Dispensa Di Diritto Pubblico
Dispensa Di Diritto Pubblico
Dispensa Di Diritto Pubblico
LO STATO.
Premettiamo che gli ordinamenti possono essere classificati per:
Natura del vincolo: volontario o necessario;
Rapporto col territorio: territoriale o non territoriale;
Finalit perseguita: generale o particolare;
Rapporti con gli altri ordinamenti: indipendente o derivato.
Lo Stato un organizzazione del potere politico che esercita il monopolio della forza
legittima in un determinato territorio e si avvale di un apparato amministrativo.
un ordinamento:
Sovrano;
Territoriale;
Necessario;
Con finalit generale.
Lorigine dello Stato la reazione alla forte frammentazione che caratterizzava il sistema
feudale (rapporto signore-vassallo), in cui il rapporto di potere era personale e privato.
Gli elementi costitutivi dello Stato sono:
1. Sovranit;
2. Territorio;
3. Popolo.
SOVRANITA.
Per sovranit si intende lesercizio del monopolio legittimo su un determinato territorio.
Pu essere intesa con 2 accezioni:
1. Interna: potest dello Stato, il quale non riconosce nessun altro potere al di sopra di
s;
2. Esterna: indipendenza dello Stato rispetto a qualunque altro Stato.
Per risolvere il dibattito su chi effettivamente esercita il potere sovrano, vi sono 3 teorie:
1. Sovranit dello Stato come persona giuridica: i giuristi tedeschi ed italiani
configurarono lo Stato come una persona giuridica, ossia come soggetto di diritti ed
obblighi;
2. Sovranit della nazione: invenzione del costituzionalismo francese; nasce quindi la
Nazione come collettivit di individui accumunati da valori, ideali, legami di sangue.
3. Sovranit del popolo: la sovranit attribuita ai cittadini intesi come un ente
collettivo.
Ci che accumuna le tre teorie che lo Stato pone delle regole per autolimitarsi, ma che
quindi pu rimuovere a piacimento.
TERRITORIO.
lambito spaziale entro il quale lo Stato pu esercitare la propria sovranit.
costituito da:
Terraferma: porzione di territorio delimitata da confini naturali o artificiali;
Mare territoriale: fascia di mare costiero sul quale lo Stato pu esercitare la propria
sovranit. In passato era 3 miglia (gittata massima dei cannoni); oggi 12 miglia.
Piattaforma continentale: il sottosuolo marino prima del precipitare degli
abissi; su di essa lo Stato ha il potere di sfruttamento.
POPOLO.
Il popolo linsieme dei sogetti legati allo Stato da un particolare status, ossia la
cittadinanza a cui sono connessi diritti e doveri.
LART. 22 della Costituzione stabilisce che nessuno pu essere privato della cittadinanza
per motivi politici.
I modi di acquisto della cittadinanza (tutelati dalla legge 91/1992) invece sono:
IUS SANGUINIS: lacquisisce con la nascita il figlio di cittadini italiani, a prescindere
dal luogo di nascita;
IUS SOLI: lacquisisce chiunque sia nato in Italia da genitori ignoti o apolidi (privi di
altra cittadinanza);
Lo straniero nato in Italia che vi abbia vissuto ininterrottamente fino al
raggiungimento della maggiore et e abbia richiesto la cittadinanza entro 1 anno;
Su istanza dellinteressato se sono soddisfatte delle determinate condizioni.
Inoltre la cittadinanza pu essere persa automaticamente, se si verificano determinate
condizioni, oppure per rinuncia.
Inoltre la cittadinanza italiana completata dalla cittadinanza dellUnione (con il Trattato
di Maasticht del 1992), che garantisce al cittadino diritti quali: libera circolazione sul
territorio degli Stati membri, rispetto dei diritti fondamentali delluomo, diritto di elettorato
attivo o passivo (alle elezione comunali dello Stato membro in cui risiede e elezioni al
parlamento europeo dello stesso).
Affianco allo Stato abbiamo gli enti pubblici, ossia degli apparati costituiti dalla comunit
per il perseguimento dei propri fini, e sono riconosciuti come soggetti giuridici.
Questi enti perseguono linteresse pubblico, anche se spesso gli interessi sono
disaggregati; di conseguenza possono esistere diversi enti pubblici che perseguono
obiettivi contrastanti tra loro. Inoltre ad alcuni enti lo Stato riconosce lautonomia politica;
di conseguenza i cittadini possono eleggere direttamente gli organi. Questo implica che gli
enti (Regioni, Provincie, Comuni) potrebbero avere indirizzi e politiche diversi da quelli
dello Stato centrale.
Inoltre lo Stato e gli enti pubblici si trovano in una posizione di supremazia rispetto ai
soggetti privati; questo significa che possono prendere delle decisioni aventi degli effetti
giuridici, indipendentemente dal consenso dellaltro soggetto. Si parla di potest pubblica
o potere di imperio. Tuttavia bisogna esercitare tale potere nel rispetto del principio di
legalit.
Inoltre spesso gli enti pubblici perseguono linteresse generale attraverso la creazioni di
enti privati; di conseguenza il rapporto instaurato con altri soggetti paritario.
Lo Stato si configura come una organizzazione che per svolgere i propri servizi utilizza delle
particolari unit, chiamate uffici. Tra questi, solo alcuni hanno la capacit giuridica di
compiere atti giuridici; questi particolari uffici si chiamano organi.
Gli organi possono essere di 2 tipi:
1. Organi rappresentativi: i titolari sono eletti;
2. Organi burocratici: i soggetti prestano la loro attivit professionale allo Stato o agli
enti pubblici, senza avere alcun rapporto con il corpo elettorale.
Unulteriore distinzione degli organi v fatta in:
1. Organi attivi: hanno funzione deliberativa, ossia prendono delle decisioni;
2. Organi consultivi: danno dei pareri ai primi circa lo svolgimento della loro attivit. In
particolare tali pareri possono essere: facoltativi, obbligatori (vanno richiesti
obbligatoriamente) o vincolanti (devono essere eseguiti dallorgano attivo). Se non
espressamente previsto dalla legge, i pareri non sono vincolanti.
3. Organi di controllo: verificano la conformit dellattivit alle norme.
Gli organi che a noi interessano sono gli organi costituzionali. Essi sono:
Elementi necessari: la mancanza di uno di essi determinerebbe larresto dellattivit
statale;
Elementi indefettibili: nessuno di essi pu essere soppresso e sostituito con un altro
organo senza determinare un mutamento dello Stato;
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STATO ASSOLUTO.
Lo Stato assoluto la prima forma di Stato moderno; nacque in Europa tra il 400 e il 500.
caratterizzato dalla concentrazione del potere nelle mani della Corona, ossia lorgano
principale dello Stato, che svolgeva quindi sia una funzione legislativa che una funzione
esecutiva.
Il fine perseguito dallo Stato era deciso dalla volont del Re, il cui potere non aveva limiti
legali (Re legibus solutus). Vi era quindi la possibilit di ingerenza del re anche nella sfera
dei comportamenti interni. Questo Stato si svilupp soprattutto in Francia, ed in generale
nei paesi dove si riusc a svuotare i parlamenti medioevali di ogni funzione.
Nel 700 nacque anche lo Stato di Polizia, il cui fine principale era aumentare il benessere
della popolazione attraverso interventi in diversi ambiti. In tal senso si parla di assolutismo
illuminato.
In generale lo Stato assoluto, nelle sue varie forme, era uno Stato onnipresente.
Secondo Montesquie per garantire la libert dellindividuo era necessaria una separazione
dei poteri orizzontale. Secondo Madison invece era necessaria sia una separazione
orizzontale che una separazione verticale. La separazione dei poteri va intesa come:
1. Specializzazione delle funzioni;
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LO STATO LIBERALE.
Lo Stato liberale nasce tra fine 700 ed inizio 800 a seguito del fallimento dello Stato
assoluto. In particolare si ebbe una forte crisi finanziaria dovuta agli alti costi di gestione,
che portarono a forti aumenti della pressione tributaria. Questo ovviamente aument il
malcontento della popolazione, che si ribell. In Inghilterra il passaggio da un modello
allaltro fu pi graduale e stabile che i Francia.
Inoltre tale passaggio stato anche frutto della diffusione della cd. economia di mercato,
che si basa sul libero incontro tra domanda e offerta; di conseguenza era necessario
garantire lautonomia dei privati.
Il modello di Stato assoluto tuttavia non lasciava tale libert e perlopi i sistemi di regole
dei diversi Stati erano molto differenti.
Lo Stato liberale nasce quindi anche dallesigenza di creare un sistema di regole generali,
certe e astratte volte a regolare i rapporti tra i privati.
Il concetto di Stato liberale fa quindi riferimento allideologia liberista, ossia ad una
concezione di Stato che deve solo garantire le condizioni di pace e sicurezza entro le quali
si svolge lattivit dei privati. Non v confuso con lo Stato di diritto che un concetto pi
giuridico e fa riferimento ai principi su cui si poggia lo stato stesso.
Le caratteristiche principali dello Stato liberale sono:
1. uno Stato monoclasse: il diritto di voto era garantito solo ai soggetti ritenuti pi
affidabili e capaci, quindi con un buon reddito ed una buona cultura. Ne deriva che
la borghesia era maggiormente tutelata.
2. Tutela e garantisce le libert ed i diritti individuali, come il diritto di propriet;
3. Si afferma la concezione di Stato minimo, ossia che non interviene in ambiti
economici ma semplicemente tutela le relazioni tra i privati. pertanto
caratterizzato da una bassa imposizione tributaria e dal raggiungimento di un
pareggio di bilancio;
4. Si afferma la libert individuale;
5. Si ha la separazione dei poteri tra soggetti istituzionali diversi, che si controllano
reciprocamente;
6. Nasce lo Stato di diritto, in cui prevale il principio di legalit: qualsiasi limitazione
alla libert personale deve avvenire per mezzo di legge. Tale principio si fonda su
due premesse:
a. La legge deve essere generale ed astratta in modo che non venga
usata arbitrariamente;
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RAPPRESENTANZA POLITICA.
Il termine rappresentanza ha 2 accezioni:
1. Agire per conto di qualcuno: presuppone un rapporto tra rappresentante e
rappresentato;
2. Far vivere in un determinato ambito qualcosa che effettivamente non c. Pertanto
non presuppone un rapporto tra rappresentante e rappresentato.
Laccezione moderna della rappresentanza politica fa rifermento alla seconda accezione.
Con la nascita dello Stato liberale poi per rappresentanza si intende il mezzo tecnico per
dar vita ad unistituzione che perseguisse linteresse generale.
Con la Costituzione Francese del 1791 la sovranit viene tolta al Re e viene attribuita alla
Nazione, che in quanto entit astratta ed impersonale doveva esercitare i suoi poteri di
delegazione per dar vita ad un sistema rappresentativo.
Da ci derivano 3 implicazioni:
Lelettorato attivo (diritto di eleggere i propri rappresentanti) si configura come una
funzione pubblica;
I parlamentari dovevano perseguire gli interessi nazionali;
Il parlamentare non doveva essere vincolato dalle istruzioni degli elettori (divieto di
mandato imperativo).
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Pertanto si parla di responsabilit politica con riferimento al fatto che chi ha esercitato il
potere politico deve rispondere delle proprie azioni di fronte agli elettori; leventuale
sanzione consiste nella perdita del potere.
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Tale funzione esercitata dal Governo. Inoltre la Costituzione prevede la separazione tra la
politica e lamministrazione.
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Lidea di societ multiculturale nasce per affermare il principio che deve essere garantita
pari dignit alle espressioni culturali dei gruppi e delle comunit che convivono nella
societ, nellidea che ciascuno abbia il diritto a crescere dentro la propria cultura e non in
quella della maggioranza.
LART. 6 della Costituzione afferma che La Repubblica tutela le minoranze linguistiche.
In generale la Costituzione tutela le minoranze permanenti con:
1. Divieto di discriminazione per lutilizzo di una lingua diversa da quella nazionale;
2. Divieto di discriminazione in ragione della religione professata;
3. Divieto di discriminazione in ragione dellappartenenza alluna o allaltra razza.
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LUNIONE EUROPEA.
LUE una complessa struttura istituzionale che pu essere descritta come Un tempio
greco che poggia su 3 pilastri.
Il pilastro centrale la Comunit Europea (CE), che comprende CEE, CECA e EURATOM.
