Unità di misura del vino romano
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Intorno alla metà del 1500 nelle osterie romane il vino era servito in varie tipologie di brocche di terracotta o metallo[1]. Nel 1588 Papa Sisto V, al fine di evitare frodi (cosiddetta sfogliettatura), regolamentò le misure dei recipienti di vetro: ad esempio la foglietta corrispondeva a 0,4557 litri di oggi[2]. La misura corretta era indicata con una tacca sulla superficie della brocca, chiamata "capello", da cui deriva il modo di dire romano "stai a guardà er capello", rivolto dall'oste a chi si lamentava che il vino non raggiungeva esattamente il livello regolamentare[3]. Con l'introduzione del sistema metrico decimale e conseguentemente del litro, le misure divennero le seguenti[1]:
- 2 litri – denominato er barzillai (così detto dal nome dell'On. Barzilai che in campagna elettorale usava offrire il vino in questo formato)
- 1 litro – denominato tubo o tubbo
- 1/2 litro – denominato foglietta o fojetta
- 1/4 di litro – denominato quartino o mezza fojetta
- 1/5 di litro – denominato chierichetto o chirichetto
- 1/10 di litro – denominato sospiro o sottovoce
Note
modificaBibliografia
modifica- Dizionario Larousse. I vini del mondo - I grandi dizionari economici, tradotto da S. Diletti, Gremese Editore, 1998, ISBN 8877422203