Analisi Statistica Di Dati Biomedici

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Analisi statistica di dati biomedici

Analysis of biological signals


I Parte Inferenza statistica
Agostino Accardo ([email protected])

Master in Ingegneria Clinica LM Neuroscienze


2013-2014 e segg.

Altman Practical statistics for medical research


Steel & Torrie Principles and procedures of statistics
Di Orio Statistica medica

slide in: www.units.it/accardo

CONTENUTI DEL CORSO


- Strumenti statistici: caratteri, modalit, rango, frequenza
- Parametri statistici: media, varianza, mediana, momenti, ecc.
- Richiami sulle principali distribuzioni di probabilit
- Test di normalit
- Inferenza statistica, stimatori corretti ed efficienti, intervallo
di confidenza
- Dimensione ottima del campione
- Verifica delle ipotesi
- Test parametrici e non parametrici
- Test su una media: z-test, t-test, test binomiale, test del segno
e di Wilcoxon, 2 -test, Kolmogorov
- Test su due campioni: z-test, t-test, Fisher, Mann-Whitney,
tabelle di contingenza RxC
- Test su pi campioni: ANOVA, Bartlett, Kruskal-Wallis

STATISTICA MEDICA: offre metodologia per


analizzare quantitativamente fenomeni inerenti la
medicina
2 APPROCCI:
- POPOLAZIONE => EPIDEMIOLOGICO
- DIAGNOSI/PROGNOSI/TERAPIA => CLINICOSPERIMENTALE
MOMENTI ESSENZIALI:
- SCELTA DELLA/E VARIABILE/I
- DETERMINAZIONE DELLA POPOLAZIONE DI
RIFERIMENTO E DEL CAMPIONE DA CUI INFERIRE
- SCELTA DELLA DIMENSIONE DEL CAMPIONE E
SUA ESTRAZIONE

STATISTICA DESCRITTIVA:
insieme dei metodi che riguardano raccolta, presentazione e
sintesi di un insieme di dati per descriverne le caratteristiche
essenziali

STATISTICA INFERENZIALE:
insieme dei metodi con cui si possono elaborare i dati dei
campioni per dedurne omogeneit o differenze nelle
caratteristiche analizzate

PROCEDURA CORRETTA:
PRIMA DI PROGETTARE UNA RICERCA ANALIZZARE
QUALE METODOLOGIA STATISTICA UTILIZZARE E
QUINDI RACCOGLIERE I DATI
NO PRIMA I DATI E POI SCEGLIERE IL METODO
STATISTICO
-- SINGOLO, DOPPIO O TRIPLO CIECO
--------------------STUDI DI:
- COORTE (LONGITUDINALI) => NEL TEMPO SUGLI
STESSI SOGGETTI (prospettico o retrospettivo)
- CROSS-SECTIONAL (TRASVERSALI) => 1 MISURA PER
SOGGETTO DI UNA POPOLAZ. IN UN DET. MOMENTO
- CASI-CONTROLLO (LONGITUDINALI) => 1 FATTORE
SU 2 GRUPPI

STRUMENTI STATISTICI
CARATTERE = VARIABILE
MODALITA = VALORE
CARATTERE

QUALITATIVO

QUANTITATIVO

(=> CONTEGGI)

NOMINALE
ORDINALE
A INTERVALLI

NON ORDINATO
ORDINATO O ORDINABILE*

NUMERABILE**

* RANGO: POSIZIONE OCCUPATA IN UN INSIEME


ORDINATO
** DISCRETI / CONTINUI

RILEVAZIONI:
- SALTUARIE / CONTINUE
- PUBBLICHE / PRIVATE
- PARZIALI (CAMPIONI) / TOTALI (POPOLAZIONE)
RICHIEDONO:
- PERIODO DI RACCOLTA DATI
- GRADO DI PRECISIONE
- SCHEDE/QUESTIONARI X COSTRUIRE TABELLE
- IPOTESI STATISTICHE
- ..
PRODUCONO DATI STATISTICI DIVISI IN CLASSI O
TABELLE DI CLASSI DI MEDESIMA O DIFFERENTE
AMPIEZZA (MAX 10-20 CLASSI NON SOVRAPPOSTE)

ESPRESSIONE DEL DATO STATISTICO


FREQUENZA DI UNA MODALITA :
RELATIVA= ni/N ASSOLUTA=ni DENSITA=ni/i
i = Ampiezza della classe
INTENSITA = VALORE
LINSIEME DELLE FREQUENZE O INTENSITA =
DISTRIBUZIONE DI FREQUENZE/INTENSITA
CLASSI DI X
X1
X2
.
Xh
TOTALE

CLASSI DI Y
Y1 Y2
n11 n12
n21 ..
..
nh1 nh2

..
...

n01

n02

TOTALI
Yk
n1k

n10

nhk

..
nh0

n0k

nij = frequenze; n0j e ni0 = frequenze marginali

DISTRIBUZIONE DI FREQUENZE/INTENSITA
...