I pilastri laterali sono: Politica estera e sicurezza comune (PESC), e la Cooperazione nel
settore della giustizia e degli affari interni (CGAI).
Per quanto riguarda la CE la maggior parte delle decisioni non richiedono lunanimit di
tutti gli Stati, che invece richiesta per quanto riguarda le decisioni della PESC e CGAI.
Con il Trattato di Lisbona la CE e i due pilastri vengono assorbiti dallUE; tuttavia le
decisioni sulla PESC richiedono comunque lunanimit.
Con il Trattato di Amsterdam stato introdotto il principio della cooperazione rafforzata,
che consente agli Stati membri di instaurare forme di collaborazione specifiche.
Lorganizzazione dellUE.
costituita da diversi organi:
1. Il Consiglio europeo: lorgano che definisce gli indirizzi politici generali, ma privo di
potere normativo;
2. Il Consiglio: organo con funzione legislativa e di bilancio ed ha il compito di
coordinare le politiche degli Stati Membri. composto da un rappresentante di ogni
Stato, e nellesercizio delle sue funzioni coadiuvato dal Comitato dei
Rappresentanti Permanenti;
3. La Commissione Europea: il centro dei processi decisionali. composta da 27 Stati
membri, in carica per 5 anni. I membri sono approvati dal Parlamento europeo, che
pu costringere la commissione alle dimissioni. Potere di iniziativa e di controllo;
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La monarchia costituzionale segna il passaggio dallo Stato assoluto allo Stato liberale.
caratterizzata dalla separazione dei poteri tra Re (potere esecutivo) e Parlamento (potere
legislativo). Ciascuno dei 2 centri di potere si basava su una diversa legittimazione: il Re sul
principio monarchico-ereditario; il Parlamento sul principio elettivo.
Il passaggio da monarchia costituzionale a governo parlamentare stato graduale, e ha
visto linsediamento di un terzo organo: il Governo. Questo era nominato dal Re, ma
doveva ottenere la fiducia del Parlamento che poteva costringerlo alle dimissioni. Si ha
quindi una fiducia iniziale e la possibilit di sfiduciarlo in seguito.
quanto il Re rappresentava gli interessi degli aristocratici mentre il Parlamento quelli della
borghesia.
Col tempo si passati ad una forma di governo parlamentare monista in cui il Re viene
svuotato dei suoi poteri politici, che sono invece divisi tra Governo e Parlamento. Lo
strumento utilizzato per far trasformare il ruolo del Capo dello Stato la controfirma, che
ha la funzione di trasferire al Governo la responsabilit politica per gli atti del CdS stesso.
b. Governi di coalizione.
2. A prevalenza del Governo o parlamentarismo maggioritario;a sua volta si divide in:
a. Bipolarismo;
b. Bipartitismo (modello inglese).
Governo presidenziale.
una forma di governo in cui:
Il Capo dello Stato, chiamato Presidente, nominato direttamente dal corpo
elettorale nazionale ed il suo mandato ha una durate prestabilita. Ha quindi una
forte legittimazione dalla nazione;
Il Parlamento non pu sfiduciarlo;
Il Presidente presiede e dirige i Governi da lui nominati.
Lesperienza di maggior successo quella USA. Il Presidente ha potere esecutivo mentre il
Parlamento, chiamato Congresso, ha il potere legislativo ed di tipo bicamerale paritario.
Inoltre non esiste un vero e proprio organo di Governo, ma il Presidente nomina i suoi
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Governo semipresidenziale.
una forma di governo caratterizzata da:
Elezione diretta del Presidente da parte del corpo elettorale nazionale, ed ha un
mandato di durata prestabilita;
Il Presidente non ha bisogno della fiducia del Parlamento perch ha legittimazione
democratica;
Il Presidente nomina il Governo, che deve avere la fiducia del Parlamento.
una forma di governo bicefala, che ha cio 2 teste: il Presidente della Repubblica ed il
Primo Ministro. Questultimo fa parte di un Governo che deve ricevere la fiducia dal
Parlamento.
Il Presidente svolge diverse funzioni:
Nomina il Primo Ministro e gli altri ministri e presiede le riunioni di Governo;
Ha poteri che toccano lindirizzo politico;
Pu sciogliere lAssemblea nazionale.
Invece il Primo Ministro assicura il mantenimento del rapporto di fiducia col Parlamento.
Il rischio principale che ci sia divergenza politica tra Presidente e Assemblea.
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I SISTEMI ELETTORALI.
La legislazione elettorale caratterizzata da 3 fattori:
Le regole riguardanti la cittadinanza politica: insieme di regole che definiscono
quali sono i soggetti che godono dellelettorato attivo, ossia gli elettori;
Le regole su sistema elettorale: insieme di regole che definiscono come i voti degli
elettori si trasformano in seggi parlamentari;
La legislazione elettorale di contorno: riguarda le regole sullo svolgimento della
campagna elettorale, le modalit di finanziamento pubblico ai partiti, il regime
dellineleggibilit ed incompatibilit parlamentare.
La cittadinanza politica trattata dallART. 48 della Costituzione. Il 1 comma sancisce che:
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Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore et.
necessario ovviamente avere la cittadinanza italiana.
Il 2 comma inoltre pone alcuni principi che caratterizzano il diritto di voto: Il voto
personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio dovere civico. Dire che un
dovere civico diverso da dire che un dovere giuridico; infatti previsto lastensionismo.
Lelettorato passivo invece il diritto ad essere eletto.
Elettorato attivo:
Requisiti positivi: cittadinanza e maggiore et (art. 48.1);
Requisiti negativi: incapacit civile, sentenza penale, indegnit morale (art. 48.4).
Elettorato passivo:
Requisiti positivi: 25 anni per la Camera e 40 anni per il Senato.
Requisiti negativi: ineleggibilit, incompatibilit, incandidabilit.
In generale i cittadini italiani possiedono 2 diritti politici:
1. Democrazia rappresentativa: diritti elettorali;
2. Democrazia diretta: iniziativa legislativa (art. 71) , petizione (art. 50) , referendum
(art. 71) .
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Con la legge 525/1993, poi modificata dalla legge 28/2000 stata introdotta la par
condicio, principio volto a tutelare la parit di accesso dei politici, dei partiti e dei cittadini
ai mezzi di informazione sia in periodo elettorale che al di fuori di tale periodo. Vengono
poi imposte delle regole ai politici per la gestione della campagna elettorale con
riferimento allutilizzo dei mezzi di informazione e comunicazione. Inoltre nei 15 giorni
prima delle elezioni non possibile comunicare sondaggi elettorali.
Anche per le spese elettorali vi un regime particolare; ai partiti viene fissato un tetto
massimo di spesa e questi presentano il consuntivo ai Presidenti delle Camere e lo inviano
per il controllo alla Corte dei Conti.
Il finanziamento pubblico stato introdotto per far si che la politica non fosse un ambito
solo dei pi ricchi; tuttavia il rischio principale che i partiti diventino delle strutture
burocratiche autonome, insensibili alle esigenze della societ.
I sistemi elettorali.
Il sistema elettorale il meccanismo attraverso il quale i voti espressi dagli elettori si
trasformano in seggi parlamentari. formato da 3 parti:
1. Il tipo di scelta che spetta allelettore: questa pu essere categorica (una preferenza
fissa) o ordinale (un ordine di preferenze);
2. La dimensione del collegio, ossia lambito preso in considerazione per la ripartizione
dei voti; questo pu essere:
a. Collegio unico: esiste un solo collegio per ripartire i voti;
b. Pi collegi, ciascuno dei quali elegger un certo numero di parlamentari. Se
ne elegge uno solo si parla di collegio uninominale, altrimenti si parla di
collegio plurinominale.
3. La formula elettorale, ossia la formula matematica per determinare una
corrispondenza tra voti e seggi.
A seconda della formula elettorale utilizzata, i sistemi elettorali si distinguono in:
Maggioritari: ha come finalit quella di garantire la governabilit;
Proporzionali: ha come finalit quella di garantire la rappresentativit.
Il seggio in palio viene attribuito a chi ottiene la maggioranza dei voti. Pertanto contano
solo i voti di chi vince. Distinguiamo 2 sistemi:
1. Plurality: viene utilizzato tendenzialmente nei collegi uninominali, ed il seggio viene
attribuito a chi ottiene la maggioranza relativa dei voti;
2. Majority: il seggio viene attribuito a chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti,
ossia il 50% + 1; se nessun candidato la ottiene, si v al secondo turno (ballottaggio)
a cui partecipano i 2 candidati che hanno ottenuto pi voti al primo turno.
METODO DHONDT.
Il totale dei voti ottenuti da ciascuna lista prende il nome di cifra elettorale. Questa viene
divisa per 1, 2, 3, 4, 5 fino al n di seggi disponibili. Si scelgono cos i quozienti pi alti fino
alla copertura dei seggi.
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Anche per la mozione di fiducia si usa lappello nominale, e vale il criterio della
maggioranza semplice.
Pertanto in alcuni casi il Governo pu porre la questione di fiducia su una sua iniziativa;
qualora questa non dovesse essere approvata, il Governo si impegna a rassegnare le sue
dimissioni in quanto riterr venuta meno la fiducia. Ovviamente la questione di fiducia si
usa per iniziative ritenute essenziali per il perseguimento dellindirizzo politico.
In un sistema multipartitico come quello italiano, lunico modo per poter arrivare ad una
maggioranza politica quello di creare delle coalizioni, ossia degli accordi tra partiti. Il
Governo che si forma si chiamer pertanto Governo di coalizione.
Le coalizioni possono formarsi davanti al corpo elettorale, oppure in Parlamento al termine
delle elezioni.
Per quanto riguarda le crisi di Governo esse possono essere di 2 tipi:
1. Parlamentari: a seguito dellapprovazione della mozione di sfiducia oppure con voto
contrario sulla questione di fiducia. In tal caso il Governo giuridicamente obbligato
a presentare le sue dimissioni al Capo dello Stato;
2. Extraparlamentari: si hanno a seguito di crisi politica che portano ad una
disgregazione della maggioranza; in tal caso il Governo presenta volontariamente le
sue dimissioni. Per rendere i cittadini noti dei motivi delle dimissioni, stata
introdotta la cd. parlamentarizzazione della crisi: il PdR invita il Governo
dimissionario ad esporre alle Camere i motivi della dimissione per far partire un
dibattito; questo non tanto per cercare una soluzione quanto per rendere noti i
motivi delle dimissioni.
IL GOVERNO.
Le norme sul Governo sono poste da:
1. La Costituzione: art. 92-96;
2. La legge 400/1988;
3. D. lgs. N 300 e 303 del 1999.
Il Governo un organo costituzionale formato del Presidente del Consiglio, dai ministri e
dellorgano collegiale del Consiglio dei Ministri.
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Consultazioni.
Dopo lapertura della crisi di Governo o dopo le elezioni, il PdR apre le consultazioni (non
previste nel testo costituzionale) con cui si apre il processo di formazione del Governo.
La finalit quella di capire se il Governo riuscir ad ottenere la fiducia del Parlamento.
Pertanto il PdR si confronta con i leader politici e con altre personalit istituzionali che
possono fornire informazioni utili per la soluzione della crisi.
Conferimento dellincarico.
Una volta terminate le consultazioni e chiarito il quadro politico, il PdR conferisce
lincarico di formare il nuovo Governo, per via orale per evitare il problema della
controfirma (chi la mette? Vecchio PdC? E se si oppone?). Lincaricato accetta con riserva,
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ossia svolge ulteriori consultazioni per verificare di avere la fiducia del Parlamento.
Dopodich la riserva viene sciolta e lincarico accettato.
Se lincaricato non riesce a sciogliere la riserva, il PdR pu revocare lincarico.
La nomina.
Una volta che lincaricato scioglie la riserva, il PdR nomina il Presidente del Consiglio e su
indicazione di questultimo nomina anche i ministri. Il PdC controfirma gli atti di nomina
dei ministri e anche il proprio. Quindi controfirma anche se non ancora in carica.
Giuramento.
Una volta controfirmati gli atti di nomina, il PdC ed i ministri giurano nelle mani del PdR. A
questo punto il procedimento di formazione del Governo formato. Lart. 93 stabilisce che
con il giuramento il Governo immesso nelle sue funzioni.
La fiducia.
Entro 10 giorni dalla sua nomina, il Governo deve esporre il programma al Parlamento e
richiedere la fiducia. La votazione avviene per appello nominale.
Se il Parlamento accorda la fiducia, approva di fatto un determinato indirizzo politico.
