilizzato da don Zeno Saltini per le sue iniziative a favore degli orfani e dei diseredati da cui nacque l'esperienza di Nomadelfia.[6] Nei territori di montagna, venne creata la prima repubblica partigiana: la Repubblica partigiana di Montefiorino, con sindaco Teofilo Fontana, che comprendeva i territori di Montefiorino, Palagano, Frassinoro, Prignano sulla Secchia, Polinago e alcuni territori reggiani.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoti dell'Emilia del 2012.

Nel maggio e giugno 2012 la provincia di Modena è stata soggetta a una serie di violente scosse di terremoto con epicentri nella zona della bassa modenese, che hanno causato alcune vittime e grossi danni al patrimonio storico, agricolo ed industriale.

In base al riordino istituzionale attuato dal governo Renzi con la legge Delrio le province cessano di esistere e vengono sostituite da "enti territoriali di area vasta" caratterizzati da elezione di secondo livello. Partecipano alla loro elezione i sindaci e consiglieri comunale dei comuni parte della vecchia provincia e, di conseguenza, parte anche del nuovo ente. Le prime elezioni si sono tenute il 4 ottobre 2014 e la cerimonia ufficiale di proclamazione è avvenuta il 6 ottobre 2014.

Infrastrutture e trasporti

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La provincia è attraversata dalla A1 Autostrada del Sole (est-ovest) e dalla A22 Autostrada del Brennero (nord-sud), che corrono parallele rispettivamente alla via Emilia e alla Strada statale dell'Abetone e del Brennero. Vi è altresì in progetto l'Autostrada regionale Cispadana.

Le strade provinciali formano una rete di circa 1.000 km.

Ferrovie

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Rete ferroviaria RFI

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Rete ferroviaria FER

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Ferrovie del passato

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Le ferrovie modenesi includevano altre linee ferroviarie: la Modena-Mirandola con diramazione da Cavezzo a Finale Emilia e la Modena-Vignola con diramazione Spilamberto-Bazzano. Due ulteriori linee ferroviarie vennero progettate (Rolo-Mirandola e Modena-Pavullo), ma mai realizzate completamente.

Due tranvie a vapore collegarono Modena-Maranello e Castelfranco-Bazzano.

Aeroporti

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Sono presenti aeroporti di interesse per il volo da diporto:

Mobilità extraurbana

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La provincia ha una rete di trasporto pubblico locale su gomma esercitata da SETA e da Tper, che opera anche il trasporto ferroviario regionale tramite la controllata Trenitalia Tper. APAM collega Mirandola con Mantova.

Economia

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La provincia di Modena è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, qui hanno sede importanti industrie alimentari (tra cui Grandi Salumifici Italiani, Gruppo Cremonini e Gruppo Fini, centri di produzione del Parmigiano Reggiano e della lavorazione del maiale a cui Castelnuovo Rangone, il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento), metalmeccaniche (Modena può essere considerata la capitale mondiale dell'automobilismo sportivo con le sedi della Ferrari a Maranello, della Maserati in città, De Tomaso in periferia e Pagani a San Cesario), delle ceramiche (la zona di Sassuolo, nel modenese, e di Scandiano, nel reggiano, è nota come "distretto della ceramica"), tessili (Carpi) e biomedicale (Mirandola).

