3 - UD2 - Energia - TRASMISSIONE DEL MOTO PDF
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La trasmissione e la trasformazione
del moto
Obiettivi:
Bibliografia:
R. Bridgman, La Tecnologia, nella collana In primo Piano Scienze, Istituto
Geografico de Agostini
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Il progetto
Titolo:
Domande Operative
Sintesi dellunit:-
Gli argomenti trattati nella seguente unit riguardano il concetto di moto, la sua trasmissione
e la sua trasformazione mediante la realizzazione di semplici meccanismi che illustrino le
modalit della trasformazione ed evidenzino i concetti fisici studiati precedentemente in
teoria.
Dopo una breve introduzione teorica, si passer alla realizzazione pratica di uno schema
funzionante nel laboratorio di educazione tecnica.
I meccanismi costruiti verranno poi filmati e riprodotti in singole immagini inserite nell'unit
didattica.
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Tempi previsti:
Materiale cartaceo:
Materiale vario:
Risorse Internet:
Altro:
Parole chiave:
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La forza dattrito
Lesperienza quotidiana ci insegna che qualunque corpo in moto, lasciato libero
a se stesso, prima o poi si ferma. La causa di ci lattrito. Qualunque corpo
che striscia o che rotola su una superficie, che vola nellaria o che naviga
nellacqua, incontra sempre una forza che si oppone al moto: la forza dattrito.
La forza dattrito sempre presente quando si verifica un movimento: lattrito
una forza resistente, passiva, che si oppone al moto, dovuta al fatto che le
superfici dei corpi a contatto che si muovono luna sullaltra, presentano delle
rugosit, spesso quasi invisibili, e queste, ingranandosi, ostacolano il
movimento.
La forza dattrito tende ad opporsi al moto ed proporzionale alla intensit
della forza applicata.
Non bisogna pensare che la forza dattrito sia sempre dannosa: senza di essa,
ad esempio, non potremmo camminare e le ruote di unautomobile non
potrebbero far presa sul terreno e consentire la marcia del veicolo (basti
pensare con quale difficolt si riesca a camminare su una strada ricoperta di
ghiaccio e questo perch in quel caso la forza di attrito diminuisce
notevolmente).
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Nelle macchine lattrito causa una dispersione di energia sotto forma di calore e
bisogna raffreddare le superfici a contatto per evitare il grippaggio.
La forza dattrito viene comunemente distinta in attrito radente, attrito
volvente e resistenza del mezzo.
Attrito radente
Attrito volvente
L'attrito permette a
una ruota
d'automobile di avere
una grande aderenza
sul terreno.
Questa necessaria
tanto per fermarsi,
quanto per mettersi
in movimento.
Il tappo di una
bottiglia sfrutta
l'attrito tra sughero e
vetro.
Lo stelo di un
semplice chiodo tiene
uniti due pezzi di
legno per effetto
dell'attrito esistente
tra legno e stelo del
chiodo medesimo.
L'attrito permette di
fare un nodo tra due
pezzi di spago.
I freni a ceppi
sfruttano la
resistenza d'attrito.
La trasmissione del
moto con le cinghie
pu avvenire
solamente per effetto
dell'attrito tra cinghia
e puleggia.
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cuscinetto a sfere
velo d'olio
perno
sfere
L'attrito tra un perno
che gira e i suoi
supporti rappresenta
uno dei casi pi
frequenti in cui deve
essere eliminato o
almeno attenuato.
Un sistema per
eliminare l'attrito nei
perni quello dei
cuscinetti a sfere. Con
questi si trasforma
l'attrito di
strisciamento in
attrito di rotolamento.
La lubrificazione a olio
serve per attenuare
l'attrito tra le pareti
del cilindro di un
motore e il relativo
pistone che scorre
velocemente con moto
alternato.
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FORZA (N)
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Se vuoi misurare con precisione lintensit della forza di attrito puoi utilizzare
un dinamometro al posto dellelastico.
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Quando fai la punta alla matita, quale tipo di movimento utilizzi: quello del coltello o quello
dellaffettatrice circolare?