Se il Parlamento non accorda la fiducia, il Governo si deve dimettere.
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ORGANI AUSILIARI.
Sono degli organi di supporto ad altri organi istituzionali. Sono 3:
1. Consiglio nazionale delleconomia e del lavoro (CNEL): lorgano rappresentativo
delle categorie produttive; ha iniziativa legislativa e svolge funzioni consultive;
2. Il Consiglio di Stato (CdS), che svolge 2 funzioni:
a. Giustizia amministrativa: il giudice di appello contro sentenze dei
tribunali amministrativi regionali;
b. Consultiva: composto da 4 sezioni che fornisce dei pareri al CdM, che
sono obbligatori ma non vincolanti.
3. La Corte dei Conti, che svolge 2 funzioni:
a. Di controllo: successivo sulla gestione del bilancio e preventivo sulla
legittimit degli atti dellamministrazione, ma anche sugli atti del Governo.
Pu accettare latto, individuare dei difetti e accettare latto con riserva
proponendo i suoi dubbi alle Camere;
b. Giurisdizionale: nel campo della responsabilit erariale.
PARLAMENTO.
Vi sono 2 tipologie di Parlamento:
1. Monocamerale;
2. Bicamerale; questo a sua volta pu essere:
a. Perfetto o paritario: le 2 Camere sono una la fotocopia dellaltra;
b. Imperfetto: le 2 Camere svolgono funzioni differenti.
La Costituzione prevede una struttura parlamentare di tipo bicamerale paritaria. Le
Camere sono: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Esse svolgono la medesima
funzione e presentano alcune piccoli differenze: il Senato eletto su base regionale (art.
57); la Camera composta da 630 deputati mentre il Senato composto da 315 senatori;
anche le leggi elettorali sono diverse, anche se hanno una stessa base.
Entrambe le Camere possono accordare o togliere la fiducia al Governo, ed necessaria
lapprovazione di entrambe per la formazione di una legge: La funzione legislativa
esercitata collettivamente dalle 2 Camere (art. 70).
Entrambe le Camere hanno una durata di 5 anni; tale periodo si chiama legislatura.
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Gruppi parlamentari.
Nel Parlamento un ruolo fondamentale svolto dai gruppi parlamentari, ossia le unioni
dei membri di una Camera, espressione di uno stesso partito o movimento politico. Gli art.
72 e 82 della Costituzione stabiliscono che le commissioni parlamentari devono essere
formate in modo da rispecchiare le consistenze dei gruppi parlamentari.
I parlamentari che non dichiarano di voler appartenere ad un determinato gruppo,
prendono il nome di gruppo misto.
I gruppi parlamentari hanno ruolo importante per il funzionamento del Parlamento per 2
ragioni:
1. Rafforzare il collegamento tra il Parlamento e la societ che si organizza
politicamente nei partiti;
2. Aumentare lefficienza decisionale.
I Presidenti dei vari gruppi hanno poi diversi compiti:
Danno vita alla Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, che ha
determinati poteri sullorganizzazione dellassemblea;
Alla Camera i presidenti dei gruppi possono azionare dei poteri procedurali che
altrimenti richiederebbero la richiesta di molti parlamentari;
I gruppi possono designare i membri delle commissioni parlamentari.
Inoltre sono molto importanti perch espressione dei partiti; infatti questi ultimi non
possono essere consultati dal PdR per la formazione del Governo in quanto associazioni
non riconosciute.
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Vi sono infine le Giunte, organi collegiali che svolgono funzioni diverse da quelle legislative
e di controllo, quali:
Garantiscono la corretta osservanza del regolamento;
Elaborano proposte di modifica del regolamento;
Verificano lassenza di cause di ineleggibilit ed incompatibilit.
Le regole di funzionamento.
Le Camere hanno una durata di 5 anni, ma lart. 61.2 prevede che Finch non siano riunite
le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti (prorogatio). La proroga con
legge si ha invece in caso di guerra.
Per la validit della seduta richiesta la maggioranza dei componenti (quorum
strutturale). Il numero legale si presume, ossia la seduta valida finch uno dei
parlamentari o il Presidente dellAssemblea non ne chiedano la verifica. Se il numero legale
non viene raggiunto, la seduta tolta o rimandata.
Per la validit delle deliberazioni invece richiesta la maggioranza dei presenti (quorum
funzionale), salvo diverse disposizioni della Costituzione.
Le astensioni sono trattate diversamente da Camera e Senato.
Alla Camera gli astenuti sono considerati presenti ai fini del numero legale ma sono
considerati come non presenti ai fini del quorum funzionale; pertanto la delibera valida
se i favorevoli sono superiori ai contrari (non si contano gli astenuti).
Al Senato invece agli astenuti si chiede di allontanarsi fisicamente, e quindi non vengono
tenuti in considerazione ai fini del numero legale. Se invece rimangono in aula, gli astenuti
aumentano il quorum funzionale perch il loro voto viene conteggiato e quindi vengono
anche conteggiati per il numero legale. Di conseguenza la delibera valida se i favorevoli
sono di pi dei contrari e degli astenuti presenti.
La maggioranza pu essere:
Assoluta: favorevoli > 50% dei presenti o dei componenti dellorgano;
Qualificata: favorevoli almeno 2/3 dei presenti o dei componenti dellorgano;
Semplice: favorevoli > contrari regola generale presso la Camera;
Relativa.
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La regola generale prevede il voto palese, salvo alcune eccezioni in cui il voto segreto. A
questultimo si fa ricorso per deliberazione che riguardano principi e diritti di libert
costituzionali. Inoltre si pu votare per appello nominale e per alzata di mano (voto palese)
oppure su scheda o in via elettronica (voto segreto)
Inoltre in generale le sedute delle Camere sono pubbliche (principio della pubblicit dei
lavori parlamentari).
I lavori delle Camere sono organizzati secondo il programma, il calendario e lordine del
giorno; la decisione spetta alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, a maggioranza
qualificata, altrimenti la decisione spetta al Presidente della camera per tempi limitati.
Insindacabilit.
La legge 140/2003 ha dettato disposizioni per lart. 68. A quali atti si applica
linsindacabilit parlamentare?
Si applica a qualsiasi funzione parlamentare, espletata anche fuori dal Parlamento.
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Tale legge prevede che se il giudice, nellambito del processo penale, vede gli estremi
dellinsindacabilit, deve trasmetterlo alla camera di appartenenza che decide si bloccare il
procedimento.
Il Magistrato pu per appellarsi alla Corte Costituzionale denunciando un conflitto di
attribuzione dei poteri. La Corte stabilisce quindi quale dei 2 organi ha il potere di
decidere.
Il giudizio della Corte Costituzionale insindacabile e definitivo.
Il mandato parlamentare.
Ciascun deputato:
1. Rappresenta la nazione;
2. Esercita le proprie funzioni senza vincolo di mandato: sono inammissibili limiti
formali alla sua libera determinazione e meccanismi di revoca.
Ostruzionismo parlamentare.
Lostruzionismo consiste nel ricorso sistematico agli strumenti previsti dal regolamento per
impedire alla maggioranza di decidere; viene attuato dalle opposizioni.
Tali strumenti sono:
Prendere la parola a lungo;
Dichiarazioni formalmente in contrasto con il proprio gruppo;
Verifica del numero legale;
Presentazione di emendamenti.
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Funzione legislativa.
Lart. 70 afferma che la funzione legislativa esercitata collettivamente dalle Camere.
Gli art. 71-74 descrivono le modalit attraverso cui tale funzione si svolge.
Importante anche la questione di fiducia e la mozione di sfiducia.
Funzione di controllo.
La funzione parlamentare di controllo si esplica nei confronti del Governo ed ha come
finalit di questultimo quello di far valere la responsabilit politica nellEsecutivo.
La base il rapporto di fiducia.
Gli strumenti principali per esercitare la funzione di controllo sono:
1. Interrogazione: domanda volta per iscritto da un parlamentare al Governo circa la
veridicit di un fatto;
2. Interpellanza: linterpellente chiede, per iscritto, di conoscere quale sia lintenzione
politica del Governo, in riferimento ad un fatto o ad una determinata situazione;
3. Le commissioni di inchiesta su materie di pubblico interesse; esse hanno il potere di
usare la polizia giudiziaria.
In passato sono stati introdotte anche le interrogazioni a risposta immediata, con cui si
rivitalizzato il sindacato ispettivo parlamentare. Si tratta di interrogazioni aventi per
oggetto una sola domanda che fa riferimento ad un argomento di grande urgenza.
Sono state introdotte anche le interpellanze urgenti, con procedimento abbreviato.
Funzione di indirizzo.
Il parlamento esercita tale funzione attraverso i seguenti strumenti:
1. Mozione: delibera in merito ad una questione che incide sullattivit del Governo.
Pu essere presentata dal presidente di un gruppo di parlamentari, da q0 deputati
alla Camera e 8 senatori al Senato;
2. Risoluzione: una delibera finalizzata a manifestare un determinato orientamento
politico. A differenza della mozione, pu essere presentata anche in commissione.
3. Ordine del giorno.
41
Principi posti dalla costituzione in materia di spesa dallart. 81 prima della riforma:
1. Ogni anno il Governo redige il Bilancio preventivo, che il Parlamento deve
approvare con legge. Il preventivo deve essere approvato entro il 31 Dicembre; un
documento contabile nel quale vengono rappresentate le entrate e le uscite che,
nel corso dellanno finanziario successivo, lo Stato prevede rispettivamente
dincassare e di spendere. Secondo la Costituzione (art.81.3), infatti, la legge del
Parlamento con cui approvato il bilancio non pu stabilire nuovi tributi o nuove
spese (perci si dice che soltanto legge formale).
2. Obbligo di copertura delle leggi di spesa: ogni legge che comporti nuove e maggiori
spese deve indicare i mezzi per farvi fronte, in modo da non determinare un forte
aumento della pressione tributaria. Lo Stato pu far ricorso allindebitamento del
Tesoro dello Stato tramite lemissione di obbligazioni.
La riforma di contabilit del 1978 (legge 468) ha introdotto la legge finanziaria.
Lobbiettivo perseguito dalla legge del 1978 ambizioso: disegnata una legge finanziaria
potenzialmente onnicomprensiva che ha il compito di: fissare i saldi da finanziare e lentit
del disavanzo; fissare il limite dellindebitamento; riassestare la legislazione tributaria e di
spesa; fissare lammontare di fondi speciali da utilizzare.
La legge 196 /2009 da una nuova articolazione al ciclo di bilancio:
Impostazione delle previsioni di entrata e di spesa.
Il documento di economia e finanza (PEF) in cui vengono espressi gli obiettivi che il
Governo si propone di realizzare attraverso la politica di bilancio pluriennale e gli
strumenti per conseguirli, entro il 10/4.
Nota di aggiornamento del DEF entro il 20/09;
Il disegno di legge di stabilit e il disegno di legge bilancio vanno presentati alle
camere entro il 15.10; il disegno di legge di assestamento entro il 30 giugno;
eventuali disegni legge collegati alla manovra di finanza pubblica entro il 31/1.
I regolamenti parlamentari;
La copertura finanziaria delle leggi di spesa: la copertura deve essere credibile,
sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale. Deve inoltra avere carattere
preventivo immediato. Vale sia per lo Stato che per le Regioni.
A completare la manovra c un bilancio pluriennale,approvato con apposito articolo della
legge di bilancio,che proietta gli effetti delle decisioni di bilancio in un pi ampio orizzonte
temporale (triennale) al fine di poterne valutare limpatto economico nazionale. Esso non
comporta lautorizzazione a riscuotere le entrate ed eseguire le spese, e viene aggiornato
ogni anno.
43
Elezioni.
Pu essere eletto PdR (art. 84) chiunque abbia:
La cittadinanza italiana;
50 anni di et;
Il pieno godimento di diritti civili e politici.
Lufficio di PdR incompatibile con qualunque altra carica; egli al di sopra dei poteri.
45
Il PdR eletto dal Parlamento in seduta comune, integrato da 3 delegati regionali eletti (1
solo in Val DAosta) in modo da garantire la rappresentanza delle minoranze.
Lelezione avviene su iniziativa del Presidente della Camera che, 30 giorni prima della
scadenza del mandato presidenziale, convoca il Parlamento in seduta comune ed i delegati
regionali per lelezione del Presidente.
Lelezione avviene con scrutinio segreto con speciali maggioranze:
Maggioranza dei 2/3 nei primi 3 scrutini;
Maggioranza assoluta dal quarto.
