RadioShack
RadioShack Corporation (precedentemente Tandy Corporation) (NYSE: RSH) è una catena di distribuzione di prodotti elettronici con 6.563 punti vendita, dislocati principalmente sul territorio statunitense (4.476 negozi). Nel 2009 il fatturato dell'azienda è stato di 4,27 miliardi di dollari, con un ricavo netto di 205 milioni di dollari.[1]
RadioShack Corporation | |
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Stato | Stati Uniti |
Borse valori | NYSE: RSH |
ISIN | US7504381036 |
Fondazione | 1921 a Boston |
Fondata da | Theodore e Milton Deutschmann |
Chiusura | febbraio 2015 |
Sede principale | Fort Worth |
Persone chiave | Julian Day (Amministratore delegato) |
Settore | distribuzione |
Fatturato | 4,27 miliardi US$[1] (2009) |
Utile netto | 205 milioni di US$[1] (2009) |
Dipendenti | 35.000[2] |
Slogan | «"Technology Plus"» |
Sito web | www.radioshack.com/ |
La sede di RadioShack è situata nel centro di Fort Worth, Texas.[3]
Attualmente l'offerta di vendita include computer, GPS, telefoni, TV LCD, sistemi Hi-fi, macchine fotografiche digitali ed altro.
Storia
modificaI primi 40 anni
modificaLa società fu fondata come Radio Shack nel 1921 dai fratelli Theodore e Milton Deutschmann per vendere attrezzatura radio agli allora sempre più numerosi radioamatori. Il primo negozio fu aperto nel centro di Boston al numero 46 di Brattle Street, vicino al luogo del Massacro di Boston. Fu scelto il nome "Radio Shack" perché le prime radio venivano chiamate in questo modo a causa dei contenitori in legno usati per alloggiarne i componenti ("shack" in inglese significa "baracca").
RadioShack propose il suo primo catalogo nel 1939, quando iniziò ad offrire anche prodotti audio ad alta fedeltà.[4] Nel 1954 RadioShack iniziò a vendere dei prodotti con un proprio marchio, "Realist", che fu successivamente cambiato in "Realistic".
Negli anni sessanta la società andò incontro ad un periodo finanziario molto critico, che la portò quasi alla bancarotta, venendo salvata da Charles Tandy che vide le potenzialità di RadioShack e del mercato dell'elettronica di consumo ed acquistò l'azienda nel 1963 per 300.000 dollari.[5]
Tandy Corporation
modificaDopo l'ingresso in Tandy Corporation, che originariamente lavorava cuoio, Charles Tandy cambiò il nome della propria società in Tandy Radio Shack & leather. Successivamente separò tutte le attività non correlate all'elettronica creando diverse società, quali Tandycrafts e Tandy Brands, e ridenominò l'azienda Tandy Radio Shack.
La svoltà arrivò nella seconda metà degli anni settanta quando Tandy Radio Shack presentò nel 1977 (due anni dopo la commercializzazione del famoso MITS Altair 8800) il TRS-80, il primo di una serie di home e personal computer che riscossero un notevole successo: il solo TRS-80 Model I fu venduto, dal 1977 al 1981 (anno del suo ritiro dal mercato) in 200.000 esemplari.[5]
Durante gli anni ottanta Tandy Radio Shack abbandonò lentamente il mondo dei computer ad 8 bit per passare a quello degli IBM compatibili. L'azienda lasciò il mercato dei computer alla fine degli anni '80.
Nel 1995 la società cambiò logo adottando la scritta "Radio Shack", successivamente contratta in "RadioShack" nel 2000, quando fu cambiato nome all'azienda togliendo definitivamente il riferimento a Tandy e divenendo RadioShack Corporation.
RadioShack Corporation negli anni 2000
modificaGli investimenti sono adesso diversificati e RadioShack punta anche su mercati non legati all'elettronica, come la sponsorizzazione della gara automobilistica Samsung Mobile 500 del campionato NASCAR (dal 2002 al 2006) o la sponsorizzazione di una nuova squadra di ciclismo, la Team RadioShack, nelle cui file militò anche Lance Armstrong.[6]
Nel 2008 RadioShack ha aperto 3 nuovi negozi denominati "Point Mbl" che vendono telefoni wireless e servizi telefonici, netbook, iPod e sistemi GPS. I negozi non hanno internamente nessun richiamo a RadioShack.[7]
Col tempo molti dei marchi con i quali RadioShack vendeva i propri prodotti sono stati tolti dal commercio, come "Realistic" e "Allied", mentre altri, come "Optimus", sono stati reintrodotti dopo la loro eliminazione. Attualmente il marchio "RadioShack" rimane solo su alcune pile (le "Enercell").
Note
modifica- ^ a b c Bilancio di RadioShack relativo all'anno fiscale 2009, RadioShack, p. 4. URL consultato il 24 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2011).
- ^ Home page di RadioShack Corporation, su radioshackcorporation.com. URL consultato il 24 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2010).
- ^ La pagina dei contatti di RadioShack Corp., su radioshackcorporation.com, RadioShack Corp.. URL consultato il 24 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2010).
- ^ Archivio online dei cataloghi di RadioShack, su radioshackcatalogs.com. URL consultato il 24 dicembre 2010.
- ^ a b RadioShack Corporation, La storia di RadioShack, su radioshackcorporation.com. URL consultato il 24712/2010 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2008).
- ^ Bonnie D. Ford, Annuncio dello sponsor dato da Lance Armstrong, su sports.espn.go.com, ESPN, 23 luglio 2009. URL consultato il 24 dicembre 2010.
- ^ RadioShack prova i Point Mobl nell'area di Dallas, su dallasnews.com, 15 febbraio 2009. URL consultato il 24 dicembre 2010.
Bibliografia
modifica- Farman Irvin, Tandy's Money Machine: How Charles Tandy Built Radio Shack into the World's Largest Electronics Chain, Chicago, Mobium Press, 1992, ISBN 0-916371-12-3.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su RadioShack
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su radioshack.com.
- (EN) Radio Shack, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124306088 · ISNI (EN) 0000 0001 2371 6480 · LCCN (EN) n50064915 · GND (DE) 4351099-1 · BNF (FR) cb118669732 (data) · J9U (EN, HE) 987007455638405171 |
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