Quale delle macchine che seguono, o parti di macchine, eseguono un movimento simile a
quello del coltello e quali invece eseguono un movimento simile a quello della lama
dellaffettatrice circolare?
Completa la tabella.
macchina
Funziona come
il coltello
( moto traslatorio)
laffettatrice
(moto rotatorio)
Ascensore
Maniglia
Cacciavite
Pedale della bicicletta
Tasto del telefonino
Compasso
Scala mobile
I due tipi di movimenti sono quelli pi spesso eseguiti, singolarmente o in combinazione tra
loro, da ogni genere di macchina.
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Esercizio:
Analizziamo sia le fruste per montare sia il frullino per notare le differenze. In particolare
notiamo il tipo di movimento che necessario eseguire, con i due strumenti, per ottenere lo
stesso effetto montante.
Notare gli ingranaggi del frullino che permettono di cambiare il movimento rotatorio, piuttosto
lento, della manovella in quello molto pi rapido del frullino.
Notare inoltre che la macchina cambia il senso di movimento, poich i denti sono dalla parte
dellingranaggio maggiore anzich sul bordo.
Esercizi
Analisi descrittiva e funzionale della frusta
Analisi descrittiva e funzionale del frullino
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Esercizio:
Individua le trasformazioni del movimento
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Esercizio.
Utilizzando cartone robusto (ma va bene anche la scatola di cartone della carta per fotocopie),
costruisci un modello di ingranaggi con ruote di frizione.
Realizza due ruote di diametro 16cm e 8 cm e fissali ad un supporto di cartone mediante
fermacampioni. Poni le due ruote a contatto tra loro.
Verifica la direzione nella trasmissione del movimento.
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Ruota motrice
Ruota condotta
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Giunti cardanici
Il giunto cardanico un organo di trasmissione del movimento costituito da
due forcelle, ciascuna collegata ad un albero rotante, che si articolano a snodo
su un albero o su una croce. Il giunto cardanico consente di trasmettere il
movimento rotatorio di un albero ad un altro albero, che pu formare con il
primo un angolo fino a 20 circa.
Alberi di trasmissione
Sono pezzi cilindrici che trasmettono il movimento rotatorio da una parte ad
unaltra di una macchina.
Gli alberi di trasmissione sono sostenuti da supporti che possono essere
direttamente realizzati nellincastellatura della macchina oppure essere
costituiti da pezzi separati, assicurati alla struttura con bulloni.
Per ridurre lattrito tra il supporto e lalbero viene interposto un cuscinetto, che
nelle macchine moderne generalmente a rotolamento.
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GLI INGRANAGGI
Sono meccanismi costituiti da una coppia di ruote dentate (orologio
meccanico) o da una ruota dentata e una vite senza fine (contagiri di un
contatore elettrico), o da una ruota dentata e una cremagliera (ferrovie di
montagna).
RUOTE DENTATE
Se alle ruote di frizione si modificano le circonferenze esterne, intagliando loro
dei denti, si ottengono delle ruote dentate. Queste svolgono lo stesso compito
delle ruote di frizione, ma risultano molto pi efficienti ed in grado di
trasmettere una quantit di energia di gran lunga superiore senza pericolo che
vi siano strisciamenti tra una ruota e laltra (e quindi si alteri il rapporto di
trasmissione tra conduttrice e condotta), perch in questi rotismi non pi
lattrito a consentire il movimento della ruota condotta bens la spinta che
questa riceve sui suoi denti attraverso quella conduttrice.
Per vincere forti resistenze, per le quali non possibile usare le ruote di
frizione, vengono dunque impiegate le ruote dentate. Queste sono ruote che
sulla circonferenza presentano dei solchi e delle sporgenze in modo che queste
ultime di una ruota vanno ad incastrarsi nei solchi dell'altra. Una coppia di
ruote dentate forma un ingranaggio: due ruote ingranano tra loro solo se
hanno lo stesso tipo di dentatura o lo stesso passo (distanza tra due denti
consecutivi).