Prima di assumere le sue funzioni il PdR presta giuramento di fedelt alla Repubblica e alla
Costituzione di fronte al Parlamento in seduta comune (non pi integrato). Il suo mandato
dura 7 anni e al suo termine diventa di diritto Senatore a vita.
Alle sue dipendenze posta una struttura amministrativa chiamata Segretariato generale
della Presidenza della Repubblica.
In caso di impedimento temporaneo (malattia) o permanente (morte) le sue funzioni sono
svolte dal Presidente del Senato (art. 86).
Il PdR cessa dalla carica presidenziale in caso di:
1. Fine del mandato;
2. Morte;
3. Impedimento permanente;
4. Dimissioni;
5. Decadenza per effetto della perdita di uno dei requisiti di eleggibilit;
6. Destituzione disposta per effetto della sentenza di condanna della Corte
Costituzionale per i reati di alto tradimento e di attentato alla Costituzione.
Lart. 89 prevede che il PdR non sia responsabile degli atti compiuti nellesercizio delle sue
funzioni, salvo che per Alto tradimento ed attentato alla Costituzione (in tal caso ha una
responsabilit penale). Ci significa che il PdR non pu essere rimosso dallincarico per
responsabilit politica.
Ci reso possibile dallistituto della controfirma, che requisito necessario per la validit
dellatto presidenziale. Quindi un membro del Governo (ministro o PdC) controfirma latto
presidenziale, trasferendo la sua responsabilit in capo al Governo.
46
I poteri presidenziali.
La Costituzione affida al PdR i seguenti poteri:
Rappresentante dellunit nazionale;
Garante della Costituzione nei confronti di:
a) Potere legislativo;
b) Potere esecutivo;
c) Potere giudiziario;
d) Popolo.
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54
Il ministro, non oltre 10 giorni dallentrata in vigore della legge di bilancio, definisce gli
obiettivi, le priorit, i piani ed i programmi da attuare ed emana le conseguenti direttive
generali. Queste indicano obiettivi, modalit dazione, standard.
Inoltre il ministro assegna a ciascun livello dirigenziale le risorse umane, economiche e
finanziarie per svolgere le loro funzioni.
I dirigenti hanno responsabilit dirigenziale, nel senso che in caso di risultati negativi
possono essere rimossi dallincarico.
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I SERVIZI PUBBLICI.
Lattivit amministrativa si distingue in:
Funzione pubblica: caratterizzata da poteri autoritativi, che producono
conseguenze giuridiche per il destinatario anche contro la sua volont.
Servizio pubblico: si svolge senza luso dei poteri autoritativi, anche se la sua
istituzione risponde allobbligo di tutelare linteresse pubblico.
Tra i servizi pubblici, quelli locali sono volti a soddisfare linteresse di una comunit.
FINE PERCORSO I.
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PERCORSO II.
CAP. 1: FONTI DEL DIRITTO: NOZIONI GENERALI.
Fonti di produzione.
Si definisce fonte del diritto qualunque atto o fatto abilitato dallordinamento giuridico a
produrre norme giuridiche, cio ad innovare lordinamento stesso.
Le norme di riconoscimento o fonti sulla produzione di norme, sono le norme di un
ordinamento giuridico che individuano le fonti abilitate ad innovare lordinamento stesso.
La Costituzione, dagli art. 70-81, indica gli atti che possono produrre il diritto, cio le fonti
ad essa immediatamente inferiori dette fonti inferiori dette fonti primarie (leggi) le quali
regolano le fonti ancora inferiori dette fonti secondarie.
Quelle di cui abbiamo parlato fino ad ora sono fonti di produzione. Queste possono essere
di 2 tipi:
Fonti- atto o atti normativi;
Fonti- fatto o fatti normativi.
Le fonti atto sono parte degli atti giuridici, definibili come i comportamenti consapevoli e
volontari che danno luogo ad effetti giuridici.
Gli atti normativi tuttavia:
a) sono in grado di porre norme vincolanti per tutti, perci sono fonti di diritto;
b) devono essere imputabili a soggetti a cui lordinamento riconosce di porre in
essere tali atti (agire volontario di un organo abilitato a farlo
dallordinamento).
Pertanto latto normativo lespressione della volont normativa di un soggetto cui
lordinamento attribuisce lidoneit di porre in essere norme giuridiche.
In passato si poteva dire che la fonte-fatto per eccellenza fosse la consuetudine, inteso
come comportamento sociale ripetuto nel tempo (elemento oggettivo: cd. diurnista) sino
al punto che esso viene ritenuto obbligatorio (elemento soggettivo: cd. opinio juris seu
necessitatis). Oggi le consuetudini sono considerate solo quando un contenzioso non
regolato da leggi o regolamenti.
59
Fonti di cognizione.
Le fonti di cognizione sono le fonti che permettono di conoscere le fonti di produzione. La
fonte ufficiale pi importante la Gazzetta Ufficiale (G.U.). La norma giuridica diventa
valida solo dopo la vacatio legis, ossia dopo un periodo di 15 giorni (se non diversamente
stabilito) dalla pubblicazione sulla G.U. . Trascorso questo periodo, la conoscenza si
presume ed il giudice ha lobbligo di applicarla anche se i soggetti non la conoscono
(ignorantia legis non excusat).
Le fonti non ufficiali possono essere fornite da altri soggetti pubblici o privati.
60
Linterpretazione.
Latto normativo un documento scritto articolato in enunciati, attraverso i quali il
legislatore cerca di esprimere la sua volont normativa. Per questo gli enunciati si
chiamano disposizioni.
Gli enunciati scritti non hanno un significato univoco. Pertanto uno dei principali ruoli
dellinterprete quello di riportare a coerenza e univocit il sistema delle disposizioni.
Il primo passo la distinzione tra applicazione ed interpretazione.
Lapplicazione del diritto consiste nellapplicazione di una norma generale ed astratta ad
un caso particolare e concreto.
Ma in natura non esistono ne norme ne fatti. La norma infatti frutto dellinterpretazione
della disposizione; il fatto frutto di interpretazione, va costruito qualificando soggetti,
eventi e comportamenti.
Il legislatore pu cercare di risolvere dubbi interpretativi aggiungendo nuove disposizioni in
cui si spiega come interpretare le vecchie disposizioni: la cd. interpretazione autentica.
Il legislatore (organo collegiale espressivo della volont degli elettori) non pu tuttavia
sostituirsi allinterprete (giudici ammessi con concorsi) nel rispetto del principio della
separazione dei poteri.
61
62
La dichiarazione di illegittimit di un atto generale, nel senso che latto annullato non pu
pi essere applicato a nessun rapporto. Questo vale per i rapporti pendenti (o aperti),
ossia quei rapporti ancora azionabili. Non si pu far nulla per i rapporti esauriti (o chiusi), i
quali non possono pi essere dedotti davanti al giudice.
ABROGAZIONE
Criterio cronologico.
Fisiologia dellordinamento.
Opera ex nunc.
Effetti: erga omnes (se
espressa) e inter partes.
ANNULLAMENTO
Criterio gerarchico.
Patologia dellordinamento.
Opera ex tunc.
Effetti: erga omnes (sempre).
64
DEROGA
Criterio di specialit.
Complessit dellordinamento.
Opera ex nunc.
Effetti: erga omnes (se
espressa) e inter partes.
66
CAP. 2: LA COSTITUZIONE.
Il termine costituzione pu essere inteso con diverse accezioni:
Indica gli elementi che caratterizzano un determinato sistema politico, come esso
organizzato e come funziona. Ha di fatto una funzione descrittiva dello scheletro
politico della societ.
Pu essere inteso come manifesto politico. La Costituzione non rappresenta lo
scheletro politico della societ, ma un documento fondamentale che segna il
trionfo di un ideale accettato da tutta la societ;
Pu essere inteso come un testo normativo, la pi importante fonte del diritto da
cui derivano diritti e doveri, obblighi e divieti giuridici, attribuzione di poteri e regole
ed il loro esercizio. Questo il significato che applicano i giudici quando menzionano
la Costituzione.
67
LA COSTITUZIONE ITALIANA.
La Costituzione Italiana entr in vigore il 1 Gennaio 1948, approvata dallAssemblea
Costituente ed eletta contemporaneamente al referendum istituzionale (passaggio da
monarchia a repubblica). Furono le prime elezioni a suffragio universale. Inoltre allAC
vennero affidati anche alcuni compiti del Parlamento come nominare il Capo dello Stato
provvisorio (De Nicola) e approvare le leggi costituzionali.
una Costituzione:
Lunga, perch un consenso cos vasto stato ottenibile solo sommando, e non
selezionando, le molteplicit di interessi;
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Struttura e contenuti.
La Costituzione italiana del 1948 si compone di diverse parti:
1. Principi fondamentali (art. 1-12): affermano i valori di libert, uguaglianza e
solidariet. Tali principi stabiliscono i criteri di ordine generale a cui si devono
attenere le leggi ordinarie.
2. Parte I- Diritti e doveri dei cittadini (art.13-54). Questa parte regola i rapporti civili
(Titolo I pone le garanzie per le libert individuali), i rapporti etico-sociali (Titolo II:
diritti sociali), i rapporti economici (Titolo III: libert economiche), i rapporti politici
(Titolo IV: i modi in cui il popolo esercita la sua sovranit).
3. Parte II- Ordinamento della Repubblica (art. 55-139). Questa parte dedicata
allOrganizzazione costituzionale dello Stato, cio al Parlamento, al PdR, al Governo
e a i loro rapporti reciproci e alla disciplina della PA e della Magistratura, delle
Regioni e delle autonomie locali e delle garanzie costituzionali (cio Corte
costituzionale e revisione costituzionale).
La Costituzione si conclude con una serie di Disposizioni transitorie e finali, dettate allo
scopo di regolare il passaggio dal vecchio regime al nuovo ordinamento democratico.
69
PROCEDIMENTO LEGISLATIVO.
Il procedimento, o iter legislativo, si compone di 4 fasi:
1. Liniziativa legislativa;
2. La deliberazione;
3. La promulgazione;
4. La pubblicazione sulla G.U.
71
Liniziativa legislativa.
Consiste nella facolt di presentare alle Camere un progetto di legge, redatto in articoli e
accompagnato da apposita relazione.
Pu essere esercitato da:
Governo: in tal caso si parla di disegno di legge. lunico soggetto che ha iniziativa
legislativa su tutte le materie, e su alcune liniziativa riservata al Governo;
Ciascun parlamentare;
Dal CNEL;
Da 50.000 elettori;
Da ciascun Consiglio regionale.
Una volta presentato il progetto/disegno di legge, non si crea un obbligo per le Camere di
deliberare: la sua discussione pu essere inserita o meno nei programmi di lavoro delle
Camere. Questa decisione spetta alla Conferenza dei capigruppo. Linsabbiamento
quindi il risultato del disinteressamento dei gruppi parlamentari.
73
74
La pubblicazione.
La pubblicazione delle leggi statali avviene sulla G.U. e rende latto conoscibile dai soggetti
a cui esso si rivolge. Latto entra effettivamente in vigore dopo un periodo chiamato
vacatio legis (solitamente 15 giorni); dopo tale periodo latto entra effettivamente in
vigore e lignoranza del suo contenuto inescusabile.
Sono fonti atipiche anche le leggi meramente formali, ossia quelle leggi che hanno la
stessa forma di legge ma non hanno il contenuto normativo, ossia non introducono
nellordinamento norme nuove, cio capaci di produrre effetti giuridici generali.
Sono esempi le leggi di approvazione del bilancio di previsione dello Stato, e del rendiconto
consuntivo.
autorizzata con legge formale anche la ratifica dei trattati internazionali.
76
DECRETO-LEGGE.
Il decreto-legge un atto con forza di legge che il Governo pu adottare in casi
straordinari di necessit ed urgenza. Entra in vigore immediatamente dopo la sua
pubblicazione, ma perde efficacia sin dallinizio se il Parlamento non lo converte in legge
entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Tale decreto non pu essere emanato nelle
materie coperte da riserva di assemblea e non pu conferire deleghe legislative.
adottato dal Consiglio dei Ministri ed emanato dal PdR. Inoltre deve contenere la
clausola di presentazione al Parlamento per la conversione in legge.
Il giorno stesso della pubblicazione, il decreto-legge deve essere presentato alle Camere
che, anche se sciolte, si riuniscono entro 5 giorni per convertirlo in legge. La conversione
rientra infatti tra i poteri delle Camere in regime di prorogatio.