Gastronomia

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La provincia è al centro di una fortunatissima porzione della Pianura Padana in cui si estendono le aree di produzione tipica del formaggio Parmigiano Reggiano e del prosciutto di Parma. Queste due glorie della gastronomia nazionale illustrano alla perfezione i caratteri della cucina modenese, basata sul formaggio e soprattutto sul maiale, l'animale d'allevamento più diffuso nella zona. Oltre al prosciutto (da segnalare la presenza anche di quello tipico di Modena, che è più sapido del parmense), tanti sono gli insaccati di suino che meritano di essere assaggiati: citiamo i salami, la mortadella e i ciccioli. Un piatto tipico delle feste invernali è lo zampone, ottenuto con carne macinata di maiale insaccata nella cotica della zampa anteriore. Ma dal maiale si ottiene anche lo strutto indispensabile per il tipico gnocco fritto: una focaccia quadrata che si accompagna molto bene ai salumi. Originaria dell'Appennino è invece la crescentina, detta anche tigella, cotta sulla pietra nella caratteristica forma rotonda. Anche in questo caso formaggio e salumi sono l'ideale complemento. Tipico delle zone montane in particolare di Guiglia, Zocca, Marano sul Panaro, Serramazzoni è anche il borlengo sottilissima sfoglia ottenuta cuocendo in apposite piastre "rola" un impasto di uovo latte acqua e sale, condito, una volta cotto, con la "cunza" ovvero lardo macinato, aglio e rosmarino. Delle zone più ad ovest, come ad esempio Montefiorino e Palagano, è tipico il ciaccio, una pietanza molto simile al borlengo. Sicuramente il territorio è famoso per i tortellini (turtléin), cioè pasta all'uovo con un ripieno di carne; solitamente vengono serviti in brodo. Ma la provincia di Modena è giustamente famosa per altri due prodotti tipici della tradizione: l'aceto balsamico e il vino lambrusco. Il primo si ottiene con l'uva bianca della zona collinare intorno a Spilamberto, e una sapiente lavorazione che prevede una complicata serie di passaggi tra botti di legni diversi (comunemente cinque). Di aceto balsamico esistono due tipi denominati il primo "Aceto balsamico tradizionale di Modena" il più costoso invecchiato anche più di venticinque anni prodotto con i metodi tradizionali e "Aceto balsamico di Modena" prodotto industrialmente e meno costoso. Quanto al lambrusco, è forse il più celebre dei vini rossi frizzanti. Gli intenditori sanno distinguere al primo sorso le differenti varietà: il Lambrusco di Sorbara rosso (prodotto nella pianura) ha un aroma più delicato e un profumo di violetta; il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro (prodotto sulla collina) ha una gradazione più alta e una caratteristica schiuma rossa. Si tratta in entrambi i casi di un vivace vino da pasto che va bevuto rapidamente, prima che svapori: non è un vino d'annata, anzi, esso dà il meglio di sé a un anno dall'imbottigliamento, mentre il novello è un vino ideale per i brindisi e i festeggiamenti. Si dice che il lambrusco "soffra" particolarmente i trasporti: perciò esso dovrebbe essere gustato appieno soltanto nel territorio modenese. Il che non gli ha impedito di essere commercializzato con successo un po' in tutto il mondo (anche se questa grande diffusione ha significato forse un abbassamento della qualità).

Tra i liquori il più tipico è certo il nocino, un infuso in alcool dei malli verdi delle noci, che si raccomanda per il sapore intenso e le proprietà digestive; tra i dolci va ricordato il bensone, una sorta di pane dolce, cotto al forno e decorato con grani di zucchero: si mangia tagliato a fette e intinto nel vino.

Sempre in provincia di Modena vengono prodotte le famose ciliegie di Vignola, rinomate per l'ottima qualità.

Appartengono alla provincia di Modena i seguenti 47 comuni:

Comuni più popolosi

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Di seguito è riportata la lista dei primi 15 comuni della provincia di Modena (dati Istat: 31/10/2022):

Posizione Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
1   Modena 184 281 182,74
2   Carpi 71 861 131,56
3   Sassuolo 40 783 38,69
4   Formigine 34 461 46,98
5   Castelfranco Emilia 33 059 102,47
6   Vignola 25 781 22,90
7   Mirandola 24 099 137,13
8   Pavullo nel Frignano 18 110 144,07
9   Maranello 17 309 32,74
10   Fiorano Modenese 16 848 26,37
11   Nonantola 16 099 55,40
12   Soliera 15 419 51,08
13   Castelnuovo Rangone 15 022 22,61
14   Finale Emilia 14 997 104,72
15   Spilamberto 12 857 29,52
 
Stemma in uso fino al 2006

Comuni ad estremità geografiche

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Stemma Città Coordinata geografica Estremità geografica
  Mirandola 44°57′46″N 11°04′25″E Nord
  Pievepelago 44°06′51″N 10°36′07″E Sud
  Finale Emilia 44°50′27″N 11°22′08″E Est
  Frassinoro 44°13′35″N 10°28′11″E Ovest

Unioni di comuni

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Le sei unioni di comuni sono:

Comunità montane

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Comunità montane soppresse

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Amministrazione

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Elenco dei presidenti

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia di Modena.

Gemellaggi

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Bibliografia

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  • Saltini Antonio, Salomoni M. Teresa, Rossi Cescati Stefano, Via Emilia. Percorsi inconsueti fra i comuni dell'antica strada consolare, Edagricole, Bologna 2003, ISBN 88-506-4958-4
  • Antonio Saltini, Dove l'uomo separò la terra dalle acque, Storia delle bonifiche in Emilia-Romagna, Diabasis, Reggio Emilia 2005 ISBN 88-8103-433-6
  • Emanuele Guaraldi, Breve storia della Provincia di Modena 1859-2009, Roma, Ediesse s.r.l., 2009, ISBN 978-88-230-1357-5.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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