Melilla
Melilla (AFI: /meˈlilla/[1]; nome ufficiale spagnolo: Ciudad Autónoma de Melilla; in arabo مليلية?, Malīliya; in berbero: ⵎⵔⵉⵞ, Mrič "la bianca" o ⵜⴰⵎⵍⵉⵍⵜ, Tamlilt; anticamente conosciuta dai romani come Rusadir; dai greci: Ῥυσσάδειρον, Ryssadeiron) è una città autonoma spagnola situata sulla costa settentrionale del Marocco, nell'Africa del Nord, nei pressi del porto marocchino Beni Ensar. È un porto franco,[2] e l'attività principale è la pesca. Altre fonti di entrata sono il commercio attraverso la frontiera (legale o di contrabbando) e le sovvenzioni spagnole e dell'Unione europea.
Melilla Città autonoma | |
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(ES) Ciudad Autónoma de Melilla | |
Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Amministrazione | |
Presidente | Juan José Imbroda (PP) dal 7-7-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 35°17′31.36″N 2°56′19.06″W |
Altitudine | 30 m s.l.m. |
Superficie | 12,3 km² |
Abitanti | 86 384 (2018) |
Densità | 7 023,09 ab./km² |
Comunità autonome confinanti | Beni Ensar (MA-NAD), Farkhana (MA-NAD) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 52001 |
Prefisso | +34 952 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | ES-ML |
Codice INE | 52001 |
Targa | ML |
Nome abitanti | Meligliense (Melillense) |
Patrono | Virgen della Victoria |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaClima
modificaMELILLA[3] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 16,2 | 16,9 | 18,6 | 20,3 | 23,0 | 26,3 | 29,0 | 29,5 | 27,3 | 24,1 | 20,3 | 17,6 | 16,9 | 20,6 | 28,3 | 23,9 | 22,4 |
T. min. media (°C) | 8,3 | 8,9 | 10,6 | 12,2 | 14,9 | 17,9 | 20,6 | 21,7 | 19,4 | 16,1 | 12,2 | 10,0 | 9,1 | 12,6 | 20,1 | 15,9 | 14,4 |
Precipitazioni (mm) | 56 | 36 | 30 | 35 | 20 | 6 | 2 | 3 | 15 | 25 | 40 | 51 | 143 | 85 | 11 | 80 | 319 |
Storia
modificaMelilla fu una colonia fenicia, con il nome di Rusadir. Nel 72 d.C. l'imperatore romano Vespasiano le concesse lo statuto di colonia e la città conobbe un periodo di splendore, arrivando a battere moneta. Nel 430 fu saccheggiata e occupata dai Vandali di Genserico dopo che questi ebbe attraversato lo Stretto di Gibilterra, per iniziare la conquista del Nordafrica. Liberata dal generale Belisario nel 534, tornò in orbita romano-orientale fino alla conquista islamica (fine del VII secolo). In epoca musulmana Melilla conobbe un periodo di decadenza. Nell'859 venne distrutta da un'incursione normanna. Nel 926 fu presa e fortificata dal califfo di Cordova Abd al-Rahman III. Successivamente passò sotto la sovranità delle differenti dinastie che governarono il Marocco, fra cui gli Almoravidi (nel 1080) e gli Almohadi (dopo il 1141).
Il 17 settembre 1497, la Spagna occupò la città, nel corso della Reconquista. Da allora il Marocco ha tentato ripetutamente di annettere Melilla. Tra il 9 dicembre 1774 e il 19 marzo 1775 la città fu sottoposta a un assedio durato 100 giorni ad opera del sultano Mohammed ben Abdallah, ma senza esito. Il governo marocchino reclama dal 1982 Melilla, insieme a Ceuta e ad alcune piccole isole spagnole prossime alla costa africana.[4]
La città confina con i centri abitati marocchini di Beni Chiker, Ben Ansar e Bou Mahroud.
Melilla oggi
modificaMelilla ha un rappresentante al Congresso spagnolo e due al Senato. Ha ottenuto lo status di città autonoma il 14 marzo 1995.
Lo standard ISO 3166-1 riserva la sigla EA per Melilla e Ceuta.
Solo le persone con ascendenza marocchina parlano il berbero, per la precisione un dialetto della tarifit, la lingua del Rif. Nei dialetti del Rif di solito al suono l delle altre varianti berbere corrisponde un suono r, mentre al suono geminato, ll, corrisponde ğ o, in fine di parola, č. Da qui il nome Mrič per un antico Mlill, "la Bianca". La lingua ufficiale e più diffusa è tuttavia lo spagnolo, unica ad essere insegnata nelle scuole.
Il confine terrestre tra Melilla e l'entroterra marocchino è recintato e sorvegliato, allo scopo di contenere l'ingresso di immigrati nell'exclave che, in quanto territorio spagnolo, garantisce ulteriore libero accesso all'area europea delle nazioni aderenti al trattato di Schengen.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture civili e militari
modificaAmministrazione
modificaGemellaggi
modificaNote
modifica- ^ •
Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Melilla", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
• Luciano Canepari, Melilla, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1. - ^ a b TCI, p. 166.
- ^ https://it.climate-data.org/location/3569/
- ^ François Papet-Périn, "La mer d'Alboran ou Le contentieux territorial hispano-marocain sur les deux bornes européennes de Ceuta et Melilla", Tome 1, 794 p., tome 2, 308 p., Thèse de doctorat d'histoire contemporaine soutenue en 2012 à Paris 1-Sorbonne sous la direction de Pierre Vermeren.
Bibliografia
modifica- Alessandro Cruciani e Piero Lucca, Malaga, in GUIDA D'EUROPA, Spagna Portogallo, Milano, Touring Club Italiano, 1975.
- Robert Rézette, Les enclaves espagnoles au Maroc, Parigi 1976
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Melilla
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Melilla
Collegamenti esterni
modifica- (ES) Sito ufficiale, su melilla.es.
- Melilla, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Melilla, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Melilla, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316750629 · LCCN (EN) n83063610 · GND (DE) 4313276-5 · BNE (ES) XX450555 (data) · J9U (EN, HE) 987007555235805171 |
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