Tolomeo XV

ultimo faraone dell'Egitto tolemaico, figlio di Cleopatra e Giulio Cesare

Tolomeo Filopàtore Filomètore Cesare (in greco antico: Πτολεμαῖος Φιλοπάτωρ Φιλομήτωρ Καῖσαρ?, Ptolemàios Philopàtōr Philomḕtōr Kàisar, in latino Ptolomaeus Philopator Philometor Caesar; Alessandria d'Egitto, 23 giugno 47 a.C.Alessandria d'Egitto, 29 agosto 30 a.C.), chiamato nella storiografia moderna Tolomeo XV, ma meglio noto come Cesarione (dal greco antico: Καισαρίων?, Kaisaríōn, "piccolo Cesare"; in latino Caesario), o Tolomeo Cesare, è stato un re egizio appartenente al periodo tolemaico.

Tolomeo XV
(Tolomeo Filopatore Filometore Cesare)
Testa colossale di Tolomeo XV Cesare (Bibliotheca Alexandrina, Alessandria d'Egitto)
Signore d'Egitto
In carica4430 a.C.
(con Cleopatra)
PredecessoreTolomeo XIV e Cleopatra
Successorenessuno
(annessione alla Repubblica romana)
Nome completoΠτολεμαῖος Φιλοπάτωρ Φιλομήτωρ Καῖσαρ (Ptolemàios Philopàtōr Philomḕtōr Kàisar)
(per la titolatura egizia, vedi la sezione dedicata)
Altri titoliRe dei Re
NascitaAlessandria d'Egitto, 23 giugno 47 a.C.
MorteAlessandria d'Egitto, 29 agosto 30 a.C.
DinastiaTolemaica (materna)
Iulia (paterna)
PadreGaio Giulio Cesare
MadreCleopatra

Figlio del dittatore romano Giulio Cesare e della regina egizia Cleopatra, fu l'ultimo sovrano, congiuntamente alla madre, del Regno tolemaico d'Egitto, l'ultimo regno dell'età ellenistica.

Biografia

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Infanzia (47-44 a.C.)

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Statua di un sovrano tolemaico, probabilmente Tolomeo XV Cesare, in marmo e databile alla fine del I secolo a.C. (Raccolta egizia di Palazzo Te, Mantova)

Tolomeo Cesare nacque nel 47 a.C. dalla regina Cleopatra e dal generale romano Gaio Giulio Cesare, a seguito di una relazione nata tra i due nel corso della guerra civile alessandrina. Alla sua nascita la madre regnava insieme al fratello minore Tolomeo XIV, di circa dodici anni. All'inizio del 46 a.C. la coppia reale si recò a Roma insieme a Cesarione, ospite in una villa di Cesare sul Gianicolo; i sovrani egizi erano ancora in città quando, il 15 marzo del 44 a.C., ebbe luogo l'assassinio di Cesare da parte di cospiratori repubblicani.

Co-reggenza con Cleopatra (44-30 a.C.)

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La corte egizia tornò quindi ad Alessandria e poco dopo lo zio Tolomeo XIV morì, secondo alcune fonti fatto assassinare dalla stessa Cleopatra; fu a quel punto che il 2 settembre del 44 a.C., a soli tre anni, Cesarione fu nominato co-reggente dalla madre. La posizione di Tolomeo XV come sovrano d'Egitto fu però riconosciuta dalla Repubblica romana solo nel 43 a.C. attraverso Publio Cornelio Dolabella, che combatteva i Cesaricidi in Medio Oriente.

Al 41 a.C. risale l'incontro di Cleopatra con un altro generale romano, il triumviro Marco Antonio; anche con lui la regina ebbe una relazione amorosa, che portò alla fine del 40 a.C. alla nascita di due fratellastri di Cesarione, i gemelli Alessandro Elio e Cleopatra Selene, e nell'estate del 36 a.C. di Tolomeo Filadelfo. Nell'autunno del 34 a.C. ebbero luogo le cosiddette donazioni di Alessandria da parte di Antonio a favore di Cleopatra e i suoi figli; in quell'occasione a Tolomeo XV fu attribuito il titolo di Re dei Re e gli fu confermata la co-reggenza dell'Egitto.

