Strange Days (album)

album dei The Doors del 1967

Strange Days è il secondo album discografico dei The Doors pubblicato nel 1967.[10][11] La rivista Rolling Stone l'ha inserito al 407º posto della sua lista dei 500 migliori album.[12]

Strange Days
album in studio
ArtistaThe Doors
Pubblicazione25 settembre 1967
Durata34:49
Dischi1
Tracce10
GenereRock psichedelico
Acid rock
Blues rock
EtichettaElektra Records
ProduttorePaul A. Rothchild
RegistrazioneSunset Sound Recorders, febbraio - agosto 1967
FormatiLP da 12", MC, Stereo8, 4-track cartridge e Reel to reel
Altri formatiCD (2007, 40:05)
Noten. 3 Stati Uniti (bandiera)
Certificazioni originali
Dischi d'oroFrancia (bandiera) Francia (2)[1]
(vendite: 200 000+)
Germania (bandiera) Germania[2]
(vendite: 250 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[3]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada[4]
(vendite: 100 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[5]
(vendite: 1 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroItalia (bandiera) Italia[6]
(vendite: 25 000+)
The Doors - cronologia
Album precedente
(1967)
Album successivo
(1968)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[7]
OndaRock (Pietra Miliare)
Rolling StoneFavorevole[8]
Slant Magazine[9]

Descrizione

modifica

Venne registrato negli studi Sunset Sound Recorders e prodotto da Paul A. Rothchild.

In questo album la band adottò per la prima volta strumenti come il sintetizzatore Moog, usato nella title track (che fu tra i primi brani rock a farne uso) e si cimentò nelle consuete composizioni blues-rock, come "Love Me Two Times", dove Manzarek suona un assolo di clavinet. Sono presenti esperimenti di musica concreta (Horse Latitudes) e pezzi di matrice proto-punk (My Eyes Have Seen You). L'album si caratterizza a livello sonoro per una psichedelia sognante, quasi stralunata.

L'album si piazzò alla posizione numero 3 nelle classifiche di allora diventando disco d'oro e successivamente di platino. Con tutto ciò Paul A. Rothchild dichiarò che l'album in realtà fu un mezzo flop: lo considerava il miglior lavoro della band che lui avesse prodotto, ma non aveva un vero e proprio singolo di successo, capace, come aveva fatto Light My Fire con l'album precedente, di trascinare l'album al numero 1 delle classifiche; l'album si spinse al numero 3, non riuscendo quindi, secondo il produttore, a bissare il successo del precedente lavoro. Tuttavia l'album ebbe un successo di vendite più alto del precedente.

Copertina

modifica

La copertina dell'album è opera del fotografo Joel Brodsky: non vi compare nessuno del gruppo, se non su due poster appesi alle pareti sul fronte e sul retro della copertina: fu lo stesso Jim Morrison a opporre un netto rifiuto a fare apparire la band in copertina. La fotografia fu scattata a Sniffen Court, un vicolo storico della trentaseiesima Strada a Manhattan, tra Lexington Avenue e la Terza Avenue.

L'immagine di copertina ritrae un gruppo di artisti da strada a New York. La disponibilità di tali artisti per la foto era scarsa, quindi l'assistente di Brodsky si prestò per interpretare il giocoliere mentre un tassista casuale venne pagato 5 dollari per posare come suonatore di tromba; vennero reclutati anche due nani gemelli, uno che appare sulla copertina anteriore e l'altro sulla copertina posteriore, che risulta essere l'altra metà dell'immagine vera e propria. La donna con abito lungo che compare sul retro della copertina è Zazel Wild, un'amica del fotografo Joel Brodsky, che oggi dirige una rivista a New York.

Una foto di gruppo della band appare su un poster sullo sfondo di entrambe le copertine, con didascalie della band e nome dell'album; la stessa immagine era apparsa in precedenza sulla quarta di copertina dell'album di debutto della band. A causa di questa sottigliezza e l'assenza di titoli veri e propri, la maggior parte dei negozi di dischi all'epoca dell'uscita del disco applicò alcuni adesivi sulla copertina per aiutare i clienti a identificarla più chiaramente.

Lato A

Testi e musiche di Jim Morrison, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore.

  1. Strange Days – 3:05
  2. You're Lost Little Girl – 3:01
  3. Love Me Two Times – 3:23
  4. Unhappy Girl – 2:00
  5. Horse Latitudes – 1:30
  6. Moonlight Drive – 3:00
Lato B

Testi e musiche di Jim Morrison, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore.

  1. People Are Strange – 2:10
  2. My Eyes Have Seen You – 2:22
  3. I Can't See Your Face in My Mind – 3:18
  4. When the Music's Over – 11:00

[13]

Edizione CD del 2007 (40º anniversario, riedizione rimasterizzata con bonus), pubblicato dalla Elektra Records (R2 101183)

Testi e musiche di Jim Morrison, Robby Krieger, Ray Manzarek e John Densmore.

  1. Strange Days – 3:05
  2. You're Lost Little Girl – 3:01
  3. Love Me Two Times – 3:23
  4. Unhappy Girl – 2:00
  5. Horse Latitudes – 1:30
  6. Moonlight Drive – 3:00
  7. People Are Strange – 2:10
  8. My Eyes Have Seen You – 2:22
  9. I Can't See Your Face in My Mind – 3:18
  10. When the Music's Over – 11:00
  11. People Are Strange – 1:57 – Bonus Track - Falsa partenza e dialogo in studio
  12. Love Me Two Times – 3:19 – Bonus Track - Take 3

[14]

Formazione

modifica

Classifica

modifica
Anno Chart Posizione
1967 Pop Albums 3

Singoli

modifica
Anno Singolo Chart Posizione
1967 People Are Strange / Unhappy Girl Pop Singles 12
1967 Love Me Two Times / Moonlight Drive Pop Singles 25
  1. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 2 settembre 2015. Selezionare "The DOORS" e premere "OK".
  2. ^ (DE) The Doors – Strange Days – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Doors, Strange Days, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 2 settembre 2015.
  4. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 2 settembre 2015.
  5. ^ (EN) The Doors - Strange Days – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 2 settembre 2015.
  6. ^ Strange Days (certificazione), su FIMI. URL consultato il 20 giugno 2022.
  7. ^ Richie Unterberger, Strange Days – The Doors | Songs, Reviews, Credits, Awards | AllMusic, su AllMusic. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  8. ^ Strange Days review, in Rolling Stone, 23 novembre 1967. URL consultato il 20 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2014).
  9. ^ Sal Cinquemani, The Doors: Strange Days | Album Review | Slant Magazine, su Slant, 18 aprile 2007. URL consultato il 20 dicembre 2014.
  10. ^ Doors - Strange Days :: Le Pietre Miliari di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 25 maggio 2023.
  11. ^ Condé Nast, Strange Days dei Doors compie 50 anni. 10 cose da sapere, su Wired Italia, 25 settembre 2017. URL consultato il 25 maggio 2023.
  12. ^ Copia archiviata, su archer2000.tripod.com. URL consultato il 5 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2013).
  13. ^ [1]
  14. ^ https://www.discogs.com/it/Doors-Strange-Days/release/1387748

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock