Rivista IL REAZIONARIO I Templari e Il Segreto Del Graal
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La Traditio Templi postula di per s la tradizione di una cavalleria Templare, cavalleria spirituale ed iniziatica... Henry Corbin, Tempio e Contemplazione Della cavalleria ci siamo gi occupati in un precedente articolo, nel quale cercavamo di impostare una riflessione sulla sua origine metastorica e sulla conseguente segretezza che attiene alle sue reali origini, che si perdono in una tradizione esoterica antichissima. Una storicizzazione della cavalleria quindi, se non impossibile, possibile solo in parte e precisamente in quellaspetto che riguarda gli ordini cavallereschi di monaci guerrieri pi importanti come gli Ospitalieri di San Giovanni, oggi cavalieri di Malta, e lOrdine dei poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, da cui la definizione pi breve di cavalieri Templari. Secondo Guillame de Tyre, lOrdine fu fondato ufficialmente nel 1118 da Hugues de Payen, che si present, assieme ad altri otto compagni, al palazzo del Re di Gerusalemme, Baldovino I, fratello minore di quel Goffredo di Buglione che diciannove anni prima aveva conquistato la Terra Santa. Singolare la tradizione, riprodotta sui sigilli dellOrdine, secondo cui i cavalieri si presentarono al Re cavalcando in due il medesimo cavallo, sul cui significato sono state formulate le ipotesi pi varie, ma che ha, al di l di tutto questo, una valenza esoterica certamente pi complessa. Passeranno dieci anni prima che lOrdine venga riconosciuto con una bolla papale emanata nel Concilio di Troyes da Papa Onorio II, dotandosi di una regola scritta
http://www.reazionario.org/Archiv_data/Numero4/Templar_Graal.htm (1 di 3)23/06/2004 1.16.32
espressamente per lordine da San Bernardo di Chiaravalle, che stabiliva lassoluta povert personale dei membri della milizia che non dovevano avere nulla di proprio, nemmeno la loro volont e dovevano preoccuparsi soltanto di armare di fede lo spirito, di ferro il corpo. La regola stabiliva labbigliamento stesso dei cavalieri appartenenti allOrdine, che dovevano indossare esclusivamente indumenti bianchi, a cui pi tardi verr aggiunta la croix pate rossa. Essi erano tenuti a combattere fino alla morte e non potevano ripiegare in alcun modo di fronte ai nemici, n erano autorizzati a riscattarsi o a chiedere misericordia al nemico qualora venissero catturati: per questo i Templari divennero ben presto la milizia cristiana pi temuta e certamente la pi potente organizzazione militare del tempo, tanto da arrivare a contare ben novemila centri in tutta Europa e una disponibilit economica, in gran parte proveniente dalle donazioni ricevute da coloro che ne entravano a far parte, che non trovava riscontro in nessun altro potentato economico dellepoca, fecendo s che la maggior parte dei sovrani dellepoca si trovarono ben presto a essere in qualche modo indebitati nei confronti dellOrdine. Il potere politico dellOrdine Templare nei primi anni del 300 era tale da permettere allordine lindipendenza assoluta da qualsiasi potere secolare o ecclesiastico eccettuato quello dello stesso Papa, alla cui persona soltanto essi erano tenuti a prestare giuramento, in base alla Bolla pontificia emanata da Innocenzo III nel 1139. Eppure una tale eccezionale potenza non serv a salvare lOrdine dalla distruzione, tanto che questa venne operata in una sola notte: era venerd 13 ottobre 1307. In quella tragica notte, tramite uno stratagemma volgarissimo come la riscossione delle decime, uomini di Filippo IV detto il Bello, con il benestare del Papa fantoccio Clemente V, penetrarono nelle diverse sedi del Tempio arrestando tutti i monaci e confiscandone tutti i beni. Stranamente tutti i confratelli si arresero senza accennare la minima resistenza, come se avessero ricevuto un ordine ben preciso in questo senso: non difatti documentato un solo caso di resistenza opposta agli uomini del Re. I Templari arrestati vennero sottoposti alle torture pi atroci nel tentativo di estorcere confessioni che giustificassero le pi disparate accuse che vennero mosse allordine per giustificare la rappresaglia organizzata dal Re col beneplacito dello stesso Papa. Coloro che erano scampati allarresto vennero perseguitati con spietata