...

...

Totale

Totale

, ,
possibili valori di x (o classi)
, , possibili valori di y (o classi)
frequenze (o intensit)
e
frequenze marginali (tengono conto di una sola variabile)
Le variabili continue sono caratterizzate dalla funzione densit
Le variabili discrete sono caratterizzate dalla funzione di frequenza

:
Conteggio del numero di foglie (variabile discreta) nate su 45 rami di uguale lunghezza
di una pianta in un dato intervallo di tempo :
563472323264393203346542367342513437021315045
Distribuzione di frequenze assolute e relative delle foglie:
classe (xi)
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
freq. assol. (ni)
3
3
7
12 7
5
4
3
0
1
freq. rel. (fi)
0,07 0,07 0,15 0,27 0,15 0,11 0,09 0,07 0,0 0,02
freq.cumulata 0,07 0,14 0,29 0,56 0,71 0,82 0,91 0,98 0,98 1
Quante classi di frequenza costruire?
- da un minimo di 4-5 ad un massimo di 15-20 in funzione del numero di osservazioni
Infatti:
- se il numero di classi troppo basso: perdita dinformazione sulle caratteristiche della
distribuzione rendendola non significativa
- se il numero di classi troppo alto: dispersione dei valori e perdita della forma della
distribuzione
Non necessario costruire intervalli uguali; ma la loro rappresentazione grafica ed il
calcolo dei parametri fondamentali esigono alcune avvertenze non sempre intuitive

2:
Raggruppamento in classi di una variabile continua: altezza (cm) di 40 piante:
107 83 100 128 143 127 117 125 64 119 98 111 119 130 170 143 156 126 113 127
130 120 108 95 192 124 129 143 198 131 163 152 104 119 161 178 135 146 158 176
Distribuzione di frequenze assolute e relative (%) dell'altezza delle 40 piante :
classe (xi)
60-79 80-99 100-119 120-139 140-159 160-179 180-199
freq. ass. (ni)
1
3
10
12
7
5
2
freq. rel. ( fi)
2,5
7,5
25
30
17,5
12,5
5
freq. cumul.
2,5
10
35
65
82,5
95
100
Nota: la classe iniziale e terminale non devono essere aperte (es.: < 80 quella iniziale;
>180 quella finale), poich si perderebbe l'informazione del loro valore minimo e
massimo e quindi del valore centrale (indispensabili per calcolare la media e gli altri
parametri da essa derivati)
Curva frequenza cumulata
12

100

10

80

60

40
4

20
2

0
60

0
50
80

100

120

140

160

180

200

100

150

200

RAPPRESENTAZIONI
- ANALITICHE ESPRIMONO LEGAMI FUNZIONALI/MODELLI INTEPRETATIVI
- GRAFICHE DI DATI QUANTITATIVI, FORNISCONO:
una sintesi visiva delle caratteristiche fondamentali delle distribuzioni
impressioni percepite con maggiore facilit
meno particolari
una descrizione espressa mediante una interpretazione soggettiva
ISTOGRAMMI, POLIGONI E TORTE

SCATTER DIAGRAM (GRAFICO A


PUNTI, PER 2 VARIABILI)

16

Scatter diagram

12

10

4
variabile Y

14

8
6

0
-2

2
0
-5

-4
0

10

-6
-5

0
variabile X

SINTESI DEI DATI


N

x =

Valor Medio (Sample Mean):

i=1

N
k

x =

Media Ponderata (Pesata):

i =1
k

i =1

(x

Propriet della Media:

i =1

Media Geometrica:

x) = 0

OSS:

dove

la frequenza di ripetizione di

ni

(x
i =1

x ) 2 MINIMO rispeAo ad ogni altro k

i =1

1
log M g =
N

xini

xi

ponderata:

g , pond

i =1

n log x
i =1

a fenomeni che seguono leggi esponenziali.


si applica per

x in i

Mediana:

divide in 2 aree uguali la distribuzione:


per distribuzioni DISCRETE:
Se N dispari

Me = x N +1
2

x N + x N +1
Se N pari

Me =

Per distribuzioni CONTINUE (a classi):