Se le ruote hanno un numero di denti uguale riescono a compiere un intero
giro nello stesso tempo; se, invece, in una ruota vi un numero di denti
diverso essa compir un numero di giri diverso da quello dell'altra ruota. Il
rapporto di trasmissione dato comunque dalla relazione Z1 : Z2 = n2 :
n1 nella quale Z1 il numero di denti della ruota motrice, Z2 quello dei denti
della condotta, n2 il numero di giri della ruota condotta e n1 il numero di quelli
della motrice.
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Ingranaggi di un ingegnoso apparecchio ideato nel secolo scorso per sbucciare frutta e ortaggi
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Ruote coniche
Sono ingranaggi formati da due ruote dentate di forma tronco-conica. La ruota
di diametro minore si chiama pignone, quella di diametro maggiore corona.
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Rocchetto-dentiera
E' un meccanismo che consente di trasformare il movimento rotatorio di un
ingranaggio in un movimento rettilineo o viceversa. E' formato da una ruota
dentata, collegata ad un asse, i cui denti si incastrano nei solchi di una piastra
dentata.
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Esercizio.
Utilizzando cartone robusto (ma va bene anche la scatola di cartone della carta per fotocopie),
costruisci un modello di ingranaggi con ruote di frizione.
Realizza due ruote di diametro 12cm e 6 cm e fissali ad un supporto di cartone mediante
fermacampioni. Poni le due ruote a distanza tra loro e, con lausilio di spago, realizza una fune
o cinghia. Verifica la direzione nella trasmissione del movimento.
Inverti ora la fune e verifica il cambiamento di direzione nella trasmissione dl movimento.
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CATENE
Per garantire la costanza del rapporto di trasmissione tra due alberi in
movimento e non sia possibile ricorrere alle ruote dentate, si impiegano catene
calibrate a rulli, che pur essendo pesanti e costose, si prestano alle pi svariate
applicazioni e garantiscono movimenti dolci e resistenti a sforzi notevoli.
Le catene possono essere articolate o ad anelli e vengono usate non solo per
trasmissioni ma anche come organi di sollevamento e di trazione: le prime, in
acciaio, sono costituite da rulli muniti di perni collegati tra loro da piastrine, le
seconde hanno anelli di ferro fucinato che ne costituiscono le maglie e sono pi
adatte per il sollevamento.
Le catene, non consentendo lo slittamento tra le parti
mosse dalla stessa forza motrice, perch si avvolgono
su ruote dentate, garantiscono un rapporto di
trasmissione costante (tra la ruota condotta e quella
conduttrice, ed calcolato come per le ruote dentate)
anche a distanze notevoli. Sono abbastanza rumorose,
di costo elevato e necessitano di lubrificazione.
Le catene sono presenti in moltissimi macchinari: dai
bulldozer e argani alle catene di distribuzione di
automobili e motociclette alle biciclette, alle scale
mobili e ai paranchi.
FUNI
Il funzionamento simile a quello delle cinghie, e viene utilizzato quando
lentit della forza motrice da trasmettere grande, non ci sono problemi
relativi allo slittamento delle parti in moto e non si pu ricorrere alle cinghie.
Le funi possono essere vegetali, cio formate da tre o quattro cordoni, avvolti
da sinistra a destra, costituiti da filacce di canapa, cotone o Manilla avvolte
insieme da destra a sinistra: questo accorgimento di ostacolo allo svolgersi
della fune e le da maggiore maneggevolezza facilitandone il piegamento.
Le funi possono essere metalliche, con fili di acciaio, ottenute avvolgendo uno o
pi strati di fili attorno ad unanima centrale (funi a trefolo).
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Usando il cambio, possibile collegare tra loro ruote dentate con diversi
numeri di denti e quindi variare il rapporto di trasmissione.
Minore il rapporto di trasmissione, minore lo spazio che si percorre con una
pedalata ed anche minore la spinta necessaria per far compiere ai pedali un
giro completo: si produce dunque meno velocemente, ma si fa minore fatica.
