Volendam
Volendam (22 000 ab ca.[1]) è un villaggio e porto peschereccio della costa sud-orientale dell'Olanda Settentrionale (Paesi Bassi), situato nella regione del Waterland e affacciato sul Gouwzee,[2] parte del Markermeer,[3][4] vale a dire il tratto meridionale dell'IJsselmeer[5] (ex-Zuiderzee, Mare del Sud). Dal punto di vista amministrativo, si tratta di una frazione del comune di Edam-Volendam (fino al 1974 chiamato solamente Edam).[6]
Volendam località | |
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Localizzazione | |
Stato | Paesi Bassi |
Provincia | Olanda Settentrionale |
Comune | Edam-Volendam |
Territorio | |
Coordinate | 52°29′58″N 5°04′03″E |
Abitanti | 22 000 (2001) |
Altre informazioni | |
Lingue | Olandese |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
È una delle località più visitate dei Paesi Bassi.[7]
Geografia fisica
modificaVolendam si trova tra Edam e Monnickendam (rispettivamente a sud/sud-est della prima e a nord/nord-est della seconda),[3][4] a circa 20 km[4] a nord/nord-est di Amsterdam.
Origini del nome
modificaIl villaggio deve il proprio nome dalla diga (in olandese: dam) che nel 1357 separò il Per-Ye dal mare.[6][8] La prima parte del toponimo è forse da ricondurre al termine in dialetto Zaans vold, riconducibile a sua volta al verbo vollen "riempire", e da cui si sono ricostruite le ipotetiche forme originarie vollen(de)dam o voldendam.[6]
Storia
modificaDalla fondazione al XIX secolo
modificaLa storia di Volendam iniziò con la costruzione, nel 1357, di una diga che collegava Edam con il Purmermeer, lungo la quale furono costruite alcune case.[6][8][9]
Per i cinque secoli successivi, Volendam rimase tuttavia poco più che un isolato villaggio di pescatori.[9]
Fine XIX-Inizi XX secolo: Volendam e gli artisti
modificaTra il 1874 e il 1914, Volendam divenne una meta prediletta dai pittori.[9]
Tale moda si sviluppò in particolare grazie ai racconti del pittore francese Henry Havard, che sostò nel villaggio nel 1883 durante un viaggio in barca sullo Zuiderzee.[9][10] In seguito, fecero sosta a Volendam pittori quali Paul Signac, Theo van Rijsselberghe, Wilm Wouters, Georg Hering e George Clausen[10]: principale luogo di soggiorno di questi artisti era l'Hotel Spaander, al nr. 15 della zona del porto[10][11]
Fu proprio grazie all'avvento degli artisti che Volendam conobbe una nuova nomea, iniziando a svilupparsi come meta turistica.[9]
La tragedia della notte di Capodanno del 2001
modificaNella notte tra il 31 dicembre 2000 e il 1º gennaio 2001, il villaggio di Volendam fu sconvolto da una terribile tragedia: la morte di 14 persone (soprattutto giovani) e il grave ferimento di altre 180 nell'incendio che distrusse il Café 't Hemeltje, il più grande locale cittadino, durante i festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno.[6][12][13][14] L'incendio si sarebbe sprigionato dalle decorazioni natalizie.[6][13]
Simboli
modificaNello stemma di Volendam sono raffigurati un puledro e un pesce.[8]
Tale raffigurazione si rifà ad una leggenda che racconta che una notte uscì dalle acque un cavallo con un pesce ancora vivo in bocca, che poi lo stesso cavallo lanciò ad alcune contadine impegnate a lavorare il fieno.[8] Tra queste, vi era anche Lysje, che continuò a sognare il cavallo anche nei giorni successivi[8]: qualche giorno dopo, il cavallo tornò portando a Lysje ancora del pesce, prima di scomparire insieme a lei tra le acque[8].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaLa via principale della zona del porto si caratterizza per i numerosi edifici con facciate e frontoni in legno.[2][7]
Dietro alla via principale della zona del porto si trova l'area chiamata Doolhof (letteralmente: "labirinto"), caratterizzata da stretti canali e stradine dietro le chiuse.[4]
Architetture religiose
modificaStolphoeverkerk
modificaLa Stolphoeverkerk è una delle quattro chiese di Volendam: fondata nel 1658, è la più antica chiesa del villaggio.[15]
Chiesa di San Vincenzo
modificaLa seconda chiesa più antica di Volendam è la Chiesa di San Vincenzo (Sint-Vincentiuskerk), fondata nel 1860.[15]
Società
modificaLingue e dialetti
modificaIl dialetto di Volendam
modificaA Volendam si parla un dialetto particolare che si inserisce nel gruppo dei cosiddetti "dialetti del Waterland".[16]
Religione
modificaLa popolazione di Volendam è prevalentemente cattolica.[5]
Tradizioni e folclore
modificaIl costume tradizionale di Volendam
modificaDurante i giorni festivi, gli abitanti di Volendam indossano il loro costume tradizionale.[5]
Il costume tradizionale degli uomini è costituito da maglione in jersey e pantaloni a sbuffo[4][5], quello delle donne da cuffietta in pizzo e vestito a fiori con grembiule a righe e collana di corallo[4][5].