N
Ni
Me = b + 2
c
f

(Me-b):(N/2-Ni)=c:f

ESEMPIO.
Classi

Valore Classe

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Totale

700
900
1100
1300
1500
1700
1900
2100
2300
2500
-

N elementi classe
o frequenza
12
21
52
70
68
36
16
11
9
5
300

Frequenza
cumulativa
12
33
85
155
223
259
275
286
295
300
-

dove b il valore della


classe precedente al valore
cumulativo pari a met del
totale.

f=155-85=70
La classe 4 contiene la MEDIANA, in quanto
si supera il valore 150 (met del totale
300). Da questo sappiamo quindi:
b= 1100
c=1300-1100=200
N=300
f=70
= 85
In definitiva avremo:
Me=1100 +

15085
200
70

= 1285.7

La mediana serve nelle distribuzioni asimmetriche (non Normali)


Propriet della Mediana:
N

x
i =1

Me = min rispeAo ad ogni kMe;

Non sensibile ai valori estremi;


pu essere usata anche per variabili non numeriche.
Quantili:

indicano una determinata posizione nella distribuzione della variabile.


Quartili: divisione della distribuzione in 4 parti (aree) uguali 2 quantile Mediana
Percentili: divisione in percentuale

Moda:

il valore che presenta la massima frequenza (ovvero il max). Si possono avere pi massimi (bimodale,
trimodale, ecc. Serve per quei fenomeni che presentano tante unit con tendenza a presentarsi (
pi massimi). Si usa per variabili qualitative.

Campo di variazione: R=

"#

Scarto quadratico medio:

(x
$2 =

i =1

"

= deviazione standard

Varianza:

x ) ni

N (1)

x
i =1

2
i

ni

x2

NB: La correzione (-1) serve nei casi in cui N sia molto piccolo.

indice di variabilit di una popolazione, indica la


dispersione dei dati intorno al valore atteso.

Varianza in dati raggruppati in classi => correzione di Sheppard (o di continuit):

CV =

Coefficiente di variazione:

'(
)(

con h= ampiezza delle classi

mette in rilievo la variabilit di un fenomeno. ( un numero puro, ottimo

per variabili eterogenee o con medie molto diverse)


n

Skewness (asimmetria): b1 =

n ( xi x ) 3
i =1

n
2
( x i x )
i =1

rapporto tra momento di ordine 3 e mom. di ordine 2 alla 3+2.

Kurtosis (curtosi):

b2 =

n ( xi x ) 4
i =1

n
2
( xi x )
i =1

fornisce una misura della forma, appiattita o


allungata rispetto alla distribuzione Normale.

Altri Indici di Asimmetria:


SKEWNESS DI PEARSON (sk)
E la differenza (d) tra media e moda divisa per la deviazione standard (s)
sk=d/s
Propriet :
- sk pu essere nullo, positivo o negativo secondo la forma della distribuzione
- un rapporto adimensionale: si pu utilizzare per il confronto tra due o pi distribuzioni
INDICE 1 DI FISHER
E il momento standardizzato di terzordine: 1
INDICE 1 DI FISHER
E il quadrato dellindice di Fisher: 1 =12
MOMENTI DI
ORDINE K
rispetto ad un
punto c

,= .-

CONCETTO DI PROBABILITA MATEMATICA


A PRIORI:
Basata sul concetto che la probabilit di un evento il rapporto
tra il numero di casi favorevoli ed il numero di casi possibili,
purch tutti i casi siano egualmente probabili!
=> limitazioni per la ricerca sperimentale poich questa basata
su un approccio non teorico ma empirico: per valutare una
probabilit sarebbe necessario conoscere preventivamente le
diverse probabilit dei vari eventi

A POSTERIORI (Frequentista o Statistica) :


se in un insieme di prove la frequenza di un evento all'incirca
costante, questo valore di frequenza assunto come probabilit
si basa sul principio di von Mises (formulato nel 1920) : la
probabilit di un evento, in una serie di prove condotte nelle
stesse condizioni, il limite a cui essa tende al crescere del
numero delle osservazioni
si applica in tutti quei casi in cui non sono note a priori le leggi
dei fenomeni studiati, ma possono essere determinate a
posteriori; ovvero per calcolare la probabilit attesa di trovare un
numero stabilito di individui in un conteggio, deve essere nota la
percentuale di presenza rilevata attraverso una precedente serie
di osservazioni. Infatti, lunico modo per rispondere ai quesiti
empirici condurre una serie di osservazioni od esperimenti, in
condizioni controllate statisticamente, per rilevare la frequenza
relativa del fenomeno

-3

-2

-1

=0

+1

+2

+3

95%=1.96
99%=2.58

=> Gaussiana per n=>

=> Gaussiana per >>0

t-Student: simile alla Gaussiana, possibile variare il numero dei gradi di libert. La si usa ogni qual volta si
lavora su un campione piuttosto che su una popolazione, per tener conto di n e si ha solamente una stima di
$. Si definisce il parametro grado di libert, legato alla numerosit del campione. Per gdl>100 la
distribuzione assimilabile ad una Gaussiana.

