Shamsia Hassani

artista, graffitista e professoressa di scultura afghana

Shamsia Hassani detta Shamsia (Teheran, 1988) è un'artista afghana, graffitista e professoressa di scultura all'Università di Kabul.

Shamsia Hassani
Graffiti, Darul Aman Palace, Kabul, Afghanistan

Biografia

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Shamsia Hassani è nata nel 1988 a Teheran, in Iran, dove i suoi genitori, originari di Kandahar, sono emigrati durante gli anni della guerra. Hassani mostra interesse per la pittura fin dalla tenera età, ma non le viene permesso di studiare le arti, oggetto di studi proibiti per gli studenti originari dell'Afghanistan[1]. Al suo ritorno nel 2005, studia arte tradizionale all'Università di Kabul. Successivamente trova lavoro come docente incaricata e in seguito professoressa associata di scultura presso l'università. Fonda il collettivo d'arte contemporanea Rosht[2][3].

Nel dicembre 2021 Hassani è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne che si sono maggiormente distinte nell'anno.[4] All'Università di Kabul, Shamsia Hassani ha insegnato scultura fino al dicembre 2021. Ora è costretta a vivere nascosta a causa della sua attività di street writer a favore delle donne afgane.[5] I suoi murales vengono costantemente cancellati dalle autorità, ma lei non si ferma, perché, dice, "l'arte è più forte della guerra".[6]

In un corso organizzato a Kabul, da Combat Communications nel dicembre 2010 ,Hassani apprende l'arte dei murales da Chu, un artista del Regno Unito. In seguito a questo workshop inizia la pratica della street art sui muri delle case nelle strade di Kabul[7]. Adotta questa forma di arte perché le bombolette spray e gli stencil sono molto più economici delle forniture artistiche tradizionali, Una delle sue opere sulle pareti del centro culturale della capitale è una donna che indossa un burka seduta sotto una scala. L'iscrizione sottostante recita L'acqua può ritornare in un fiume arido, ma cosa succede al pesce morto?. Conclude il suo lavoro rapidamente, in 15 minuti, per evitare molestie, e dichiara che il suo lavoro non è islamico[3].

Sostiene che con il suo lavoro vuole opporsi all'oppressione delle donne afgane nella loro società.

Hassani presenta il suo lavoro in formato digitale attraverso il progetto intitolato Dreaming Graffiti. Presenta quindi una serie in cui dipinge o fotografa colori ed immagini su foto digitali per esplorare i problemi di sicurezza personale e nazionale.

Ha reso popolare la "street art" nelle strade di Kabul. Espone la sua arte digitale e la sua street art in India, Iran, Germania, Italia e Svizzera e nelle missioni diplomatiche di Kabul[8][9][10].

Il 14 giugno 2013 realizza un affresco murale all'Unione operaia di Ginevra, nel quartiere delle Grottes con delle donne migranti vittime di violenze e ricoverate in centri d'accoglienza. Il 14 giugno è una data simbolica in Svizzera perché quel giorno viene commemorato lo sciopero femminista[11]del 14 giugno 1991. Nel giugno 2013 Shamsa si è recata anche a Zurigo come parte delle attività del centro culturale Rote Fabrik.

Nel 2014, Hassani è finalista per il premio Artraker con il suo progetto La magia dell'arte è la magia della vita. Lo stesso anno è stata nominata tra i 100 membri dei global thinkers[12].

  1. ^ Deborah Vankin, See how graffiti artist Shamsia Hassani is giving Afghan women a voice despite the danger, su latimes.com, 3 marzo 2016.
  2. ^ (EN) Steve Rose, Shamsia Hassani: ‘I want to colour over the bad memories of war’, su the Guardian, 17 settembre 2014. URL consultato l'8 marzo 2018.
  3. ^ a b (EN) Afghan graffiti artist Shamsia Hassani shortlisted for Artraker Award, in The Independent, 14 settembre 2014. URL consultato l'8 marzo 2018.
  4. ^ BBC: Shamsia Hassani tra le 100 donne del 2021, su Finestre sull'Arte, 8 dicembre 2021. URL consultato il 15 gennaio 2023.
  5. ^ Caterina Caparello, Afghanistan, le donne e il desiderio di libertà nelle immagini di Shamsia Hassani, in Corriere delle Sera, 2 febbraio 2022. URL consultato il 15 gennaio 2023.
  6. ^ Carlotta Sisti, «La libertà è avere pace»: la street art contro il buio di Kabul ha la firma di Shamsia Hassani, su Cosmopolitan, 20 settembre 2021. URL consultato il 15 gennaio 2023.
  7. ^ Afghan Bambi, in Widewalls. URL consultato l'8 marzo 2018.
  8. ^ (DE) Shamsia Hassani, su Kabul Art Project. URL consultato l'8 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2018).
  9. ^ (EN) Emma Graham-Harrison, Art in the streets of Kabul, su the Guardian, 24 febbraio 2012. URL consultato l'8 marzo 2018.
  10. ^ Street art, al Leonardo da Vinci il murale dell'artista afgana Shamsia Hassani / FOTO, in FirenzeToday. URL consultato l'8 marzo 2018.
  11. ^ Scioperi femministi in Svizzera: il 14 giugno è diventata una data simbolo, su houseofswitzerland.org, 2 giugno 2021.
  12. ^ (EN) Shamsia Hassani: Afghanistan's street art star – in pictures, su the Guardian, 17 settembre 2014. URL consultato l'8 marzo 2018.

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