Lo strumento utilizzato la legge di conversione che:
Rinvia al decreto-legge allegato (struttura formale);
Pu emendare il decreto;
Gode di una corsia preferenziale.
77
Il decreto, se non convertito in legge entro 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione, perde
efficacia ex tunc (sin dallinizio). La perdita di efficacia chiamata decadenza, che travolge
tutti gli effetti prodotti dal decreto-legge. Pertanto tutto ci che viene compiuto in virt di
un decreto-legge decaduto, come se fosse stato fatto senza una base legale.
Lart. 77 prevede 2 soluzioni:
La legge sanatoria degli effetti del decreto-legge decaduto: una legge riservata
alle Camere con cui queste possono regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei
decreti non convertiti. Il Parlamento comunque non tenuto ad emanare tale legge
e tale soluzione non pu essere applicabile sempre e comunque.
Il Governo adotta, sotto sua responsabilit, provvedimenti provvisori. Si parla sia di
responsabilit penale (i ministri che hanno partecipato al CdM che ha approvato il
decreto-legge rispondono singolarmente degli eventuali reati commessi con
lemanazione del decreto stesso) sia di responsabilit civile ( i ministri rispondono
solidamente a qualunque danno cagionato a terzi) sia di responsabilit
amministrativo-contabile (i ministri che hanno espresso voto favorevole rispondono
di qualunque danno cagionato allo Stato, il cd. danno erariale).
Fino al 1996 era prassi emanare, alla scadenza dei 60 giorni, un nuovo decreto legge
analogo a quello non convertito, la cd. reiterazione. Con la sentenza 360/1996 la Corte
Costituzionale ha dichiarato la reiterazione illegittima, in quanto viola le attribuzioni del
Parlamento, a meno che non vi siano dei nuovi presupposti o il decreto non contenga
nuove disposizioni.
Inoltre il Governo pu evitare gli emendamenti ponendo la questione di fiducia sul
decreto-legge.
Vi sono comunque delle materie sottratte al referendum, stabilite dallart. 75, quali:
Leggi tributarie.
Leggi di bilancio.
Leggi di amnistia e indulto.
Leggi autorizzazioni alla ratifica.
Leggi costituzionali.
Leggi costituzionali a contenuto costituzionalmente vincolato.
Procedimento.
Liniziativa referendaria (fase preparatoria) spetta a:
Corpo elettorale: liniziativa parte da un comitato di promotori composto da 10
cittadini, elettori per la Camera, che presenta il quesito presso la Cassazione.
Ne viene data notizia con pubblicazione sulla G.U. Entro 3 mesi devono essere
raccolte, su appositi fogli vidimati, 500.000 firme debitamente autenticate.
5 Consigli regionali devono approvare la richiesta a maggioranza assoluta,
indicando ovviamente lo stesso quesito. La richiesta va presentata presso la
cancelleria della Cassazione.
Le richieste vanno depositate tra il 1 gennaio ed il 30 settembre di ciascun anno; tuttavia
non possono essere depositate nellanno precedente alla scadenza ordinaria della
legislatura e nei 6 mesi successivi alla convocazione dei comizi elettorali.
Segue la fase di controllo. Il referendum sottoposto ad un duplice controllo preventivo:
a) Controllo di legittimit da parte della Corte di Cassazione (il quesito inammissibile
se verte su materie escluse o se disomogeneo o non univoco); entro il 31 ottobre
pu rilevare le eventuali irregolarit, che possono essere sanate.
b) Controllo di ammissibilit da parte della Corte costituzionale, solo se i quesiti sono
dichiarati legittimi dalla Corte di Cassazione. La decisione della Corte deve essere
presentata entro il 10 febbraio dellanno successivo.
Se la Corte costituzionale dichiara ammissibile il referendum, il PdR deve fissare il giorno
delle votazioni tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Si pu votare si o no.
Affinch il referendum sia valido, necessario che vi abbia preso parte la maggioranza
degli aventi diritto al voto, altrimenti liniziativa fallisce e la legge resta in vigore.
Se i no > si lo stesso quesito non pu essere riproposto prima di 5 anni e la comunicazione
del risultato avviene su dichiarazione del Ministro della giustizia su G.U.
80
I REGOLAMENTI DELLESECUTIVO.
I regolamenti sono atti formalmente amministrativi ma sostanzialmente normativi. In
generale il termine viene utilizzato per indicare diverse tipologie di atti normativi, ma pu
anche essere utilizzato per indicare fonti dellordinamento giuridico generale: il caso dei
regolamenti amministrativi, categoria in cui rientrano i regolamenti dellesecutivo.
I regolamenti dellesecutivo sono atti normativi spesso complessi, ma emanati dagli organi
esecutivi. una fonte di rango secondario, subordinate alla legge. .
Anche il PdR ha il potere di emanare regolamenti. Inoltre la Costituzione stabilisce il
principio di parallelismo tra funzioni legislative e funzioni regolamentari, limitando la
potest del Governo di emanare regolamenti solo sulle materie sulle quali lo Stato ha
potest legislativa esclusiva e riservando alle Regioni il potere di regolamentare tutte le
altre materie.
I regolamenti dellesecutivo possono essere distinti in:
Regolamenti del Governo: adottati dallorgano collegiale su proposta del ministro
competente e dietro parere obbligatorio ma non vincolante del Consiglio di Stato.
Dopo la delibera di adozione da parte dellorgano collegiale, il regolamento viene
emanato con decreto del PdR.
Regolamenti ministeriali: sono emanati dal singolo Ministro, sempre previo parere
del CdS ed hanno quindi la forma del decreto ministeriale. Sempre con lo stesso
procedimento, ma con decreto interministeriale, sono emanati i regolamenti
riguardanti le materie di pi ministri.
81
I regolamenti di delegificazione.
In passato i cd. regolamenti delegati o autorizzati avevano come scopo quello di
provocare un apparente effetto abrogativo delle leggi precedenti, ossia di produrre la cd.
delegificazione, cio la sostituzione della precedente disciplina di livello legislativo con una
nuova disciplina di livello regolamentare. Di fatto si faceva apparire la sostituzione di una
norma di rango primario con una norma di rango secondario, cosa impossibile per il
principio di gerarchia delle fonti.
Lart 17.2 della legge 400 spiega cos il fenomeno: la legge ordinaria a disporre
labrogazione delle leggi precedenti, facendo per decorrere leffetto abrogativo dalla data
di entrata in vigore del regolamento.
82
Diritto derivato.
Le fonti del diritto derivato possono essere:
Vincolanti: sono pienamente degli atti normativi.
Non vincolanti: sono le raccomandazioni UE (inviti a tenere un determinato
comportamento) ed i pareri (opinioni su un organo).
Le fonti vincolanti si distinguono in 3 categorie:
a) Regolamenti UE: hanno le caratteristiche tipiche della legge. Infatti hanno portata
generale, cio sono astratte e non si applicano a soggetti determinati; inoltre sono
obbligatorie in tutti i loro elementi, nel senso che non possono essere applicate solo
parzialmente dagli Stati. Infine vale il criterio della diretta applicabilit, ossia non
necessario, e neppure ammesso, nessun atto dello Stato che ne ordini lesecuzione
perch il regolamento si impone per forza propria.
b) Direttive UE: sono atti normativi che hanno come destinatari gli Stati membri (e non
tutti i soggetti giuridici dellUE come per i regolamenti) e li vincolano per quanto
riguarda il risultato da raggiungere, salva restando la competenza degli organi
nazionali in merito alla forma e ai mezzi. Lo Stato ha quindi obbligo di risultato, da
raggiungere entro il termine prestabilito; ha invece discrezionalit per la scelta dei
mezzi.
c) Decisioni UE: hanno caratteristiche tipiche dei provvedimenti amministrativi. Sono
obbligatorie in tutti i loro elementi e sono direttamente applicabili, come i
regolamenti UE. Ma a differenza di questi, si rivolgono a soggetti specifici. Pertanto
consistono nellapplicazioni di norme generali e astratte a situazioni particolari e
concrete. Per questo non possono essere considerate delle vere e proprie finti del
diritto.
Tutti gli atti dellUE sono pubblicati sulla G.U. dellUE.
83
La diretta applicabilit la qualit per cui un atto produce direttamente i suoi effetti
giuridici nellordinamento interno, senza linterposizione di un atto normativo statale.
Leffetto diretto invece non riguarda gli atti ma le norme, ed la capacit di una norma
comunitaria di creare diritti e obblighi direttamente in capo ai singoli, anche senza
lintermediazione di un atto normativo statale. linterprete, nel nostro caso la Corte di
giustizia dellUE, che riconosce le norme che hanno effetto diretto. La nozione di effetto
diretto stata introdotta per garantire la prevalenza del diritto europeo su quello interno.
Esistono le seguenti norme:
1. Norme direttamente efficaci (self-executing) espresse da atti direttamente
applicabili: sono le norme che di regola caratterizzano i regolamenti CE.
2. Norme non direttamente efficaci espresse da atti direttamente applicabili: il caso
di alcuni regolamenti CE che definiscono un quadro normativo che deve essere
attuato o da altri regolamenti CE oppure da norme nazionali.
3. Norme direttamente efficaci (self-executing) espresse da atti non direttamente
applicabili: sono per lo pi divieti posti da direttive dettagliate o dagli stessi Trattati,
cos come interpretati dalla Corte di giustizia.
4. Norme non direttamente efficaci espresse da atti non direttamente applicabili: sono
le norme che di regola derivano dalle direttive CE. Esse non sono in grado di far
sorgere posizioni soggettive azionabili senza un preventivo intervento attuativo del
legislatore nazionale.
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Per quanto riguarda ladattamento automatico, lART. 10 della Costituzione afferma che
Lordinamento giuridico italiano si conforma alle norme de diritto internazionale
generalmente riconosciute.
LART. 11 invece consente limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra Nazioni.
Le norme internazionali introdotte hanno:
a) Forza attiva: possono derogare norme costituzionali particolari ma non i principi
fondamentali;
b) Forza passiva: resistono ad abrogazione, modificazione e deroga disposte da una
legge successiva; in caso di incompatibilit con norme interne, si utilizza il criterio di
specialit.
2. Contrasto tra legge ordinaria e norme CE non executing: la norma comunitaria non
pu avere effetto diretto, cio non immediatamente attuabile, finch questa
non attuata la vecchia normativa italiana a dover essere applicata; e dopo che
sar attuata, ad essere applicata sar la nuova normativa italiana. Se al giudice parr
che la legge italiana sia in contrasto con quella comunitaria non self-executing potr
sollevare la questione di legittimit costituzionale della legge davanti alla Corte
Costituzionale ( per lesione dellart. 11 Cost).
3. Contrasto tra norme sub-legislative e norme CE: in questo caso non siamo pi
nellambito del criterio di competenza e della non-applicazione. Losservanza del
Trattato disposta con una legge formale (lordine di esecuzione), per cui il
regolamento o provvedimento amministrativo che contrastasse con una norma
comunitaria (non importa se munita o meno di effetto diretto) sarebbe illegittimo,
per violazione indiretta dellordine di esecuzione. Il contrasto quindi risolto con
applicazione del criterio di gerarchia, ma attenzione: la relazione gerarchica si pone
tra il regolamento amministrativo e lordine di esecuzione, violato perch il
regolamento amministrativo non rispetta il suo ordine di dare completa e fedele
esecuzione alle norme comunitarie, non tra regolamento amministrativo e norma
CE (la Corte ha detto queste non entrano a far parte del nostro ordinamento, e
quindi non hanno relazioni sistematiche con le nostre norme).
4. Contrasto tra norme costituzionali e norme comunitarie: se una norma comunitaria
lede un principio costituzionale la sola possibile via quella di impugnare lunica
disposizione con forza di legge del nostro ordinamento, in forza della quale tutte le
norme comunitarie devono essere applicate in Italia: cio lordine di esecuzione del
Trattato.
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La Costituzione Europea.
Fu preparata dalla convenzione europea del 2002-2003, composta da 105 membri. Era
composta da 450 articoli, contenente la Carta dei diritti, obiettivi e valori, funzionamento
delle politiche comunitarie e disposizioni generali e finali.
Fu approvata nel 2004, ma fu bocciata a seguito del referendum del 2005 in Francia e
Olanda. Si ha quindi una fase di stallo.