/0 (chi quadrato): somma di tante gaussiane al quadrato. Con gdl=1, avr il quadrato di 1 sola Gaussiana.

/0k = 3=4 20

con 2 = 5(7, 4). Se : > 25, la distribuzione avr forma Gaussiana.

F(di Fisher): viene sfruttata per valutare rapporti di varianze.

STATISTICA INFERENZIALE
La conduzione dellindagine (o ESPERIMENTO) un percorso di ricerca scientifica
articolabile in quattro fasi:
1 - disegno sperimentale
osservazioni in natura e ripetizioni in laboratorio non raccolte ed attuate a caso,
ma scelte e programmate in funzione della ricerca e delle ipotesi esplicative
chiarire a priori la formulazione dell'IPOTESI ESPLICATIVA (alternativa
all'IPOTESI NULLA)
Le eventuali differenze riscontrate dovranno essere imputate a
FATTORI CAUSALI SPECIFICI ?
oppure solamente a
FATTORI CASUALI IGNOTI ?
attribuibili alla naturale variabilit di misure e materiale utilizzato
2 - campionamento
- raccogliere i dati in funzione dello scopo della ricerca
- rispettare le caratteristiche della popolazione
Numero limitato di dati > conclusioni generali > tutta la popolazione (UNIVERSO)

STATISTICA INFERENZIALE
3 - descrizione dei dati raccolti per verificare l'adeguatezza di:
- disegno sperimentale
- campionamento
- analisi condotte
- risultati conseguiti
4 - utilizzo dei tests (programmati nel disegno sperimentale e in funzione dei
quali viene effettuato il campionamento)
processo logico-matematico che, mediante il calcolo di probabilit, porta
alla conclusione di non poter respingere oppure di dover respingere
l'ipotesi nulla
Soltanto con una corretta applicazione del campionamento e dei test di
confronto statistico possibile rispondere alla DOMANDA INFERENZIALE di
verifica dell'ipotesi nulla:
LE DIFFERENZE FRA LE OSSERVAZIONI EMPIRICHE SONO DOVUTE A FATTORI
PURAMENTE CASUALI ?

STATISTICA INFERENZIALE
Quale la probabilit che, fra le alternative possibili, si presenti proprio la
situazione descritta dai dati raccolti?
- probabilit alta (convenzionalmente => 5%) > fattori casuali
- probabilit bassa (convenzionalmente < 5%) > fattori non casuali
cio rientranti tra i criteri con cui i dati sono stati raggruppati
Analisi e conclusioni sono rese complesse fondamentalmente da tre aspetti:
- errori nelle misurazioni generati da strumenti e da differenti abilit degli
sperimentatori
- utilizzo di campioni: i dati utilizzati in una ricerca non sono mai identici a
quelli rilevati nelle altre
- fattori contingenti di disturbo: possono incidere in modo differente sul
fenomeno indagato (es.: tempo, luogo, )

INFERENZA STATISTICA
Per effettuare uno studio non utilizzo tutta la popolazione dinteresse, ma limito
lo studio ad un solo sottoinsieme, un CAMPIONE, per poi estendere i risultati a
tutta la popolazione => INFERENZA
Immaginiamo di avere a disposizione TUTTA la popolazione (di media < e
deviazione standard =)
Estraendo dei campioni lo si pu fare con 2 modalit: Esaustiva e Bernoulliana:
Esaustiva: estraggo un campione di n soggetti, in modo casuale, misurando
media " e deviazione standard > e non considero pi i soggetti scelti
Bernoulliana: estraggo ugualmente un campione di n soggetti casualmente,
misuro media e dev. std, ma poi i soggetti possono essere riestratti nel
successivo campione.
OSS: Nel nostro caso utilizzeremo SEMPRE lestrazione Bernoulliana!

La distribuzione delle medie campionarie, in entrambe le estrazioni, "


GAUSSIANA, con
media pari a ? (stimatore CORRETTO)
.(

.(

AB

varianza uguale a per la Bernoulliana e



per lesaustiva (stimatore
AB
NON CORRETTO, in quanto ha bisogno di un fattore correttivo)
con n = numerosit del campione. Per n << N le due varianze coincidono.