Nei primi anni 30 a.C. ci furono le prime frizioni tra Antonio e Ottaviano, un altro triumviro e figlio adottivo nonché pronipote di Cesare, quindi fratellastro adottivo e cugino biologico dello stesso Cesarione. Queste tensioni sfociarono in una guerra civile intestina della Repubblica romana tra i due generali; nel settembre del 31 a.C. Antonio e Cleopatra furono sconfitti nella battaglia di Azio e si ritirarono in Egitto. Dopo il ritorno ad Alessandria dei due, Cesarione e Marco Antonio Antillo, figlio di Antonio da un precedente matrimonio, entrarono a far parte degli efebi e il primo fu sempre più coinvolto negli affari del regno.

La situazione andava però peggiorando con l'avanzata di Ottaviano in Siria e nell'estate del 30 a.C. Cleopatra, allontanatasi da Antonio, iniziò i preparativi per una sua partenza insieme a Cesarione per l'India, così da sfuggire al figlio adottivo di Cesare; i suoi piani furono però scoperti dal governatore della Siria Quinto Didio, che fece bruciare la flotta egizia di stanza nel mar Rosso. Nel luglio di quell'anno, quindi, Ottaviano sbarcò in Egitto e assediò Alessandria; Antonio si suicidò il 1º agosto di quell'anno, mentre Cleopatra il 12. Dopo la morte della madre, Cesarione fu fatto uccidere per ordine di Ottaviano[1], convinto in tal senso, secondo Plutarco, da Ario Didimo e liberandosi così di uno scomodo avversario[senza fonte], mentre gli altri figli di Cleopatra furono condotti a Roma.[2]


Titolatura

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wAl
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Tolomeo
in geroglifici

Secondo la titolatura reale egizia, Tolomeo XV ebbe diversi nomi:

  • nome Horo: ḥwnw nfr bnr-mrwt (hunu nefer, bener-nerut), "il giovane perfetto dolce d'amore";
  • nome Nebty (o delle Due Signore): non presente;
  • nome Horo d'Oro: non presente;
  • nome del Trono: iwꜥ (n) pꜢ nṯr nty nḥm stp n ptḥ ir mꜢꜥt rꜥ sḫm n imn (iwa en pa netjer nety nehem, setep en ptah, ir maat ra, sekhem en imen), "erede del dio Salvatore, scelto da Ptah, che ha compiuto il Maat di Ra, immagine di Amon";
  • nome personale (nomen di nascita): ptwlmys, ꜥnḫ ḏt mry ptḥ Ꜣst (ptwlemys, ankh djet, mery ptah aset), "Tolomeo, dalla vita eterna, amato da Ptah e Iside".[3]

Tolomeo XV nell'eredità storica culturale

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Loris Loddi veste i panni di Cesarione nel film colossal Cleopatra (1963)

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Gaio Giulio Cesare 16. Gaio Giulio Cesare  
 
 
4. Gaio Giulio Cesare  
9. Marcia  
 
 
2. Gaio Giulio Cesare  
10. Lucio Aurelio Cotta 20. Lucio Aurelio Cotta  
 
 
5. Aurelia Cotta  
11. Rutilia 22. Publio Rutilio  
 
 
1. Tolomeo XV  
12. Tolomeo IX 24. Tolomeo VIII  
 
25. Cleopatra III  
6. Tolomeo XII  
13. Cleopatra Selene 26. Tolomeo VIII (= 24.)  
 
27. Cleopatra III (= 25.)  
3. Cleopatra  
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ Cesarióne - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 29 ottobre 2024.
  2. ^ Cassio Dione, LI, 15; PlutarcoAntonio, 81-82; 87; Roller 2010, p. 150.
  3. ^ Leprohon 2013, p. 188.
  4. ^ Konstantinos Kavafis, Poesie, Acquaviva, 2005, pp. 41–42, ISBN 9788878770034.

Bibliografia

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Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN67910474 · ISNI (EN0000 0000 2555 1002 · CERL cnp00825038 · LCCN (ENn85216105 · GND (DE131750240