Per superare la crisi nel 2007 la Dichiarazione di Berlino, in cui viene annunciato un nuovo
trattato, quello di Lisbona del 2007.
Il Trattato di Lisbona:
composto da 70 articoli;
eliminato ogni riferimento costituzionale;
Rimangono i vecchi Trattati;
Riferimento a Carta di Nizza, giuridicamente vincolante.
Entra in vigore il 1 gennaio 2009 e tutti i membri devono ratificarlo.
87
88
Sulla base di unintesa con la Regione interessata, le Camere, con legge approvata a
maggioranza assoluta, concedono alla Regione ulteriori forme di autonomia in materia di:
1. Giudici di pace;
2. Istruzione;
3. Tutela dellambiente.
Le funzioni amministrative.
Tali funzioni, prima della riforma, erano allocate secondo il principio del parallelismo.
Dopo la riforma esse sono in via generale attribuite ai Comuni, ma possono essere
attribuite ad altri livelli di governo secondo i principi di:
a) Sussidiariet: pu essere intesa con 2 accezioni:
Verticale: alcune funzioni sono attratte dallalto perch non possono essere
convenientemente esercitate in basso;
Orizzontale: principio di preferenza per lintervento nella societ civile.
b) Differenziazione.
c) Adeguatezza.
90
Potest regolamentare.
La riforma costituzionale del 1999 ha introdotto il principio di parallelismo tra funzioni
legislative e funzioni regolamentari, limitando la potest del Governo di emanare
regolamenti alle sole materie sulle quali lo Stato ha potest legislativa esclusiva. In tali
materie lo Stato pu anche delegare le Regioni.
Alle Regioni spetta la potest nelle altre materie.
Gli enti locali hanno invece potest per la regolamentazione delle funzioni loro attribuite.
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Latto amministrativo.
Pu essere di diversi tipi:
a) Atti normativi.
b) Atti di programmazione.
c) Direttive amministrative.
d) Meri atti (endoprocessuali).
e) Provvedimenti amministrativi.
Il provvedimento amministrativo si caratterizza per:
Unilateralit e autoritariet.
Tipicit.
Esecutivit ed esecutoriet.
Nei confronti del destinatario latto pu essere favorevole o sfavorevole.
Le fasi di adozione sono:
1. Iniziativa.
2. Istruttoria.
3. Costitutiva.
4. Integrativa di efficacia.
Principi di adozione del provvedimento sono:
Termini certi di conclusione.
Intervento dei soggetti interessati.
Indicazione del responsabile del procedimento.
Diritto di accesso.
Proporzionalit.
I possibili vizi dellatto sono:
a) Di legittimit: nullit o annullabilit.
b) Di merito: annullabilit nei soli casi previsti dalla legge.
Son cause di nullit:
a) La mancanza di elementi essenziali.
b) Difetto assoluto di attribuzione.
La nullit non sanabile; lesecuzione di un provvedimento nullo pu essere fonte di
illecito. Inoltre pu essere dichiarata solo dal giudice amministrativo.
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Strumenti di tutela.
Lart. 2 della Costituzione sancisce che La Repubblica tutela e garantisce i diritti inviolabili
delluomo come singolo (principio personalista) e nelle formazioni sociali (principio
pluralista) ove la sua personalit si manifesta .
Gli strumenti di tutela utilizzati sono:
a) La riserva di legge: alla legge riservata la disciplina dei casi e dei modi con cui le
libert possono essere limitate. Infatti le libert individuali sono sempre tutelate da
riserva di legge assoluta.
b) La riserva giurisdizionale: serve per ridurre ulteriormente lo spazio di discrezionalit
dellautorit pubblica, in quanto condiziona ogni provvedimento restrittivo delle
libert individuali ad una previa autorizzazione del giudice.
c) La tutela giurisdizionale: Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri
diritti soggettivi ed interessi legittimi.
d) La responsabilit del funzionario: lart. 28 prevede responsabilit diretta dei
funzionari e dei dipendenti pubblici per gli atti compiuti in violazione dei diritti.
e) Il sindacato di legittimit costituzionale: la Corte costituzionale chiamata a
controllare che la legislazione ordinaria non travalichi la Costituzione, comprimendo
o annullando le garanzie.
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IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA.
Lart. 3 enuncia il principio di eguaglianza, riferendosi al primo comma alleguaglianza
formale mentre al secondo si riferisce ad eguaglianza sostanziale:
Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libert e luguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
a) Il principio di eguaglianza formale prescrive la parit di trattamento di tutti i cittadini
per le situazioni eguali e la diversit di trattamento per le situazioni diverse. Si dice
formale perch pronunciato come una formula astratta. Tale prescrizione rivolta al
Parlamento, a cui si vieta di creare privilegi o discriminazioni ingiustificate. Pertanto il
principio di eguaglianza il fondamento della ragionevolezza delle leggi.
b) Il nucleo forte del principio di eguaglianza vieta distinzioni di sesso, razza, lingua,
religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali . Questo principio non vieta
al legislatore di introdurre delle differenziazioni basate su tali fattori (incentivare
loccupazione femminile) ma vieta di discriminare il godimento di diritti e libert.
c) Il principio di eguaglianza sostanziale punta a rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale che impediscono leguale godimento dei diritti e delle libert. Da
un punto di vista ideologico, se leguaglianza formale vuole porre delle leggi che siano
uguali per tutti, leguaglianza sostanziale cerca di tutelare le situazioni di svantaggio;
questo pu quindi sembrare una contraddizione. Tuttavia, dal punto di vista
delleffettiva applicazione giurisprudenziale, i 2 principi si limitano e si completano a
vicenda. Infatti leguaglianza formale impedisce alle azioni positive di diventare a loro
volta fonti di ingiustizia, evitando la discriminazione allincontrario. Leguaglianza
sostanziale impedisce leccesso di rigore di quella formale.
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Lanacronismo legislativo.
Con il termine anacronismo legislativo si fa riferimento al fatto che la Corte costituzionale
in un determinato momento ha ritenuto una disposizione legislativa non contrastante con
le garanzie disposte dalla Costituzione, ma in un altro momento successivo questa pu
essere ritenuta incompatibile.
Questo fenomeno dovuto soprattutto alle modificazioni dei costumi sociali, che in un
determinato momento ci portano a ritenere una norma tollerabile ma in seguito questa
non lo pi.
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I nuovi diritti.
Si parla di nuovi diritti con riferimento a quei diritti che non sono esplicitamente previsti
dalla Costituzione, ma che devono essere tutelati (es. diritto allidentit sessuale). Secondo
uninterpretazione, i diritti inviolabili di cui allart. 2 devono essere considerati come un
catalogo aperto dei diritti. Tuttavia la Corte costituzionale utilizza lapproccio del catalogo
chiuso, riconoscendo tra i diritti inviolabili solo quelli trattati negli articoli successivi.
Questo non significa che tali interessi non vengano tutelati.
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Restrizioni e pene.
La riserva di legge opera anche per lindividuazione del tipo di restrizione cui pu essere
sottoposta la libert personale. Vi sono diversi principi costituzionali a tal proposito:
Divieto di violenza fisica e morale sulle persone sottoposte a restrizione.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit e
devono tendere alla rieducazione del condannato.
Lesclusione della pena di morte.
Il giudizio di ragionevolezza stato allargato anche alla misura della pena, cio alla
proporzione tra gravit della pena e gravit del reato.
Libert di domicilio.
Il domicilio pu essere definito come la proiezione spaziale della persona; per questo gli
vengono estese anche le garanzie prescritte per la libert personale.
Il domicilio viene poi definito dal c.c. come il luogo dei principali affare ed interessi
dellindividuo, e pu non coincidere con la residenza, che la dimora abituale.
Per il diritto penale invece il domicilio labitazione e ogni altro luogo di privata dimora.
Il domicilio inviolabile, e si estendono le garanzie previste per la libert personale cio
riserva di legge assoluta e riserva di giurisdizione per gli atti di ispezione, perquisizione e
sequestro.
Lispezione serve ad accertare le tracce e gli effetti materiali del reato.
La perquisizione serve alla ricerca del corpo del reato o cose pertinenti al reato, ed
preordinata al sequestro.
Vi sono delle eccezioni, che hanno limiti di oggetto (solo per gli accertamenti e le ispezioni
e non per le perquisizioni ed il sequestro) e sono coperte da una riserva di legge rinforzata
per contenuto, ma non c riserva di giurisdizione. Infatti la legge pu consentirli solo per
motivi di sanit ed incolumit pubblica o per fini economici e fiscali.
Solo in questi casi lautorit amministrativa pu accedere al domicilio per accertare lo stato
dei luoghi o esaminare la documentazione senza previa autorizzazione del giudice.
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Libert di circolazione.
Molto vicina alla libert personale, la libert di soggiorno e di circolazione. La legge pu
disporre limitazioni solo in via generale (e quindi non come misura repressiva rivolta al
singolo) e per motivi di sanit o sicurezza.
La libert di circolazione comprende sia la libert di espatrio (ossia di uscire dal territorio
della Repubblica) che la libert di scelta del luogo di esercizio della propria attivit
economica.
Tale libert garantita da una riserva di legge rafforzata per contenuto, ma non per riserva
di giurisdizione.
Libert di riunione.
Per riunione si intende la compresenza volontaria di pi persone nello stesso luogo.
Lart. 17 stabilisce che tutti i cittadini sono liberi di riunirsi pacificamente e senza armi;
larticolo vuole quindi tutelare lordine pubblico.
Se uno dei partecipanti in possesso di un arma, questo non causa di scioglimento della
riunione ma al massimo di allontanamento dellindividuo.
Si intende per arma impropria qualunque strumento chiaramente utilizzabile, per le
circostanze di tempo e di luogo, per loffesa alla persona.
Le riunioni si distinguono in:
Riunioni in luoghi privati: si svolgono in luoghi destinati esclusivamente al
godimento dei privati.
Riunioni in luoghi aperti al pubblico, ossia quei luoghi in cui laccesso al pubblico
soggetto a modalit determinate da chi ne ha la disponibilit (teatro, cinema);
Riunioni in luoghi pubblici, ossia quei luoghi ove chiunque pu transitare
liberamente (piazze, strade).
Per le prime 2 non previsto alcun onere; per lultima il promotore ha lonere di preavviso
allautorit di pubblica sicurezza (il questore). Inoltre il preavviso non unautorizzazione,
quindi non un a condizione di legittimit della riunione, come sarebbe invece
lautorizzazione. La riunione pu essere legittima anche senza preavviso.
In caso di mancato preavviso per i promotori risponderanno penalmente.
La ratio del preavviso mettere le autorit nelle condizioni di tutelare la sicurezza.
Libert di associazione.
Per associazione si intendono quelle formazioni sociali che hanno base volontaria ed un
nucleo di organizzazione e di tendenziale stabilit.
Lart. 18 sancisce la libert dei cittadini di dare vita ad unassociazione.
Lart. 18 pone 3 garanzie alla libert di associazione:
a) Ladesione allassociazione deve essere libera. Quindi viene protetta anche la libert
negativa, ossia il diritto di non associarsi. Tuttavia la Corte costituzionale ha
dichiarato compatibile con lart. 18 le associazioni obbligatorie cui necessario
aderire per svolgere determinate attivit ( come gli ordini professionali, le
federazioni sportive, alcune forme di consorzio obbligatorio tra proprietari e
produttori).
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La stampa.
Il regime della stampa caratterizzato dal divieto di sottoporre la stessa a controlli
preventivi, cio autorizzazioni o censure.
ammesso invece il sequestro, ossia un provvedimento di ritiro della stampa successivo
alla sia pubblicazione. Il sequestro caratterizzato da:
a) Riserva di legge assoluta: il sequestro possibile solo in 2 ipotesi:
1. Nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi.
2. Nel caso di violazione delle norme che la legge sulla stampa prescriva per
lindicazione dei responsabili.
b) Riserva di giurisdizione: il sequestro deve essere disposto dal giudice nel caso vi sia
assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dellautorit giudiziaria.
I DIRITTI SOCIALI.
Per diritti sociali si intendono i diritti dei cittadini a ricevere determinate prestazioni dagli
apparati pubblici. Si configurano come dei programmi, la cui attuazione riservata
allattivit degli organi pubblici.
Sono finalizzati alla tutela della dignit umana e alla promozione delleguaglianza in senso
sostanziale. Un esempio lart. 4, che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro.
Sono dei diritto non comprimibili.