Se si considerasse la media delle mediane campionarie (ovvero dei singoli


campioni), anche essa sarebbe pari a ? (anche la mediana uno stimatore
CORRETTO) mentre la varianza sarebbe maggiore per cui la media C
rappresenta uno stimatore di ? pi EFFICIENTE della mediana
Considereremo lestrazione Bernoulliana

STIMA PUNTUALE DELLA MEDIA (della popolazione)


La eseguo tramite la media sul campione inserendo un errore della stima:
E =mi
<

Stima CONSISTENTE, perch al crescere di n lerrore tende a 0

Se (dev.standard della popolazione) ignota allora useremo la dev. st. del


campione, si, per stimarla:
si
G =
4
Le stime puntuali sono affette da errore per cui spesso si usa stimare un
intervallo entro il quale, con un prefissato livello di probabilit, cadr il valore
del parametro => INTERVALLO DI CONFIDENZA

STIMA DELLA MEDIA (della popolazione) PER INTERVALLI


- INTERVALLO DI CONFIDENZA
Dato = probabilit che il valore vero cada fuori dellintervallo individuato allora
P = 1 = prob. che cada dentro = livello di confidenza (o p-value)
Poich la variabile campionaria distribuita come una gaussiana la si pu
normalizzare:
C <
2 = =
+
e si pu scrivere:
Prob (2I0

C B<
=

2I0 ) = 1

da cui si ricava lINTERVALLO DI CONFIDENZA:


E = C 2I0
<

nel quale la media compresa con prob. pari a 1-

1-

2I+

0.68

0.8

1.28

0.9

1.64

0.95

1.96

0.9544

0.99

2.58

0.9973

Un discorso analogo
vale se si utilizza una
coda e non due

I
0

rappresenta lincertezza

della stima = lerrore! da minimizzare:


- Aumentando n
- Selezionando opportuna
- Selezionando unaltra variabile
Se ignota o n piccolo (<100) al suo
posto utilizzer Si (dev. st. del campione) e al
posto della Gaussiana utilizzer la t-Student
(t/2,n-1) per tener conto dellulteriore
incertezza introdotta:
E = C t/2,n1
<

Nel caso di frequenze campionarie, lintervallo si trasforma


in:
E = O t/2,n1
N

O .(4BO )

in quanto 2 = p*q
Esempio: epidemia di influenza, su 100 soggetti il 70% affetto da
influenza => f=0.7.
Valutare la bont della stima della vera % nella popolazione.
Scelgo 1-=0.9545 => Z /2=2
=> p=0.72*(0.7)(1-0.7)/100 = 0.70.09
p1=0.61, p2=0.79
Con probabilit 1- la vera p di cittadini affetti da influenza
compresa tra 61% e 79%

DIMENSIONE OTTIMA DEL CAMPIONE n


Esistono diversi metodi per ottenere ln che porti alla significativit
dello studio statistico.
A partire dallintervallo di confidenza si definisce lerrore come:
$
= QR+
Fissato E (errore tollerato, espresso in termini percentuali, 2-3%), si
avr come sola incognita n, la numerosit del campione, ovvero:

20I+ =0
0

S0
NB: Se $ non disponibile (come succede nella maggior parte dei
casi) estraggo un piccolo campione (~10) e cerco una sovrastima
della deviazione standard in maniera molto approssimativa
,UVB,
mediante la formula: $G =
W

Se distribuzione BINOMIALE, essendo $ = X Y, si avr:


Z[(+ \]

= ((
^
Se non noto, il valore di p si pu stimarlo nel peggiore dei casi,
ovvero quando X = Y = 0.5.
ESEMPIO: Determinare la dimensione campionaria sufficiente per condurre una
ricerca con questionario sulle caratteristiche dei medici di base in Italia.
Fissando:
1 _ = 95.46% QR+ = 2
e
= 3% , X = Y = 0.5 (non noti a priori)
We.fe.f

Avremo che =
= 1111 cio con 1111 risposte prese a caso nella
e.eg(
popolazione dei medici di base vi saranno 95% di prob che i risultati del
campione siano validi con un margine di errore del 3%.
E importante notare che questo dato non vincolato dalla popolazione totale,
quindi se si fosse effettuato uno studio pi limitato a livello geografico (Regione
o Provincia,) il numero del campione sarebbe stato sempre di 1111 medici, alla
stregua dello studio Nazionale.

VIA NOMOGRAMMA

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