Ugo Intini

politico e giornalista italiano (1941-2024)

Ugo Intini (Milano, 30 giugno 1941Milano, 12 febbraio 2024[1][2]) è stato un politico e giornalista italiano, esponente storico del Partito Socialista Italiano, poi dirigente nazionale dei Socialisti Democratici Italiani, confluiti nel rinato Partito Socialista Italiano del 2007.

Ugo Intini
Ugo Intini nel 2007

Viceministro degli affari esteri
Durata mandato17 maggio 2006 –
8 maggio 2008
Vice diMassimo D'Alema
ContitolareFranco Danieli
Patrizia Sentinelli
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreCarica creata
SuccessoreMarta Dassù
Staffan de Mistura

Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri
Durata mandato27 aprile 2000 –
11 giugno 2001
Capo del governoGiuliano Amato
PredecessoreAniello Palumbo
SuccessoreAlfredo Mantica

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
14 aprile 1994

Durata mandato20 giugno 2001 –
27 aprile 2006
LegislaturaIX, X, XI, XIV
Gruppo
parlamentare
IX-XI: PSI
XIV: Misto/SDI
CoalizioneXIV: L'Ulivo
CircoscrizioneIX-XI: Genova
XIV: Liguria
CollegioXIV: Genova-Sestri
Incarichi parlamentari
X-XI legislatura:
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSI (1983-1994)
MLS (1994-1996)
PS (1996-1998)
SDI (1998-2007)
PSI (2007-2024)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneGiornalista; Politico

Biografia

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Ugo Intini nel 1992

Laureato in giurisprudenza, giornalista e direttore de Il Lavoro (1976-1978) e dell'Avanti! (1981-1987), fu uno stretto collaboratore di Bettino Craxi in quanto membro della segreteria, responsabile per l'informazione, portavoce del Partito Socialista Italiano (PSI) e suo rappresentante nell'Internazionale Socialista.

Alle elezioni politiche del 1983 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del PSI come capolista nella circoscrizione Genova-Imperia-La Spezia-Savona, risultando eletto deputato, venendo rieletto nel 1987 e 1992. Dopo lo scoppio dell'inchiesta Mani Pulite continuò a militare nel PSI.

Nel 1994 organizzò la "Federazione dei Socialisti" (ridenominata poi "Movimento Liberal Socialista"), che nel 1996 fondò, assieme al Partito Socialista Riformista di Fabrizio Cicchitto ed Enrico Manca, il Partito Socialista, del quale sarà segretario. In seguito partecipò alla fondazione dei Socialisti Democratici Italiani insieme a Enrico Boselli nel 1998; nelle liste di questo partito fu rieletto deputato alla Camera alle elezioni politiche del 2001, nel collegio uninominale di Genova - Sestri.

Nel 2005 fu tra i promotori del nuovo progetto radical-socialista: fu capolista in tutti i collegi del Senato per la Rosa nel Pugno nelle elezioni politiche del 2006, insieme a Marco Pannella, mentre Enrico Boselli ed Emma Bonino lo furono alla Camera. Fece parte del governo Amato II come sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri dal 2000 al 2001 e del governo Prodi II come viceministro degli affari esteri dal 2006 al 2008. Aderì infine al rinato Partito Socialista Italiano nel 2007.

Malato da tempo, Intini è morto nella sera del 12 febbraio 2024, mentre era ricoverato all'Ospedale San Raffaele di Milano.[1][3]

Vita privata

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Era sposato con Carla e aveva un figlio: Carlo.[1]

Nella cultura di massa

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Intini è stato oggetto di satira da parte del comico Corrado Guzzanti nel periodo di Tangentopoli e Mani Pulite in Avanzi, Tunnel e Mai dire gol.[4][5][6][7]

  1. ^ a b c Morto Ugo Intini, volto storico del Partito socialista italiano con Craxi: aveva 82 anni, era malato da tempo, in La Repubblica, 13 febbraio 2024. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  2. ^ È morto Ugo Intini, storico esponente del Partito Socialista, in Corriere della Sera, 13 febbraio 2024. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  3. ^ È morto Ugo Intini, storico volto del Psi: due volte sottosegretario, aveva diretto l'Avanti!, su Il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2024. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  4. ^ Repubblica, 26 febbraio 1993, pag., 43 Ugo Intini al Festival?
  5. ^ Non può crollare il sistema, 1993.
  6. ^ Il ritorno, 1994
  7. ^ Craxi è ovunque

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN22178498 · ISNI (EN0000 0000 6305 0604 · SBN CFIV003958 · LCCN (ENn80066711 · BNF (FRcb121470395 (data)