Tresana

comune italiano

Tresana (Tresàna nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano sparso di 1 958 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. La sede municipale è situata nella frazione di Barbarasco.

Tresana
comune
Tresana – Stemma
Tresana – Bandiera
Tresana – Veduta
Tresana – Veduta
Panorama di Tresana
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
Amministrazione
SindacoMatteo Mastrini (lista civica Tresana nel cuore) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°14′N 9°57′E
Altitudine112 m s.l.m.
Superficie44,45 km²
Abitanti1 958[2] (30-6-2022)
Densità44,05 ab./km²
FrazioniBarbarasco, Bola, Careggia, Giovagallo, Novegigola, Popetto, Riccò, Villa.
Comuni confinantiBolano (SP), Calice al Cornoviglio (SP), Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Villafranca in Lunigiana
Altre informazioni
Cod. postale54012
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT045015
Cod. catastaleL386
TargaMS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 848 GG[4]
Nome abitantitresanese, tresanesi[1]
PatronoSan Quirico e santa Giulitta
Giorno festivo15 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tresana
Tresana
Tresana – Mappa
Tresana – Mappa
Posizione del comune di Tresana all'interno della provincia di Massa e Carrara
Sito istituzionale

Geografia fisica

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Il comune di Tresana è situato nella regione storica della Lunigiana, sulla sponda destra del fiume Magra. Confina a nord con il comune di Mulazzo, ad est con quelli di Villafranca in Lunigiana e Licciana Nardi, a sud con quelli di Podenzana e Bolano, quest'ultimo in provincia della Spezia, e ad ovest con quello di Calice al Cornoviglio, anch'esso in provincia della Spezia. I centri abitati che compongono il territorio tresanese si sviluppano lungo le vallate dei torrenti Osca e Penolo, entrambi affluenti di destra del Magra.

Classificazione sismica

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Intorno ad una fortificazione di origine bizantina, una turris, da cui Turresana, si sviluppò il borgo di Tresana, concesso dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1164 ai Malaspina di Mulazzo. Nel 1559 divenne marchesato indipendente sotto i Malaspina del ramo di Lusuolo fino al 1652, sebbene posto dal 1575 sotto il protettorato del Granducato di Toscana.

Sotto i Malaspina fu attiva una zecca che coniò monete per un breve periodo[5].

Con la loro estinzione lo staterello fu occupato dalla Spagna in nome dell'imperatore. Venduto all'asta, il feudo venne acquistato per 123 000 lire toscane dai principi Corsini di Firenze che lo amministrarono con propri vicari fino all'abolizione napoleonica dei feudi del 1797. Dal 1814 al 1859 fece parte del ducato di Modena.

Il 18 gennaio 2012, durante alcuni lavori di manutenzione, il metanodotto che attraversa il territorio comunale esplose in località Mulino, causando decine di feriti[6].

Simboli

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Lo stemma comunale è troncato: nella parte superiore è raffigurato un castello, fondato sulla troncatura, con una sola torre, da cui il paese avrebbe tratto il nome, circondata da due rami di spino secchi (in riferimento all'arme dei Malaspina dello Spino Secco); la parte inferiore è ispirata al blasone della famiglia dei Corsini che era di rosso, a tre bande d'argento, e alla fascia attraversante d'azzurro. Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture militari

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Architetture religiose

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  • Chiesa di San Giorgio Martire, situata nella frazione di Tresana.
  • Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, situata nel capoluogo Barbarasco.
  • Chiesa di San Brizio Vescovo, situata nella frazione di Bola.
  • Chiesa dei Santi Prospero e Caterina, situata nella frazione di Careggia.
  • Chiesa di San Lorenzo Martire, situata nella frazione di Novegigola.
  • Chiesa di Santa Maria Assunta, situata nella frazione di Riccò.
  • Chiesa di San Siro, situata nella frazione di Villa di Tresana.
  • Oratorio di San Francesco, situato nella frazione di Barbarasco.
  • Oratorio di Santa Lucia, situato nella frazione di Villa di Tresana.
  • Chiesa di San Domenico, situata nella frazione di Villecchia.