ferocia, vennero bruciati vivi, torturati, condannati al carcere; alcuni di loro si lasciarono addirittura morire per non rivelare segreti o ammettere colpe infamanti, mentre il Re chiedeva al Papa misure sempre pi rigorose contro la milizia del Tempio, fino a farne decretare lo scioglimento ufficiale nel 1312, senza che fosse ancora stato pronunciato alcun verdetto di colpevolezza. Tutto ci non plac tuttavia la persecuzione nei confronti dei poveri cavalieri di Cristo: nel 1314, difatti il Gran maestro dellOrdine Jacques de Molay e Geoffroi de Charnay, insieme ad altri confratelli, superstiti della Milizia Templare, vennero arsi vivi davanti a Notre-Dame maledicendo il Re e il Papa: questi ultimi troveranno entrambi la morte entro lanno. Solo in Scozia, dove le Bolle papali di scioglimento dellOrdine non vennero mai rese pubbliche, questo sopravvisse per circa quattro secoli, ed certo che alcuni cavalieri Templari combatterono al fianco di Robert the Bruce nella battaglia di Bannockburn, nel 1314, in favore dellindipendenza scozzese. Anche in altre parti dEuropa lordine sopravvisse, cambiando il proprio nome come in Portogallo, oppure confluendo in altri ordini come quello dei Cavalieri Teutonici o negli Ospitalieri di San Giovanni. In maniera molto sommaria questa la storia del pi grande e importante ordine cavalleresco che la storia ricordi. Qui si ferma il racconto, seppur succinto, della storia della Milizia del Tempio, per lasciar spazio a considerazioni di natura completamente differente. E innegabile difatti che la storia dellOrdine dei Cavalieri del Tempio di Salomone, possieda una dimensione diversa,
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profondamente enigmatica e sfuggente, e comunque completamente contrapposta alla dimensione unicamente exoterica di ordine di monaci guerrieri. Una particolare mistica caratterizz lordine gi dal momento della sua presunta formazione, e un certo alone di mistero lo seguir nel corso di tutta la sua storia fino alla tragica ma quantomeno strana persecuzione di cui fu oggetto e con la quale venne ferocemente annientato. Dopo molti secoli la Milizia del Tempio mantiene comunque inalterato il suo fascino conservando ben celate le risposte alle infinite domande che si sono accumulate dal momento della sua presunta scomparsa: tra le accuse di cui fu oggetto lOrdine, quelle relative alla conoscenza e allutilizzo dellalchimia, secondo alcuni fonte delle immense ricchezze dellordine, della magia e di riti negromantici da parte dei cavalieri del Tempio contribuirono a tenere vivo linteresse su un organizzazione dalle valenze esoteriche estremamente complesse: non si pu non prendere in considerazione il fatto che lOrdine fu per tutto il Medioevo lanello congiungente di una tradizione che dallEuropa, passando in Asia attraverso lequivalente ordine orientale degli Assassini di Sheik al Jabal, il vecchio della montagna, risale direttamente allunica Tradizione Primordiale a cui pi volte abbiamo accennato in precedenza. Cos coloro che per secoli furono considerati i custodi unici del Santo Graal, la mitica coppa in cui bevve Ges durante lultima cena e in cui, secondo le leggende, Giuseppe dArimatea raccolse il sangue che sgorgava dal corpo martoriato del Cristo, furono distrutti nel momento in cui pi vicino sembr quellavvicinamento tra Oriente e Occidente per il quale lOrdine aveva operato durante tutta la sua storia, al fine di ricreare quei legami con il Centro spirituale supremo che sembravano appartenere ormai soltanto alle fantasie di ascetici visionari. Non si pu negare, quindi, che nel bene e nel male, con la comparsa e la scomparsa dellOrdine, lEuropa e conseguentemente tutto il mondo non furono mai pi gli stessi. Con la distruzione dei poveri cavalieri di Cristo il mondo occidentale inizi la sua vera decadenza: una decadenza derivante essenzialmente dal sempre maggiore allontanamento da qualsiasi forma tradizionale tale da portare lOccidente, seppure interrotta da sporadici tentativi di restaurazione, ad una corsa sempre pi inarrestabile verso il tramonto. Ma di queste argomentazioni cos complesse e certamente non esauribili in poche righe ci occuperemo in uno spazio meno succinto nel prossimo numero...
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