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Esercizio
Quanti metri percorre la tua bicicletta durante una pedalata, cio un giro completo della
moltiplica?
Per trovare la distanza occorre moltiplicare la lunghezza del bordo esterno della ruota
posteriore per il numero di giri che la ruota compie durante una pedalata, cio per il rapporto
di trasmissione.
Per trovare la lunghezza del bordo (la circonferenza) basta misurare la distanza tra il mozzo
della ruota ed un punto del bordo (il raggio) e moltiplicarla per 6,28.
Per trovare il rapporto di trasmissione basta contare il numero di denti della moltiplica ed il
numero di denti del pignone sulle quali agisce la catena, e dividere il primo numero per il
secondo.
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BIELLA-MANOVELLA
La biella unasta rigida collegata tramite due perni rispettivamente ad un
pistone e a unestremit di una manovella. Laltra estremit della manovella ,
in genere, collegata ad un albero motore (cio ad un albero che imprime
movimento ad altre parti meccaniche).
Il sistema biella-manovella consente di trasformare il moto rettilineo
alternativo in moto rotatorio continuo, come accade nei motori a scoppio che si
trovano nelle auto: il pistone scorre nel cilindro ed collegato attraverso lo
spinotto alla biella, a sua volta collegata alla manovella che si trova sullalbero
motore (o albero a gomito). Il moto rettilineo traslatorio alternativo del pistone
viene trasformato nel moto rotatorio della manovella, che si comunica
allalbero motore.
Questo sistema reversibile, cio consente di trasformare il moto rotatorio
continuo in rettilineo alternativo, come ad esempio, in alcuni tipi di pompe.
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Esercizio.
Utilizzando cartone robusto (ma va bene anche la scatola di cartone della carta per fotocopie),
costruisci un modello di meccanismo con biella e manovella.
Realizza un disco di diametro 8 cm, una biella di 13x3 cm e collegali tra loro con un
fermacampione. Realizza un pistone di 11x5 cm e collegalo alla biella con un fermacampione.
Fissa ora il disco al centro con un terzo fermacampione.
Per realizzare la struttura del cilindro, realizza 3 elementi di misure 13x3, 13x3 e 11x3 ed
incollali sul supporto di cartone.
Verifica la trasmissione del movimento: se fai muovere alternativamente, avanti e indietro, il
pistone nel cilindro, otterrai la rotazione del disco.
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GLIFO OSCILLANTE
Il sistema a glifo oscillante serve allo scopo di trasformare il moto rotatorio in
moto rettilineo alternato. Il movimento rettilineo di andata pi lento del
movimento di ritorno e ci anche se il moto rotatorio perfettamente regolare.
Viene utilizzato in alcune macchine utensili come limatrice e piallatrice.
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SISTEMI A SAGOMA
Differiscono da quelli a leva soltanto perch il movimento trasmesso dipende
dal profilo delle sagome (da cui il nome) di particolari meccanismi, detti
camme, sui quali sono poggiati degli organi mobili come aste o leve. La camma
di solito montata su un supporto rotante (albero a camme) e la sua sagoma
determinata dal tipo di movimento che si vuole imprimere alle aste sovrastanti;
si possono avere anche camme a profilo circolare montate fuori centro
sullalbero motore (meccanismi ad eccentrico) e camme con lunghi tratti
rettilinei raccordati da archi di cerchio (meccanismi tangenziali), ma anche in
questi casi il principio di funzionamento rimane lo stesso.
CAMMA o ECCENTRICO
La camma un organo di collegamento meccanico che, fissato ad un albero
motore, permette di realizzare la trasformazione dal moto rotatorio al moto
traslatorio alternativo grazie al suo particolare profilo.
Si tratta di un profilo eccentrico opportunamente studiato, montato su un
albero a camme (cio un albero motore sul quale sono montate una o pi
camme), capace di far spostare unasta con un movimento rettilineo.
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Esercizio.
Utilizzando cartone robusto (ma va bene anche la scatola di cartone della carta per fotocopie),
costruisci un modello di meccanismo con camme.