Sono tipici dello Stato sociale, e di conseguenza richiedono un intervento attivo da parte
della Repubblica, sia allo Stato sia le Regioni e gli enti sociali.
Inoltre i diritti sociali, nel richiedere prestazioni positive da parte dei pubblici poteri,
comportano limpiego di risorse finanziarie pubbliche. Bisogna applicare il principio della
copertura finanziaria:
necessario il bilanciamento tra tutela dei diritti sociali ed esigenza di finanza
pubblica.
Dovere per i cittadini di concorrere alle spese pubbliche.
Strumenti di tutela.
Non sono previsti dei particolari strumenti. attraverso la legislazione ordinaria che tali
diritti sono organizzati in prestazioni e servizi.
Tutelando leguaglianza sostanziale, si deroga alleguaglianza formale: ad esempio
riservando determinate prestazioni alle persone meno abbienti.
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I servizi sociali.
I servizi sociali rappresentano lo strumento con cui i diritti sociali sono garantiti. Alcuni
sono rivolti solo ai lavoratori e alle famiglie, altri allintera comunit. Il ramo del diritto che
ne studia lorganizzazione la legislazione sociale.
I principali meccanismi attraverso cui si svolge la protezione della sicurezza sociale sono:
1. La previdenza sociale: ha come obiettivo quello di garantire condizioni adeguate di
vita ad i cittadini che versano in condizioni di debolezza economica o disagio sociale.
Le principali prestazioni previdenziali sono:
a. Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro;
b. Assicurazione contro linvalidit;
c. Pensione di vecchiaia (et anagrafica);
d. Pensione di anzianit (periodo lavorativo);
e. Indennit per disoccupazione involontaria.
2. Lassistenza sanitaria: il diritto a tale assistenza uno degli aspetti del diritto alla
salute, che si configura sia come diritto ad un ambiente salubre sia come diritto di
rifiutare i trattamenti sanitari che vieta al medico, salvo casi di necessit, di
intervenire senza il consenso del paziente. Infatti i T.S.O sono previsti dalla legge
(riserva assoluta) solo per motivi di sanit pubblica.
Pertanto il diritto alla salute non si configura solo come lobbligo di creare strutture
sanitarie pubbliche, ma anche garantire cure gratuite a tutti gli indigenti.
3. Lassistenza sociale: prevede la creazione di un sistema assistenziale volto a
garantire a tutti il minimo vitale attraverso provvidenze economiche o altre forme di
intervento (diritto allinserimento nel mondo della scuola a coloro che si trovano in
condizioni di inabilit fisica).
Listruzione.
La Costituzione pone 2 principi:
1. Principio di eguaglianza nellaccesso alla scuola.
2. Diritto allistruzione.
Eguaglianza formale: La scuola aperta a tutti.
Eguaglianza sostanziale: garantire effettivamente laccesso allistruzione.
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I DIRITTI ECONOMICI.
Sono tutelati dalla cd. Costituzione economica, cio dal Terzo titolo della prima parte della
Costituzione.
Lavoro.
Il lavoro un diritto di libert e sociale.
Tale diritto si concreta in:
Retribuzione proporzionata a qualit e quantit del lavoro.
Diritto alle ferie (irrinunciabile).
Diritto assistenza sociale per inabili.
Diritto di sciopero- libert sindacali.
Libert sindacale.
Lart. 39.1 sancisce che Lorganizzazione sindacale libera. Gli altri commi prevedono
che i sindacati devono organizzarsi con una propria struttura interne, ma non sono mai
stati applicati. Pertanto i sindacati sono delle semplici associazioni di diritto privato ed i
contratti che essi stipulano non sono fonti dellordinamento generale, ma hanno valore
vincolante solo per i soggetti che lo hanno stipulato e per i loro iscritti.
Diritto di sciopero.
Lo sciopero la sospensione temporanea delle prestazioni di lavoro rivolta alla tutela di un
interesse (non necessariamente economico) dei lavoratori. Esso un diritto nel senso che
non ha conseguenze negative sul piano civile, penale e disciplinare (a parte la sospensione
della paga). Tale diritto tutelato dallart. 40, che rinvia alla legge ordinaria la regolazione
ed i limiti del diritto di sciopero; tuttavia questa disposizione non mai stata attuata.
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La propriet privata.
Lart. 42 rinvia alla legge per le modalit di acquisto e di godimento della propriet privata.
Il tema pi importante per riguarda lespropriazione: lart. 42.3 prescrive che
la propriet privata pu essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo,
espropriata per motivi di interesse generale.
I DIRITTI POLITICI.
I diritti politici sono quei diritti riconosciuti ai cittadini di partecipare alla vita politica e alle
decisioni pubbliche. Attraverso essi viene esercitata la sovranit. I principali sono:
Elettorato attivo e passivo.
I vari tipi di referendum.
Diritto di petizione.
Diritto di accedere ai pubblici uffici.
La libert di organizzazione dei partiti.
La Costituzione garantisce tali diritti solo ai cittadini (status activae civitatis), anche se vi
unestensione dellelettorato attivo e passivo ai cittadini europei, seppure limitatamente
alle elezioni amministrative.
I diritti politici si possono perdere, in conseguenza di:
a) Perdita di capacit di agire per infermit mentale.
b) Condanna per gravi reati.
Linterdizione dai pubblici uffici, che comprende anche la perdita di elettorato attivo e
passivo e di ogni incarico pubblico, una pena accessoria che accompagna le condanne pi
gravi. Pu essere:
a) Perpetua: per condanne non inferiori ai 5 anni.
b) Temporanea: per condanne non inferiori ai 3 anni.
Si pu avere anche una sospensione dei diritti politici per coloro che sono sottoposti a
misure di prevenzione, libert vigilata etc.
I DOVERI COSTITUZIONALI.
I principali sono:
Dovere di difesa della Patria: obbligo del servizio militare, se e come lo disciplina la
legge ordinaria.
Dovere di pagare le tasse.
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Diritto di difesa.
La Costituzione garantisce il diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed
interessi legittimi e lart. 24 afferma che la difesa un diritto inviolabile in ogni stato e
grado del procedimento. un diritto azionabile sia contro i privati che contro lo Stato.
Esso si sostanzia in:
Garanzia del contraddittorio fra le parti: vi deve essere un confronto dialettico
paritario tra le parti processuali lungo lo svolgimento di tutte le fasi processuali.
Imparzialit e terziet del giudice, il quale si limita ad interpretare ed applicare le
norme.
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In particolare vige il principio del giusto processo, consacrato dallart. 111, e che prevede:
a) Parit delle parti nel contraddittorio.
b) Imparzialit e terziet del Giudice.
c) Ragionevole durata del processo.
Tale principio stato introdotto dalla legge costituzionale n. 2/1999.
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Il modello italiano.
Il modello di giustizia costituzionale italiano basato su un giudizio:
Successivo, perch investe leggi gi in vigore.
Accentrato, perch svolto da un unico organo: la Corte Costituzionale.
Indiretto, perch i cittadini non possono ricorrere direttamente alla Corte
costituzionale, ma questa pu essere investita soltanto da un giudice.
Vi sono poi alcune eccezioni:
Esiste anche una forma di sindacato preventivo di legittimit, come nel caso di
impugnazione da parte del Governo di statuti regionali. valido anche per i
regolamenti amministrativi governativi o ministeriali.
Il sindacato diffuso sulle leggi (qualsiasi giudice che si trovi ad applicare una legge
pu decidere sulla sua conformit costituzionale) presente solo come strumento
sussidiario, che pu attivarsi nel caso di non funzionamento della Corte costit.
Il giudizio in via diretta previsto dalla nostra Costituzione, ma come strumento
riservato al Governo quando impugna una legge regionale, e alla Regione quando
impugna una legge statale o di unaltra Regione.
Il giudizio di legittimit costituzionale uno strumento attraverso il quale viene estesa
lapplicazione del principio di legalit alla funzione legislativa, che non sovrana ma
disciplinata e limitata da una norma della Costituzione.
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CORTE COSTITUZIONALE.
Lorgano che garantisce il rispetto della legalit costituzionale non pu essere un organo
rappresentativo, in quanto non deve essere espressione della maggioranza politica.
Piuttosto si cerca di raggiungere una certa neutralit, intesa in pi accezioni:
Neutralit dalla politica in genere; inoltre i giudici della Corte costituzionale devono
avere poi dei requisiti tecnici elevati.
Neutralit rispetto alle parti (in USA i giudici sono nominati dal Presidente con
approvazione del Senato; in Germania per met dal Parlamento e per met dal
Bundesrat). In Italia i giudici sono cos eletti:
a) 5 sono eletti dal Parlamento in seduta comune, con votazione segreta e
maggioranza dei 2/3 dei componenti dellassemblea. Dopo il terzo scrutino
sufficiente la maggioranza dei 3/5.
b) 5 sono nominati dal PdR e come sempre il PdC controfirma latto di nomina.
c) 3 sono nominati dai magistrati di Cassazione.
d) 1 nominato dal Consiglio di Stato.
e) 1 nominato dalla Corte dei Conti.
Neutralit rispetto agli interessi politici e privati: molto difficile da raggiungere.
Negli USA la carica di giudice vitalizia, in modo che i suoi componenti non sono
interessati a garantirsi un personale futuro politico. In Italia il mandato dura 9 anni
e non rinnovabile. Inoltre tale carica incompatibile con qualunque altro ruolo: se
sono professori o magistrati, vengono collocati fuori ruolo per tutto il mandato.
Inoltre non possono svologere attivit inerente ad una associazione o o partito
politico.
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Funzionamento.
I giudici della Corte hanno un mandato di durata di 9 anni. Il suo rinnovo graduale, cio i
giudici non scadono tutti insieme, ma uno alla volta. Alla scadenza, il giudice cessa dalla
carica e dallesercizio delle funzioni. Non si applica il regime della prorogatio, ossia quel
regime per cui il titolare di un pubblico ufficio continua ad esercitare la usa funzione anche
se il suo mandato scaduto, finch non viene sostituito.
Il regime di prorogatio per la Corte previsto solo per i giudizi di accusa: i giudici ordinari
e aggregati che costituiscono il collegio giudicante continuano a farne parte sino
allesaurimento del giudizio, anche se sia sopravvenuta la scadenza del mandato.
La Corte elegge poi tra i propri membri un Presidente che dura in carica un triennio ed
rieleggibile, fino a quando non scaduto il suo mandato di giudice costituzionale. Il
Presidente eletto a maggioranza assoluta dei membri.
La Corte giudica in via definitiva con sentenza. Tutti gli altri provvedimenti di sua
competenza sono adottati con ordinanza.
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Per parametro si intende il termine di confronto impiegato nel giudicare la legittimit degli
atti legislativi. Il parametro dato in primo luogo dalla Costituzione; tuttavia la
Costituzione stessa prevede in diversi casi che le leggi o gli atti con forza di legge siano
vincolati al rispetto di norme poste da fonti sub-costituzionali. Pertanto la violazione di tali
fonti una violazione indiretta della Costituzione.
Un esempio il decreto legislativo delegato che viola la legge di delega; ma anche la legge
regionale deve rispettare i principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato.
Giudizio incidentale.
Si parla di giudizio incidentale quando la questione di legittimit costituzionale sorge nel
corso di un procedimento giudiziario (detto giudizio principale o giudizio a quo), come
incidente processuale, che comporta la sospensione del giudizio e la remissione della
questione di legittimit costituzionale alla Corte costituzionale.
un giudizio successivo e concreto, perch la legge viene in rilievo al momento della sua
applicazione; anche indisponibile in quanto il giudice, se ne sussistono i requisiti,
tenuto a sollevare la questione dinanzi alla Corte.
Spetta al giudice formulare latto introduttivo e verificare la sussistenza di 2 requisiti:
1. La questione deve essere rilevante per la risoluzione del giudizio in corso: il giudizio
principale non pu proseguire senza che sia risolta la questione di legittimit.
2. Che non sia manifestamente infondata: sufficiente che il giudice abbia un minimo
dubbio sulla costituzionalit della legge o dellatto avente forza di legge per
sollevare la questione dinanzi alla Corte.
Qualora il giudice ritenga che i 2 requisiti sussistono, emette unordinanza di rinvio (o
ordinanza di remissione), necessariamente motivata, che produce leffetto di introdurre il
giudizio costituzionale e sospendere il giudizio principale fino alla pronuncia della Corte
costituzionale circa la legittimit della legge.