Cultura
modificaMusei
modificaVolendams Museum
modificaIl Volendams Museum è un museo sulla cultura locale inaugurato nel 1991[7], che espone, tra l'altro, abiti tradizionali e una collezione di sigari.[17]
Musica
modificaVolendam è la "patria" del cosiddetto palingsound, un genere musicale che ha/ha avuto come esponenti cantanti e gruppi quali The Cats (con Piet Veerman), Maribelle, Jan Akkerman, Anny Schilder, Martine Bond, Nick & Simon, la BZN, i Left Side, i 3JS, Tol & Tol, i Next One, ecc.[18][19]
Eventi
modificaA Volendam si svolge una fiera annuale le cui origini risalgono almeno al 1780.[20] Questa fiera si aggiudicò nel 2005 il N.K.B. Kermisprijs.[20]
Economia
modificaUn tempo, la principale forma di sostentamento della popolazione di Volendam era la pesca.[5]
Ora la principale risorsa economica della cittadina è rappresentata dal turismo.[5]
Infrastrutture e trasporti
modificaDa marzo a settembre, un traghetto, il Marken Express, collega Volendam all'ex-isola di Marken.[17]
Sport
modifica- FC Volendam, squadra di calcio[21]
- RKAV Volendam, squadra di calcio[22]
Note
modifica- ^ Tip Top Globe: Volendam
- ^ a b Gambaro, Cristina, Olanda, Giunti, Firenze, 2008, p. 71
- ^ a b Gambaro, Cristina, op. cit., p. 68
- ^ a b c d e f Duncan, Fiona, Amsterdam, Dorling Kindersley, London - Mondadori, Milano, 1996 e segg.
- ^ a b c d e f g Borowski - Bourmer - Reitzig - Strüber, Guida Baedecker - Amsterdam, ed. italiana a cura di Carlo Unnia, Karl Baedecker/Mairs Geograpischer Verlag, Ostfildern - De Agostini, Novara, 2004
- ^ a b c d e f Plaatsengids: Volendam
- ^ a b c A.A.V.V., Amsterdam e Bruxelles, Touring Club Italiano, Milano, 2003
- ^ a b c d e f Visit Volendam: Historie > Kunst & Cultuur > Het wapen van Volendam[collegamento interrotto]
- ^ a b c d e Palingsoap: Historie van Volendam Archiviato l'11 febbraio 2012 in Internet Archive.
- ^ a b c Visit Volendam: Historie > Kunst & Cultuur > De kunstenaars[collegamento interrotto]
- ^ Duncan, Fiona, Amsterdam, Dorling Kindersley, London - Mondadori, Milano, 1996 e segg.
- ^ 1 januari 2001: Cafébrand Volendam, su Zwaailichten.org
- ^ a b Olanda, incendio in un bar: otto morti e 130 feriti, in: La Repubblica, 1º gennaio 2001
- ^ Tien jaar na de nieuwjaarsbrand in Volendam, in: NOS, 31.12.2010
- ^ a b VVV Volendam: Kunst & Cultuur: Kerken
- ^ Eric Hoekstra - Harrie Scholtmeijer, The dialects of Noord-Holland, Zuid-Holland and Utrecht Archiviato il 17 luglio 2014 in Internet Archive., in: Leuvense Bijdragen, nr. 93, 2004.
- ^ a b Gambaro, Cristina, op. cit., p. 72
- ^ Visit Volendam: Het palingsound[collegamento interrotto]
- ^ https://rateyourmusic.com/genre/Palingsound/
- ^ a b Gemeente Edam-Volendam - Sito istituzionale: Geschiedenis van de kermis Volendam Archiviato il 30 marzo 2013 in Internet Archive.
- ^ FC Volendam
- ^ RKAV Volendam - Ons dorp, onze club!
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Volendam
Collegamenti esterni
modifica- (NL) VVV-Volendam, su vvv-volendam.nl.
- (NL) Visit Volendam, su visitvolendam.com. URL consultato il 17 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2012).
- (NL) Volendam su Plaatsengids
- (EN) Volendam su Wikivoyage
- (NL) Volendams Museum - Sito ufficiale, su volendamsmuseum.nl.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 148918333 · LCCN (EN) n80028224 · GND (DE) 4412623-2 · BNF (FR) cb13191404b (data) · J9U (EN, HE) 987007561923405171 |
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