Referenze dantesche

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«Nipote ho io di là c'ha nome Alagia,
buona da sé...»

Le vestigia del castello malaspiniano di Giovagallo sono ciò che resta della gloriosa dimora che fu di Moroello Malaspina (il vapor di Val di Magra di Inf XXIV 145-51) e di sua moglie Alagia Fieschi. A lei Dante riservò un elogio particolarmente aggraziato. Secondo l'interpretazione data dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi, essendo la nobildonna assai prodiga di suffragi per i propri defunti, non avrebbe avuto bisogno dell'intercessione di alcuno per assurgere al Paradiso; perciò il Poeta, per bocca dello zio, papa Adriano V, la dice «buona da sé» in Pur XIX 142-145. Per un personaggio lunigianese si tratta, peraltro, della referenza più "alta" nella scala ascendente della Divina Commedia.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Geografia antropica

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Frazioni

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Oltre al capoluogo (Barbarasco), molto interessanti sono, salendo, il borgo di Corneda, il borgo di Bottria e la frazione di Careggia, formata da piccoli nuclei immersi nel verde dei castagneti: Ceppino, Bocco, Cavecchia, Serrapiana, In fondo alla Villa, Quercia e Chiesa. In quest'ultima si trova la chiesa parrocchiale dei SS. Prospero e Caterina. Tornando sulla provinciale e continuando a salire si arriva a Fontanedo e si prosegue per Groppo, per poi raggiungere Bola e quindi Giovagallo, dove sono ancora visibili i ruderi della vecchia chiesa e dell'antica canonica. Sopra Giovagallo si trova la pineta di Preda bianca ("Pietre bianche"), un angolo di verde molto bello. Proseguendo da Giovagallo s'incontrano Vigonzola, Tavella, Debirotti, Novegigola, proseguendo, si arriva alla frazione di Meredo, Camposopra e agli abitati di Cercò, Ricco, Canala, Tassonarla e Nave, da dove si può raggiungere Penolo (che prende il nome dal torrente). Dalla Tavella si può raggiungere a piedi le vestigia del castello malaspiniano di Giovagallo. Da Barbarasco si può anche giungere a Catizzola, mentre da Corneda si arriva a Tresana (che dà il nome al comune) il cui castello è stato recentemente oggetto di restauro. Dirigendosi verso la frazione di Villa si incontra Castello, borgo conservato e ristrutturato con cura con alla sommità un castello-fortezza di grande fascino (ora residenza privata) e poi Villa Rosticciola, Villecchia e Ortigaro. Da Tresana si può risalire un'altra vallata e giungere alla Folla e poi a Lorenzana e Popetto. Tutti questi piccoli villaggi sono circondati dal verde dei boschi e dalle Alpi Apuane.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
3 luglio 1985 15 giugno 1990 Silvio Guerri Partito Socialista Italiano Sindaco [8]
15 giugno 1990 24 aprile 1995 Giannetto Uberti Partito Socialista Democratico Italiano Sindaco [8]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giannetto Uberti centro Sindaco [8]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giannetto Uberti centro-sinistra (liste civiche) Sindaco [8]
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Oriano Valenti lista civica Sindaco [8]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Oriano Valenti Partito Democratico Sindaco [8]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Matteo Mastrini lista civica di centro-destra Tresana nel cuore Sindaco [8]
27 maggio 2019 in carica Matteo Mastrini lista civica di centro-destra Tresana nel cuore Sindaco [8]

Infrastrutture

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Il campo sportivo comunale è il Bruno Bianchini, situato nella frazione di Barbarasco.

L'Atletico Tresana è una società calcistica amatoriale che gioca le sue partite al "Bruno Bianchini" di Barbarasco.

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 585.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Umberto Rossi, La zecca di Tresana, in Rivista italiana di numismatica, Milano, 1889.
  6. ^ William Domenichini, Lunigiana, acqua e fuoco, in Democraziakmzero.org (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2012).
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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