Limpugnazione da parte dello Stato delle leggi regionali (che pu avvenire solo
successivamente dopo la riforma del Titolo V) pu essere promossa dal Governo solo
quando ritiene che una legge approvata dal Consiglio regionale violi qualsiasi disposizione
costituzionale, anche diversa da quelle attributive delle competenze legislative. Di
conseguenza lo Stato, agendo a tutela dellinteresse generale, non deve dimostrare
linteresse a ricorrere, cio a tutela di una propria attribuzione lesa dalla Regione.
Al contrario il ricorso della Regione contro una legge statale pu fondarsi solo su
uninvasione della sfera di competenza attribuita dalla Costituzione. Vi deve essere cio un
concreto interesse a ricorrere.
Latto introduttivo del giudizio in via principale il ricorso, che deve essere deliberato dal
CdM, se agisce lo Stato, o dalla Giunta regionale, se agisce la Regione, nel termine di 60
giorni dalla pubblicazione della legge o dellatto con forza di legge che si intende
impugnare.
Pronunce processuali.
In generale la restituzione al giudice quo:
Sollecita un nuovo esame della questione da parte del giudice di rinvio;
Non ha effetti preclusivi.
Le decisioni definitive invece rilevano lassenza non rimediabile di condizioni e presupposti
per lesame nel merito.
Gli effetti delle decisioni di inammissibilit sono:
a) Impedisce al giudice di riproporre la medesima questione nel medesimo
procedimento.
b) A meno che il vizio non sia sanabile dal giudice stesso: ad esempio nel caso di
insufficiente motivazione della rilevanza, mancata notifica etc.
120
Decisioni di inammissibilit.
La Corte pronuncia linammissibilit della questione quando mancano i presupposti per
procedere ad un giudizio in merito.
Ci accade quando:
a) Mancano i requisiti soggettivi e oggettivi per la legittimazione a sollevare la
questione di legittimit costituzionale, ossia quando la questione sia stata sollevata
da un organo non qualificabile come giudice, o al di fuori di un procedimento
qualificabile come giudizio oppure quando vi siano irregolarit nelle delibere del
CdM o della Giunta regionale, o ancora quando non sono rispettati i termini di
impugnazione.
b) Quando carente loggetto del giudizio, ossia quando latto impugnato non rientri
tra quelli indicati nellart. 134. In tal caso la manifesta inammissibilit sar decisa in
camera di consiglio, senza dunque procedere alludienza pubblica, e dichiarata con
unordinanza di manifesta impossibilit.
c) Quando manca il requisito della rilevanza, abbiamo diverse ipotesi:
Se vi una semplice carenza di motivazione, la Corte, con ordinanza, ordiner
la restituzione degli atti al giudice qui, perch egli riconsideri la rilevanza.
Altrettanto accade se si in ipotesi di jus superveniens: si ha quando la
disposizione impugnata stata abrogata dal legislatore dopo che il giudice ha
sollevato la questione. In tal caso la Corte restituisce gli atti al giudice quo,
cui spetta di valutare se al suo giudizio si debba applicare la norma nuova o
quella abrogata (labrogazione infatti opera ex nunc).
d) Quando il ricorso (o lordinanza di remissione) manca di indicazioni sufficienti ed
univoche per definire la questione di legittimit: per esempio non sono indicate
chiaramente le norme impugnate.
e) Quando siano stati compiuti errori procedurali: per esempio mancata la
notificazione dellordinanza alle parti del processo.
f) Quando la questione sottoposta alla Corte comporti una valutazione di natura
politica o un sindacato sulluso del potere discrezionale del Parlamento,
esplicitamente esclusi dal controllo della Corte.
121
Sentenze di rigetto.
Con la sentenza di rigetto la Corte dichiara non fondata la questione di legittimit
sollevata.
importante notare che la Corte non dichiara che la legge impugnata legittima, ma si
limita a respingere la questione sollevata.
Infatti la questione di legittimit costituzionale una costruzione intellettuale del giudice;
rigettando la questione la Corte non dice nulla circa la legittimit della legge in astratto, ma
si pronuncia sulla fondatezza prospettata dal giudice.
Per questo la sentenza non ha effetto erga omnes ma solo effetto inter partes, cio non
vieta ad altri giudici di riproporre la questione ma preclude allo stesso giudice di riproporla
nello stesso stato e grado dello stesso giudizio.
Nessuna preclusione subiscono quindi gli altri giudice; tuttavia, se un altro giudice
ripropone la stessa questione senza aggiungere ulteriori argomentazioni, la Corte non
entra neppure nel merito di essa e pronuncia, con unordinanza deliberata in camera di
consiglio (senza dibattimento pubblico tra le parti), la manifesta infondatezza della
questione stessa. Questa ordinanza viene emessa per velocizzare la produzione delle
proprie decisioni.
Sentenza di accoglimento.
Con la sentenza di accoglimento la Corte dichiara lillegittimit della disposizione
impugnata. Per questo motivo la sentenza ha effetto erga omnes, con un effetto
assimilabile allannullamento perch nasce dallaccertamento di un vizio della legge, di un
contrasto con le norme costituzionale, che causa linvalidit della legge in questione.
A differenza della decisione di rigetto, che pu essere pronunciata anche con ordinanza, la
decisione di accoglimento deve essere pronunciata sempre e soltanto con sentenza.
Si dice che la sentenza ha valore costitutivo perch, bench il contrasto con la
Costituzione sia sorto in precedenza, solo con la sentenza che la legge viene invalidata.
I rapporti sorti in precedenza quando la legge era valida non cadono ipso jure (per la legge
stessa) e lo stesso vale per gli atti amministrativi emanati sulla base di quella legge che non
cadono automaticamente; tuttavia si pu chiedere il loro annullamento.
La sentenza opera ex tunc, ha cio carattere retroattivo. Ci significa che la sentenza di
accoglimento non riguarda solo i rapporti che sorgono in futuro, ma anche quelli sorti in
passato purch non siano rapporti giuridici chiusi (vale solo per i rapporti pendenti).
122
La norma incostituzionale cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione
della decisione.
La ratio di tale sentenza quindi impedire al giudice di applicare la norma invalidata.
Qualora il giudice si trova di fronte ad un rapporto giuridico che richiederebbe la sua
applicazione, deve astenersi dal farlo e basare il proprio giudizio su altra disposizioni.
La sentenza di accoglimento pu essere:
Totale: travolgono la disposizione impugnata in tutti i suoi possibili significati,
eliminandola dallordinamento giuridico.
Parziale:travolgono la disposizione nella parte in cui o limitatamente alle parole.
ESEMPI:
Sentenza di accoglimento parziale di tipo non testuale n. 356/1991:
Dichiara l'illegittimit costituzionale dell'art. 1916 del codice civile nella parte in
cui consente all'assicuratore di avvalersi, nell'esercizio del diritto di surrogazione
nei confronti del terzo responsabile, anche delle somme da questi dovute
all'assicurato a titolo di risarcimento del danno biologico.
Sentenza di accoglimento parziale di tipo testuale n. 151/2009:
dichiara l'illegittimit costituzionale dell'art. 14, comma 2, della legge 19
febbraio 2004, n. 40 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita),
limitatamente alle parole ad un unico e contemporaneo impianto, comunque
non superiore a tre.
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ESEMPI:
1. Sent. interpretativa di accoglimento n. 78/2007:
Dichiara l'illegittimit costituzionale degli artt. 47, 48 e 50 della legge 26 luglio
1975, n. 354 (Norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle
misure privative e limitative della libert), ove interpretati nel senso che allo
straniero extracomunitario, entrato illegalmente nel territorio dello Stato o privo
del permesso di soggiorno, sia in ogni caso precluso l'accesso alle misure
alternative da essi previste.
2. Sentenza additiva a dispositivo preciso n. 294/2011:
Dichiara lillegittimit costituzionale della legge della Regione siciliana 20 marzo
1951, n. 29 (Elezione dei Deputati allAssemblea regionale siciliana), cos come
modificata dalla legge della Regione siciliana 5 dicembre 2007, n. 22 (Norme in
materia di ineleggibilit e di incompatibilit dei deputati regionali), nella parte in
cui non prevede lincompatibilit tra lufficio di deputato regionale e la
sopravvenuta carica di presidente e assessore di una Provincia regionale .
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ESEMPI:
Sent. additiva di principio rivolta sia al legislatore sia ai giudici n. 497/1988:
Dichiara la illegittimit costituzionale dell'art. 13 del decreto-legge 2 marzo 1974,
n. 30 (Norme per il miglioramento di alcuni trattamenti previdenziali ed
assistenziali), convertito, con modificazioni, nella legge 16 aprile 1974, n. 114, per la
parte in cui non prevede un meccanismo di adeguamento del valore monetario ivi
indicato
Sent. additiva di principio rivolta solo al legislatore n. 243/1993:
Dichiara L'illegittimit costituzionale dei combinati disposti dell'articolo 1, terzo
comma, lettere b) e c), della legge 27 maggio 1959 n. 324 (Miglioramenti economici
al personale statale in attivit ed in quiescenza) con gli articoli nella parte in cui
non prevedono, per i trattamenti di fine rapporto ivi considerati, meccanismi
legislativi di computo dell'indennit integrativa speciale secondo i principi ed i tempi
indicati in motivazione
Tipologie di controllo.
1. Diffuso: qualsiasi giudice che si trova ad applicare una legge pu decidere sulla sua
conformit alla Costituzione.
2. Accentrato: la verifica di costituzionalit di una legge attribuita esclusivamente ad un
particolare organo giurisdizionale.
Questo sono 2 forme di controllo successivo.
In alcuni casi il controllo pu essere preventivo, perch impedisce la promulgazione e
lentrata in vigore di una legge.
Nei sistemi accentrati leffetto caducatorio prodotto dal dispositivo.
Nei sistemi diffusi a vincolare linterprete la motivazione del precedente interprete.
Il giudizio.
Il giudizio inizia con una decisione della Corte circa lammissibilit del conflitto. Si tratta di
una semplice deliberazione, cio di un giudizio sommario, assunta in camera di consiglio e
serve a verificare i presupposti soggettivi (che si tratti di Poteri dello Stato) e quelli
oggettivi (che siano in discussione attribuzioni costituzionali). La sentenza che chiude il
giudizio stabilisce a chi spetta la competenza. Essendo un giudizio tra parti, non opera erga
omnes. Tuttavia la sentenza pu accompagnarsi con lannullamento degli atti dellorgano
incompetente; lannullamento opera erga omnes.
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LA GIUSTIZIA POLITICA.
Con lespressione giustizia politica si fa riferimento alle funzioni che esercita la Corte
costituzionale quando giudica sulle accuse promosse contro il PdR.
Il PdR pu essere messo in stato di accusa per reati di alto tradimento e attentato alla
Costituzione (art. 90), dal Parlamento in seduta comune, con votazione a maggioranza
assoluta.
Viene poi giudicato dalla Corte costituzionale in composizione integrata da 16 membri
estratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per leleggibilit a senatore, e che
il Parlamento compila ogni 9 anni. Sono i cd. giudici aggregati, che godono dello stesso
status dei membri togati della Corte.
Per attentato alla Costituzione non si intende qualunque violazione della stessa, bens la
violazione deve essere caratterizzata da dolo specifico (ossia si sa di arrecare un danno).
Il procedimento di accusa si articola in 2 fasi:
1. Messa in stato di accusa davanti al Parlamento in seduta comune. La deliberazione
del Parlamento preceduta da unattivit di indagine svolta da un Comitato,
costituito dai membri delle Giunte per le immunit al Senato e della Camera, che
dispone di 5 mesi (prorogabile una volta ogni 3 mesi) per acquisire e valutare il
materiale probatorio relativo alla notitia criminis. Al termine dellindagine, il
comitato pu:
a. Ritenere palesemente infondata laccusa e procedere con lordinanza di
archiviazione.
b. Presentare una relazione sulla messa in stato di accusa.
c. Dichiarare la propria incompetenza nel caso in cui il reato non rientri tra
quelli previsti dallart. 90.
2. La seconda fase si svolge davanti alla Corte in composizione integrata.
La sentenza della Corte non soggetta ad impugnazione, a meno che dopo la condanna
non emergano fatti nuovi tali per cui possibili riaprire il procedimento.
I reati ministeriali.
In passato anche i reati ministeriali, ossia quei reati commessi dal PdR, PdC e ministri
nellesercizio delle loro funzioni, rientravano nella giustizia politica. La norma stata poi
abrogata a seguito di referendum popolare.
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