Realizza un glifo di diametri 8 cm e 4 cm e collegalo al supporto mediante un fermacampione.
Realizza ora un pistoncino di 8x5 cm + 6x8 cm ed una struttura ponte in cui esso possa
scorrere.
Verifica la trasmissione del movimento: se fai ruotare la camma, otterrai il movimento
alternativo, avanti e indietro, del pistone nel cilindro.
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Esercizi:
Sapendo che la puleggia pi piccola la motrice e compie 1.200 giri al minuto, calcola il
numero di giri della puleggia condotta.
I tre rulli sono collegati tra loro da cinghie di trasmissione incrociate. Se il rullo A si muove nel
senso della freccia, in quale direzione gira il rullo C ?
in direzione 1
in direzione 2
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Una cinghia di trasmissione fa ruotare e due ruote verso destra. In che direzione si muove il
peso sorretto dalla cinghia?
Verso il basso
Verso lalto
Resta fermo
Le due ruote dentate sono chiuse in una catene di trasmissione. In quale direzione si muove la
catena, quando la ruota grande gira nel senso della freccia?
in direzione 1
in direzione 2
non pu assolutamente muoversi
La valvola (in basso) deve chiudersi. In quale direzione deve muoversi allora la cremagliera in
alto?
in direzione 1
in direzione 2
la valvola non pu chiudersi
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La ruota dentata A gira nel senso indicato dalla treccia. In quale direzione si muovono le due
cremagliere ?
in direzione 1 e 3
in direzione 2 e 4
non possono assolutamente spostarsi
Le ruote dentate sono viste dal retro di un orologio. Le lancette sono fissate nel punto C. In
quale direzione deve girare la ruota a sinistra perch le lancette si muovano nella direzione
giusta?
in direzione A
in direzione B
l'ingranaggio non interessa il moto delle lancette
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Le due ruote dentate sono collegate da una vite senza fine. Se la ruota A il movente e gira
nel senso della freccia, in quale direzione gira B ?
In direzione 1
In direzione 2
Non ruota
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I cuscinetti a strisciamento
Tutti i meccanismi necessitano di particolari organi di sostegno, chiamati
supporti, destinati a sostenere i diversi componenti; per consentire il
movimento bisogna per introdurre un dispositivo capace di ridurre leffetto
frenante dovuto allattrito tra le parti meccaniche: tali dispositivi sono i
cuscinetti che, pur non intervenendo direttamente nella trasmissione dei
movimenti, la facilitano. Per ridurre lattrito i cuscinetti a strisciamento
sfruttano le propriet dei lubrificanti (soprattutto olii minerali, ma anche olii
animali e vegetali, grassi, grafite e talco) e di alcune leghe metalliche a base di
bronzo, stagno, piombo e antimonio.
Vengono utilizzati per accoppiamenti di alberi rotanti.
Semplicit di costruzione e costi molto inferiori a quelli dei diretti
concorrenti (i cuscinetti a rotolamento) non sono sufficienti a
compensare la durata ed il rendimento relativamente bassi.
Cuscinetti a rotolamento
Quando un albero ruota nel suo supporto, il movimento ostacolato dallattrito
che si ha nella zona di contatto. Se le due parti sono in contatto diretto, le
superfici strisciano luna sullaltra e lattrito molto intenso.
Il vantaggio che il contatto di rotolamento pu avere su quello di strisciamento
era gi noto ai tecnici dellantica Roma (argani su sfere di bronzo ritrovati su
navi romane), ma soltanto il progresso tecnico degli ultimi novanta anni ne ha
permesso il completo sfruttamento. Questi cuscinetti sono costituiti da un
anello fisso solidale con il supporto, uno mobile solidale con lalbero, un certo
numero di sfere o di rulli disposti tra i due ed una gabbia destinata ad impedire
che le sfere o i rulli vengano a contatto tra di loro. Anelli, sfere e rulli, la cui
lavorazione richiede una notevole precisione, sono costruiti in acciaio, le gabbie
possono essere in bronzo oppure in lamiera stampata.
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